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giovedì 8 giugno 2023

Lunga vita ai nonni! Rettori dell'economia familiare

 

Tradite le speranze dei giovani e di quanti cercano lavori dignitosi.

Di chiacchiere se ne fanno troppe.

I salottini politici e le piattaforme lisciano il pelo al potere temporale con la neppure malcelata speranza di poter occupare un posticino al sole con l'aiuto di qualcuno che conta.

giovedì 23 dicembre 2021

Da Atene a Hong Kong

 Guardiamo al passato per una Scuola all'altezza dei tempi

Tra la scuola di Atene e l'università di Hong Kong c'è un abisso!

La differenza sta, non tanto negli anni coi quali siamo abituati a misurare il tempo, ma, nel pensiero che le due scuole di alta formazione lasciano nella storia.

La Scuola di Atene, secondo le narrazioni figurali tramandate ai posteri dalla magia espressiva di Raffaello, è esaltazione dei lumi. È un continuum tra pensiero classico e moderno. È volontà di migliorare la società, bere alla fonte della saggezza dei grandi pensatori del passato, apprenderne le arti e farne sottili e insinuanti armi al servizio del pensiero costruttivo.


Si potrebbe, in estrema sintesi, dire che il postulato figurale di Raffaello non è mera esposizione di una scuola di pensiero ideale che mette al bando la materia, anche se la carnalità lascivia raffigurata nella parte sinistra dell'immenso affresco è posta in secondo piano sintetizzata dai bassorilievi quasi fosse un vecchio tempio greco. Raffaello esalta i valori della famiglia nello stesso piano figurale di destra, sotto la dea Minerva, dell'ipotetico tempio mentre esalta le figure centrali che rappresentano l'intelletto puro. La pura filosofia mentre indica le sfere superiori tra due ali che si aprono per fare spazio alla retorica dei due magnifici maestri del pensiero: Platone nelle sembianze di Leonardo da Vinci che regge il Timeo e solleva il dito verso l'alto a indicare Il Bene. Aristotele con le sembianze che sembrano essere quelle del maestro di prospettive Bastiano da Sangallo e tiene tra le mani l'Etica Nicomachea.

E poi giù, in basso la narrazione della ricerca razionale offre una rappresentazione delle sette arti liberali con in primo piano, da sinistra la grammatica, l'aritmetica e la musica, a destra geometria e astronomia, e in cima alla scalinata retorica e dialettica. Insomma tutto ciò che serve alla natura umana per progredire. Rinascere! Eravamo nel 1500 circa ...

la notizia di oggi è che l'Università di Hong Kong (Hku) ha fatto togliere, (censurato?) una scultura commemorativa testimone dell'oscurantismo di un sistema dispotico:

ha confermato che la statua che commemora le persone uccise dalle truppe cinesi in piazza Tiananmen a Pechino è stata smantellata e rimossa dopo 24 anni.

"La decisione sulla eliminazione della scultura è basata su una consulenza legale esterna e una valutazione del rischio per il migliore interesse dell'Università", ha affermato l'istituzione in un comunicato.

Peccato! Hong Kong è stato a lungo l'unico luogo in Cina dove è stata tollerata la commemorazione degli eventi di Tiananmen del 1989.

Ogni anno gli studenti dell'Hku pulivano la statua installata nel loro campus nel 1997 per onorare le vittime di quegli eventi.

giovedì 8 aprile 2021

Il gioco è l'unica attività formativa seria

Chissà quante finestre avrebbero spalancato i creativi vissuti nei secoli passati se fossero qui adesso.

Questo ho pensato nell'osservare un nanetto alto una spanna smanettare sul device chiesto insistentemente alla madre.

Dai mamma ti prego dammi il telefonino dai ti prego. No Ale' disturbi qua non è possibile. E mamma mi scoccio dai dammelo. Amore ho poca batteria e se chiama nonno Amedeo poi non ci trova e s'impensierisce. Dai mamma ti prego ti prego...

La schermaglia non ha vita lunga. La mamma cede. Il bimbo smette di interessarsi al mondo che lo circonda per immergersi completamente nella realtà virtuale. Ha indossato le cuffie. Dialoga coi personaggi del giochino. Questo non si può ignorare. Come se fossero reali per davvero.

Le diavolerie odierne che influenze hanno sulla creatività degli utenti che dipendono dalle innumerevoli applicazioni correlate e rendono reali i mondi fantastici fatti di stringhe, codici alfanumerici e i linguaggi impensabili che compongono il lessico informatico?

I nativi digitali, quindi i bambini che nascono coi terminali tecnologici in mano, si appassioneranno mai a qualcuna delle attività prettamente manuali come l'artigianato creativo? Penso al disegno, alla pittura, al piacere intimo che dà la manipolazione della materia e all'auto realizzazione proveniente dalla consapevolezza di avere prodotto qualcosa di unico? Replicabile anche ma creato plasticamente dalla volontà cognitiva che differisce nonostante il dominio delle tecniche e dei materiali da soggetto a soggetto in base al personale sentire.

Già, il sentimento! Quella sensazione interiore che prende consistenza lentamente in ognuno di noi e si fortifica con la pratica, la conoscenza, quindi la lettura e, la ricerca introspettiva.

L'osservazione riflessiva è uno degli atteggiamenti che pone la mente in stato di quiete. È come un esercizio di yoga che allontana il rumore superfluo e incanala le forze creative verso il fine ultimo prefissato.

La figurazione, ad esempio, i grandi del passato hanno dovuto inventare distorsioni prospettiche per ottenere gli effetti visivi spettacolari che narrano di storia, religioni, costumi sociali e magnificenze umane che, ancora adesso lasciano a bocca aperta. L'osservatore è attratto dalla valente maestria artigianale e dall'estro di chi ha saputo tramandare il pensiero reale o fantastico commissionato, e coevo all'artista. Ma l'artista, si sa, penetra la fase spazio-temporale. E quando entra nella fase di grazia, direbbe qualcuno, è un visionario. Ed ha il potere di vedere oltre gli orizzonti umani e i fatti ritenuti prettamente terreni conditi di cronache inventate e storie manipolate dalla credibilità effimera.

In questo mondo che cambia repentinamente l'unica attività granitica che accomuna tutti gli esseri viventi, dagli animali agli uomini, è e sarà per sempre il gioco!

Il gioco che non necessità di altri artefici se non quelli che madre natura ha fornito.




venerdì 24 settembre 2010

Scuola: Gelmini e La Russa, due teste x una didattica moderna

Per una scuola moderna: didattiche Gelmini -La Russa

Mentre leggo l’articolo la mia mente va al ventennio fascista e al modo di educare i giovani studenti nelle scuole italiane.
Non può essere vero! È uno scherzo! Qualche burlone ha messo la notizia sui social network per fare uno scherzo. Ma non è così!
In effetti, il sito di Famiglia Cristiana online così titola l’articolo a firma di Francesco Anfossi:

Scuola, entra l'educazione militare
Con un accordo Gelmini-La Russa via a un corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".

è un corso teorico pratico denominato “allenati per la vita” che fa credito nei curriculum, valido come percorso formativo, già alla quarta edizione rivolto agli studenti delle superiori.

Cose da pazzi! Anziché spendere energie per la ricerca scientifica spendono soldi per addestrare pattuglie di ragazzi con tanto di protocollo tra L’Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa nella persona dei due ministeri Gelmini e La russa. Con buona pace delle famiglie dei precari, ricercatori, insegnanti di sostegno e ata che hanno perso il lavoro.
Giustamente, c’è da chiedersi:
E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? Esperienze di condivisione sociale, culturale e sportive, informa la circolare del comando militare lombardo rivolta ai professori della regione. Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno infatti corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza in ambienti ostili e senso di orientamento. Non solo, agli studenti, si insegnerà a tirare anche con l’arco, sparare con la pistola ad aria compressa e superare “percorsi ginnico-militari” con istruttori militari in congedo. Insomma una sorta di Indiana Jones alle prese con i tesori della mente scolastica italiana che fortificano il corpo e la mente: mens sana in corpore sano!, sul ponte tibetano… ma Giovenale, con la decima satira non voleva dimostrare che solo il sapiente vero si rende conto che tutto ciò che rincorre l’uomo in quanto a superiorità fisica è effimero e, talvolta, anche dannoso? Va bene, Giovenale si riferiva alla ricerca della fortuna, l’onore, la fama. Ma ci siamo vicini giacchè il progetto mira dilapidare fondi per qualcosa di effimero piuttosto che potenziare laboratori di ricerca culturale, scientifica, artistica.

Ma vediamo quali sono i motivi che hanno indotto i ministri a studiare un percorso didattico per insegnare la vita e la Costituzione agli studenti liceali facendoli sparare con una pistola ad aria compressa:

“Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”.

Secondo il progetto Gelmini-La Russa, che ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolare, “la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al “bullismo” grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”.

Cioè, si vuole contestare il fenomeno del bullismo contrapponendo lo stesso principio?

Si, perché, sempre in base alla circolare: Seguirà, a fine corso, “una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine pattuglie, adoperato nella circolare ha fatto storcere il naso a molti docenti)”. Intanto si è aperto il dibattito: è giusto inserire all'interno della scuola pubblica iniziative da collegio militare?
Secondo la Gelmini
«Le polemiche nate dopo la firma del protocollo “Allenati per la vita” sono assolutamente infondate e finalizzate solo alla distorsione del progetto» "Il progetto non è stato firmato dai ministri Gelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. I ministri sono stati semplicemente invitati a partecipare ma non erano presenti‚ né alla firma né alla cerimonia. L'attività, nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di centrosinistra». Comunque, per il ministero si tratta di «un' attività sportiva complessa e articolata che ha come primo obiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo e di cooperare per l'acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all'esaltazione della cultura militare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma del protocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e Associazioni di volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazione delle attività», prosegue la nota. «Uno degli aspetti del progetto, e non il più importante, sono le prove di tiro con l'arco e con la carabina ad aria compressa. Non sono attività paragonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono a livello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un'iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione», conclude il ministro.

Le perplessità, però, rimangono. Perché, ad esempio, tra le tante discipline olimpioniche esistenti,dalla canoa alla corsa a ostacoli, si è scelto il tiro con la pistola? E perché in un contesto d’emergenza e sopravvivenza in ambienti ostili, piuttosto che insegnare ad accendere il fuoco come fanno gli scout si pensa a familiarizzare con le armi e a costruire pattuglie di Rambostudenti?

mercoledì 3 marzo 2010

Fare creativo, autostima e crescita armonica nei laboratori ri/creativi




Oggi più che mai è indicato un ritorno alla quiete interiore; allontanarsi dal rumore mediatico e valutare serenamente le opportunità esistenziali racchiuse dentro di noi.

Valutare se davvero conveniente impegnare energie per il raggiungimento esclusivo del benessere materiale, diventare schiavi delle economie aziendali; essere drogati dalle luci della ribalta mediatica, che pare abbiano contaminato anche il web con lusinghiere esposizioni di blogger controcorrente e intellettualmente sani.
Insomma, essere condizionati dai miraggi o prendere piena coscienza delle nostre potenzialità e svilupparle in armonia con il bene supremo, vale a dire: l’amore per la vita?

Pensatori, filosofi, pedagoghi hanno lasciato indirizzi insegnamenti validi per eliminare ostacoli e sovrastrutture mentali inadatte al raggiungimento della serenità ma pare che l’uomo, se non soffre, non è contento!
Sembra assurdo ma spesso ci facciamo del male inutilmente. Rincorriamo traguardi fasulli e per raggiungerli siamo disposti a ogni bassezza. Mentiamo. Accusiamo innocenti. Violentiamo le coscienze. Smerciamo scorie tossiche. Provochiamo pandemie. Favoriamo ricerche scientifiche dubbie… Che dire: non è un bell’esempio di correttezza morale!

Nel frattempo, nelle periferie, i deboli, i diseredati soffrono la fame, il freddo e muoiono a causa di un semplice raffreddore, mentre i benestanti sprecano cibo, indumenti e prodotti tecnologici in tutta tranquillità.

Tutto ciò è con certezza la conseguenza logica di una serie incessante di teorie evolutive sbagliate, con le quali, l’uomo arrogante tenta di dare forme veritiere alla dissacrazione intellettuale e al saccheggio pratico dell’eco sistema terrestre. Ecco, quindi, che il fetente in questione assume un aspetto ben definito e che chiameremo: uomo arrogante! Senz’altro lontano dalle scuole di pensiero citate di seguito, non per esporre metodi e teorie in contrapposizione ma allo scopo di stimolare la riflessione e il dibattito circa la corretta prosecuzione naturale della specie secondo criteri, che personalmente ritengo saggi, del vivere civile.

Il concetto appare chiaro già nella ricerca di Rudolf Steiner proteso a elaborare una pedagogia che insegna ad apprendere continuamente dal vissuto quotidiano per tutta la vita.

Nella formazione steineriana non vi è traccia alcuna di nozionismo e questo, nelle intenzioni delle scuole, dovrebbe portare a uno sviluppo ottimale della personalità e della componente umanistica, scientifica, culturale oltre che artistica dello studente; inoltre non sono previste bocciature o altri rallentamenti nel percorso scolastico (tranne al liceo), poiché l'insegnamento è in relazione all'età dell'alunno. Nella formazione degli insegnanti steineriani è molto fondamentale il percorso di autoeducazione per risvegliare interesse, entusiasmo e spirito d’iniziativa in campo pedagogico.
Per Steiner la pedagogia è un‘arte ed il maestro vi deve essere portato ed avere una sorta di “vocazione". Un cattivo maestro genera cattivi alunni: una persona, pur preparata, che insegna per portare a casa lo stipendio, senza metterci la propria passione, non è degno di insegnare. L'insegnamento non è solo un freddo passaggio d’informazioni, ma è una relazione tra due esseri umani, in cui uno è assetato di conoscenza e l'altro è portato a trasferire tutto il proprio sapere umano ed intellettuale.

Anche Maria Montessori curò l’aspetto educativo dei deboli.
• S’interessò in particolare ai bambini con problemi psichici, ma stese delle teorie più generali.
• Il pensiero pedagogico montessoriano riparte dalla pedagogia scientifica come primo passo fondamentale per costruire un'osservazione obbiettiva dell'oggetto.
• L'oggetto dell'osservazione non è il bambino in sé, ma è costituito dalla scoperta del bambino nella sua spontaneità ed autenticità.
• Il principio fondamentale è la libertà dell'allievo.

Ancor prima, Tommaso Campanella nella stesura della società ideale esplicitata in “La Città del Sole” così teorizza il metodo educativo da adottare con i bambini:

• I piccoli «Solari» imparano giocando, correndo per le vie della città. Tutte le mura sono, infatti, istoriate, in modo da costituire una vera e propria enciclopedia visiva. Nel primo girone sono rappresentate le figure matematiche, una carta geografica di tutta la terra e le tavole riguardanti ogni provincia con i rispettivi riti, i costumi, le leggi e gli alfabeti delle varie lingue. Nel secondo girone sono raffigurati i minerali, le pietre ed i metalli, i mari, i laghi e i fiumi. Nel terzo, gli alberi, le erbe e le loro virtù medicinali, i pesci e il loro modo di vivere. Nel quarto sono riprodotti le varie specie di uccelli, rettili e insetti. Nel quinto gli altri animali terrestri. Le mura del sesto girone illustrano le arti meccaniche e gli inventori delle leggi, delle scienze e delle armi.

Altri formatori e pedagoghi moderni, intendono la scuola e le attività correlate come momento istituzionale con il compito di conferire agli allievi le conoscenze per accedere al mondo del lavoro.
L’una non pregiudica l’altra. L’importante è non eccedere nelle teorizzazioni strumentali degli allievi e pretendere concrete finalizzazioni tesaurizzanti piuttosto che reali crescite intellettive.

(Mario Iannino)

martedì 2 marzo 2010

Solidarietà e crescita sociale


La formazione culturale contemporanea massificata è inidonea alla genesi etica dei cittadini; non aiuta i bambini nella crescita intellettuale e mortifica i giovani che si affacciano a vivere nella variegata società multietnica; una collettività avida, che ha come modello la figura distorta e arrogante dell’arrampicatore sociale,  figura egocentrica e vittoriosa, propinata dai mass-media in tutte le salse, quasi a festeggiare o sottolineare negativamente, a seconda dei momenti, le prevaricazioni furbesche di determinati personaggi.

Sembra un paradosso ma è così! Nonostante gli approfonditi studi pedagogici supportati da osservazioni scientifiche o dalla consapevolezza di una filosofia basata sulla libertà del bambino, l’educazione globale sembra subire una battuta d’arresto.
D'altronde i cattivi maestri non mancano:
• programmi tv spazzatura
• mass media devianti (giornali, tv, editoria)
• arroganti personaggi reali
• artificiosi personaggi costruiti dal mondo dello spettacolo e della pubblicità.

Arrivismo e consumismo, caratterizzano l'attualità e inducono spesso i genitori a pretendere dai figli onorificenze e glorie, anche effimere, perfino dalla durata di un battito d’ali, purché provochino ammirazione e un pizzico d’invidia nei conoscenti.
Affinché ciò si avveri, i genitori, iscrivono i figli a danza, in palestra a scuola di calcio, canto… insomma laddove pensano di poter investire in visibilità e far primeggiare i rampolli; sottovalutando lo sviluppo ottimale della personalità dei figli intenti ad acquisire, attraverso il gioco, gratificanti esperienze e relativa autostima.
Genitori pronti a entusiasmarsi ed entusiasmare laddove c’è l’esasperazione dell’io ma mai attenti alle vere esigenze dei figli, suffragati da docenti e formatori demotivati ma attivi nell’alimentare l’idea furbesca nelle menti degli allievi in crescita, col motto "importante è arrivare primi".
Naturalmente, nel novero dei formatori gli attori principali sono i leader politici, sportivi, star dello spettacolo e quanti sono sovraesposti dai mezzi di comunicazione di massa. Vale a dire, quell’enorme popolo di figuranti che ruota e fa proseliti attorno ad un progetto in cui condensare aspettative, sogni, amori e avversioni comuni nella stragrande maggioranza narcotizzata dal baluginio effimero e videodipendente.

Il comportamento più o meno rispettoso dell’etica dei leader puntualmente si riflette nella società contemporanea e determina le regole del vivere civile; fortifica o indebolisce il rispetto della propria e altrui dignità che, idolatrata, può sfociare nella cattiva politica e nella volgare tv; atteggiamento, quest'ultimo, inteso e pilotato come verità dai media nell’amplificatore del fare umano, ovvero, la tv di regime.

Certo, i mezzi di comunicazione di massa non stanno a perdere tempo con la morale! L’etica non paga, non suscita emozioni e non è spendibile nel mercatino dell’ambiguità. Insomma non è un buon propellente per la giostra mediatica.
Allora che fare?
Ove possibile, meglio stare lontani dai suddetti mezzi e se proprio è necessario assumere un ruolo, è preferibile essere propositivi, vestire panni di speranzosa sagezza, guardare il mondo con occhi puri e mani sporche di bambini che svolgono giochi creativi, senz'altro ingenui ma non inutili.
Ritornare bambini, quindi, e non badare al materialmente utile ma all'atto meramente gratificante del fare creativo. Stupirsi, navigare e narrare a più mani cromatiche strade verso un mondo migliore.


(Mario Iannino)

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