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Visualizzazione dei post con l'etichetta biennale di venezia

Venezia 2013, Gioni, Pietromarchi e l'arte Italiana

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mario iannino, pagine in/utili, 2007-2012, Dopo Massimiliano Gioni ecco arrivare la nomina ministeriale che designa chi dovrà curare il padiglione Italia della 55ma biennale italiana d'arte contemporanea. Bartolomeo Pietromarch i ha già tenuto la sua prima conferenza stampa ed ha esposto come intende lavorare per allestire la storica vetrina artistica. La mostra, nelle intenzioni di Pietromarchi, diventa un’occasione per leggere criticamente alcune linee di ricerca dell’arte italiana dal 1960 in avanti non più come contrapposizione tra movimenti e generazioni ma come un atlante composto, nel tempo, con linguaggi e temi riconducibili alla antropologia storica e culturale italiana. Come, ad esempio, il rapporto con il paesaggio, la città e l’architettura, i riferimenti alla storia e al mito, la spiritualità, l’immaginario e la cultura popolare, i temi del doppio e della maschera, del rapporto tra realtà e finzione. Il resto sarà reso noto dopo l'incontro di Gioni ...

54a biennale: l'arte non è cosa vostra

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“L’arte non è cosa nostra”. 260 segnalatori rigorosamente non esperti d’arte hanno segnalato a Sgarbi altrettanti operai dell’arte presenti nel padiglione Italia della 54° biennale veneziana. “l’arte non è cosa nostra” è il titolo del padiglione Italia che ricorda il magazzino del rigattiere. Pornodive nude sdraiate su biscioni di silicone ricordano la duttilità multifunzionale del ritrovato tecnico adatto a costruire oggetti e protesi nell’impostazione moderna della Maja desnuda . Ma il nostro contemporaneo Francisco Goya non perde tempo con pennelli e colori prende un’enorme sedia vi poggia sopra tanti simboli fallici e fa sdraiare una che di mestiere ne conosce tanti e anticipa l’ingresso dei giardini delle vergini. Insomma una vera provocazione se si lasciano da parte gli altri 259 ospiti che da oggi scriveranno con orgoglio di essere stati presenti nella biennale del 2011 anche se di fatto non hanno cambiato il mondo coi loro linguaggi visivi. Dell’operazione bie...

54a biennale di Venezia

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mario iannino 2011, 54a biennale d'arte moderna, venezia 2011, gioco creativo, arte, cultura o capriccio mediatico del kitsck?

Sgarbi, Cattelan e l'effimero

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Il Führer in ginocchio fa più paura di quando stava ritto a comandare stermini e predicare l’apologia della razza ariana. Ci siamo lasciati sopraffare dall’effimero urlato. Il frastuono mediatico avvolge città e menti. Le sensazionalità pacchiane modaiole inglobano cinema, televisione, letteratura, arte visiva e quant’altro attiene ai linguaggi dell’uomo. Non importa se certe operazioni culturali rasentino il kitsch, o lo siano davvero, l’importante è solleticare le curiosità, far parlare quanta più gente possibile, interessare i mass media e divulgare l’evento. Si confonde il cattivo gusto con la spontaneità primitiva, assimilabile al fare gio(i)©oso dei bambini non contaminati dai saperi dogmatici. S’investe in studi e progettazioni della comunicazione, e fin qui nulla di strano, ma non sull’etica dell’arte. Si assoldano paparazzi e giornalisti per dare eco ad eventi altrimenti sottaciuti mentre si nascondono verità d’interesse generale. Persino la biennale di Venezia ha bi...

Venezia, la biennale del 1964 e la pop art americana

La biennale di Venezia del 1964 e la pop art A volte trovo piacevole ripercorrere sentieri culturali sedimentati nell'immaginario collettivo e resi importanti dalla critica ufficiale e dai mass media. La biennale di Venezia, col suo circo mediatico è riuscita fin dagli esordi a tenere alta l’attenzione del pubblico, della critica, dei giornali, degli artisti e dei detrattori delle avanguardie artistiche. Marcello Venturoli , presente come critico dell’arte alla biennale del 1964, prima di descrivere il clima e l’ambiente espositivo del fenomeno artistico americano pop, avanguardia popolare la cui punta massima è rappresentata da Robert Rauschenberg, ripercorre attraverso una puntigliosa ricerca storica le esposizioni dal 1895, anno zero dell’arte mondiale nei padiglioni della laguna. La prima biennale, inaugurata da Umberto e Margherita di Savoi a, si tinge subito di polemica: cinque donne nude animano la camera mortuaria di un giovane dongiovanni defunto per ecces...

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