Ma che parlo a fare.
L’arroganza è al potere e muove le fila secondo i propri umori. Non c’è empatia nel fare degli arroganti. Solo disprezzo per la gente povera privata dalla dignità di esseri umani costretti a pietire una ciottola di sbobba.
E' più forte di me, quando vedo certe immagini in televisione
qualcosa si muove dentro. È sdegno. Rabbia per non poter fare nulla se non
scrivere dello sdegno che si prova davanti alla miseria umana.
Una miseria materiale difficile da colmare con parole contro
la barbarie voluta dalle lobby di potere che nel frattempo fanno i conti di
quanto si può incassare con la vendita delle armi e in seguito con la
ricostruzione di tutto quello che hanno distrutto le loro armi.
Lo scempio è sotto gli occhi di tutti. Testimonianze incontrovertibili
fanno il giro del mondo reale e virtuale, sui social media e nei palinsesti. Eppure
nessuno fino ad ora è riuscito a fermare l’imbarbarimento in Palestina e in
Ucraina.
Altri popoli stanno vivendo drammatici eventi. Operazioni che
volano sopra i codici morali e le Carte dettate dalla democrazia repubblicana. Sembra
di essere all’interno di una bolla. Una bolla priva di dolore per chi è fuori e
guarda inebetito le storie srotolate all’interno.
Possibile, possibile che non possiamo nulla contro questo
stato di cose?
In Italia i politici gonfiano il petto e sputano parole inconcludenti.
Tronfi dei risultati dei referendum. La destra esulta, ma non dice che l’affluenza
alle urne, nonostante non abbia raggiunto il quorum, è maggiore rispetto a
quanti hanno votato per questo governo. Se proprio fossero onesti dovrebbero
convenire che in certo qual modo è una risposta alla loro strafottenza.
La sinistra, che non ha fatto nulla quando avrebbe potuto
perché al governo, gonfia il petto, mostra i muscoli e minaccia il governo
Meloni, Salvini, la lega tutta e gli altri ministri nazionalisti.
No, certamente, è un bruttissimo esempio di democrazia e rispetto
per tutti i cittadini italiani che loro dovrebbero rappresentare. Ciononostante
dobbiamo ritenerci fortunati, ancora non abbiamo toccato il fondo. E al peggio
non c’è mai fine.
Le organizzazioni umanitarie mondiali sono messe a tacere. Come
chiunque oppone buonsenso alla carneficina in atto in Palestina. Trump fa lo showman.
Netanyahu il macellaio. E Putin difende i confini come solo lui sa e può fare. Il
papa esorta alla pace. E noi?