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Est/etica in atto: una visita all’officina del necessario. Il rapporto tra estetica ed etica, per chi crea con coscienza, non è una scelta ma una condizione. Nei creativi autentici, è un legame indissolubile, una tensione fertile che genera forma e pensiero. Anche Mario Iannino, da sempre seminatore di testimonianza visiva, cerca quell’equilibrio: non come compromesso, ma come crocevia. Oggi gli ho fatto visita. L’ho " tricìvato", direi così, con questo verbo che mi viene dal cuore e dalla lingua viva, “ tricìvare ”: un vocabolo inventato che sa di visita affettuosa, di osservazione discreta e complice, per aggiungere una nota di testimonianza viva. L'ho trovato intento a lavorare su "est/etica". Era immerso nel gesto, tra cartone, rete, impasto. Non c’era spettacolo, ma concentrazione. Non c’era posa, ma cura. Il polimaterico semitombato prendeva forma sotto le sue mani, come se ogni frammento dovesse trovare il suo posto non solo sulla superficie, ma nella ...
"riflessione sull’arte come “gioco inutile ma necessario”: L’arte come gioco necessario: tra creatività e resistenza Abstract In un’epoca dominata dalla razionalità economica e dalla logica dell’efficienza, l’arte viene spesso relegata a un ruolo marginale, considerata un’attività superflua, un “gioco” privo di utilità concreta. Questo articolo intende ribaltare tale prospettiva, sostenendo che proprio nella sua apparente inutilità risiede la funzione più profonda e necessaria dell’arte: quella di preservare l’umano, contrastare la distruzione e offrire visioni alternative alla realtà imposta dal potere. Attraverso un’analisi critica e interdisciplinare, si esplora il valore dell’arte come forma di resistenza simbolica e come spazio di libertà creativa. L’arte e il sospetto dell’inutilità Nel dibattito contemporaneo sul ruolo della cultura, l’arte è spesso oggetto di un paradosso: celebrata come espressione sublime dello spirito umano, ma al contempo svalutat...
50x67 Mario Iannino – Scarti d’identità L’arte come archivio del quotidiano e resistenza visiva Nel lavoro di Mario Iannino, l’ assemblaggio polimaterico diventa linguaggio critico e poetico. L’artista calabrese costruisce le sue opere con materiali di scarto—capsule di caffè esauste, cartoni, etichette, manifesti strappati—trasformando il rifiuto in racconto, il frammento in memoria. La sua è una pratica che affonda le radici nell’ arte povera , ma si distingue per una forte componente territoriale e politica. La Calabria è il fulcro simbolico della sua ricerca: non solo come luogo geografico, ma come spazio identitario, storico e affettivo. Le sagome della regione, gli stencil , i riferimenti ai referendum e alle lotte civiche diventano strumenti di resistenza visiva. L’opera non si limita a rappresentare: interroga, provoca, coinvolge. In una delle sue recenti composizioni più emblematiche, una cravatta di carta arancione attraversa verticalmente la scen...
Arte e mercato: un legame ambivalente L’arte, per quanto si proclami libera e indipendente, è spesso intrappolata in logiche di visibilità, branding e capitalizzazione. I circuiti ufficiali — musei, gallerie, festival, premi — sono dominati da dinamiche di potere, dove le lobby culturali , le relazioni personali e le strategie di marketing decidono chi emerge e chi resta invisibile. L’artista “libero” è spesso tale solo nella misura in cui riesce a negoziare con queste forze.
"dalla serie: "cementi", di Vincenzo Trapasso. -Coll.ne Iannino-" Vincenzo Trapasso è una figura significativa nel panorama artistico calabrese e nazionale. Pittore catanzarese, ha condiviso con me non solo l’amicizia ma anche il cammino creativo, fatto di viaggi, esposizioni e dialoghi visivi. La sua ricerca, come la mia, si è nutrita di memoria, materia e tensione etica. Breve ritratto di Vincenzo Trapasso Ha esposto in luoghi prestigiosi come la Galleria “Mattia Preti” di Catanzaro, Villa Pozzolini a Firenze, e alla XI Quadriennale Nazionale d'Arte a Roma. La sua arte è profondamente legata alla storia umana e collettiva, con opere che trasformano drammi e personaggi in realtà tridimensionali, come sottolineato in una presentazione video del 2019. Ha partecipato a numerose collettive curate da critici come Enrico Crispolti, e ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Vincenzo, compagno di viaggio... Ricordo: tre pittori catan...
Pino Pingitore: l’arte come eco dell’anima Nel cuore della Calabria, tra le pieghe di una terra antica e vibrante, nasce l’universo pittorico di Pino Pingitore, artista che ha saputo trasformare la memoria in colore e il sentimento in forma. Il sito ufficiale www.pinopingitore.it si presenta come un viaggio intimo e poetico nella sua visione artistica, dove ogni parola e ogni immagine sembrano sussurrare storie sospese tra mito e realtà. Un portale lirico e spirituale La homepage accoglie il visitatore con una biografia che è già opera d’arte: non una semplice cronaca di date e luoghi, ma una narrazione evocativa, intrisa di riferimenti mitologici e spirituali. Pingitore viene descritto come “figlio della luce e del vento”, nato “in un giorno marzolino capolino tra i fiori di Primavera”. È chiaro fin da subito che l’artista non si limita a dipingere: egli racconta, evoca, trasfigura. Le opere: Evanescenze e oltre Tra le sezioni più significative, spicca quella dedicata al...
Rubrica di Cultura, fotografia, arte, a cura di “arte e società” L'EMOZIONE IN FOTOGRAMMA. Il blog di Valentina Iannino è un piccolo angolo digitale dove la passione per la fotografia incontra la poesia visiva. Ecco cosa lo rende speciale ai miei occhi: Valentina si presenta con semplicità e autenticità: “Calabrese D.O.C.” e amante della bellezza dei sogni. Il blog trasmette un forte senso di appartenenza e delicatezza, con citazioni ispirazionali e un tono personale che invita alla riflessione.
"per Gaza" La composizione polimaterica intitolata "Per Gaza" è un'opera che colpisce per la sua densità simbolica e per la scelta dei materiali: frammenti di packaging, pubblicità, etichette e scarti del consumo quotidiano, assemblati con una sensibilità visiva che trasforma il rifiuto in denuncia.
"Pensieri fluttuanti nel mare sensibile dell'IO. courtesy ©mario_iannino2025" Questa composizione visiva, definita dall’autore "opera dematerializzata", nasce dalla digitalizzazione di un lavoro polimaterico.
È la Rivoluzione che la Calabria Aspetta! Superato il concetto che vuole l'artista e il risultato del pensiero creativo un mero oggetto di culto o peggio di arricchimento per pochi possessori di ricchezze che, quindi, possono permettersi grosse risorse economiche da investire in opere d’arte, tentiamo un percorso possibile per fare assurgere l'arte e la cultura in genere a fenomeno di crescita collettiva vera, per la Calabria e quanti la amano.
arte “Residual Frame_01” Un titolo che richiama l’idea di un fotogramma residuo, una traccia visiva che sopravvive alla dissoluzione della materia. Evoca il digitale come spazio liminale tra memoria e astrazione. 🇮🇹 Recensione curatoriale (Italiano): Con Residual Frame_01 , Mario Iannino prosegue la sua indagine sulla smaterializzazione dell’immagine, spingendo il linguaggio fotografico oltre i confini della rappresentazione. L’opera nasce da assemblaggi digitali che non costruiscono, ma decostruiscono: ogni frammento visivo è una negazione della forma, un’interferenza tra pixel e pensiero. In questo spazio post-fotografico, il visivo diventa concetto, il dato digitale si fa materia instabile. Iannino non cerca il bello, ma il necessario: un’estetica della frattura, del residuo, del non detto. L’immagine non è più documento, ma dispositivo critico. Nota curatoriale: Mario Iannino, nato a Catanzaro nel 1953, è artista e promotore culturale. La sua ricerca attrav...
pittura Recensione dell’opera di Gerardo Pullano (2025) Olio su tela, 50x60 cm – ispirata a un’opera digitale di Mario Iannino
arteesocietà Scheda Curatoriale Titolo dell’opera : Come rapaci Artista : Mario Iannino Tecnica : Fotomontaggio digitale su base fotografica Anno di realizzazione : 2024 Esposizione : Linguaggi mutevoli , 2 giugno/31 agosto 2024 Luogo : Galleria “ArteSpazio”, Catanzaro Curatore della mostra : Mario Iannino Catalogo ; Pino Pingitore Presentazione : prof. Vittorio Politano
Ci eravamo lasciati con un beneaugurante: ”a presto…”.
ARTISTI CALABRESI CONTEMPORANEI: Mario IANNINO L'opera “9x30 ‘a Micaela’” di Mario Iannino, realizzata nel 2023, si presenta come un’installazione dal forte carattere concettuale e simbolico. Attraverso un assemblaggio di materiali di scarto, l’artista riflette sulle contraddizioni della società contemporanea e utilizza un linguaggio minimale per comunicare temi universali legati all’anima, alla fragilità e alla trasformazione.
1990-2024. 34 anni e sentirli tutti dopo avere visto la testimonianza impressa nella vecchia cassetta VHS recuperata da mia figlia Valentina. Documentazione catturata efficacemente, anche se in maniera empirica con il telefonino, testimonia percorsi culturali realizzati nel quinquennio (1985/1990). Ricerca semantica tradotta in opere polimateriche esposte nel salone dell’amministrazione provinciale di Catanzaro nel 1990.
Dopo quasi trent'anni dall'ultima sua mostra, per onorare gli oltre cinquant'anni d'impegno nel campo della comunicazione visiva, Mario Iannino espone in Catanzaro nei locali della galleria Arte Spazio sita in viale Lucrezia della Vale al numero 72. Per l'occasione è in itinere l'allestimento di una esposizione di 62 opere polimateriche realizzate tra il 2015 e il 2024 e alcune immagini digitalizzate per denunciare il dramma della guerra e le brutali immani conseguenze cui sono costrette le vittime dei luoghi martoriati dal fuoco nemico. Nella narrazione visiva non poteva mancare il cenno storico ad uomini che con abnegazione hanno lavorato per migliorare la società e il territorio calabrese: politici e imprenditori lungimiranti. L'invito è per il 2 giugno alle ore 18,00.
Finito l'amplesso ognuno ritorna in sé, si riappropria dell'area intima, impenetrabile nonostante l'interscambio emotivo consumato e si perde dietro le ali del non detto. Vicini, ancora odorosi dell'attimo fuggente appena colto ma lontani, gli amanti abbandonano i pensieri e cavalcano verso l'ignoto su sentieri differenti.
Ore 8 circa, il telefono squilla. Rispondo. E dal tono della voce del mio interlocutore intuisco che non sono buone nuove. Era una persona buona! Questo si sente dire nei confronti di qualcuno che ci lascia. E questa volta è l'espressione più azzeccata! Gioacchino Lamanna è stato un ottimo pittore, un uomo che ha condotto una vita modesta, sempre pronto e disponibile al dialogo, aperto alle idee e al fare degli altri che in Catanzaro e anche altrove si cimentavano con l'arte della pittura. Non era manicheo né disdegnava le forme espressive di quanti incrociava per strada e nei luoghi preposti alle esposizioni. Era curioso. Chiedeva sempre sullo stato dei lavori e sulle ricerche in pittura. Contrariamente di quanto accade negli animi dei minuscoli che si sentono grandi artisti e depositari di chissà quali e quante verità. La prima volta lo incontrai nei giardini di S, Leonardo. Aveva portato lì la sua classe per fare dipingere gli studenti dal vero. Mi avvicinai a lu...
Accade oggi, nel 36° giorno di guerra un Ucraina Ho visto in tv le immagini della guerra che Putin il tiranno sta conducendo in Ucraina. Scene devastanti: fosse comuni. Civili massacrati. Donne e uomini coi segni della tortura sul corpo e con le mani legate dietro la schiena gettati senza alcun riguardo in una fossa comune scavata dai militari russi nei boschi. È un massacro! Il macellaio non conosce pietà! Ha persino la benedizione del suo patriarca. I pensieri si affollano. Vorrei non avere mai visto queste scene. Scenari anacronistici divenuti quasi una conseguenza logica dei deliri di un despota che nega le barbarie agli ignari russi tenuti all'oscuro e plagiati da un'operazione di disinformazione di regime. I cronisti non assoggettati alla volontà degli oligarchi e persino la popolazione dissenziente è arrestata e messa nelle condizioni di non nuocere. La grande z bianca vergata sui blindati russi è un'enorme burla! Perché non vanno a fare un'esercitazione in...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.