Pane, lavoro, dignità. Nuove e vecchie frontiere.
Sembrava un ricordo lontano, la fame. Fame di giustizia e di riequilibrio sociale. Esigenze acquisite e messe da parte attraverso le lotte nelle fabbriche e nelle università. Il lavoro fortificava la dignità delle persone e spingeva verso alti traguardi. Si discuteva di scuola e inclusione. Cultura. Impiego costruttivo del tempo libero. Solidarietà! Superata l'esigenza materiale e risolto il dramma del sostentamento familiare, la pace sociale sembrava essere a portata di mano. I saperi, la conoscenza indotta o acquisita dai libri, infondevano serene certezze. Certezze che sembrano essersi frantumate una dietro l'altra dalle recenti scelte. Il sistema “lavoro” è cambiato. Le esigenze individuali e collettive sembrano fattori secondari rispetto alla necessità dei mercati. La famiglia, i soggetti deboli, i figli e gli anziani sono un ostacolo sociale, non ricchezza! L'intelligenza artificiale non ha emozioni. Non ha affetti a cui pensare. I robot s...