Sopravvivenza
Bisogni.
C’è una realtà sottaciuta, nascosta con dignità dalle
persone bisognose. In silenzio cercano in vari modi di sbarcare la giornata. Chi
va alla mensa dei poveri laddove c’è e chi per vergogna soffre in silenzio e
magari si accontenta dell’erba selvatica commestibile che cresce ai bordi della
strada. È ciò che mi è capitato di vedere: un signore anziano chinato e un
gatto che gli faceva le fusa. Ho pensato forse è un gattaro che gli porta le
scatolette all’animale. Invece, fatti due passi l’ho visto intento a raccogliere
cicorie. Un uomo dal fisico asciutto non per sport ma perché costretto. Altri,
invece, con stomaci prominenti s’ingozzano quando possono. Riempiono la pancia
quando è possibile perché non sanno cosa gli aspetta il giorno dopo.
Escargot alla Calabrese non è una ricetta. È una
dichiarazione.
Parla di chi si alza prima dell’alba, quando le lumache
escono dai muretti umidi. Le raccoglie in silenzio, piegato, con le mani che
sanno distinguere il tempo buono da quello sprecato. Non lo fa per tradizione,
né per passione. Lo fa perché deve. Perché quel piatto, che non costa nulla,
vale una giornata.
E c’è chi ha lo stomaco gonfio non per eccesso, ma per disperazione; perchè costipa ogni cosa edibile che gli capita a tiro.
Questo non è folklore. Non è cucina stellata o semplice borghesia a tavola che segue una delle tantissime trasmissioni. Non sono le ricette di "è sempre mezzogiorno".
È povertà. È resistenza. È sopravvivenza in Italia e altrove, tra le macerie delle bombe e i diseredati dalle lobby oscene che condizionano la politica e imprimono direttive affini ai loro interessi.



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