Nostalgia? No, qualcosa di più profondo "cucina tipica catanzarese: u morzeddhu" Come da tradizione “ a trippa pippija kjanu kjanu subba u fhocu ” rimane da prendere la pitta , cuocere qualche mazzetto di rape, insomma le solite cose che si fanno a fine anno nell'attesa del nuovo nelle case dei calabresi. Pitta per morzello catanzarese
E poi, ad una certa età si va in quiescenza. Con l'aiuto della buona stella si riesce ad arrivare al meritato riposo pensionistico. Si diventa “vecchi” e nonni! Ecco che, i pensionati, secondo un comune senso sociale, avendo esaurito le forze sono messi ai margini del mondo produttivo industriale e pubblico. Sarà per questo che si vedono ai margini dei lavori pubblici intenti ad osservare e criticare la qualunque cosa?
Post muto. Lasciamo parlare le immagini.
Anche quest'anno è passato... Realisticamente il messaggio che ho ricevuto stamane dice una grande verità. E condensa in maniera cruda il cinismo che accompagna le azioni individuali e collettive educate alla tutela e alla sopravvivenza del proprio benessere.
Tra realtà e virtuale i pensieri affollano le stanze del tempo e ognuno arreda le proprie in base alle esigenze e alle sovrastrutture culturali personali. Mondo reale e mondo virtuale a volte si confondono nella testa. Le guerre in atto e le violenze private, gli uxoricidi, la sopraffazione fisica e di costume sconfinano dai canali della comunicazione e tracimano nelle nostre vite. Gli effetti devastanti delle violenze non sembrano essere figlie del pensiero oscurantista.
Impossibile dire come andrà a finire la vicenda. L'enorme polverone che si è alzato attorno alla reginetta dei social web lascia basiti. La notizia della “trappola mediatica” in cui è caduta sta facendo il giro dei canali e ognuno esprime il proprio pensiero in merito. Giusto o presunto tale, il giudizio non richiesto, incide sulla persona invidiata e osannata. I cuori si dividono. Con superficialità si allestiscono talk show. L'invida sociale sta consumando una vittima eccellente?
Mangia e stujati u mussu. Mangia e pulisciti la bocca è un modo di dire antico calabrese che significa fai quello che ti senti di fare e non lo sbandierare ai quattro venti. È il modo più sentito ed elegante quando s'intende fare delle azioni di solidarietà e porgere una mano alle persone meno fortunate. E di persone svantaggiate ce ne sono tante. Nuove e vecchie povertà si amplificano in questo periodo dell'anno, alcuni soffrono per non poter donare alle persone care il sostegno dovuto. Altri si struggono davanti a pubblicità effimere che hanno una durata emotiva inferiore alle fiamme dei fuochi di paglia.
A natale mangiare “frittini” è una consuetudine comune nelle famiglie italiane e del sud in genere ma mangiare le frittelle con i fiori di zucca potrebbe sembrare una novità. Però non è così! Ormai non si coltiva seguendo la luna. Le semine e le piantumazioni non si effettuano secondo canoni precisi della sapienza contadina. Tra ibridazioni genetiche e coltivazioni in serra si trova la qualunque sui banchi del mercato ortofrutticolo.
Non mi va di perorare cause anche perché, non essendo a conoscenza della verità, quindi della bontà dei soggetti incriminati, si corre il rischio di dire cavolate. Però una cosa è certa! Ad ascoltare le notizie dei giornalisti in televisione o leggerle sulla carta stampata la repulsione sale e come un conato di vomito inarrestabile straripa!!! E con disgusto mi avvalgo quindi della facoltà di esprimere opinioni legittime:
di mario iannino La lunga estate in Calabria sembra essere giunta al termine. D'altronde siamo a ridosso delle feste di Natale, lo rammentano gli odori tipici della cucina mediterranea che tiene alta la tradizione e accompagna le feste invernali condizionate da un accenno di bassa temperatura. ma non fa molto freddo qui! L'odore di frittura è impercettibile. La signora Lina ha usato l'olio extra vergine di ulive per cuocere le crespelle. L'impasto biancastro fatto con farina tipo 00 è messo a riposare su una teglia sul banco del mercato coperto. Solitamente il ripiano, come del resto tutti quelli che formano l'arredo del locale del piano terra del palazzo prospicente il mare, è adibito per accogliere i prodotti della terra che i soci di “ campagna amica ” espongono e vendono ogni martedì e sabato. Più in là, affianco alla porta d'ingresso in una pentola bassa posta sul fornello elettrico a induzione la signora Lina tuffa le ciambelle che gira con un utensile...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.