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martedì 18 ottobre 2022

Gli errori storici non si esorcizzano con la censura

 Abbiamo al pettine nodi grossissimi. Molto più grossi e ingombranti di una fotografia appesa nella sala di Palazzo Piacentini, sede del ministero dello sviluppo Economico. Eppure certa bigotteria politica pseudo intellettuale grida allo scandalo!

Ma si può essere più ottusi di così?

mercoledì 22 febbraio 2017

Sx, PD con le ali spezzate

UNA QUESTIONE DI LANA CAPRINA.


Dopo tanto girovagare attorno agli alti idelai della sinistra alcuni dirigenti del pd si sono accorti che Matteo Renzi governa il partito in modo personalistico non in linea coi criteri socialisti che dovrebbero ispirare ogni azione dell'enorme macchina politica rinata ciclicamente dalle ceneri marxiste che di volta in volta venivano sparse dai palchi sulle teste degli idealisti creduloni.

C'è un'enorme platea che ancora crede nei valori della sinistra! Valori solidi più della roccia che sono sinonimi di uguaglianza e solidarietà tra le persone. E forse solo a questa gente interessa conoscere l'esito dell'attuale guerriglia interna al partito.

Tra saltimbanchi e mimi, giocolieri e illusionisti, si è aperto il sipario.
Renzi è partito alla volta dell'America. È andato nella Silicon Valley per carpire qualche segreto. Capire e portare in Italia idee innovative che hanno fatto di questa regione sperduta la capitale del web.
Renzi fisicamente non è al dibattito. Bersani non si capisce che vuole fare, anzi no!, non rinnova la tessera e afferma che se la sinistra soccombe va a prendere personalmente uno per uno i colpevoli del fallimento.
D'alema si è detto fuori. Prodi è allarmato. Emiliano si candida perché vuole contare e muovere dall'interno le sue battaglie. Cuperlo e gli altri fanno l'occhiolino e sbirciano nel “campo” a sinistra di Pisapia.
Mentre Napolitano esprime un concetto chiaro: l'importante che non si tocchi il governo!
Gentiloni deve continuare l'azione programmata affinché l'Italia abbia credibilità nei mercati.

Il vaso di Pandora sta per rompersi. Cosa apparirà agli occhi dei miseri mortali?

venerdì 19 aprile 2013

RODOTA' PRESIDENTE! E BASTA TATTICISMI

C'è ancora un senso parlare delle caste e della politica che venera se stessa?

Dalle recentissime eloquenti immagini si è visto con occhi quanto i cittadini hanno sempre saputo e contestato.

I tatticismi della politica sono lontani anni luce dalle esigenze di chi soffre per la perdita del lavoro insieme alla famiglia gli stenti derivanti dalla povertà.

Gli omicidi della politica, questo il vero termine da adottare quando qualcuno si uccide per vergogna o perché è allo stremo, si susseguono e mentre la disperazione avanza nel paese i partiti politici non riescono a eleggere il Presidente della Repubblica.

Eppure, dalla rete sono usciti nomi di tutto rispetto. La gente comune ha espresso preferenze che fanno la differenza tra quanto accade nelle stanze dei poteri e le esigenze vere dei cittadini.

Gabanelli, Strada, Rodotà! Ma anche Prodi e molti altri che non godono di fama riflessa dai mass media fanno la differenza qualitativa nei confronti di una classe politica allevata a strategia e inciuci.

Non è più tempo di machiavellici compromessi! 
chist' è ammico amme! (questo è amico mio)

lunedì 8 aprile 2013

il PD marcia su Roma contro la povertà

Ecco un esempio lampante di demagogia che sa di presa per il culo:

pier luigi bersani, segretario pd
Il partito Democratico è vicino a tutti i cittadini che in questo momento stanno vivendo momenti difficili. Per questo i circoli territoriali del Pd di Scampia, San Salvario, Corviale, Torbellamonaca, San Basilio e Laurentino hanno promosso per sabato 13 aprile a Roma una manifestazione 'Contro la povertà, per un governo di cambiamento.' La manifestazione si svolgerà in un quartiere della periferia romana e sarà conclusa dal Segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani".”

Proprio mentre l'ennesimo sondaggio pubblica le percentuali altissime di disoccupati e di aziende che chiudono nell'ordine di un migliaio al giorno e ci si accorge persino dell'esistenza degli sfiduciati che neanche tentano più di cercare lavoro, cosa ti s'inventa il PD? Una bella manifestazione liberatoria dei poveri con o senza lavoro da fare sabato prossimo in una periferia romana.

A Pier Luì' non è questo che vogliamo!
Da un partito che dice di guardare al sociale ci si aspetta qualcosa di meglio che una scarpinata a Roma. 
Non è facendo casino su un problema così grave, conosciuto e "studiato", che è diventato l'origine di ogni malessere e suicidi per quanti hanno vergogna a manifestarlo, che si risolve la piaga della povertà.

Pensate a lavorare davvero come poter dare dignità alle persone emarginate da questo sistema economico. Solo così si potranno evitare i suicidi degli ultimi tempi e non proponendo inutili e dispendiose stronzate come la marcia su Roma contro la povertà.

sabato 30 marzo 2013

la vera foglia di fico è il M5S

Fico, il portavoce del M5S alla Camera, scrive che dal 27 marzo la camera e quindi noi cittadini dobbiamo affrontare un carico in più di 400mila euro per il nuovo gruppo della Meloni e di La Russafratelli d'italia”. E fin qui niente di sconcertante. La cosa che fa rabbrividire consiste nel numero dei parlamentari, 9 in tutto, molto al di sotto, quindi, dei 20 che sono necessari per formare un gruppo.

Come si è addivenuti a questa decisione? Semplice! Hanno votato tutti i presenti, pd e pdl compresi, tranne il m5s. Ma questo non sarebbe stato sufficiente se non ci fosse stato il parere favorevole espresso col voto dell'ufficio di presidenza.

400.mila euro, specie di questi tempi non sono noccioline!

Allora mi scappa da chiedere al M5S e al suo capitano Grillo: perché state ancora lì?
Perché non avete dato dei nomi e consentito a Bersani di fare un governo conforme alle vostre richieste di cambiamento?

No, cari amici. Così non và! Voi del movimento ricordate tanto le grancasse di risonanza che portavano a sfilare nei cortei i lavoratori scoglionati dai vecchi sistemi di potere. Anche voi, come loro, li portate in piazza a scaricare le tensioni senza però esigere il cambiamento culturale che ci si aspettava.

D'altronde, che aspettarsi da uno che ha fatto i soldi sparando puttanate, che, anche se vere, rimangono tali, vista la conclusione. 

Rigor Mortis, come lo chiama il Grillo urlante, il Professor Monti, rimane a dettare le sue convinzioni che guardano da tutt'altra parte rispetto alle esigenze dei cittadini e specialmente dei giovani che, ancora una volta, grazie alle inventive urlate nelle piazze e sul suo blog, rimangono legati al palo dell'ignoranza; catturati dall'elegante eloquenza del paladino dei poveri: Beppe Grillo!
aore12
l'immagine che gira in rete su Casaleggio.

E che dire del suo socio Casaleggio?, che stando a quanto circola in rete, pare sia stato,  candidandosi in una lista civica che appoggiava il sindaco del suo paese in quota pdl, fiancheggiatore di forza italia nelle elezioni del 2004.

ps: ma si sono resi conto Beppe e Gianroberto che grazie alla loro lungimiranza politica siamo stati "commissariati" (nel senso che stiamo appesi ad un filo fino a quando non si troverà una comoda quadratura del cerchio) dai " due gruppi di lavoro"  voluti da re Giorgio?
Gruppi di lavoro che, a leggere i nomi la dicono tutta
(neanche fossimo alle prese con una riforma istituzionale impellente, C'è solo da formare un governo serio. e non inventare formule magiche per giustificare l'assedio dei nominati).

venerdì 15 marzo 2013

buonanotte Bersani, inizia una nuova era

basta con i tatticismi.
non servono lacrime e parole di vecchi tromboni.
urge pensare come chi ha fame! Fame di cose materiali ma principalmente di 

CULTURA E LEGALITÀ.
Buonanotte Bersani... questo sì ch'è un vero “Comunista”:

Povero come i poveri, spoglio ed essenziale, coerente con quanto prefigge il “verbo che predica”.
Eppoi, spartano, frugale, ostile agli sprechi, portato a pagarsi da solo il conto dell'albergo, girare su un pulmino, affrancarsi dalla scorta, parlare al cellulare con gli amici prima che con i grandi della Terra, restare in piedi piuttosto che sedersi sul suo trono, rifiutare i simboli, gli oggetti, gli abiti sfarzosi.
Chi è?
Ecco a voi papa Francesco, il nuovo Papa, il nuovo Vaticano, il nuovo stile sociale! Ll'evangelista degli ultimi, dei poveri, delle periferie.
Estemporaneo, minimalista, informale, comunicativo, sorprendente.

Iperattivo, controcorrente, picconatore delle consolidate abitudini, dei riti, dei cerimoniali.

Riformatore a iniziare dai piccoli gesti, coerente nelle piccole scelte e nei dettagli.

In sole ventiquattr'ore Jorge Mario Bergoglio è quasi leggenda.

E voi, vecchi testoni dell'antipolitica falsamente populista state ancora lì a lambiccarvi il cervello su come difendervi dal popolo che non avete tutelato e che per questo è incazzato nero e pretende che anche voi, e non solo la massa che voi avete reso amorfa e insofferente col vostro politichese, contribuiate al risanamento economico del Paese nei termini che conoscete benissimo.

Prendete, voi politici tutti, spunto e vendete i beni materiali. Liberate da lacci e laccioli sedi, cooperative, fondazioni, banche, giornali e, perché no, donate parte del vostro onorevole ricco salario a chi ne ha bisogno

lunedì 11 marzo 2013

soldi ai partiti ecco come li spende il PD

Quanto ci costa il PD?

Incominciamo col dire che tutti i partiti non disdegnano i finanziamenti e il PD è tra questi.

Detto ciò, chiariamo:
Non è intenzione giustificare o criminalizzare aspetti che porterebbero il discorso lontano dalle esigenze attuali. E prima di continuare è necessario ricordare le origini, la storia di un certo partito vicino alle esigenze dei lavoratori: il Partito Comunista Italiano, ora Partito Democratico (la stessa cosa vale per il vecchio Partito Socialista Italiano, data la comune radice ideologica).
Un tempo i vecchi dicevano di tesserarsi al “partito” perché tutelava i diritti degli operai e dei contadini.
In alcune sezioni si faceva a gara e i deputati lasciavano il 50%, la metà del loro compenso di Onorevoli Parlamentari e Senatori al partito.
Non si accettavano lasciti dagli industriali e dai padroni che schiavizzavano i dipendenti men che mai dagli schiavisti che guadagnavano sfruttando la salute di chi sudava sangue.
Ergo: impensabile vedere assegni da aziende come ILVA e FIAT attuali.

Ma perché Bersani e tutto il PD non vuole cedere sul finanziamento pubblico ai partiti?

Semplice: il Pd senza questi soldi rischia di fallire!
E ci sono almeno 200 tra giovani e meno giovani da tutelare. Anche Livia Turco è stata "riassunta" dal Pd che, però, dopo le polemiche per il suo compenso ha rinunciato allo stipendio. Ma gli altri no.

Tra questi due parlamentari in aspettativa dalla vecchia Margherita e sette dai Ds.

naturalmente i soldi per pagare gli stipendi sono quelli dei rimborsi elettorali.
E il pd, per queste ultime elezioni dovrebbe ricevere 45 milioni di euro. Impossibile rinunciarvi!

Il Pd senza questi soldi rischia il fallimento!
Pagare 200 dipendenti non è facile.
I democratici, secondo quanto scrivono sul sito, riescono a sopravvivere grazie ai soldi dei rimborsi.

Beppe, lascia stare i grilletti sapienti dell'ultima ora. Vai avanti!

Beppe Grillo mi ha ridato speranza!


"VASI COMUNICANTI!" courtesy archivio M. Iannino
Sì, proprio Lui, Beppe Grillo il Jolly della politica attuale, quello che sta facendo impazzire giornalisti e esperti della comunicazione mi ha dato l'opportunità di riconsiderare i ruoli e la gestione della cosa pubblica.

Non che fino ad ora io mi sia adagiato e abbia accettato questo stato di cose. Ma, purtroppo, è risaputo, i media riescono a condizionare e modellare le menti fino a quando qualcuno con le spalle forti non dice il contrario.

Oggi, chi ha saputo farsi testimone ha un nome e da voce a un movimento civico: Movimento 5 stelle. Cinque, forse, come le dita della mano laboriosa. Stelle come simbolo pragmatico che si dà alle cose buone.

Grillo, Casaleggio e il movimento hanno ridato fiducia a un popolo che ormai si sentiva suddito. Suddito della politica e del sindacato che non hanno saputo rivendicare la dignità dei cittadini e in special modo di quei cittadini emarginati dal lavoro e dalla società che conta.

Ora, i fantomatici “intellettuali” si sentono in dovere di suggerire soluzioni. Lanciano proclami e invitano al dialogo. Tutto ciò è assurdo! E non fa che ricalcare le vecchie strade del servilismo culturale, ove se di cultura si può parlare sol perché si sentono definire firme ben pagate dai sistemi di potere che ha tutto l'interesse per mantenere lo stato di cose attuali.

Bersani insiste con le tattiche di partito (ex?) classista, dice e non dice col suo politichese da vecchio quadro cresciuto a pane e Marx(?). “il finanziamento ai partiti è già inserito nel nostro programma di regole e trasparenza. Chi ha seguito i lavori della direzione sa bene che il tema del finanziamento ai partiti è ben compreso negli otto punti approvati all’unanimità”. Sì caro Perluigi ma tu parli di trasparenze e lasci intendere che non lo vuoi abolire sto benedetto obolo che i cittadini non vogliono versare più ai partiti. Vedi Bersani. È proprio questo che non si vuole più vedere e sentire. Cioè i cittadini, Noi, non vogliamo essere presi per idioti!
Se c'è da tirare la cinghia, se sono necessari sacrifici, e questo sembra una realtà!, nessuno può esimersi!

Una volta i comandanti davano il buon esempio. Erano i primi a sacrificarsi... questo insegnavano a scuola.

sabato 9 marzo 2013

Monti Bersani Grillo o sulle orme dell'Argentina?

manifesto propagandistico di Cristina Kirchner,
Presidente Argentina
Mentre da noi il mondo sembra andare in pezzi, nel web le notizie volano, le notizie s'inseguono pronte a smentire o sbugiardare le linee di questo o quel sistema sociale.

C'è chi lavora convintamente per rafforzare l'eurozona, dà fiducia al fondo monetario internazionale e chi invece lo demonizza. Ma fino ad ora i leader, da Monti a Bersani, Casini, Renzi, Tremonti, Berlusconi e persino Giannino non hanno spiegato ai cittadini comuni con parole semplici e comprensibili a tutti come uscire dalla crisi così da poter nuovamente apparecchiare la tavola e unire il pranzo alla cena senza tantissimi sacrifici.
Nel frattempo le notizie si tingono di giallo fino a diventare non notizie o semplice infima propaganda.

Chi poteva immaginare un mondo trascinato a terra dai mercati finanziari? Dove stava il FMI che non ha potuto accorgersi di nessuna crisi? Dove stava quando si formavano non bollicine bensì mongolfiere speculative? Dove stava uno dei suoi ex direttori (lo spagnolo Rodrigo Rato) quando Bankia, la banca che lui dirigeva, ha dovuto essere aiutata con miliardi di euro? Oggi la Spagna ha il 26% di disoccupati, in gran maggioranza giovani e sfrattati. In quali statistiche sono raffigurate queste tragedie? 

Quali sono i parametri o le “procedure” con cui il FMI analizza i paesi falliti che continuano ad indebitarsi, con popolazioni che hanno perso la speranza? Che succede con i paesi emergenti come noi che hanno sostenuto l’economia mondiale nell'ultimo decennio e a cui oggi vogliono mettere in conto i piatti rotti da altri? Conoscete qualche sanzione del FMI, qualche decisione contro questi altri che si sono arricchiti e che hanno fatto fallire il mondo? No, la prima misura che prende il FMI è contro l’Argentina.
A parlare è Cristina Kirchner, Presidente dell'Argentina.
L’Argentina alunna esemplare del Fondo Monetario Internazionale negli anni Novanta, che seguì tutte le ricette del FMI e che, quando esplose nel 2001, è stata lasciata sola.
Senza accesso al mercato finanziario internazionale l’Argentina ha visto crescere in 10 anni il suo PIL del 90%, la crescita maggiore di tutta la sua storia.

L’Argentina ha costruito un mercato interno con l’inclusione sociale e le politiche anticicliche.
Ha pagato tutti i suoi debiti al FMI, ha ristrutturato due volte, nel 2005 e nel 2010, il suo debito andato in default con il 93% di accordi con i suoi creditori senza chiedere più nulla in prestito al mercato finanziario internazionale, per farla finita con la logica dell’indebitamento eterno.
Con il business perenne di banche, intermediari, commissioni, ecc, che avevano finito con il portarci al default del 2001. Questa sembra essere la vera causa della rabbia del FMI.
L’Argentina è una parolaccia per il sistema finanziario globale di rapina e per i suoi derivati. L’Argentina ha ristrutturato il suo debito e ha pagato tutto, senza più chiedere nulla in prestito.

Questo lo stato attuale in Argentina secondo la presidente Cristina Kirchner:
6.9% di disoccupati, il migliore salario nominale dell’America latina e il migliore potere d’acquisto misurato in Dollari statunitensi.
Nel 2003 avevamo il 166% di debito su un Pil rachitico, il 90% del quale in valuta straniera.

Oggi, dice la Kirchner, abbiamo il 14% di debito su un Pil robusto e solo il 10% è in valuta straniera. Perciò mai fu migliore il titolo del comunicato del ministero dell’Economia argentino di oggi:
Ancora una volta il FMI contro l’Argentina”. FMI + FBI contro l’Argentina. Non spaventatevi, il FBI sono i Fondi Buitres Internazionali.

Ma secondo altre fonti le cose non stanno proprio così:

mercoledì 6 marzo 2013

Italia, verso la terza Repubblica

aore12

E Monti ritorna a ordire trame al riparo da occhi e orecchi indiscreti.

Finito il tempo della campagna elettorale e presa la batosta, il prof nasconde i suoi pensieri alla stampa e ai cittadini italiani; tenta incontri con i maggiori leader delle forze politiche a lui consone ma nulla è dato sapere. Dopo Casini e Renzi dovrebbe toccare a Bersani, Berlusconi e infine a Grillo quale esponente della “pancia” degli italiani.
Dal canto suo, forse, il Presidente Napolitano, visti i risultati delle urne e le intenzioni nebulose dei partiti presenti, potrebbe pensare a un governo del Presidente. Ma Lui, come si sa, termina il settennato tra due mesi e non può imbarcarsi in una avventura simile. Quindi?
Si potrebbe ipotizzare una proroga nei suoi confronti fino alla soluzione politica del problema, anche perché sarebbe impensabile un altro governo tecnico che, come si è abbondantemente visto, quello di Monti non ha avuto niente di tecnico ma moltissimo di politico (basta pensare agli interventi fatti dalla Fornero contro le classi deboli e i dipendenti tesi a “migliorare mobilità e carichi di lavoro” da ciò l'abolizione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori). In merito è opportuno ricordare i tagli traumatici operati dal governo tecnico di Monti in maniera unilaterale, tagli che hanno abbattuto il potere d'acquisto di dipendenti e pensionati ma non hanno per niente intaccato gli stipendi d'oro di dirigenti e parlamentari. Restrizioni che, viste e documentate dai media e che bruciano sulla carne viva dei più poveri, hanno di fatto amplificato le paure collettive.

Il compito del prossimo governo è arduo. Senz'altro i sacrifici aumenteranno. E a questo punto, è improrogabile una presa di posizione netta per chiunque andrà a governare: equità e parsimonia! Queste le linee guida se si vuole dare un segnale politico e ripristinare la fiducia tra cittadini e istituzioni.

martedì 5 marzo 2013

cosa risponde il "signor" Grillo a Monti e all'UE?

aore12
tutela dei gruppi di potere ad oltranza
o tutela dei cittadini che li hanno fatti
crescere?
Monti è ancora per pochi giorni presidente del Governo italiano e in occasione del prossimo consiglio europeo invita con una lettera gli onorevoli Pierluigi Bersani, Silvio Berlusconi e il “signor” Grillo a palazzo Chigi per discutere e fare il punto
in modo di trovare “elementi di consenso, accanto a possibili divergenze, sulle tematiche all'ordine del giorno del vertice”.

La riunione del Consiglio Europeo è fissata per il prossimo 14 marzo e verterà sulle priorità per la politica economica europea per l'anno 2013.

considerando i malumori provocati dalla politica economica recessiva portata avanti dall'Europa e viste le manifestazioni di dissenso che assediano i paesi membri nonché i “populismi” sbandierati dai partiti di potere arroccati sulle loro posizioni disattendendo il volere dei cittadini, che valore darà a una lettera del genere il “signor” Grillo?

Il 14 marzo prossimo - si legge nella lettera - avrà luogo a Bruxelles la riunione del Consiglio Europeo di primavera, dedicata alla discussione delle priorità per la politica economica dell'Unione Europea e degli Stati membri nel 2013.
Il Consiglio farà inoltre il punto sui progressi compiuti nel percorso di completamento dell'Unione economica e monetaria e affronterà il tema delle relazioni strategiche tra l'Unione e la Russia. Compete al presidente del Consiglio in carica, ancorché limitatamente agli affari correnti, di rappresentare l'Italia a tale riunione. Poiché, data la particolare situazione attuale, non è possibile svolgere il preventivo scambio di opinioni con il Parlamento - prassi introdotta dal governo che ho l'onore di presiedere - riterrei opportuno supplirvi mediante incontri con ciascun leader delle coalizioni o forze politiche che sono rappresentate nel nuovo Parlamento.

SUPPLIRVI!” Supplire per mantenere fede alla sua famigerata agenda? O per farsi carico, finalmente, dei problemi reali dei cittadini messi nella più nera miseria economica e morale dallo spread dei banchieri asserviti al potere economico?

Nel frattempo, però, il professore e il "miglior perdente" Casini si sono incontrati a pranzo.

Mario Monti e Pier Ferdinando Casini si sono incontrati. Tema del pranzo di lavoro: la costituzione dei gruppi parlamentari. E ipotesi di strategie future. Che tradotto significa: nell'eventualità che si vada al voto a giugno o al massimo a ottobre prossimi è importante attrezzarsi e aprire una discussione preventiva sulle alleanze.


martedì 26 febbraio 2013

Italia, fine dei giochi

aore12
cadono le ideologie

QUALCOSA SI E' ROTTO.


Le prime reazioni agli esiti elettorali vedono un Vendola scuro in volto parlare di deriva populista e di vittoria del populismo più becero. E questo stupisce. Spiazza quanti vedevano in lui un attento osservatore dei bisogni umani tradotti in politica. Eppure, a ben pensarci, cos'è in definitiva l'uomo?, l'uomo è una macchina complessa fatta di corpo e cervello che sta in piedi grazie a una cosina piccola e semplice: il pane! E se non c'è il pane si può tradurre ogni cosa ai livelli più alti dello scibile ipoteticamente corretto secondo il pensiero politico espresso da Bersani, suo compagno di viaggio in questa tornata elettorale?
Le urne hanno detto di no! I cittadini hanno detto: ma che cazzo state facendo!, al centro sinistra che ipoteticamente dovrebbe tutelare gli ultimi e farli crescere in tutti i sensi.
Monti ha sbagliato. E le urne lo hanno bocciato. Un brutto colpo per un docente tecnico e politico.
Casini, non ne parliamo nemmeno. Ma lui da vecchia volpe se l'aspettava.
Fini, dopo le tante cazzate fatte da lui e dai parenti, l'epurazione di una donna pulita come Angela Napoli, ha avuto quello che si meritava.
Berlusconi ha saputo ancora una volta, aiutato dalla sinistra conservatrice che ha messo sottonaftalina la Bindi, Minniti & C. in Calabria ma anche altri vecchi fachiri della politica, sconvolgere gli schemi. Ha promesso e inveito contro il governo Monti che ha attuato il programma lasciato dalla sua coalizione di destra. E la lega si è dimezzata!

Gli osservatori attenti hanno capito benissimo che non si tratta di ideologie di destra e sinistra. In gioco c'è il presente e il futuro. E per uscire dallo stallo ci vogliono forze nuove. Nuovi progetti. Nuove idee. Idee per gli ultimi. E Grillo lo ha saputo dire meglio degli altri. Ha parlato nelle piazze e al cuore della gente.
Manterrà la promessa?

venerdì 1 febbraio 2013

il bacio

SA TIRA. ( fa il vago e tira diritto, consapevole del fascino che emana)

con la partecipazione straordinaria di Pierluigi nel ruolo dello sciupafemmine

dopo il fotogramma dedicato alle lacrime della Elsa eccone uno dedicato a Pierluigi, il condottiero dallo sguardo diritto, fiducioso del futuro

venerdì 25 gennaio 2013

Monti in campagna, prima tappa Milano

mario monti proof dj
Monti, dalla cattedra in piazza! In tv e radio a caccia di voti.
Inizia il tour elettorale.
"Girerò per l'Italia con i limiti che derivano dal fatto che sto gestendo un governo ancora in carica. Domani sarò a Milano, anche nelle strade e nelle piazze". Dopo aver vestito i panni del più navigato dei politici nostrani ecco sfatato anche il pensiero di quanti lo paragonavano al rocker Mick Jagger per il suo impeccabile aplomb.
“Se penso che Monti ha la stessa età di Mick Jagger”... sempre compassato, mai trasgressivo. Attento nel misurare le parole. Vestiti, atteggiamenti e conferenze sempre dosate; diplomatico e dottorale nel suo loden un po' retrò.

Ecco, appunto! Ora inizia anche lui a girare per le strade, stringere mani (forse) e menare parole pesanti come pietre che, se pur rivestite di spugna, intontiscono quando arrivano in faccia agli avvversari, a destra e sinistra.
Adesso, con lo scandalo dei derivati in MPS è il turno di Bersani e del pd senese che, secondo Monti, dopo aver invitato a non mettere nelle discussioni elettorali il crollo in borsa dei titoli mps, ci ripensa e dice:
“la commistione tra banche e politica è una «brutta bestia» e «va sradicata». L'ha esternato questa mattina a «Radio Anch'io», Radio Rai 1. Nella vicenda Monte Paschi «c'entra quel grande partito che viene spesso citato, cioè il Pd che ha sempre avuto molta influenza attraverso la Fondazione su quella banca». «Io - ha aggiunto - non sono mica qui per attaccare Bersani ma per attaccare molto decisamente il fenomeno storico della commistione tra banche e politica che va ulteriormente sradicato. Poi lascio ai partiti puntare l'uno l'indice contro gli altri».
Però, che furbaccchione questo proof!

mercoledì 23 gennaio 2013

la commedia infinita dei politici senza vergogna

ballarò, floris, e la doppia, inclemente satira di crozza
Sfogliando i giornali mi convinco di aver fatto bene ieri sera a spegnere la tv e mandare tutti mentalmente a quel paese.
Ballarò riproponeva il solito format coi soliti ospiti. Destra sinistra e centro a volte schierati sui loro convincimenti e a volte no. Hanno litigato e ripetuto fino alla noia le solite stronzate. Si sono lanciate accuse. Hanno tirato slide (un tempo si chiamavano grafici) dalle borse portate dai portaborse ma nessuno, tranne Vendola e Camusso, ha ricordato i problemi veri della gente comune.

Leggo che Monti, intervistato da Floris, pare sia stato l'unico a toccare l'acqua bollente. Ha detto, sempre ché vincerà le elezioni, di impegnarsi per ridurre la spesa pubblica eliminando il 50% dei parlamentari e rivedere concretamente la legge sul finanziamento ai partiti.
Se ci riuscisse, lui o chiunque altro, per noi cittadini sarebbe una boccata d'ossigeno.

Ma ormai siamo, la maggior parte dei cittadini, diventati abulici e qualsiasi cosa dicano la lasciamo cadere a terra come acqua sporca. Ci hanno fatto perdere la fiducia! Perciò, anche il presidente della cei, cardinale Bagnasco, si inserisce nella disputa e da buon pastore esorta i fedeli a non disertare le urne.
Andare ai seggi per votare chi? Casini, l'udc e quello che rappresenta? Fini, fli e le strategie della destra? Bersani & C.? Oppure figli, parenti e portaborse guidati dai soliti burattinai che hanno sempre saputo farla franca?

In due parole: siamo difronte al solito modello politico elettorale. Siamo difronte al porcellum! Cose, queste, buone per la pletora politica e quanti orbitano attorno ad essa; ma che diventano cattivi esempi, agenti inquinanti che avvelenano il presente e il futuro del Paese.

Che fare, quindi, per evitare la deriva? Andare alle urne e votare secondo coscienza! Tenendo presente quanto è accaduto in Italia e in Europa. E se per qualcuno è un percorso difficile da seguire, basta che si concentri sugli avvenimenti pilotati nella propria terra, nella città e nei quartieri. Osservare il degrado ambientale, il cumulo dei rifiuti urbani, gl'incarichi politici privi assegnati agli ignoranti o servi sciocchi, come dir si voglia, e la mortificazione della tanto conclamata MERITOCRAZIA urlata nei convegni.

venerdì 18 gennaio 2013

quel moderato di Bersani che non vuole fare Robespierre

Ho sentito dire a Bersani: non sono Robespierre! Io non vado a tassare i grandi patrimoni; c'è l'imu come tassa patrimoniale...
Parla a ruota libera il leader del pd, attento a non impaurire i moderati.
Certo, è furbo il nostro che fa l'occhiolino alla vecchia borghesia e ai capitalisti che affiancano l'agenda Monti; con questo non si vuole puntare il dito accusatorio su Bersani o altri che si definiscono “moderati” per arrivare al potere ma neanche fare l'apologia di una rivoluzione sociale impossibile in Italia.
Impossibile per cultura e mentalità inculcata negli anni dalla cattiva politica, che non dice basta fino a quando non tocca il fondo. Ed è solo quando ha toccato l'abisso che scatta la molla della rivoluzione, la stessa scaturita dalla rabbia dei cittadini francesi che ha terrorizzato la nobiltà e fatto assurgere a capo temuto l'avvocato Maximilien Robespierre.
Da noi è difficile che avvenga una sommossa sanguinaria e neanche lo vogliamo! Vogliamo una rivoluzione culturale; un giro di vite delle coscienze che risvegli il meglio della scienza filosofica e non generi altri personaggi nefasti. Quindi, tutto sommato, siamo d'accordo! Non serve un novello rivoluzionario che sparga lacrime e sangue tra i “ricchi” ma qualcosa che guidi l'idea cara ai sogni socialisti.

Anche se, Maximilen de Bersanì non suonerebbe male. :)


giovedì 3 gennaio 2013

Monti vorrebbe "silenziare" conservatori e nemici

Strano modo d'intendere la democrazia parlamentare e partecipativa delle varie anime presenti nei partiti quello di Monti quando chiede a Bersani di zittire, anzi “silenziare” le frange conservatrici del PD. E chi sarebbero questi conservatori radicali e estremisti? Fassina, Camusso e Vendola!

Cioè, Monti, ancora una volta stupisce e tenta di imporre il silenzio a chi dissente dalla sua agenda e pone alternative alla recessione che pagano i lavoratori privati dalle tutele per decreto montiano relazionato dalla Fornero.

Si sarà chiesto il prof se è eticamente corretto risanare le banche e tutelare i grandi imperi economici attuando spending review che gravano sulle spalle dei cittadini appartenenti al ceto sociale più debole?

Con le affermazioni di stamane Monti dimostra di essere intransigente arrogante e presuntuoso. Come fa ad essere certo che le sue riforme siano davvero giuste? Non dico gradite, perché la medicina somministrata fin ora è stata abbastanza amara da mandare giù per il 90% degli italiani. Ma adesso basta! Che la smettesse con le sue convinzioni teoriche.

Le famiglie sono allo stremo e i sessantenni senza lavoro che non possono accedere alla meritata pensione perché il governo dei prof ha innalzato il limite d'età a 66 anni sono praticamente dei derelitti privati della dignità di uomini o donne come dir si voglia o più aggrada ai sostenitori delle quota rosa.
Queste cose Monti le sa? Personalmente credo di sì e se ne frega!

domenica 30 dicembre 2012

Ingroia, un nome una garanzia

antonio Ingroia, scopre il suo simbolo politico
e da oggi terrà compagnia agli altri
La struttura del logo lascia intendere che la decisione di Ingroia non è cosa dell'ultimo minuto e per quanti vorrebbero uno Stato più attento alle questioni sociali denunciate e forse combattute dalla sinistra può risultare cosa gradita. Ma, a mio modesto avviso, anche Ingroia cade nell'errore autocelebrativo. E il logo lo conferma.
Tra la scritta inneggiante al cambiamento tanto sperato e atteso della sinistra che condensa su due righe l'auspicio per una “Rivoluzione Civile” e il negativo in rosso del “quarto stato” di Pellizza da Volpedo” capeggia a caratteri cubitali e in grassetto il cognome del magistrato. (e questo non gioca a suo favore).

Le sue parole sono nette:
"Da magistrato - dice Ingroia - non avrei mai creduto di dovermi ritrovare qui per continuare la mia battaglia per la giustizia e la legalità in un ruolo diverso. Quando giurai la mia fedeltà alla Costituzione pensavo di doverla servire solo nelle aule di giustizia. Ma non siamo in un paese normale e in una situazione normale - prosegue il magistrato palermitano - Siamo in una emergenza democratica. E allora, come ho detto, io ci sto! È venuto il momento della responsabilità politica. Alla società civile e alla buona politica dico grazie!, perché hanno fatto un passo avanti. Questa è la nostra rivoluzione, noi vogliamo la partecipazione dei cittadini.
Antonio Ingroia non si propone come salvatore della patria, ma di essere solo un esempio come tanti cittadini che si mettono in gioco e assumendo rischi".

La sua prima uscita politica ha occhi e parole anche per la sinistra storica:

«Bersani candida il collega Piero Grasso che nel maggio 2012 voleva dare un premio al governo Berlusconi per essersi distinto come governo che aveva più meriti nella lotta alla mafia. Il procuratore Grasso, che è lo stesso procuratore nazionale Antimafia diventato tale perché scelto da Silvio Berlusconi, in virtù di una legge che il governo Berlusconi approvò, con la quale venne escluso dal concorso Giancarlo Caselli, colpevole di aver fatto i processi per i rapporti tra mafia e politica»

«Siamo al fianco dei magistrati che hanno sollevato il conflitto di attribuzione sui provvedimenti del governo Monti sull'Ilva. Rivendichiamo la politica della passione e della coerenza che il Pd sembra aver smarrito. Siamo noi a rappresentare questa storia che Bersani non ha dimostrato di voler portare avanti. Lo abbiamo cercato, non certo perché abbiamo bisogno di lui, e abbiamo ricevuto risposte stravaganti. Evidentemente si sente il Padreterno, mentre Falcone e Borsellino mi rispondevano al primo squillo. Bersani non vuole una politica antimafia nuova e rivoluzionaria che sarebbe in grado di eliminare la criminalità. Il suo silenzio è inequivocabile, perché non vuole eliminare mafia e corruzione».

Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi giorni, quando gli schieramenti saranno definitivamente strutturati con nomi e collegi e se i nomi sono reale espressione dei cittadini o se, come nelle puntate precedenti, sono nomi paracadutati dalle segreterie politiche e troveremo un veneto o un laziale a competere in Calabria, Sicilia o Basilicata.

domenica 23 dicembre 2012

Monti ne ha per tutti, specie per Berlusconi

aore12
Mario Monti alla conferenza di fine anno

È tempo di bilanci.

Il presidente tecnico Mario Monti li fa nella sala polifunzionale del consiglio dei ministri. Lui sul palco insieme al presidente dell'ordine dei giornalisti che fa da apripista e, nel ringraziarlo per la legge sull'equo compenso messa in atto da qualche mese ma ancora non pubblicata nella gazzetta ufficiale, punta l'accento sulla libertà d'espressione con chiari riferimenti al caso Sallusti.
Il rituale è simile a quello che si fa dopo ogni impresa, come potrebbe essere un viaggio organizzato, un piano di studi o, nello specifico, l'impegno per transitare strategie politiche oltre gli ostacoli eretti dal qualunquismo personalistico di comitati d'affari.

Monti si dice soddisfatto del suo lavoro e quello dei suoi ministri. Fa il punto sulla maggioranza anomala che ha appoggiato il suo governo e cita Bersani, Casini e Alfano evidenziandone pregi e difetti condizionati dalle ideologie di destra e sinistra ma tira fuori Casini in quanto moderato di centro (anche se Monti disdegna l'appellativo di moderato se rivolto a lui).
Meno tenero è con Berlusconi che, pur ringraziandolo per averlo indicato nel 94 commissario europeo per il mercato interno, oggi non riesce a seguirlo nel suo filo illogico (causata da demenza senile o strategia politica?).
È spedito e convinto nella sua analisi il Professor Monti. Un po' meno convinto nelle risposte circa una sua probabile candidatura a premier nelle imminenti elezioni. Tituba parecchio e pesa a lungo le risposte fino a quando non è messo alle strette e dice chiaramente che lui si metterebbe alla testa di una coalizione forte e convinta della sua agenda. Ma chissà se dopo tutti i tagli e le tasse imposte e pagate dai soliti noti una coalizione che porta il nome o l'agenda Monti riuscirebbe a piazzarsi bene nella competizione elettorale. Comunque gli italiani non sono sciocchi e non si faranno incantare dal suono delle sirene che cantano in falsetto e annunciano l'abolizione dell'imu o l'assunzione di un milione di giovani e che sarà festa tutto l'anno... o forse sì?

giovedì 13 dicembre 2012

l'ira di Grillo fa bene al movimento?

aore12

Cos'è che attira l'attenzione dopo la bellezza e il sesso?

Il pettegolezzo che sfocia in lite. Ovviamente!
E in questi giorni di surriscaldamenti preelettorali le pagine dei giornali e il web sono pieni di notizie inutili, definite comunemente pettegolezzi o gossip.

Diventa una manfrina lunghissima l'esternazione di Berlusconi. Populista Grillo se enfatizza o da voce alle lagnanze dei cittadini comuni. Pragmatico di destra Bersani perché adotta relazioni incrociate con Casini e i moderati non disdegnando di corteggiare Vendola e la sinistra.

Insomma è un girandola di false notizie che non si quieta mai, a danno della vera informazione che è il sale della democrazia. Ed ha proposito di democrazia, la sparata di Beppe Grillo, contro i due dissidenti del movimento 5 stelle, ha messo altra carne sul fuoco. Con l'espulsione epurativa di Salsi e Favia, Beppe Grillo mostra lo stesso atteggiamento dei padri padroni che dice di voler combattere e eliminare dalla scena politica italiana riconoscibili dal loro nome sui simboli perché non confacenti alle idee di un movimento privo di statuto che lasciava intendere ( appunto, proprio perché privo dei fronzoli del politichese, e cioè statuto e organigrammi) democrazia e partecipazione dal basso.
Però, Grillo, aggiunge: “siamo in guerra!” Vero! Ma la guerra la vinci solo se dimostri di essere all'altezza di quello che è la cultura contemporanea; giusta o sbagliata che sia è il cibo ingerito dal dopoguerra ad oggi. E se il corpo cresciuto in questi decenni non è di tuo gradimento, da leader, devi comprendere che certi atteggiamenti non sortiscono gli effetti desiderati.
O forse l'hai capito e non ti interessa?

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