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Visualizzazione dei post corrispondenti alla ricerca bersani

Vergogna! l'altra faccia della politica

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Sperano di prenderci per stanchezza. E forse non hanno torto. courtesy Mario Iannino, 2012, "cultura,conviene" Ad ascoltare le liti dei soliti noti, da ricovero saremmo noi, se continuiamo a dare retta alle loro tattiche farneticanti. Come si fa a stare dietro alle scempiaggini della politica italiana per tutti questi anni senza collassare o reagire? Ancora una volta siamo costretti ad assistere all'assurdo! Non si smentiscono! E invece di trovare soluzioni logiche e positive per il bene dell'Italia, i parlamentari giocano una bruttissima partita: Schifani , presidente del senato, quando crede di non essere ascoltato dai giornalisti parla a ruota libera: “Ce la sto mettendo tutta e ce la facciamo, altrimenti Grillo dal 30 va all'80%»,dice a Fiorello a margine di una visita all'associazione Andrea Tudisco che ospita bambini oncologici. Spero che il mio ottimismo - aggiunge Schifani - a breve si traduca in certezza. Ci sono notevoli margini per ...

quel pasticciere di Bersani

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caro Karl, il tuo pensiero è superato. Con quasi il 31% Crocetta diventa presidente della Trinacria. Nasce il PDUC (partito democratici unione di centro) composto da Bersani e Casini in versione cannolicchi alla siciliana. Ma per governare il nostro Crocetta deve comporre un vassoio con tanta glassa un po' di zeppole, cannoli e ossicini di marzapane al pistacchio e pasta di mandorle. La rinomata pasticceria siciliana ha, da ieri, un nuovo ingrediente, forte, rivoluzionario, innovativo che fermenta subito e raccoglie la maggior parte dei gusti (il 18%) di quel 47% di buongustai che non hanno voluto mancare all'appuntamento. Adesso i due grandi chef, Bersani e Casini, sono ai fornelli. Vediamo cosa riescono ad inventare con ingredienti simili: PD-UDC Rosario Crocetta 30,5% Seggi totali 39. PDL Nello Musumeci 25,7% Seggi totali 21. M5S Giancarlo Cancelleri 18,2% Seggi totali 15. G. SUD Gianfranco Micciché 15,4% Seggi totali 15. Comunque vadano le cose, a questo punto, le...

RAI: quando a decidere sono i nominati

Bersani e Fini, invitati da Fazio a leggere alcuni elenchi di priorità per la destra e la sinistra in Italia, come hanno fatto Abbado e Niki Vendola nella prima puntata, secondo i vertici rai non possono partecipare alla trasmissione perché esponenti politici. Le vicende RAI non possono lasciare in silenzio i cittadini perché si evidenzia, giorno dopo giorno e episodio dopo episodio, la volontà di giocare al massacro. Un massacro della democrazia e della pluralità. Non che il programma di Fazio e Saviano “vieni via con me” abbia rivoluzionato i crismi della comunicazione o abbia apportato chissà quali novità editoriali, né tantomeno può ritenersi sovversivo o rivoluzionario, cionondimeno la scaletta ha provocato reazioni inspiegabili nella dirigenza aziendale rai. Ha portato, ancora una volta, allo scoperto la volontà persecutoria dei nominati di turno. Infatti, non si capisce la reazione censoria del direttore Masi e del suo vice Antonio Marano nei confronti della partecipazione d...

Renzi, il rottamatore da revisionare

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E poi, quasi per caso, basta ascoltare Bersani per fare una ricarica di fiducia nella Politica. pierluigi bersani Ieri sera su la 7 , dopo “ Crozza nel paese delle meraviglie ”, “ Bersaglio mobile ” di Mentana ha ospitato Pierluigi Bersani. Si è capito, almeno io ho capito, viste le vicende che scuotono il pd, il valore aggiunto che possono avere e dare gli uomini e le donne cresciute a pane e politica. Sia ben chiaro, su alcune posizioni di Bersani non sono d'accordo ma è sempre meglio che stare a guardare le manovre da venditore di Matteo e le fuorvianti televendite dirette a chi sta sotto i 25000 euro lordi l'anno da dipendenti ma taglia fuori molte altre persone rese invisibili dai media e “sconosciuti” agli organismi sociali. Bersan i ride alla battute di Grillo che gli ripropone Mentana. Analizza i fatti come si faceva un tempo. Valuta rischi e pericoli sociali; tenuta della democrazia; populismi; impegno; organismi e realtà. Lo so, non è più tempo d...

Bersani, uno di noi?

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Catanzaro, Bersani a pranzo, insieme al candidato sindaco della città Salvatore Scalzo. Il 20 e 21 prossimi alcuni elettori dovranno ritornare a votare per i fatti ampiamente noti che hanno fatto traballare e infine sospendere dagli incarichi amministrativi Abramo e la sua coalizione che lo ha fatto eleggere a sindaco di Catanzaro, mentre, a livello nazionale, l'universo politico è in assetto di guerra per riconquistare il potere. Tra i nuovi simboli, mi ha fatto sorridere, ma non tanto, perché ricalca le storture e i guasti creati dalla cattiva politica, la corsa alla clonazione dei candidati forti da parte di emeriti sconosciuti probabilmente attenti più a vincere un posto in paradiso per sé stessi che lavorare per il bene comune. La guerra, senza esclusioni di colpi bassi, è iniziata da un pezzo e risolto il problema dei simboli civetta, eliminati dal Viminale, i leader si attrezzano nel tentativo di ricucire l'enorme strappo che loro stessi hanno causato tra i citt...

Ingroia, un nome una garanzia

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antonio Ingroia, scopre il suo simbolo politico e da oggi terrà compagnia agli altri La struttura del logo lascia intendere che la decisione di Ingroia non è cosa dell'ultimo minuto e per quanti vorrebbero uno Stato più attento alle questioni sociali denunciate e forse combattute dalla sinistra può risultare cosa gradita. Ma, a mio modesto avviso, anche Ingroia cade nell'errore autocelebrativo. E il logo lo conferma. Tra la scritta inneggiante al cambiamento tanto sperato e atteso della sinistra che condensa su due righe l'auspicio per una “Rivoluzione Civile” e il negativo in rosso del “quarto stato” di Pellizza da Volpedo” capeggia a caratteri cubitali e in grassetto il cognome del magistrato. (e questo non gioca a suo favore). Le sue parole sono nette: "Da magistrato - dice Ingroia - non avrei mai creduto di dovermi ritrovare qui per continuare la mia battaglia per la giustizia e la legalità in un ruolo diverso. Quando giurai la mia fedeltà alla Cost...

Italia bene comune?

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Catanzaro, piazza prefettura, manifestazione sindacale con Susanna Camusso La Camusso, nella manifestazione sponsorizzata dalla “triplice” a Catanzaro ha ripetuto cose già dette fino alla noia. Cose che i più sofisti definiscono “demagogia”. Una demagogia che fa comunque bene al popolo sofferente e non sempre per cause imputabili a dirigenti o comandanti d'impresa oppure a un governo che diventa astrazione e si camuffa dietro sigle politiche. Loro, i sindacati, sono dei dirigenti istituzionali a tutti gli effetti perchè discutono e decidono sui destini delle aziende e di quanti ci lavorano dentro; analizzano e studiano i bisogni del popolo (popolo, che brutta parola così come è intesa oggi) e mediano con la classe dominante, i padroni, (parola in disuso ma che rappresenta uno scoglio duro e reale nelle trattative private e pubbliche, vedi FIAT). Sempre nella mattinata di oggi a Roma Bersani Vendola e Nencini espongono il patto politico “per l'Italia bene comune”. E qui, la...

Bersani Renzi Alfano: serietà!

Italiani? Popolo di Tifosi! Siamo abituati a tifare e questo piccolo difetto ci distrae da problemi ben più importanti del risultato che può raggiungere la nostra squadra del cuore o il nostro eroe del giorno. È un dato di fatto ben noto e gli opinion leader lo sfruttano a loro favore. Spesso per distrarci dalla legnata politicamente scorretta tutta tesa a fare macelleria sociale. Sì, decisamente è macelleria sociale quella che sta attuando l'agenda Monti. E come se non bastassero i tagli inflitti ai pochi occupati in lavori bene o male remunerati, il lapsus montiano sulla sanità pubblica lascia presagire cupe manovre per i più poveri. ''Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento''. Cosa significa, dare la sanità totalmente in mano privata? Giacché ''Il momento e' difficile e la crisi ha colpito tutti e ha impartito lezioni a tutti'' co...

quel moderato di Bersani che non vuole fare Robespierre

Ho sentito dire a Bersani: non sono Robespierre! Io non vado a tassare i grandi patrimoni; c'è l'imu come tassa patrimoniale... Parla a ruota libera il leader del pd, attento a non impaurire i moderati. Certo, è furbo il nostro che fa l'occhiolino alla vecchia borghesia e ai capitalisti che affiancano l'agenda Monti; con questo non si vuole puntare il dito accusatorio su Bersani o altri che si definiscono “moderati” per arrivare al potere ma neanche fare l'apologia di una rivoluzione sociale impossibile in Italia. Impossibile per cultura e mentalità inculcata negli anni dalla cattiva politica, che non dice basta fino a quando non tocca il fondo. Ed è solo quando ha toccato l'abisso che scatta la molla della rivoluzione, la stessa scaturita dalla rabbia dei cittadini francesi che ha terrorizzato la nobiltà e fatto assurgere a capo temuto l'avvocato Maximilien Robespierre. Da noi è difficile che avvenga una sommossa sanguinaria e neanche lo vogliamo!...

Severino e Bersani, il volto repressivo dello Stato

A volte sembra di vivere in uno Stato totalitario dove è bandita la libertà di pensiero; il coinvolgimento alla vita sociale. A darne la sensazione due esponenti autorevoli del governo: La Ministro Severino e il deputato Bersani che di fatto appoggia la politica del governo Monti. La prima per l'esternazione di volere regolamentare i blog, quindi le opinioni dei blogger e di conseguenza la libertà sul web. Il secondo, Bersani, parla con aria grave all'indirizzo di Grillo. Lo ammonisce severamente accusandolo di aver mancato di rispetto al Presidente della Repubblica Napolitano. Premesso che in una società democratica è lecito esporre il proprio pensiero con lo scritto la parola e ogni altra forma di espressione, naturalmente, rispettando gli interlocutori. I suddetti atteggiamenti sembrano eccessivi. Ricordiamolo: In questi giorni le malefatte di alcuni dirigenti dei partiti politici e loro affiliati sono eloquentemente divulgate dai mass media tradizionali e ampiam...

soldi ai partiti ecco come li spende il PD

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Quanto ci costa il PD? Incominciamo col dire che tutti i partiti non disdegnano i finanziamenti e il PD è tra questi. Detto ciò, chiariamo: Non è intenzione giustificare o criminalizzare aspetti che porterebbero il discorso lontano dalle esigenze attuali. E prima di continuare è necessario ricordare le origini, la storia di un certo partito vicino alle esigenze dei lavoratori: il Partito Comunista Italiano, ora Partito Democratico (la stessa cosa vale per il vecchio Partito Socialista Italiano , data la comune radice ideologica). Un tempo i vecchi dicevano di tesserarsi al “partito” perché tutelava i diritti degli operai e dei contadini. In alcune sezioni si faceva a gara e i deputati lasciavano il 50%, la metà del loro compenso di Onorevoli Parlamentari e Senatori al partito. Non si accettavano lasciti dagli industriali e dai padroni che schiavizzavano i dipendenti men che mai dagli schiavisti che guadagnavano sfruttando la salute di chi sudava sangue. Ergo: impen...

buonanotte Bersani, inizia una nuova era

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basta con i tatticismi. non servono lacrime e parole di vecchi tromboni. urge pensare come chi ha fame! Fame di cose materiali ma principalmente di  CULTURA E LEGALITÀ. Buonanotte Bersani... questo sì ch'è un vero “Comunista”: Povero come i poveri, spoglio ed essenziale, coerente con quanto prefigge il “verbo che predica”. Eppoi, spartano, frugale, ostile agli sprechi, portato a pagarsi da solo il conto dell'albergo, girare su un pulmino, affrancarsi dalla scorta, parlare al cellulare con gli amici prima che con i grandi della Terra, restare in piedi piuttosto che sedersi sul suo trono, rifiutare i simboli, gli oggetti, gli abiti sfarzosi. Chi è? Ecco a voi papa Francesco, il nuovo Papa, il nuovo Vaticano, il nuovo stile sociale! Ll'evangelista degli ultimi, dei poveri, delle periferie. Estemporaneo, minimalista, informale, comunicativo, sorprendente. Iperattivo, controcorrente, picconatore delle consolidate abitudini, dei riti, dei cerimoniali. ...

Beppe, lascia stare i grilletti sapienti dell'ultima ora. Vai avanti!

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Beppe Grillo mi ha ridato speranza! "VASI COMUNICANTI!" courtesy archivio M. Iannino Sì, proprio Lui, Beppe Grillo il Jolly della politica attuale, quello che sta facendo impazzire giornalisti e esperti della comunicazione mi ha dato l'opportunità di riconsiderare i ruoli e la gestione della cosa pubblica. Non che fino ad ora io mi sia adagiato e abbia accettato questo stato di cose. Ma, purtroppo, è risaputo, i media riescono a condizionare e modellare le menti fino a quando qualcuno con le spalle forti non dice il contrario. Oggi, chi ha saputo farsi testimone ha un nome e da voce a un movimento civico: Movimento 5 stelle. Cinque, forse, come le dita della mano laboriosa. Stelle come simbolo pragmatico che si dà alle cose buone. Grillo, Casaleggio e il movimento hanno ridato fiducia a un popolo che ormai si sentiva suddito. Suddito della politica e del sindacato che non hanno saputo rivendicare la dignità dei cittadini e in special modo di quei ci...

il PD marcia su Roma contro la povertà

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Ecco un esempio lampante di demagogia che sa di presa per il culo: pier luigi bersani, segretario pd “ Il partito Democratico è vicino a tutti i cittadini che in questo momento stanno vivendo momenti difficili. Per questo i circoli territoriali del Pd di Scampia, San Salvario, Corviale, Torbellamonaca, San Basilio e Laurentino hanno promosso per sabato 13 aprile a Roma una manifestazione 'Contro la povertà, per un governo di cambiamento.' La manifestazione si svolgerà in un quartiere della periferia romana e sarà conclusa dal Segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani".” Proprio mentre l'ennesimo sondaggio pubblica le percentuali altissime di disoccupati e di aziende che chiudono nell'ordine di un migliaio al giorno e ci si accorge persino dell'esistenza degli sfiduciati che neanche tentano più di cercare lavoro, cosa ti s'inventa il PD? Una bella manifestazione liberatoria dei poveri con o senza lavoro da fare sabato prossimo in una periferia r...

A B C come Alfano Bersani Camusso

A come Angelino B come Bersani C come Camusso ma anche come Bonanni Casini ... che gran casino abbiamo in testa e che grande imbroglio stanno diventando questi personaggi che dovrebbero guidare le genti del bel Paese. Nel gioco delle parti, proprio perché parteggiano per i propri ideali (?) ognuno di questi signori tira l'acqua al proprio mulino con forza e cerca sostenitori alzando i toni fino quando la corda non si spezza. Dal canto suo la Fornero dice che non metterà una paccata (paccata?) di soldi per sostenere lo stato sociale di tutti i cittadini se i sindacati continuano a porre veti etc etc. ma allora dico io a che serve tenere in vita 'sto catafalco dell'art. 18 quando tutte la grandi fabbriche sono morte e non c'è più nessun lavoratore da tutelare? Nn è che dietro all'art.18 si nasconde, ci nascondono, qualche altra cosa? Che so, tipo le poltrone conquistate a colpi di trattative sbagliate per i lavoratori ma buone per alcuni? Una cosa è certa: le gr...

Bersani Franceschini Marino

Bersani Franceschini o Marino? Bel rompicapo! Personalmente mi piacciono tutti e tre. Ognuno con la propria personalità dà spessore alla formazione politica di sinistra e ai cittadini che si riconoscono negli ideali del pensiero comune: rispetto per lo Stato e solidarietà nazionale, europea e mondiale. Persone perbene, quindi, che guardano al futuro del vivere comune nel rispetto delle regole democratiche. E, se, proprio in virtù della crescita democratica, si superasse il vecchio schema che vuole una sola persona alla guida dei partiti politici? Non si potrebbe supporre una forma di gestione allargata sorretta da linee di pensiero confluente? Poiché parliamo di democrazia, potrebbe essere un punto di riferimento per le persone emancipate e di disturbo per quanti ritengono superfluo ragionare in collettivo e preferiscono la guida di un capo carismatico piuttosto che ragionare col proprio cervello. Considerare quindi l’impegno politico della nuova classe dirigente nei termini ...

la "crosta" di Monti non è un lapsus

Qualche giorno addietro il prof. Monti ha detto una cosa che per alcuni e tra questi lo scrittore Aldo Busi ha il vago sapore del lapsus freudiano che lascia sfuggire verità altrimenti inconfessabili. E cioè, per Mario Monti la questione della leadership politica rappresenta soltanto ''la crosta'' delle prossime elezioni, perché in realtà sono più importanti i programmi e i contenuti. Questa la sintesi del ragionamento del presidente del Consiglio nell'intervento agli Stati generali di Cida, l'associazione di manager e professionisti italiani. Insomma, sotto la “crosta” sempre secondo Busi ci sarebbe il pus marcescente di qualche potere fortissimo che non intende lasciare ad altri il comando della cosa pubblica. E che, se non ho capito male le parole che lo scrittore ha detto a servizio pubblico di ieri sera, sopra la crosta si muovono i burattini della politica messi lì dai poteri innominabili. Allarmante! Ma non credo sia così. Monti auspica che “...

Bersani e Renzi, fate i buoni, ma questo è troppo

Sembra fatto apposta. Nessun canale rai trasmette qualcosa di interessante. Si va da una parte all'altra col telecomando per ammazzare il tempo. Su rai uno, in un'atmosfera da serata quiz, le luci avvolgono due sfidanti. Uno affianco all'altro, dopo gli accordi presi tra gli addetti stampa e il lancio della monetina, Bersani e Renzi , con tre minuti ciascuno a disposizione tentano di convincere gli elettori. Già, ma quali elettori visto che andrà a votare un numero risicato di quelli che si sono iscritti e votato alle primarie del centrosinistra? Ammessi al voto solo quelli che porteranno una giustifica per non aver potuto votare prima. Non saprei dire se è sintomo di democrazia o presa per i fondelli. Avrebbe senso, un dibattito simile sul canale ammiraglio della televisione pubblica se riguardasse il Paese, gli elettori a prescindere dalla loro appartenenza ideologica . (vuoi vedere che qualcuno dirà che sono un qualunquista o populista?) la scenografia, rosso ...

Bersani apre le primarie a Bettola e convince

Come una volta, si sente parlare di politica per strada, davanti alle benzine e nelle officine. A tenere banco è il figlio di un benzinaio che non nasconde la calvizia con un toupe o costosi trapianti, uno del popolo che parla al popolo e rispolvera parole dimenticate tipo “collettivo”, “bene comune” “solidarietà” “passione politica” “Popolo!”. Sembra di tornare indietro nel tempo, quando la politica era sentita passione e gli scontri dialettici servivano per migliorarsi e migliorare la società. Un tempo relativamente breve dentro il quale sono naufragati sogni politici e civiltà. Un tempo in cui abbiamo assistito, con indolenza, alla soppressione della democrazia e della solidarietà. Abbiamo dato spazio, forse in ossequio alla tanto rispettata libertà, a millantatori e truffatori. Abbiamo lasciato che questi soffocassero i sogni. Abbiamo creduto alle bugie! Oggi, è ovvio che io, in quanto facente parte di quel sillogismo posto alla base di tutti i discorsi fin ora fatti, ...

B e B, yin e yang della politica italiana

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Alcuni credono al fato altri sostengono che il futuro degli uomini ma anche delle cose, nazioni e paesi compresi, sia tutto racchiuso nel nome. E intorno a queste congetture sono sorte filosofie di vita, religiosità e sette che difendono e diffondono le teorie dei gruppi d’appartenenza. La stessa cosa vale in politica e l’Italia, forte della sua storia culturale, continua a sfornare artisti della retorica, della satira, cabarettisti, in una parola: l’Italia è luogo di creatività. Come spiegare altrimenti, se no, che il destino della politica è determinato da due uomini che hanno in comune le prime tre e le ultime due lettere dei cognomi in comune? BERluscoNI & BERsaNI. E come ovvio, vince il più grande; (Berlusconi è composto da 10 lettere mentre bersani da 6) e anche sui numeri non si scherza: secondo la cabala il numero 10 rappresenta la completezza, il tutto, il maschile e il femminile, yin e yang, e si potrebbe continuare, mentre il numero 6 simboleggia la materia; il numero 6...

Benvenuti!

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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