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sabato 1 gennaio 2011

Artisti in Calabria

©M.Iannino
Mario Iannino, omaggio a Mattia Preti, il Cavaliere Calabrese
Artisti in Calabria

È uno spazio in allestimento, pensato per divulgare le positività e il lavoro dei calabresi, gratuitamente, parola alquanto in disuso nel lessico corrente vista la cupidigia che c’è in giro e pervade la quasi totalità delle persone che spendono tempo e saperi nelle umane attività quotidiane. E se qualcuno spende il proprio tempo a fare qualcosa gratuitamente per il prossimo o la propria terra, il tarlo del dubbio penetra le teste bacate e sviluppa mille interrogativi contagiosi: possibile che non ci sia nessun guadagno? Se lo fa, è perché sotto sotto c’è un tornaconto personale!

È vero! C’è qualcosa! E questo qualcosa si chiama gratificazione per avere speso energie in progetti culturali, oserei definirli ideologici, vista la cultura imperante, mirati a migliorare i rapporti interpersonali senza l’assillo del primato assoluto o del guadagno facile.

I collaboratori del blog, lontani dalla volontà di creare l’ennesimo inutile contenitore artistico o dare spazio ai mostri sacri dell’arte ma determinati a dialogare e porgere al grande pubblico in maniera semplice e diretta le poetiche creative presenti in Calabria a testimonianza delle tensioni culturali, quali esempi concreti di volontà di riscatto dai fatidici luoghi comuni che l'immaginario collettivo appioppa indifferentemente alla Calabria e ai Calabresi ogni qualvolta capiti l'occasione, diamo voce a quanti vogliono usare il blog per esternare le diverse poetiche presenti sul territorio.

Pertanto, l’invito, rivolto a quanti intendono essere presenti in detto spazio attraverso notizie personali, curriculum vitae e fotografie di opere da inserire negli spazi del blog, è di allegare la documentazione necessaria e fare richiesta all'amministratore di aore12 all'indirizzo di posta elettronica: arteesocieta@gmail.com

Quanto pervenuto sarà pubblicato integralmente, ovviamente, in caso di inesattezze le responsabilità saranno da ascrivere esclusivamente ai relativi mittenti dei file spediti.

Artisti menzionati nel blog:

Stephan Balkenhol (scultore)
Raffaele Basso (pittore)
Giuseppe Celi (creativo)
Anthony Cragg (scultore)
Wim Delvoye (creativo)
Jan Fabre (scultore)
Luigi Fregola (poeta)
Anthony Gormley (creativo)
Mario Iannino (creativo)
Mario Parentela
Aniceto Mamone (pittore)
Angiolina Oliveti (scrittrice)
Dennis Oppenheim (creativo)
Mimmo Palladino (creativo)
Michelangelo Pistoletto (creativo)
Mattia Preti (pittore)
Marc Quinn (scultore)
Mimmo Rotella (creativo)
Enzo Toraldo (pittore)
e altri

Per leggere i post corrispondenti agli artisti digitare il nome nel motore di ricerca del blog oppure cliccare sull'etichetta arte, per avere un quadro completo di nomi, tendenze e correnti artistiche trattate e principalmente per conoscere la Calabria e avere un quadri d'insieme si rimanda alla pagina "parliamo di ..."

sabato 8 gennaio 2011

Artisti in calabria cercasi

L’animo dei calabresi è insondabile.

Generalmente, il calabrese, è per sua natura espansivo con chi conosce da qualche tempo, ma, nonostante a volte soffra di un’esasperata, oserei dire, pudica riservatezza, sa essere ospitale con gli sconosciuti, specie se forestieri in cerca di ristoro fisico e culturale.
È altruista; cocciuto; e quando intraprende un cammino, lo porta a termine perché è nel suo dna forgiato dalla durezza dei luoghi, dagli usi e dalla cultura degli avi.

Perché elenco sinteticamente alcune peculiarità caratteriali nostrane?
Semplice!, perché la componente poetica del pensiero è espressa appieno nei giochi creativi dei tantissimi conterranei che si cimentano in pittura, nelle arti plastiche, ma anche con la poesia, la letteratura, il teatro, cinema!, insomma, quelle attività sinonimo di sensibilità eccelsa e, perciò, definite artistiche.

Lo spazio “artisti in Calabria” accoglie chiunque senta la necessità di dire al mondo: Io ci sono! Sono qui in Calabria, oppure sono un Calabrese costretto fuori regione ma, impegnato a proporre la mia sensibilità culturale, emotiva, logica e razionale attraverso il mio lavoro!
Niente altro!

L'invito è rivolto disinteressatamente a chiunque operi nel campo della sensibilità poetica dei giochi creativi. Gli artisti, per essere presenti negli spazi riservati alla cultura attiva in Calabria devono inviare foto di opere, file di c.v., testi critici all'amministratore del blog aore12 al seguente indirizzo: arteesocietà@gmail.com

sabato 24 maggio 2014

Spazio artisti in Calabria, Vincenzo Trapasso

Bello! Sintesi perfetta! Armonia ed equilibrio allo stato puro...

le parole mi escono spontanee davanti al lavoro appeso alla parete. L'odore acre dello smalto nero punzecchia il naso. “Scusa ma devo finire sennò sgocciola!” dice Enzo.


E mentre lui continua a spennellare parliamo delle sensazioni intime che le poetiche della visione ci trasmettono e della gratificazione finale provata davanti all'opera finita.

Vincenzo Trapasso è un artista catanzarese. Uomo sensibile e provato dalla vita, trova, da vero artista, energia dalla e con la pittura in quanto momento catartico dell'esistente.
I suoi lavori, soggettivizzati dal suo personalissimo percorso artistico, sono la testimonianza di una volontà ferrea che lo induce ad osare e andare oltre il dato visibile della figurazione.
Detto ciò, non intendo tessere le lodi qui, oggi, semmai scriverò in un secondo momento su questo blog del percorso artistico di Enzo e della nostra amicizia nata agli inizi degli anni '70. Adesso non è il caso. D'altronde la sua biografia è ben nota agli addetti ai lavori.


Adesso ritengo costruttivo accennare per sommi capi alla pertinente importanza dell'Arte in Calabria e nel mondo; alla sua valorizzazione e alla potenza innovatrice che sprigiona specialmente in tutte le persone sensibili che conferiscono ai linguaggi poetici della visione quel ruolo preventivamente catartico relegato in spazi onirici in cui allocare elettivamente anime dalle differenti cromie.

Purtroppo, la Calabria è una realtà poliedrica. Difficile. Misteriosamente accattivante, simile alle energie creative racchiuse nelle gestualità propositive condensanti, rafforzative dei linguaggi verbali del popolo mediterraneo che, concretizzatesi in opere, anziché trovare spazi idonei alla loro valorizzazione cozzano contro muri di gomma eretti dell'establishment. Una sorta di trincea che non lascia passare gli “estranei” e quanti potrebbero minare il potere acquisito dopo estenuanti servili attese e relativi sacrifici intellettualmente discutibili.

Non si tratta di dialettica o confronto alla pari. Quando si parla di arte visiva si ha la sensazione di parlare al vento. Sembra di essere in un campo di battaglia, perennemente in guerra. E' qualcosa simile all'ostracismo. sentimento nefasto che, non solo in Calabria, domina il campo della cultura al pari se non peggio di biechi affari. D'altronde si è visto come la cultura è trasformata in mangiatoia dagli operatori scaltri. E pensare che, appunto, in quei remoti anni '70 l'arte, la cultura la immaginavamo al riparo dalle meschinità. Per noi rappresentava l'area in cui ogni azione doveva essere valutata e finalizzata in funzione dell'emancipazione collettiva. Azione sinergica, quest'ultima, che potrebbe apportare nella collettività profitti inimmaginabili, quantificabili in immensi tesori economico-culturali. Insomma, una vecchia storia di  fantastica frontiera fatta di beni immateriali e profitti economici, se surrogata da sincere personalità esperte e imparziali, lontane dalle logiche dei poteri o sottomesse alle leggi delle cricche infestanti, lobby nocive per la Cultura.

martedì 25 gennaio 2011

spazio Artisti in Calabria, Rotella, Marziano, Toraldo, Celi, Mamone

aore12
Giovanni Marziano, olio su tela, (1978)
Massimiliano
Rivoluzione industriale, rivoluzione culturale, anni di plastica, società dell’usa e getta. Sono termini coniati per definire i vari fermenti sociali e culturali esplosi nei mitici anni sessanta.

Anni importanti per la crescita culturale mondiale.

In America come in Europa si vive un clima effervescente, si passa dalla fase preistorica industriale del ferro all'impiego dei derivati del petrolio, alla plastica; e grazie alla ricerca, in poco tempo, gli utensili di nuova generazione invadono i mercati, le case e infine le strade; ed è proprio dalle strade che inizia la trasformazione dell’oggetto.

Da oggetto alienato che ha concluso la sua funzione vitale, diventa, per mano dell’artista, un’altra cosa.
Diventa linguaggio; testimonianza di un’epoca.

È l’evoluzione del pensiero duchampiano; il ready made; l’oggetto ritrovato che sviscerato dalla sua funzione originale si fa linguaggio altro.
La provocazione di Duchamp contamina il fotografo e artista Man Ray e il resto della cultura visiva degli anni 60.
Anche Andrew Warhola, meglio conosciuto come Andy Warhol si lascia contaminare dai fermenti innovativi di quegli anni e sfrutta al massimo le potenzialità pubblicitarie. Infatti riprodusse, anzi fece riprodurre gli oggetti fotografati o disegnati in serie, e li immise sul mercato dell’arte.

Le serigrafie di Warhol sono diventate un cult. Per alcuni sono opere d’arte degne di nota mentre per altri no! Comunque si voglia intendere, è da convenire che Andy Warhol ha avuto quell’attimo d’illuminazione Zen, come diceva Mimmo Rotella, che lo ha spinto oltre il comune senso della visione settoriale parcellizzata.
Insomma, Warhol si trova nella condizione storica di poter proporre multipli a basso costo e a chiunque.
D'altronde è da sciocchi stare a lisciare la tela per giorni quando basta un clic ben azzeccato; l’importante è l’idea; il linguaggio poetico che l’artista evoca col suo gesto e trasmette. Anche la pittura, intesa come lavoro artigiano è preistoria! Perché non avvalersi delle nuove tecnologie?
 Indubbiamente, il bel dipinto rimane l’unico mezzo per dimostrare valenza pittorica, ma nulla di più!, se non vi è dentro l’anima di chi lo ha realizzato!

Anche Mimmo Rotella, coi suoi decollage, è stato bistrattato e offeso. I detrattori non hanno capito la genialità dei linguaggi metropolitani. Cosa che invece Mimmo Rotella ha saputo raccogliere e donare all’arte.

Gli anni sessanta sono stati anni importanti per la crescita culturale e sociale; hanno dato spunti a scienziati, tecnici, industrie, lavoratori, artigiani e artisti in generale.
Le innovazioni, contaminando i percorsi di pensiero, determinano nuovi lemmi nei linguaggi creativi; da ciò si evince la consequenziale fioritura formale dei lessici figurali ed è altrettanto ovvio che chiunque li adoperi ne tragga beneficio; per cui, anche la figurazione intesa in senso strettamente tradizionale trova possibilità esplicative differenti. Viene da sé che il pittore della domenica non rimane tale in eterno e neanche il neofita; se ama davvero l’arte e la reputa volano di crescita collettiva si spinge al di là del fattore puramente formale pittorico, approfondisce studi e ricerche per migliorare pensiero e linguaggio.

Negli anni 70 sono visibili i risultati dei fermenti esplosi nel decennio precedente.

Consumismo e pubblicità la fanno da padroni. Inutile elencare gli artisti che a vario titolo hanno adoperato materiali pubblicitari per esprimersi e smuovere le coscienze. Molti di questi prodotti ora si trovano nei musei o fanno bella mostra nelle esposizioni private, altri li hanno staccati dalla parete e riposti in cantina.

Anche se, i linguaggi innovativi, in certi casi, hanno creato nuovi geni o mostri giacché Sacro e Profano è stato mescolato per tesaurizzare anche i prodotti effimeri, è indubbia la valenza semantica apportata dall'osservazione creativa dei Maestri.

Gli anni settanta sono importanti per chiunque, anche per me!
Sono gli anni della frequentazione culturale e artistica; gli anni dell’impegno sociale anche attraverso la pittura. Incontri e scontri dialettici con gli amici pittori e poeti che sfociano nella costituzione di un centro culturale nel ’77.
Alcuni di quegli amici non ci sono più, altri continuano nel lavoro artistico. La loro presenza, comunque, rimane viva.

Ho già parlato, in post precedenti, di Enzo Toraldo, Aniceto Mamone, Pino Celi. Adesso aggiungo Giovanni Marziano.

Di Giovanni Marziano c’è in casa una presenza costante: la tela col ragazzo in maschera realizzato nel suo vecchio studio di via arcivescovado, nel centro storico di Catanzaro.
Ricordo Giovanni in uno dei rari momenti di pausa. Si discuteva di tutto e si scherzava. Gli chiesi un dipinto. Lui mise una tela sul cavalletto, fece sedere Massimiliano, mio figlio, e iniziò a lavorare. Dopo qualche ora mi diede la tela e mi disse: ecco è Massimiliano tra qualche anno.

In effetti il ragazzo raffigurato aveva qualche anno anagrafico in più; ma lui, Giovanni, da artista attento, seppe ravvisare i tratti che col tempo si sarebbero, e si sono, palesati in un Massimiliano grandicello.

Ovviamente nessuno è rimasto ancorato all'esperienza iniziale. Io faccio ricerca e studio i linguaggi visivi e tutto ciò che stimola la creatività attraverso il gioco. Giovanni ha sempre voluto cimentarsi nella figurazione e oggi produce un linguaggio che ha radici profonde, che per certi aspetti può trovare assonanze nella poetica di Warhol e ben oltre; una figurazione precisa, reale più della realtà stessa, che potrebbe essere, a mio avviso erroneamente, inserita nel filone dell'iperrealismo, perché non credo che questa sia la giusta collocazione, anzi risulterebbe riduttivo giacché nasce e si sviluppa attraverso i nuovi media asserviti, però, alla creatività soggettivizzata di Giovanni Marziano. Insomma, siamo agli sviluppi estremi di teorie e pratiche di artisti come Man Rey, che rivisitati concettualmente oltre che tecnicamente assurgono a "concetti visivi" unici e vanno a coprire quella parte di figurazione narrante, ancora cara nella finzione visiva, e ricercata dai più.

domenica 2 gennaio 2011

spazio Artisti in Calabria, Cosimo Allera


 Lo scultore Cosimo Allera ha aderito alla nostra iniziativa "artisti in calabria". Riceviamo e pubblichiamo.



L’eleganza sottile della forma (di Paolo Levi,Torino 4 febbraio 2008,)

Senza forzature critiche, la ricerca espressiva di Cosimo Allera rientra assai bene nel filone della ricerca plastica che ha fatto grande il secolo scorso. Egli affronta le problematiche dell’esistenza in una ricerca figurativa, dove forma e contenuto non vanno disgiunti. Manipolatore sapiente del ferro e dell’ottone, crea figure umane che trasmettono un senso drammatico e solitario della vita. L’universo portato alla ribalta da questo scultore è sempre giocato in chiave verticale: le sue alte sagome sottilmente ritagliate esprimono un’incomparabile eleganza, pari a quella di un Giacometti o di un Ceroli. Si tratta di un mondo arcano dove ogni evento si svolge con tutta naturalezza, malgrado la difficoltà di svelarne il mistero, attraverso un processo di rielaborazione della forma - L’urlo del guerriero quanto La leggerezza dell’essere ne sono preziosa testimonianza - che ha caratteristiche, a mio avviso, notturne e misteriche. La sua maturità di artista si esprime attraverso altri lavori assai significativi, come le composizioni di taglio totemico, come La sofferenza, due profili  in bronzo di forte espressività, o come i tre eseguiti Per Angela, in bronzo in ferro e in legno, dove la straordinaria autorevolezza della visione si moltiplica e si esalta nella diversificazione della materia e nelle sottili varianti che le distinguono. Pizzingolo e Anelito fanno pensare a una citazione letteraria, o alla rivisitazione di un mito, ma certamente non a un freddo gioco intellettualistico. Sotto l’apparente disgregazione della forma, i significati di queste narrazioni si svolgono, e vanno letti, nella ricercatezza  dei tagli e degli assemblaggi che conferiscono valori cromatici alle superfici e alle masse.
La scultura di Cosimo Allera ha una sua coerenza etica e stilistica, animando in chiave surreale gli elementi che potrebbero anche essere ricondotti agli stilemi della ricerca informale. Ben discosto quindi, dalle velleità di certa arte contemporanea, che nasconde sotto l’astruseria il vuoto dei contenuti.


(curriculum artistico)
Nato a Gioia tauro il 22/05/1962, svolge l’attività di imprenditore nonché di artista scultore e fondatore di associazioni no profit.
Soggetti: Composizioni astratte.
Tecniche: Tecnica mista bronzo – ferro.
Esposizioni
1984  4° Mostra in Gioia Tauro (RC);
1° Expo Natale – Gioia Tauro (RC);
Mostra Nazionale delle Regioni, Expo Tevere – Roma.
1985  Mostra Mercato Arte e Cultura Strenna  ’85 – Reggio Calabria;
1986  Fortezza da basso, 50° Mostra Internazionale dell’artigianato – Firenze;
1° Arte Estate – Gioia tauro;
Mostra Nazionale delle regioni d’Italia – Roma;
2° Rassegna dell’artigianato – Ventimiglia;
Esposizione all’Eremo – Reggio Clabria;
8° Trofeo Acciarello – Villa San Giovanni (RC).
1988  Esposizioni collettive – Gioia tauro (RC);
Esposizioni collettive – Taurianova (RC);
Esposizioni collettive – Varapodio (RC).
1990  Gjoia da Vivere – Gioia Turo (RC);
1992  Personale – Gioia Tauro (RC).
1996  Etruria Arte – Veturina (LI).
1997  Mostra di scultura contemporanea – Romentino ( TO);
Mostra di Scultura Contemporanea – Strambino ( TO);
Ivrea Scultura – Ivrea.
1998  Ivrea Scultura – Ivrea.
1999  Zaragoza Escultura – Saragozza (Spagna);
Esposizione di scultura internazionale – Gioia Tauro (RC).
2000 Pittura e scultura – Bellinzago (NO);
Personale – Taurianova (RC);
Museo Santa Barbara – Mammola ( RC);
2004  Calitri por amor al art – Fraga (Spagna).
2005  Museo storico della fanteria  “ le vie dell’astrazione ” - Roma;
Galleria gard –  “ Astrazione ” Roma;
Vivi Agrigento arte – Agrigento;
Via della rocca “ Mastio circolare ” – Marcia della pace 2005  Perugia – Assissi;
XI Feria del libro Aragones. Recinto Ferial de Monzòn (Spagna);
2006  Borsa Internazionale del Turismo   Milano;
The International  Propeller Club Uliveto Principessa Park Hotel – Cittanova-
Concorso Regionale di scultura Città di Taurianova  - Taurianova
Bon tajer Azienda Agrituristica Bon Tajer - Lentiai (BL)
Mostra di scultura Palazzo Baldarri Gioia Tauro
2007
Esposizione Associazione Arte Pozzo Montaldeo  (AL).
Esposizione strada delle cave Carrara.
Arte in the city Jesolo.
Sculture & sculture Jesolo.
Nuovi  scenari creativi Genova.
Paesaggi  Metropolitani Firenze.
Immagininecolore San Remo (IM).
Cart 2007 Carmagnola (TO).
2008
Altrove Omaggio a Joan Mirò (Ferrara).
Galleria Immaginecolore.com  San Remo (IM).
La Galleria Arte G - Rua Miguel Bombarda – Viseu  (Portogallo).
La Galleria Atlântica - Vilamoura - Algarve (Portogallo).
La Galleria del Lugar do Vinho - Rua di Belomonte – Porto (Portogallo).
Ferie Medievali - Museo D’Andrade -Pavone Canadese (TO).
Festina Lente – Bassiano (LT).
Esposizione Pellegrini Gallery- Civitanova (Marche).
Ventiperventi LineaDarte dal 20/6 al 10/7(Napoli)
Museu de Lamego Largo de Camões Lamego dal 4/7 al 4/8 (Portogallo)
Galeria Atlântica  Morgadinhos  Vilamoura dal 28/8 al8/10 (Portogallo)
L'Agenzia di Arte in the 14ª International Exhibition of Vendas Novas  dal 25/10 al 23/11 (Portogallo).
Salon Art Shopping - Carrousel Du Louvre  24-26 Ottobre 2008 Parigi (Francia).
Plasmiamo insieme un mondo diverso Galleria Hesperia dal 14/12 al30/12 (Pomezia)
Gradinate d’Autore dal 6/12 al 8/12 (Cosenza)
Angeli Castello Ducale Bovino dal 14/12 al 30/12 (Foggia).
2009 Galeria do Auditório Vila do Conde dal 9 al 25/2 (Portogallo)
         Grão Vasco Museum. Viseu  dal 4/4 al 3/5 (Portogallo)
         Kekasa  (Roma)
         Chroma Gallery. Vigo dal 5/6 al 2/7 (Spagna)
         Taormina Gallery dal 20/6 al 8/7 (Messina)
         Galleria Modiglioni dal 27/6 al 9/7 (Milano)
         Galleria Hesperia dal 1/8 al 10/8 (Castello Ruffo di Calabria a Scilla)
         Galleria Celentano dal 16/8 al 23/8 (Sorrento)
         Proponendo dal 20/8 al 24/8 (Forte dei Marmi)
        Galleria Gaudi Madrid  dal 1/9 al 1/11
2010 Esposizione Gioia nell’arte Gioia Tauro dal 18 al 24 luglio  Gioia Tauro.
         Villa comunale Gioia Tauro dal12 al 22 agosto 2010 Gioia Tauro.
         Museo Magma Roccamonfina Caserta.
Performaces
1990  Esibizione personale - Centro storico Gioia Tauro (RC);
1999 Esibizione gruppo Pertica – Saragozza ( Spagna).
2003 Simposio Calitri  (AV)
2010 Performance sculptur  art Scina di Palmi (RC)
Opera a premi
1987  Premio Miglior Vetrina Associazioni Commercianti – Sculture in lamiera trattata Gioia Tauro (RC);
1988  Premio Poesia Dott. Vincenzo Gentile – Bassorlievo in ferro Gioia Tauro (RC);
1993 Premio Danza Classica Associazione commercianti – Ballerine stilizzate in ferro Gioia Tauro (RC);
2001 Open house – Premio in ferro scarnito Napoli.
2008 Riconoscimento a Mimmo Mercuri in occasione della pubblicazione “Tutti figli di don Mimmo”
2008 Trofeo I° class. Torneo FIT di 4 cat. Citta di Gioia Tauro
2008 Omaggio in ricordo dei caduti nella missione di pace nel mondo (TO)
2009 Omaggio Memorial “Paolo Musolino” Roccella Jonica (RC)
2009 Trofeo I° class. Torneo FIT di 4 cat. Citta di Gioia Tauro
2009 Premio logo dell’ ADIC  Citta di Gioia Tauro
2010 Trofeo I° class. Torneo FIT di 4 cat. Citta di Gioia Tauro
2010 Omaggio (Opera ricostruiamo insieme) al Procuratore Nicola Gratteri  Gioia Tauro.
Opere monumentali
1988  L’ Umanità e la croce  h 4,00 x 1,50 x 1,50 mt. – Largo Colombo Gioia tauro (Rc);
1989  Ala ai caduti di Vittori Veneto  h 13,00 x 2,50 x 0,80 mt. – Piazza Valarioti Rosarno (RC);
1991  Rosa dei venti  h 1,50 x 1,20x 0,50 mt. – Centro sportivo Gioia Tauro (RC);
1992  Cinghiali  h 2,50 x 3,00x 0,40 mt. – Museo Santa Barbara – Mammola (RC);
1994  Elica  h 2,00 x 2,00 mt. – Piazzale Medcenter Container Terminal Gioia Tauro (RC);
1999  Braciere ai caduti  h 1,80 x 1,20 x 1,20 mt. – Piazza Municipio Gioia tauro (RC);
2000  Pace 2000  h 3,50 x 1,50 x 0,80 mt. – Monte Trepitò Molochio (RC);
2001 50° Polizia di Stato  h 0,80 x 0,50 x 0,10 mt. – Gioia Tauro (RC);
2003  Ascensione  h 4,00 x 1,50 x 0.50 mt. – Calitri (AV);
2003  Resurrezione  h 3,80 x 2,50 x 3,00 mt. – S. Ferdinando (RC);
2005  Atena  h 4,00 x 2,00 x 1,00 mt. – Villaggio Mosè (Agrigento);
2006 L’ombra della sera h15,00x0,70x3,00 mt. “Nik Spatari , Cosimo Allera ”MUSABA   Mammola (RC);
2007  Procreazione  h 3,20 x 0,50 mt.- Brno (Repubblica Ceca);
2007  Procreazione 2  h 2,00 x 0,15 mt.- Gioia Tauro (RC);
2008  Il grande Campione  h 3,00 x 1,30 mt.- Gioia Tauro (RC);
2009 La Famiglia  h 4.50 x 2.40 mt. – Gioia Tauro (RC);
Il 24 febbraio 2007 premiato come scultore alla Bit di Milano con il Premio Turismo in Calabria Magazine “Personaggi, testimonianze, e protagonisti della Calabria”.
Luglio-2007
Selezionato al 5° Premio internazionale SEETAL 2007 - sezione scultura - ed inserito in catalogo.
Organizzazione a cura del Kunst Forum International con il patrocinio del Comune di Meisterschwanden (CH), della rivista d'arte internazionale FUTURO e della SERET.
Nel mese di Novembre 2007 finalista del premio Harley Davidson  del concorso “883 modi di dire Harley” Milano.
Il 7 Giugno 2008 dopo essere stato selezionato su 1400 scultori entra insieme ad altri sei scultori
a far parte della Pellegrini Gallery. L’ufficializzazione della galleria viene fatta sulla rivista AD di  Giugno.
8/11/2009 A.D.I.C. Associazione Donne Insegnanti Calabresi  Riconoscimento sala Fallara Incontro con l’arte (parola della poesia e della materia).
23/08/2010 Cristo  h 6.00 x 2.00 mt. – Presentato per essere messo sulla cupola centrale.  Paravati (VV);
Critici: Antonio Orso, Luigi Mammone, Angela Ibez, Vincenzo Toscano, Gioacchino saccà, Caterina Provenzano,Vittoria Piria, Andrea Diprè, Carlo Sala, Sabrina Falzone, Riccardo Forfori, Paolo Levi, Pasquale Fameli. Piero Roberto.
Bibliografia: Da Cimabue al ’900 ( Ist. d’Arte Contemporanea – Milano), Enciclopedia dei pittori e scultori italiani del ’900 (Casa Ed. II Quadrato – Milano), Dizionario Enciclopedico internazionale d’Arte contemporanea (Casa Ed. Alba – Ferrara), Cosimo Allera artista del ferro (Antonio Orso), Zaragoza Escultura (Spazio Libertà), Gioia Arte (The International Propeller club Port of Gioia tauro), Costa viola (Turismo, arte e cultura), Calitri por amor al arte (Comune di Fraga – Spagna ), Vivi Agrigento arte (Centro studi Erato) LIBERO feria del libro Aragones (Monzòn- Spagna). Costa Viola (edizione speciale BIT Milano 2006). Turismo in Sicilia (agosto settembre 2007). Albo d’oro F.I.A.F.T. edizione 2007-2008 . Art in the city 2007. Seetal 2007 Kunst Forum International (Svizzera). Catalogo 883 modi di dire Harley . Catalogo Paesaggi Metropolitani.
Catalogo Altrove omaggio a Joan Mirò. Catalogo degli Scultori Italiani Giorgio Mondadori 2009-2010. AD Architectural Digest. Arte Mondatori Ottobre 2008. Arte Mondatori Novembre 2008. Pocketvignaclara maggio 2009. Catalogo dell’arte moderna N° 45 Giorgio Mondatori 2010. Catalogo internazionale di arte moderna n° 11 (Editrice Cida). Fashion Vip giugno luglio agosto 2010. Catalogo internazionale di arte moderna n° 12 (Editrice Cida).  Fashion Vip Novembre 2010.

e-mail:alleraarte@cosimoallera.it                            

martedì 5 ottobre 2021

Calabria, con Occhiuto tutta un'altra storia?

 

La storia si ripete!

Come sempre alla fine delle scorpacciate elettorali si tenta una analisi del voto con in mente le infinite parole e le poche convincenti intenzioni dei farò.

In questa gara Occhiuto è arrivato primo.

Lui dice che da oggi, giorno 5 ottobre, inizierà a lavorare per il cambiamento della Calabria.

Ha in mente di cambiare il volto della Calabria e dare opportunità ai calabresi. (Ha detto).

Intende perseguire nella realizzazione dei progetti che furono di Jole Santelli.

Le intenzioni più significative sembrano avere una ubicazione geografica ben definita. È la stessa in cui sorge la più grande aula bunker d'Italia realizzata in soli 4-5 mesi sotto la supervisione attenta del dott. Gratteri. Una struttura all'avanguardia!

Stiamo parlando dell'area ex-sir nella piana di Lametia Terme. Nel lembo di terra che ricade nel comune di S.Pietro Lametino. Sito in cui il prof. Pino Nisticò all'epoca del suo mandato di presidente della regione Calabria diede l'input per la realizzazione del Centro agroalimentare della Calabria, con annesso una sezione decentrata del diploma universitario trasformato in laurea breve della facoltà di agraria dell'università di Reggio Calabria. Oggi fondazione Terina.




Capitai lì diversi anni addietro e la sensazione fu di trovarmi davanti a un sito industriale mai decollato e in totale abbandono coi capannoni perlopiù semidistrutti circondati dalle erbacce e, forse, ricovero per animali e gente emarginata.

Uno scenario frutto delle tentate politiche di sviluppo messe su dai governi della prima repubblica che mai presero piede in Calabria al pari del 5° centro siderurgico che avrebbe dovuto far decollare l'economia calabrese partendo dalla piana di Gioia Tauro.

Erano gli anni dei progetti politici gli anni 60 e 70 del secolo scorso! che vedevano confrontarsi diverse scuole di pensiero. Politici. Intellettuali. Artisti. Operai. Studenti. La società era pervasa dalla volontà di migliorare i destini collettivi e individuali pur nella pluralità d'intenti. Il fenomeno dei laboratori sociali vivacizzava i territori, le fabbriche e le scuole, e la visione radicale di certe idee, a volte, cozzava coi dettami di democrazie e libertà sancite nella Carta della Repubblica nei cosiddetti “anni di piombo”. Una brutta parentesi quella delle brigate violente di destra e sinistra e delle infiltrazioni strumentali delle frange dello Stato in seno alle organizzazioni criminali e antidemocratiche.

C'era fermento, non condiviso allorché si usavano metodi violenti! Passione, sì, condivisa. E coinvolgimento nelle problematiche sociali della vita reale del Paese.

Oggi sembra di vivere in una realtà ovattata in cui i dirigenti politici sono alieni e la classe imprenditoriale detta condizioni classiste a proprio favore.

La solidarietà, l'inclusione sociale, il diritto allo studio e al lavoro sono concetti astratti se intaccano l'economia e pesano sulle finanze pubbliche. Tutele scritte, sì, nella Costituzione ma non attuabili. se pesano sul bilancio dello Stato, delle regioni e dei comuni. Anche il diritto alla vita. Il diritto alla salute! La tutela dell'ambiente sono variabili dipendenti.

Sembra un paradosso ma ogni azione dedicata alla persona e all'autorealizzazione sociale sembra ritorcersi contro. E se un tempo la reazione personale e collettiva alle dissonanze del sistema delle “ambiguità” era di dialettica politica oggi l'apatia o più miseramente l'autoconservazione porta i "trombati" disillusi ad allontanarsi e allontanare da sé l'amaro calice colmo di faziose falsità.

Roberto Occhiuto è il nuovo presidente! E afferma che la Calabria è una terra straordinaria! Da oggi è al lavoro affinché lo straordinario accada... e per noi disillusi dalla farsa dei saltimbanchi rimane l'ultima spiaggia. Speranzosi contro ogni logica di potere partigiano vista la morte ideologica che insiste nelle divisioni auguriamo davvero buon lavoro! E che la storia non si ripeta!

sabato 19 febbraio 2011

sindacato degli artisti in Calabria?

L’erba del vicino è sempre più verde! È vero! Altrimenti come spiegare le innumerevoli manifestazioni organizzate da calabresi per la Calabria senza artisti calabresi?
Così, a naso, solo nel catanzarese, se solo si volessero invitare, il complesso monumentale del San Giovanni sarebbe insufficiente a ospitare le opere degli Artisti. E non mi riferisco a lavori di artigianato artistico ma a opere degne di essere definite Arte! per non parlare delle altre province calabresi quali Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia.

Forse il “forestiero” è più colto? È un genio? Insomma uno con un cervellone grande così?, che mette disinteressatamente il suo sapere, la sua arte a disposizione dei buzzurri locali?

Secondo gli organizzatori, la risposta è sì!

Nulla da eccepire se si tratta d’interventi a totale carico dei privati. D’altronde ognuno è libero di investire il proprio tempo e denaro come meglio crede, ma si deve parlare di operazione commerciale e non spacciarla per divulgazione culturale atta a valorizzare il territorio, gli intelletti e le potenziali forze culturali inespresse per mancanza di strutture e canali mediatici giacché tutta l’operazione verte sulla vendita dei prodotti o nel ritagliarsi uno spazio all’interno degli organi istituzionali calabresi.

Chi dovrebbe vigilare su ciò se non le istituzioni? Vale a dire i rispettivi presidenti degli enti regione, province e assessorati alla cultura?

Quantomeno per dare ossigeno alla già misera economia locale e fiducia agli artisti calabresi che spendono le energie gratuitamente sul territorio, ai direttori artistici, che non hanno nulla da invidiare ai colleghi nazionali e stranieri. Creare interazioni culturali con altre realtà in maniera concreta giacché esistono i presupposti logistici, economici e culturali in regione.
Dovrebbe essere una costante prerogativa della politica e non dell’esoterismo astrale, quella di proporre e stimolare cultura e finanza locale da esportare grazie ai migliori cervelli, o no? oppure è importante la collocazione politica intesa come schieramento servile e non propositivo? se non ricordo male il presidente della regione Scopelliti è un assertore convinto della meritocrazia. Allora?
che sia giunto il momento di non delegare più la classe politica e gestire direttamente gli interessi culturali comuni, costituirsi in associazione sindacale per l'autotutela corporativa come si faceva un tempo in nome dell'utopia creativa che alimenta il fuoco della ragione suprema?
Considerando la forte individualità degli artisti è impensabile ipotizzare la nascita di confraternite settoriali. ed è per questa ragione che le pecore fanno da lupi, gli asini da cavalli e i muli i purosangue.

giovedì 19 novembre 2009

Dirigenti, ammalati di esterofilia culturale, mortificano le menti locali




Corre l’obbligo chiarire a quanti non hanno potuto visitare le grandi mostre realizzate nel parco archeologico Scolacium, perché oberati da altri problemi o perché all'oscuro degli eventi, qual è stato il concetto propulsore degli appuntamenti annuali in base ai quali gli artisti sono stati invitati a “rivitalizzare culturalmente un territorio marginale come la Calabria”.

Allo scopo di valorizzare il territorio e la cultura sommersa di cui la Calabria è ricca, organi preposti, dopo ampi studi e riflessioni, hanno conferito incarichi a studiosi e tecnici della materia in questione per escogitare progetti mirati alla riqualificazione turistica e culturale.
Considerando le attenuanti generiche relative a questo tipo di operazioni e coscienti che gli effetti della cultura possono tramutarsi in spinte propulsive che daranno, senza ombra di dubbio, risultati positivi nel lungo termine, sempreché gestiti con intelligente lungimiranza dalla classe politica dirigente e dai tecnici che la affiancano; anche se qualcuno storcerà il naso in senso di disapprovazione per il dispendio di denaro pubblico investito in operazioni che per loro natura non hanno grandi consensi popolari, (è naturale che chi è pressato da problemi reali che minano la tranquillità familiare come la precarietà del lavoro, un sussidio sociale da fame, è poco accorto e pacato per valutare la possibilità di ricchezza futura che potrebbe provenire dal flusso del turismo culturale, vale a dire dal movimento economico generato dalle persone attratte dagli scavi archeologici, dalla storia e dal paesaggio; la cui presenza apporta ricchezza al territorio e quindi al cittadino; ma fino a quando ciò non accade, dovrebbe subentrare l’azione intelligente della politica a mitigare le esigenze dei bisogni sociali immediati. Tranquillizzare gli animi e far intendere che la cultura è un bene di tutti.) sempre rimanendo per un attimo nel campo delle esigenze territoriali, è opportuno capire quali sono state le linee guida dei progetti culturali, e le motivazioni che hanno spinto gli organizzatori a eludere gli artisti calabresi. Eppure, non mancano gli operatori, gli Artisti! Persone, di grande esperienza culturale, che operano nel campo della ricerca delle tecniche pittoriche tradizionali e nei linguaggi artistici contemporanei. Che proseguono l’attività creativa in Calabria, nonostante l’ostracismo o l’indolenza di taluni che si spacciano per operatori culturali. Agli artisti Calabresi non è stata data l’opportunità di vivere e far vivere d’arte! Questo il vero danno arrecato alla Calabria da dirigenti distratti; salvo, poi ravvedersi, come nel caso di Mimmo Rotella, e programmare eventi postumi. ma ormai il danno è stato consumato...

(mario iannino)

giovedì 14 maggio 2020

Guardando al passato progettiamo il futuro

 Un post per La presidente della Calabria Jole Santelli e Dario Franceschini Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo.

 Creatività e rinascite

Ci sono eventi che modificano attegiamenti e pensieri. Avvenimenti che rivoluzionano le quotidianità contro ogni logica e che a nulla valgono le ragioni umane.
Terremoti fisici. Pandemie. Eventi, apunto, scaturiti dalla forza della natura mettono a dura prova le convinzioni date dalla ragione agli ordinamenti sociali.

In certi casi l'azione dell'uomo ha influenzato e accentuato le catastrofi naturali altre volte no ma sempre l'uomo è chiamato a rispondere nella maniera più consona.

La dissennata cementificazione. Gli allevamenti intensivi. Le estrazioni minerarie. Le trivellazioni resi possibili dall'ingegno umano anche negli abissi degli oceani.
Tutte queste azioni hanno alterato l'ecosistema e innescato reazioni a catena.
Gli eventi drammatici si ripetono ciclicamente nei territori ad alto rischio sismico e decimano vittime.

I terremoti sono eventi che in un certo qual modo hanno segnato gli anni in Italia.
In Calabria si ricorda ancora il terribile terremoto che rase al suolo Reggio Calabria e Messina nel 1908.
E le risposte, in qualche caso strumentalizzate o suggerite da interessi emotivi legati ai luoghi, alla storia, alla geografia politica e culturale del territorio, sono divenuti interminabili lacci annodati dalle lungaggini burocratiche senza fine.

In qualche caso sembra che qualcuno vegli sulle azioni dell'uomo e che suggerisca soluzioni meno dolorose rispetto alla vanagloria tutta terrena che risiede nel pensiero accentratore e megalomane di certe cordate di potere. (piccola dissertazione)

C'è chi vuole ricostruire l'addove la natura ha detto no. Neppure con le dovute precauzioni dettate dalle regole antisismiche. Ingabbia case e palazzi. Negozi e chiese. Monumenti eretti dall'insipienza e dalla vanagloria effimera terrena! (e anche questa operazione potrebbe essere definita una “installazione”).
E chi razionalizzando gli eventi, spinto dalla passione creativa, per mantenere il ricordo delle storie di quanti sono passati di lì, quasi a monito, cerca altre strade. Altri luoghi per ricostruire percorsi di vita. Altri capitoli lasciati aperti per le generazioni future da riscrivere.

Luoghi in cui gli artisti sono chiamati a dare il meglio. Proporre, con la loro opera, possibili rivoli di pensieri che toccano e contaminano passato e presente, persino il futuro nell'attimo in cui riescono a realizzare l'intenzione creativa prefissata da offrire alla collettività.

Il grande cretto di Burri è una di queste.
"il grande cretto di Alberto Burri a Gibellina vecchia"

Idealmente Burri ha tombato. Protetto. Racchiusa in religioso silenzio la toponomastica moderna insieme alla cultura antica degli abitanti della valle del Belìce un luogo. A perenne memoria ha voluto racchiudere sotto un enorme loculo la morte. La furia distruttrice che ha sfarinato le costruzioni in calce e fango di un tempo passato ed ha messo a nudo tutti gli aspetti della morte! Per offrire immensi sguardi oltre il tramonto ai nuovi sopravvissuti. Anche quando l'azione dell'uomo non è tra le cause principali del disastro, rimane il monito suggerito dal binomio “tutela e rispetto” nell'accezione più ampia del termine.

Creatività e Ri-nascite. Non solo a Gibellina. Questo, da artista, mi sento di auspicare all'alba del nuovo regime dettato dall'emergenza "covid-19" denominato fase 2.
Dal 18 pv guarderemo il mondo con diffidenza oppure con pensieri propositivi? Riusciremo a mettere a disposizione creatività, passione per la cultura per fare decollare la Calabria, guardando oltre il confine delle nostre labili teorie? volare col pensiero laddove il sogno degli eterni bambini ha saputo ridare nuovi concetti e attrattive all'ambiente devastato dal terremoto del 1968?

La Calabria è terra antica! Accogliente. Ricca di storia. Implementiamo la ripartenza delle attività territoriali con la creatività e sommiamo alle bellezze delle spiagge, dei boschi e dei monti la storia e la ricerca del bello attraverso gli interventi degli artisti.


sabato 28 settembre 2019

Fari della Calabria, magia di un luogo

La complessa e affascinante origine orografica fa della Calabria un posto magico: monti, valli, colline e prati ubertosi baciati dal sole si prestano a innumerevoli letture di storie vere o presunte. La fantasia percorre e sorvola gli ostacoli con serena lentezza aiutata dalla bellezza dei luoghi.
 La sua conformazione è da sempre la peculiare bellezza di questa lingua di terra che diede origine a storie di miti e leggende. Favole che sconfinano spesso con la realtà e fanno grande il nome “Calabria”.
Briganti, uomini d’onore, contadini, latifondisti, sfruttatori e sfruttati, artisti, letterati, gente comune, intellettuali, filosofi, patrioti, cerchiobottisti … gente che puoi trovare ovunque ma che qui, marchiati a fuoco da nomee ataviche e folcloristiche incutono terrore o, bene che vada, sono osservati con sospetto dai forestieri, cioè, da chi non conosce davvero l’anima dei calabresi. D'altronde la cronaca ama diffondere notizie dal sapore aspro che toccano lo stomaco, infastidiscono e inducono alla reazione rabbiosa, tant’è che uno “scrittore” scrisse: “… apri i cassetti della cucina dei calabresi e trovi solo coltelli…”. Per certa letteratura la Calabria e i calabresi sono sporchi brutti e cattivi…
 ma:
C’era un tempo in cui i calabresi, più corretto dire i bretti, erano costretti ad osservare il mare per proteggersi e preservare i raccolti ottenuti col duro lavoro nei campi da tutta la famiglia, donne e bambini compresi. Sì, dalle continue scorribande piratesche dei popoli africani che s’affacciavano sul mediterraneo i bretti dovevano pur proteggersi!
I greci non furono da meno, e anche se qui fondarono la “Magna Graecia” e riuscirono a creare nell’Italia meridionale, tra Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata e Puglia una colonia in cui trasferirono culture artigianali e saperi sconosciuti prima, furono pur sempre degli invasori.
Da contadini e pescatori, il popolo bruzio, contaminato, divenne artigiano, mercante, guerriero. E servì, volente o nolente la “magna graecia”, i bizantini, i romani, gli spagnoli etc.
I promontori lungo le coste divennero luoghi privilegiati d’osservazione. Sorsero torri di guardia, dette “cavallare” perché presidiate da uomini a cavallo, pronti a correre e dare l’allarme in tempo debito per consentire ai paesani di nascondersi, correre nei boschi e sfuggire a tristi destini di schiavitù di saraceni e pirati provenienti dal mare.
Passata la paura degli invasori iniziò l’era dei mercanti. Le navi solcavano il mare jonio e il mare tirreno per approdare sulle coste calabre cariche di mercanzie che scambiavano con olio, vino, formaggi e altri derivati. Nonché ortaggi e grano prodotti sui declivi e nei pascoli calabresi dalle donne e dagli uomini forgiati dal sole e dal tempo trascorso a lavorare sui campi.
A quel punto, in tempo di pace e scambi tra i popoli, fu necessario rendere l’approdo agevole ai viandanti, creare un punto visivo luminoso per evitare, come narrò Omero nella sua Odissea, che le navi dei mercanti facessero la fine dell’impavido Ulisse costretto a fare i conti oltre che con i personaggi mitologici anche con la furia del mare, gli scogli sommersi e le scogliere non segnate nelle mappe nautiche o invisibili di notte. Costruirono i fari. Dapprima i faristi appiccavano dei grandi fuochi nella notte per segnalare la terra ferma che si presentava improvvisa ai naviganti. E col tempo, a passo con le scoperte scientifiche, i fari cambiarono aspetto e tecnologie. La legna fu soppiantata da altri combustibili e le fiamme prodotte, cioè la luce fu irradiata lontana da lenti e cristalli.
Il fascio di luce che taglia il nero della notte, simile ad una mano tesa, accompagna e riceve i viandanti. Li accoglie sulla terra ferma. Terra di storia e cultura: la Calabria!, è luogo di migrazioni forzate e volute. Gente che conosce il sapore della fame. Fame di conoscenza. Gente caparbia che quando crede in un sogno lo porta a compimento costi quel che costi!
Tutto questo e altro si trova nel lavoro di Ivan Comi; filmati, foto, narrazione
Ecco, Ivan Comi ha presentato alla libreria ubik in Catanzaro Lido un documentario sui fari della Calabria, frutto di un lavoro durato tre anni tra terra, fondali incontaminati e cielo terso. Il percorso storico si fa didattico e traccia un itinerario accattivante sul ruolo del faro posto a indicare l’approdo sicuro ai marinai che si trovano al largo dello jonio o del tirreno.
I ragazzi delle scuole elementari e sua figlia Nicole, testimoni e attori del docu-film, hanno potuto sognare seguendo la rotta ideale tracciata da Ivan che inanella di nuova luce il territorio impervio a picco sui mari del mediterraneo.
Ripercorrere i siti dei fari della Calabria e magnificare in uno spazio atemporale le intenzioni dei contemporanei visitatori senza dimenticare le storie di chi ancora li cura con passione: i faristi e la capitaneria di porto preposta, è un’idea creativa accattivante degna di essere condivisa

ivan comi, presentazione documentarioc/o la libreria ubik di cz lido: i fari della calabria

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