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domenica 31 marzo 2024

PACE!

 

"una locandina per la pace. courtesy m.iannino©"

PACE!

Non è un'ossessione accresciuta con il terrore di rimanere vittima della barbarie che sta governando le menti dei governanti signori delle guerre. Pace, volontà di pace è un sentimento che va oltre la materia e il suo deterioramento. Tutti, prima o dopo, lasceremo l'involucro di carne e ossa che tanto amiamo. Alcuni ne fanno un culto eccessivo. L'aspetto esteriore conta!, per alcuni.

giovedì 28 marzo 2024

Credo nella bellezza dell'amore

 




Nonostante Putin, Netanyahu, Hamas e gli strateghi della tensione sparsi sulla terra, credo fortemente nella Creatività della Bellezza salvifica ...

Anche se L'ultimo annuncio di Putin non è uno scherzo giacché manca qualche giorno al primo aprile per poterlo ritenere un pesce d'aprile.

Colpire gli F16 anche fuori dall'Ucraina è un monito per i Paesi Nato che stanno affianco a Zelensky. Anzi più che un avvertimento è una minaccia seria per i Paesi che foraggiano la guerra d'invasione di una certa dispotica Russia.

L'ambiguità del non detto, ricordiamolo, è terribile! E Putin è un maestro.

mercoledì 13 marzo 2024

PACE!

 


Dopo un po' di tempo ogni cosa diventa routine.

E la sofferenza altrui è cosa lontana. Deleghiamo ai potenti della terra ogni decisione e accettiamo passivamente le ignominie. Non ha importanza il lessico col quale si sottolineano i morti innocenti colpiti dal fuoco nemico anche se questo nemico che ordina e spara è ignoto.

mercoledì 22 febbraio 2023

Putin il mistificatore

 


Zitti e buoni! Giochiamo al dottore! Comando IO!

È un'esercitazione. Una esercitazione pacifica … Così è iniziata l'occupazione militare ordinata da Putin in Ucraina.

Il resto è a conoscenza del mondo intero che, notizie alterate ad arte dagli accoliti putiniani, utilizza il web per conoscere la realtà di prima mano attraverso le testimonianze dei superstiti che pur avendo perso la casa e ogni bene terreno resistono alla crudeltà di Putin.

giovedì 20 ottobre 2022

La versione confidenziale di Berlusconi su Putin e l'infedele

 L'atmosfera è quella delle grandi riunioni tra amici. Il vocìo fa da sottofondo alle parole del leader indiscusso: Berlusconi.

Sapete com'è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l'Ucraina e le due neo-costituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l'altro. L'Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. I morti diventano. Disperate, le due repubbliche mandano una delegazione a Mosca e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: “Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu”. Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un'altra settimana per tornare indietro. È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall'Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina”.

Caso strano qualcuno rompe il giuramento e fa trapelare l'audio, prontamente registrato da qualche buontempone infedele oppure come cimelio chicca di qualche super fedelissimo da conservare e esporre agli intimi in un futuro prossimo ma certamente non adesso.

mercoledì 21 settembre 2022

Libertà e democrazia: concetti inalienabili

 

Il guaio della politica sono i politici scaltri che fanno promesse impossibili; inattuabili! E, se pur coscienti, perseverano nel promettere la luna.

La dura realtà ci riporta alla guerra di Putin e alle sue ultime parole che lasciano intendere di una probabile guerra nucleare. Intanto ha disposto il richiamo alle armi dei riservisti per proteggere la patria da una assurda minaccia europea!? Se non conoscessimo la verità in merito al conflitto da lui voluto e inasprito iniziato sotto le false vesti di una esercitazione militare in Ucraina potremmo anche crederci. Ma conoscendo i fatti e l'altissima idea di democrazia e libertà che regna e cresce nelle menti occidentali avremmo fugato ogni dubbio anche senza le testimonianze inconfutabili delle mostruosità fatte a suo nome in Ucraina.

Nascita del nuovo umanesimo ©mario iannino


Ma lasciamo da parte la politica estera per un momento e le restrizioni imposte dalla guerra del gas che “la vittima Putin” sta facendo ai paesi eu e, questi, ovviamente reagiscono imponendo sanzioni economiche alla sua dissennata azione.

Dicevo, parliamo brevemente delle imminenti elezioni politiche del 25 di questo mese:

c'è la possibilità che il partito dell'astensionismo superi soglie mai raggiunte fino ad oggi! E il motivo è semplice anche se i concorrenti in lizza per le poltrone fanno finta di non conoscerle.

Tra pandemia, blocchi e fermi obbligati, arrivano come una mannaia le traumatiche bollette dell'energia: luce e gas. Molte piccole e media aziende soffrono per i disagi strutturali post pandemici e ora rischiano di chiudere definitivamente.

Il governo presieduti da Draghi sta cercando soluzioni affinché questo non accada! Mentre i leader dei partiti in campagna elettorale strombazzano soluzioni demenziali.

Le accuse reciproche si moltiplicano. Cercano di depistare e quanti sono preoccupati di portare a casa la pagnotta quotidiana si accodano ai condottieri che “credono” negli italiani.

Prima gli italiani!

E l'Europa che si è cercato di costruire?

Sì l'Europa che sta arginando le mire dispotiche di un dittatore di nome Putin che sbandiera la possibilità di usare armi nucleari e che sta portando il mondo nel baratro distruttivo del nulla.

Di questa Europa appena nata che lancia i primi vagiti, che deve crescere, fortificarsi e dare speranza all'umanità! Che ne facciamo?

mercoledì 13 luglio 2022

Le cannule di mister P

 

La violenza fa paura. La guerra è un abominio!


Ci sono circa 30 conflitti sparsi nel mondo ma quello che più ci tocca da vicino ed è documentato con ogni dovizia di particolari riguarda l'invasione di Putin in Ucraina.

La cronaca sul campo testimonia distruzioni assurde che vivono di teorie antistoriche giustificate da cause teoremi politico-territoriali in cui trovano ampi spazi gli interessi economici e religiosi autoreferenziali.

Morti e distruzione occupano gran parte dei notiziari. Immagini di persone comuni, gente semplice che vive del proprio lavoro piangono sui resti delle macerie e tra la cenere delle derrate alimentari bombardate dalla perfidia putiniana.


E mentre le nazioni europee che dipendono dal gas sovietico corrono ai ripari Alcuni esponenti della politica dimostrano stupore per la chiusura dei gasdotti mascherata da “manutenzione impianti”. È come nascondersi dietro un dito come lo è stato con la grande Z bianca vergata sui carriarmati in marcia verso l'Ucraina. Forse, politici, manager e giornalisti stavano sulla luna quando Putin ha dichiarato guerra all'Ucraina non disdegnando qualche minaccia in direzione dei paesi intenzionati ad appoggiare Zalesnky e il popolo ucraino? ritorsione legittima in sintonia col pensiero bellicoso del despota!

Quando è guerra è guerra per tutti! Disse la vecchietta. Ma non per i nostri strateghi della politica.



Le cause dei conflitti dipendono da politiche territoriali manichee oppure da questioni economiche, quindi dalle ricchezze dei territori e, per ultimo ma estremamente manipolatorio, dal proselitismo religioso usato come arma psicologica dal potere temporale di autarchie.


Nel teatro infuocato dai conflitti l'Africa è un focolaio perennemente acceso.

Siria, Turchia, Egitto, Sudan; Etiopia. Shael: Niger, Bukina Faso, Mali. E in Asia; in lembi di territori che soffrono la fame per altri motivi come nel Myanmar!, gli abitanti sono costretti sotto il giogo di un qualche dittatorucolo da 4 soldi. La guerra in-civile miete vittime tra i manifestanti... annulla vite e sogni.

E poi come dimenticare gli appoggi esterni delle grandi potenze nazionaliste e delle lobby fameliche che nascondono la bramosia dietro bandiere e presidenti pupazzo ostaggi delle mire espansionistiche di diaboliche trame

lunedì 25 aprile 2022

Oggi 25 aprile, 60° giorno di guerra in Ucraina e molti di più altrove

 

Russia vs Ucraina, che dire?

Si è già detto e visto tutto o quasi!

È guerra.

Una guerra d'armi, d'immagini e di parole giocata su più fronti.

La diplomazia nicchia, lascia tempo e spazio fisico creando divari enormi tra le aspettative e le intenzioni degli innocenti: Persone di ogni età e ceto colpevoli solo di essere lì; trovarsi tra l'incudine e il martello a seppellire e disseppellire le vittime di un conflitto assurdo.

Tra proposte di aiuti umanitari, invii di armi e mercenari camuffati da istruttori nei luoghi teatro di battaglie sanguinose trionfa la morte. L'irrazionalità domina le partigianerie e inasprisce il conflitto fratricida.

Nei terreni incolti e inariditi dall'avidità spuntano e proliferano solo distruzione e morte a dispetto della tanto decantata razionalità dei cosiddetti governi democratici che vedono nella vittoria di Zaleski la soluzione dell'aggressione di Putin.

L'uso della forza non è mai una soluzione saggia per redimere vecchie ruggini.

La devastazione di campi di grano e di altri prodotti alimentari che hanno finora foraggiato mezzo mondo; le città rase al suolo; le vie di comunicazione cancellate dai percorsi della toponomastica; le fosse comuni, i bunker improvvisati; le deportazioni forzate e gli esodi, adesso accettati dalla comunità europea, sono tutte scene già vissute e viste in Africa e altri stati sottomessi alle logiche dei poteri delle multinazionali che si sono spartite le ricchezze della terra.

Anche in Africa si muore!

Muoiono bambini e persone deboli a causa di guerre e carestie. Muoiono in silenzio nel completo abbandono a seguito del disinteresse mediatico. Per mancanza di commozioni pilotate. Per l'assoluta assenza dei social e relativi influencer sempre a caccia di like.

Muoiono per povertà. Scappano dalla terra dei cretti che segnano solchi profondi quanto basta per morire di fame e spaccano la terra seccata dal sole. Scappano con ogni mezzo con la speranza di sopravvivere ma sono respinti con forza e determinazione dagli stessi stati che ora fingono di prodigarsi per fare tornare la pace nel cuore d'Europa. …



Davvero si crede che la soluzione del conflitto in Ucraina sia quella di inviare armi a Zaleski?

martedì 29 marzo 2022

Ripudiare la guerra è un imperativo, sempre!

 

Pretendere che siano rispettati i propri interessi e perciò mettere in campo sistemi di distruzione e morte a discapito anche di persone inermi e prive di colpe individuali è un crimine! Non si discute!!! ma Baiden (Biden per i poliglotta sofisticati) ha mancato di tatto diplomatico nel dire che Putin è da “eliminare” dalla scena politica sovietica e mondiale.

Se dessimo ragione al vecchio zio d'america allora dovremmo pretendere che anche chi affama e schiavizza una parte di mondo perché avido e attento solo ai propri interessi economici e commerciali dovrebbe essere inibito. 


La vita si dà e si toglie con estrema disinvoltura nel mondo globalizzato e settato sull'ego. Basta sapere veicolare le notizie e farsi trasportare dall'onda emotiva dai social per essere visto come un benefattore o un despota.

I fatti evidenziano, se pur nel lungo termine, che non sempre ciò che brilla è oro e benessere per i popoli.

La vita, suggerisce la natura, è cosa semplice ma delicata! E l'embrione prima di essere forma di vita definita è una sorta di magma che aspetta di essere fecondata. E perché ciò avvenga si deve rispettare un protocollo ben definito dalla natura e dall'uomo.

Distruggere ciò che la donna ha procreato insieme all'uomo è un atto CRIMINALE!

La morte violenta non ha ragione mai d'essere sperimentata in nessuna parte del mondo specialmente quando sopraggiunge a seguito di una decisione dispotica ordinata da chi sta comodamente al riparo.

Altri focolai continuano ad ardere in terre più o meno lontane da noi...

sabato 5 marzo 2022

Putin il bullo che terrorizza il mondo civile e le democrazie

 

Zelensky vs Putin.


Stiamo assistendo alla guerra, anzi alle guerre impensabili del nuovo millennio.

La prima e la più terribile è quella che fa esplodere bombe e distrugge il lavoro del popolo ucraino, abbatte edifici, semina morti lasciando sulle strade di transito l'odore acre delle polveri da sparo insieme al sudore di quanti fuggono terrorizzati. E poi c'è la ferma determinazione di chi non accetta l'invasione. C'è chi combatte a mani nude lanciando bottiglie incendiarie. C'è chi presta il suo aiuto ai fuggiaschi. Chi cura i bambini e le donne.

C'è, insomma, dietro la brutalità del bullo Vladimir, una moltitudine di persone che nonostante l'assurda azione violenta ordinata e imposta da un despota fuori dal tempo propende per la pace anche in Russia.

In Russia vige il regime della disinformazione. E i canali dell'informazione nazionali ripetono ciò che Putin e il suo entourage vogliono che sia detto.

Strategie a parte la vecchia signora con la sua lunga falce a mietuto vittime innocenti e chissà ancora quante altre ne annienterà.

La violenza non ha mai ragione!

Anche quella verbale o per immagini.

Zelensky dal canto suo, da ottimo comunicatore usa i mass-media per arginare un nemico immenso. Prepotentemente immenso e determinato. Ma può questa sua strategia durare a lungo? Sarà il nuovo, contemporaneo Golia che abbatte il gigante?

A ragion di logica se esplode un incendio e non intervengono i pompieri con le dovute misure per spegnerlo, il fuoco arderà fino a quando le fiamme trovano di che alimentarsi.

Può, la borsa, i mercati, l'alta finanza influire o bloccare del tutto il frastuono mediatico di questa assurda guerra e sospendere la violenza delle armi?

E l'economia affaristica dell'industria bellica da che parte sta?

E noi occidentali che viviamo da lontano i riflessi dei drammi delle persone sconvolte dal tragico evento?

Noi siamo solidali! Ma da lontano.

Guardiamo i prezzi energetici lievitare. E speriamo in cuor nostro che non vi siano altri veti o embarghi contro e dai territori in guerra.

I carburanti oggi sono a quota 2€ e c'è la possibilità del rincaro delle bollette del gas e della luce. Ma sono rischi da mettere in conto. Stringere i denti e porgere tutta la solidarietà ai bisognosi. Dare col cuore quanto possibile non solo in ristori materiali ma infondere fermamente e convintamente energie positive che dimostrino nei fatti empatia. Non è solo condanna sociale l'azione economica che il mondo democratico esercita nei confronti dei despoti. È amore risoluto. Fermezza!, contro tutto ciò ch'è morte.

E che la ragione vinca sulla brutale anacronistica realtà dei violenti.

martedì 1 marzo 2022

Fuck Putin, una nuova etichetta per la libertà

 


La violenza da qualunque parte si genera o è generata fa sempre e comunque male. I suoi effetti si diffondono anche laddove esistono schermi e barriere alzate per l'autodifesa nazionale.

La guerra coinvolge tutti! Non solo i luoghi interessati e fatti oggetto e teatro di battaglie.

La lotta per la sopravvivenza, ovvero le strategie adottate per sfuggire ai soprusi o molto più banalmente nelle normali relazioni di ogni giorno fanno parte della dote genetica degli organismi viventi.

In natura vige la legge del più forte ma la ragione differenzia la brutalità bestiale primordiale dell'essere. Cioè, il pensiero si fa evoluzione e stimola il progresso per il bene sociale e spinge la specie umana a migliorarsi.

Insomma: questo uomo che dovrebbe governare la vita è invece il fautore della distruzione e si fa morte!

Nessuno, se non solo nei racconti horror e fantascientifici, avrebbe creduto possibile un attacco armato, quantomeno viste le prerogative storiche e le potenzialità di distruzione delle armi in possesso delle grandi potenze.

Oggi le guerre sono di altra natura. Che fanno comunque vittime. Affamano. Soggiogano. E condizionano il mondo intero.

Le guerre sono strumenti dell'uomo debole di pensiero! Lecite? No! Decisamente no! Ma comunque esistono. Sono generate da alcuni fattori elementari che alla base hanno una forte componente individualistica permeata di egoismo.

La bramosia di dominio, l'onnipotenza edonistica genera mostri. 

Putin è uno di questi?

Di sicuro la sua politica non fa una bella impressione visto quanto sta accadendo in Ucraina. Non è una questione di eleganza. Né tantomeno una bella pagina politica

Questa guerra è vista, letta e documentata in diretta in tutto il mondo per quello che è!, e nulla, neppure i tentativi di depistaggio delle fake news riescono a sublimarne gli effetti invasivi del dittatore di turno.

I social media hanno trovato nuovo interesse. Documentano le volontà di assediati e invasori.

Enfatizzano prese di posizioni. e si schierano.

Retorica a parte, il popolo ucraino sta reagendo con decisione allo strapotere di Putin.

Le immagini fanno vedere in tv e sui social come i cittadini contrastano l'invasione.

Azioni semplici come la costruzione artigianale di bombe molotov. Bottiglie incendiare che non spaventano i giganti blindati inviati da Putin per assediare mortificare l'Ucraina ma che possono fare malissimo all'ego espansionista del despota e dei suoi oligarchi fiancheggiatori.

Fuck Putin! Con questa etichetta una fabbrica di birra contribuisce alla resistenza. Converte in armi le risorse industriali e, anziché birra, riempie con benzina le bottiglie e le dà al popolo. Sarà la nuova etichetta per la libertà? di sicuro le parole neppure se scurrili servono in uno scontro. è la forza, la determinazione delle intenzioni in campo che determinano e sovvertono i propositi

Il mondo intero guarda terrorizzato a questo impensabile teatro di guerra in cui le parole sembrano inutili.

La non violenza, la preghiera, il digiuno suggerito da Francesco non sembra dare nell'immediato alcun conforto né sortire a effetti positivi. 

60 km di blindati sono in marcia verso Kiew dove c'è già paura e morte mentre i mandanti stanno al sicuro e imprecano, forse, quando apprendono della rivolta degli hacker. L'attacco hacker non è contro il popolo russo ma alla dissennatezza degli oligarchi guerrafondai.

giovedì 24 febbraio 2022

Ucraina, il prezzo da pagare

 

Per molti di noi le notizie che giungono dall'est probabilmente assumono valenze secondarie rispetto alle esigenze primarie connesse alle difficoltà indotte dalla crisi pandemica e economica degli ultimi anni.


Ieri è mancata la luce per quasi l'intera giornata. E le conseguenze sono state, per le famiglie interessate al black out, paradossali.

Per noi abituati alle comodità della domotica restare senza energia elettrica per diverse ore ha comportato qualche sacrificio: fare le scale a piedi, evitare di aprire i frigoriferi, limitare l'accesso a internet e non potere usare i telefoni fissi è stata una penitenza!

E poi basta una guerra per mostrare le disparità sociali tra le nazioni.

Dalle immagini piovute dal fronte ucraino la miseria in cui versa la popolazione è tangibile. È un ritorno al passato! A quando anche da noi mancava ogni sorta di emancipazione tecnologica figlia dei saperi che ha portato benessere e aperture mentali.

La povertà è di per sé un oltraggio!

L'ignoranza in cui è costretta una fetta di popolazione contamina e turba le coscienze di quanti vivono di riflesso le oscenità dei potentati economici che mascherano le loro miserie morali dietro alle bandiere ideologiche.

La guerra non ha ragione mai!

Chi impone il proprio ego con le armi è un mostro.

Mostri privi di scrupoli che non conoscono la fame e i patimenti sofferti da quanti stentano ad alzarsi al mattino e le difficoltà che affrontano per arrivare a sera.

Nessuno può sentirsi in dovere di assalire l'altro per nessuna ragione al mondo!

L'arroganza di Putin deve essere fermata immediatamente per evitare che la sua propaganda terroristica faccia breccia e si radifichi nelle teste dei deboli.

Seguiamo l'esortazione di papa Francesco:

facciamo dell'amore l'arma di fede universale!

Mercoledì 2 marzo

Una giornata di digiuno e preghiera per contrastare la follia omicida alimentata dalla bramosia di despoti e potenti che avvelenano la società in ogni angolo della terra.

sabato 8 aprile 2017

Trump, Putin e gli interessi di Stato

Il lavoro concettuale degli artisti è stimolante.
 La "bretella rotta di Donald", opera polimaterica del maestro Mario Iannino, che prendo in prestito dall'autore perché sembra in sintonia con quanto espongo di seguito, è un continuo susseguirsi di citazioni. I percorsi dei maestri contemporanei sono inequivocabilmente presenti nella società.
Il taglio di Fontana, le lacerazioni e le combustioni di Burri, l'impacchettamento di Christo e le sovrapposizioni/conservate sottopelle, care alla semiotica ricerca di Iannino, riportano i pensieri ai fatti  accaduti in questi giorni.
Quanto è avvenuto in Siria e le motivazioni che hanno spinto i capi di Stato coinvolti nella vicenda sono presenti, a mio parere, nella forma metaforica del linguaggio visivo. cosicché, l'opera, tra le pregnanti operazioni culturali insite, apre una dialettica nuova rispetto a quanto udito letto e visto.

Quando finisce il concetto di "interesse di Stato" e il conflitto d'interesse? Perché Trump bombarda vecchi angar in cui vi sono solo rottami?


La guerra è sempre una cosa sporca e brutta. Se, poi, le vittime delle bombe e della cattiveria umana sono degli innocenti, la definizione da attribuire ai carnefici non è paragonabile al regno animale. Le bestie uccidono per nutrirsi. È l'istinto che le porta a cacciare. Ma l'uomo no! Lui è dotato di raziocinio e intelligenza. L'uomo uccide per motivi biechi.
L'uomo ha fatto delle leggi a tutela della sacralità della vita dei bambini, delle donne e degli anziani.

Tanto per intenderci!

L'avidità dei ditttatori è, in quest'ottica, un'attività famelica fine a sé stessa e ai gruppi di potere economico che li appoggiano.
Non è tempo degli imperatori sciocchi che si lasciano abbindolare da astuti consiglieri. Re che si lasciano “cucire” addosso panni inesistenti e vanno in giro nudi.

Oggi il re non è nudo. Ha bretelle pregiate per tenere su i pantaloni e nascondere le pudenda.
Capita, a volte, che col tempo, le bretelle, si consumino. A quel punto l'incidente è prossimo!

Se i calzoni cadono è colpa della propria cazzonaggine! Inutile arrampicarsi sugli specchi.

L'america di trump è in linea con la russia di putin?
Fanno finta di litigare?
Chissà? I missili sulla Siria sono un dato innegabile e possono essere un deterrente bellico. Un atto estremo a difesa dei bambini sopravvissuti alla pazzia dei guerrafondai che insanguinano la Siria da troppo tempo?
Riposino in pace gl'innocenti che sono morti e che i media hanno mostrato al mondo.

Non saprei.

Alcuni pensano che sia un escamotage. Un tatticismo dovuto per quanti credono alla lite tra i due.

Donald che, in campagna elettorale aveva detto di non volere fare lo sceriffo della terra e che avrebbe messo davanti a tutto l'interesse degli amenicani, adesso s'indigna e sembra ricalcare le orme dei predecessori inquanto a sicurezza internazionale.

E Putin?


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