Tra la natura, nel bosco o nel web?
C’è una notizia che rimbalza sui media. Una storia di prevaricazione, a mio avviso, è, sì diventa, un “abuso” di potere quando alcuni organismi dello Stato impongono direttive e non consentono alle famiglie di vivere secondo natura per donare tutto l'amore possibile ai propri figli in linea con i dettami del Creato.
Oggi è ritenuto normale vivere vite parallele, farsi cloni virtuali e stare 24h su 24 nelle bolle del web, lasciare che bambini di pochi anni facciano gli influencer, truccarsi e dare consigli, farsi selfie come se fossero donne vissute ma non si concede ai genitori di educarli a contatto con la natura. Imparare dalla natura. Entrane in sintonia con essa.
La famiglia che ha deciso di vivere nei boschi si è vista togliere d’imperio i figli. Eppure dalle notizie a dalle immagini divulgate non traspare abbandono e disinteresse. Tutt’altro!
Entrambi i genitori dimostrano senso civico rafforzato da un rispetto profondo per l’ambiente. Un ambiente a misura d’uomo. Nel quale mondo chi ci vive è momentaneamente ospite non padrone predatore.
Pare, da quanto si apprende che i genitori conoscano 5 o 6 lingue oltre l’italiano. Una coppia nata altrove con un vissuto interessante dal punto di vista culturale e sociale. Ma questo non determina e giustifica, per chi ha deciso la linea del vivere sociale, la loro condotta.
Paura? O semplice esecuzione manichea di leggi che tra l’altro non sono state violate?
Magari ci fossero famiglie che decidono di vivere a contatto con la natura e piccoli che crescono con l’odore dei boschi nelle narici e a contatto con gli animali.
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