garanzia morale e trasparenza nelle azioni della politica
«Chi rubava lo faceva dicendo che i soldi servivano alla politica e ai partiti, per pagare le spese enormi di un apparato mastodontico», chiarisce il presidente della Camera, Gianfranco Fini, pronto ad attingere ai ricordi: Bettino Craxi, nel suo storico intervento a Montecitorio, il 29 aprile del ’93, «fece una precisa chiamata di correità a tutti gli onorevoli colleghi». Discorso diverso merita il fenomeno contemporaneo: «Malcostume, corruzione e tangenti ci sono stati e purtroppo ci saranno, ma ora chi ruba non lo fa per il partito, ma solo perché è un ladro, un volgare lestofante». Così, Gianfranco Fini, alla LUISS , a conclusione della presentazione del suo ultimo libro “Il futuro della Libertà”. E precisa: C’è mazzetta e mazzetta, anche se nessuna, sia chiaro, «è autorizzata o legittimata». Non si faccia però confusione, «si evitino paragoni impropri» tra Prima e Seconda Repubblica. Pare che Gianfranco Fini non sia convinto della tesi per cui «oggi siamo come prima...