Nelle società mediamente evolute e con un discreto pensiero
umanista si dovrebbe propendere redimere i contrasti con il dialogo e quindi
volgere gli animi all’empatia.
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"costruiamo Pace. t.m. op.©m.iannino2025" |
Purtroppo, abbiamo costatato che spesso il dialogo è
difficile specialmente quando in mezzo ci sono interessi di varia natura. Lo scontro
verbale è l’anticamera di quello fisico. E fin quando si tratta do una rissa infantile,
il danno maggiore si limita a una scazzottata, salvo che il bullo del momento
non abbia in tasca un coltello o altro strumento forgiato per offendere mortalmente
e che gli spettatori non si limitano a filmare l’evento malsano.
Le notizie di cronaca testimoniano una dipendenza dal mezzo
mediatico, divenuto appendice degli edonismi pilotati e visionati sulle
piattaforme social. E fin quando le riprese testimoniano scene futili e fanno
incetta di like con
relative faccine sorridenti, l’azione mediatica, potrebbe essere considerata
infantile e simpatica. Diventa, invece, drammatica quando dietro c’è un disegno
precostituito, studiato e messo in atto dai bulli sostenuti da claque acefale.
Quanto accade nella società globalizzata dai linguaggi del web,
non è colpa della tecnologia. Alla base c’è una forma di leggerezza di pensiero
e l’assenza totale di coscienza civica.
Non è questione di assenza di “paura”, ignavia, spavalderia o altro per le conseguenze dell'azione ma totale incoscienza e quindi inconsapevolezza che l’azione goliardica produce sugli altri diversi da noi.
Seduti comodamente con un devices in mano è
Facile inveire contro chi è diverso dall’oratore. Facilissimo
aizzare le masse impaurite o peggio terrorizzate.
Disarmare le teste. Pacificare gli animi e tenere a freno la
lingua. Se davvero si cerca e desidera la pace, i grandi della terra devono
essere costruttori di ponti, e noi sostenitori convinti.