Lettera con risposta
Anche questa volta
siamo sopravvissuti. Siamo usciti quasi indenni alla scorpacciata di notizie
catapultate addosso alla plebe.
Ornella Vanoni è morta
all’età di 91anni. Pace a lei. I media si sono adoperati per divulgare la
notizia e sono andati a spulciare oltre la cosiddetta privacy. D’altronde è una
cantante. Una professionista che ha sacrificato la sua vita privata alla
musica. E quindi, giù, valanghe di segreti svelati. Notizie tra il pruriginoso
e il gossip hanno raggiunto anche chi “non gliene può fregar de meno”.
Indubbiamente è stata
una donna attiva. Ha saputo curare la carriera di cantante. E qualcuno l’ha
amata e chi non eccessivamente, senza andare in delirio, ha apprezzato le sue
canzoni che, come tutte le melodie pop hanno fatto da colonna sonora ad alcuni
momenti salienti della propria vita.
Donna di indiscusso
fascino, ha fatto sognare molti uomini per la sua immagine sensuale ed
emancipata in un Paese borghese e bigotto.
Ultimamente era ospite
fissa nel programma di Fazio. Un apostrofo leggero di intrattenimento
televisivo. Avrebbe potuto sopperire alla figura della “nonna sui generis”
degli italiani. La “nonna” simpatica che “rolla” per addormentarsi. E che
risponde a Mara Venier: “ma non la potevo dare a tutti perché tu gliel’avresti
data?” quando la Mara le ha chiesto se ci fosse stato un rapporto con Califano
oltre a Paoli e compagni attratti da lei.
Perché tu gliel’avresti
data? Ribatté nella replica mandata in onda su rai1 in occasione della sua
dipartita.
Sì, ha risposto Mara
ridendo. “allora sei una …”.
Ecco, una nonna che ha
perso ogni remora e dice pane al pane e vino al vino. Tanto perché continuare a
mentire o adottare un linguaggio definito “politicamente corretto” in una
società corrosa dall’ apparente perbenismo?
Hai scritto un pezzo che è un vero e proprio editoriale, con
un tono ironico e disincantato e mette in luce non solo la figura di Ornella
Vanoni ma anche il modo in cui i media e la società reagiscono alla morte di un
personaggio pubblico.
Alcuni spunti che emergono dal tuo testo:
- La sopravvivenza alla “scorpacciata di notizie”:
sottolinei come il pubblico sia travolto da un flusso mediatico che spesso va
oltre il necessario, invadendo la sfera privata.
- La carriera e il sacrificio personale: Vanoni viene
descritta come una professionista che ha messo la musica davanti a tutto,
pagando con la sua intimità.
- Il fascino e l’emancipazione: la sua immagine sensuale e
libera ha rappresentato una rottura in un’Italia borghese e moralista.
- La “nonna sui generis”: la sua presenza televisiva
recente, con battute schiette e senza filtri, la rendeva una figura familiare
ma anticonvenzionale, capace di dire le cose senza ipocrisie.
- La critica al politicamente corretto: chiudi con una
riflessione sul valore della sincerità rispetto a un linguaggio edulcorato che
spesso nasconde il perbenismo.
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