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mercoledì 13 gennaio 2021

il gioco delle tre carte

Ma che vuole sto tizio?

Che ci sia una pandemia ben più pericolosa del covid a minare le teste di certa gente avida? Personaggi aridi di cuore ma con menti finissime per tutelare interessi privati; gente che vuole piegare la politica a suo piacimento sfruttando gli uffici della democrazia?

Dopo Trump ecco l'azzeccagarbugli italiano, il toscanaccio a cui piace spararle grosse pur di portare acqua al suo mulino. Eppure è stato, nostro malgrado, segretario di un partito che ha distrutto dall'interno, una sorta di punteruolo rosso, e grazie sempre all'incarico di segretario di partito, presidente del consiglio.

Il suo modo di giocare sporco è noto. Dopo avere detto “stai sereno” ha defenestrato senza ritegno Enrico Letta! E ora, col suo piccolissimo potere riposto in due gatte osa ricattare il Governo Conte e sottomettere gli Italiani!

Alla luce di quanto sta accadendo anche da noi ci vorrebbe una riforma o semplicemente l'inserimento dei giusti requisiti per quanti intendono “scendere in campo!” perché non è un campo da coltivare per uso domestico e privato. In una democrazia è previsto il confronto! E non è detto che il confronto e le intenzioni di un arrampicatore e saltimbanco siano armoniosamente corrette e in sintonia con gli interessi nazionali.

In certi casi ci vorrebbe un tso immediato. Laddove risulta impossibile certificare la sana e robusta costituzione psicofisica dei candidati alla gestione della cosa pubblica una volta che questi hanno raggiunto e afferrato il potere.

Un semplice e chiaro certificato medico che dichiari l'assenza di malattie mentali e la messa in dimora di quanti manifestano tardivamente tali disturbi che nuocciono al benessere della collettività. Una sorta di 25°emendamento all'americana o una semplice atto di sfiducia immediato per chi non è degno di sedere e rappresentare in Parlamento le sorti della Nazione.


lunedì 17 novembre 2014

da Monti a Renzi cos'è cambiato?

Da quando c'è la moneta unica in Europa si sta peggio!, la colpa non è dell'euro in sé ma di quanti hanno approfittato della buona fede dei cittadini e questo appunto non è rivolto solo ai politici ma a chiunque si è arricchito sulle disgrazie altrui. Quindi singoli faccendieri e gruppi che si sono approfittati delle situazioni.

In tutto ciò chi ci ha governati ha una grandissima fetta di colpa per essersi attorniato di gentaglia priva di scrupoli.

Qui, in Italia, da qualche tempo, personaggi non eletti dal popolo sono stati messi a dettare le agende politiche ed economiche. Il primo fu il governo tecnico dei professori che con la sua dissennata manovra ha saputo fare della semplice macelleria sociale. Ricordiamo la questione legata alle pensioni e all'INPS, agli esodati, ai tagli lineari sui dipendenti pubblici e alla decurtazione dei buoni pasto che eccedevano i 7 euro. E mentre questo e altro ancora si consumava ai danni dei cittadini qualche ministro voluto da Monti foraggiava la compagna e i suoi traffici in mezzo mondo adoperando soldi italiani, come ci ha illustrato egregiamente la Gabanelli nel suo reportage sul Montenegro e sulle società off shore della compagna di Clini, ministro dell'ambiente imposto da Mario Monti.

Dopo Monti c'è stato Enrico Letta. Quasi trombato nell'immediatezza da Matteo Renzi, l'ottimo e ineguagliabile venditore di sogni. E, in merito al futuro e sulla fiducia nel domani, pare che i gufi stiano aumentando di numero visto che con le parole del vulcanico Matteo non si mangia e non si pagano le tasse.

Il povero e stanco Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva sperato e tentato il tutto per tutto per fare uscire l'Italia dalla crisi recessiva ma il risultato è deprimente.

Deprimente come la sfiducia che i politici si sono saputi conquistare. Asfissiante come il senso d'insofferenza che attanaglia gli elettori nel recarsi alle urne. D'altronde, con o senza il suffragio elettorale lo Stato ha le guide designate dalle lobby di potere economico a prescindere dall'interesse comune della Nazione o dell'Europa.

Intanto, mentre continua il feeling tra governo, imprenditori e industriali (Renzi come Monti ascolta e dialoga solo con loro e sembra ignorare le esigenze impellenti dei cittadini) l'Italia frana geologicamente e moralmente.

Quanti, viene da chiedersi, stante così i fatti. sentiranno il bisogno civico di andare a votare il prossimo 23 novembre?

sabato 15 marzo 2014

Renzi o Letta. chi dice bugie?

Per chi lavora Matteo?

È nell'interesse delle grandi lobbies che sta lavorando Matteo Renzi?

courtesy M.Iannino, 2014, "democrazia e glob@lizzazione"

Se è vero quanto riportano i giornalisti, a mio avviso, ci troviamo difronte ad un altro abile imbonitore venditore di fumo. Oppure abbiamo di fronte un uomo spregiudicato che campa sul lavoro fatto dai governi precedenti e che adesso gonfia i muscoli (atteggiamento che piace a certi italiani) per far vedere di essere un uomo pragmatico e al di sopra delle logiche di destra e sinistra manichee.

In tutto questo casino a pagarne le spese siamo noi, gli “schedati dal fisco”: lavoratori dipendenti e non che fin ora abbiamo pagato le tasse, pensionati, studenti e disoccupati!

Su di noi tutti i governi hanno saputo e potuto prendere le risorse economiche e lavorative, ci hanno schiavizzati e reso precari. E Renzi non è da meno con le sue proroghe a tempo sul lavoratore.
Sono tutti lì a lambiccarsi il cervello gli scienziati della ripresa.
Ci stanno dicendo da sempre che se c'è la crisi è colpa nostra. È colpa del 99,99% costretta a campare con le concessioni delle potenti famiglie di banchieri e industriali che hanno al seguito una ciurma di untori.

No caro Matteo non me la racconti giusta! Non sei credibile! E siamo già in marzo.

Inutile che io ti dica i perché! Voglio solo dirti che, sempre secondo quanto riportato dai mass media, qua qualcuno sta barando. O sei tu oppure quelli precedenti!
Ma questa è una amarissima conclusione. Perciò voglio ancora sperare che non tutto sia andato a puttane anche se le cronache dicono di sì.

Siamo l'Italia delle tante marce e risorse. C'è l'Italia dei lacchè e delle escort ma c'è un'Italia nobile fatta di gente perbene che osserva e pondera persino l'imponderabile.

Quindi, caro Matteo, tu e i dirigenti politici siate meno teatrali. Lavorate in fucina con seria dedizione senza guardare le scadenze da voi ritenute mediaticamente importanti. ... le prossime europee potrebbero riservare delle sorprese...

venerdì 14 febbraio 2014

Se Napolitano investe Grillo

E se Giorgio Napolitano non accettasse le dimissioni di Letta?


E se il Presidente della Repubblica desse mandato ad un altro che non sia Renzi?

D'altronde, non dimentichiamocelo: Giorgio Napolitano ha accettato il reincarico presidenziale a condizione che tutti i partiti lavorassero seriamente per il rilancio dell'Italia. Comunque, ha ribadito che il suo impegno è a termine. Non intende continuare a prestare il fianco.

Ora, dare mandato a Renzi per un nuovo governo, potrebbe sembrare una contraddizione se non una congiura ai danni dei cittadini e delle aziende in bilico tra la vita e la morte.

Quindi che fare? Andare alle elezioni con questi soggetti politici o dare mandato a costituzionalisti svincolati dai partiti per una legge elettorale che sia degna della cultura democratica italiana?

E, ancora, se Napolitano desse ai cinquestelle l'incarico per formare un nuovo brevissimo esecutivo? Un governo di scopo, come si suol dire. Che metta mano solo ai criteri immediati dei bisogni della gente e non dei giochi di potere, fintantoché non si approva la legge elettorale e, quindi, richiamare alle urne i cittadini.

Ma pare che stiano per scadere i mandati per alcune poltrone importanti nel Paese. Posti di potere che fanno gola ai partiti. Incarichi al vertice che raccolgono consensi elettorali.
Quindi, ogni elucubrazione o ipotesi d'azione può essere il contrario di tutto lo scibile immaginabile che governa la politica e il resto della società.

Matteo vs Enrico per amore di Italia

Enrico Letta è stato messo all'angolo.


L'esercito dei giovani rottamatori invade le trasmissioni televisive e le prime pagine dei giornali per inneggiare alle doti del loro capo Matteo Renzi.

Un Matteo decisionista. Determinato. Innovatore. Con lo sguardo rivolto ai bisognosi. Al lavoro. Alle aziende e alle banche.
Già ... ( quanto influisce l'azione dei poteri forti rappresentati da banche, aziende, lobby e gruppi camaleontici che si aggirano e abitano i palazzi che contano e determinano le azioni dei governi?)

Non c'è che dire. È davvero un segnale altissimo di democrazia quanto sta avvenendo in Italia: il segretario del PD, dopo avere suggerito la politica da mettere in campo al suo esponente che ricopre la carica di Capo del Governo, mentre lo assicura, lo accoppa e pretende il suo posto.

Dai primi commenti dei suoi collaboratori non risulta la benché minima innovazione nella compagine governativa. Stessi attori, e giocatori che sono l'emanazione dei partiti che sorreggono l'armata Brancaleone, dovrebbero accelerare una serie di leggi e leggine abbattendo gli ostacoli eretti da loro stessi.

Non si vede nessuna innovazione.
Sfasciare un governo che ha fatto poco per comporne un altro con gli stessi partiti sostituendo il capo dell'esecutivo non dà nessuna speranza d'innovazione possibile per quanto concerne i bisogni reali del Paese e della gente che lo abita.

Ma poi è davvero espressione del pd questo giovane Matteo?

Il tempo darà ragione. Non un tempo lontano. Già dalle prime mosse capiremo se è dotato di buoni propositi oppure è il solito fantoccio messo lì da qualcuno che pensa a tutelare interessi privati mascherandoli con emergenze pubbliche tenendo sotto ricatto un Paese intero.

lunedì 3 febbraio 2014

L'ottimismo di Enrico Letta basta all'Italia?

La crisi è dietro le spalle! Lo dice Enrico Letta negli Emirati Arabi.


Con la sua aria bonaria, Enrico Letta, infonde serenità e fiducia. Quando si affaccia in tv, il suo aplomb è impeccabile, rassicura tutti persino quanti stiamo con l'acqua alla gola non per il maltempo di queste ore ma per ben altro.

E l'“Altro”, per essere comprensibili, si traduce in concreta sfiducia verso i dirigenti nazionali e locali.

L'italicum, la legge così chiamata da Renzi, mostra apertamente l'inadeguatezza, per non dire la furbizia, di chi l'ha proposta e imposta al Paese.
Ragionando freddamente senza partigianerie, così com'è spiegata dai media, non lascia presagire niente di diverso dalle motivazioni che hanno reso incostituzionale il “porcellum”.

Al di là della legge elettorale, sembra che in Italia non ci sia altra emergenza.

l'Italian style spesso è taroccato e le poche grandi realtà produttive che dovrebbero dare lavoro e fiducia lentamente chiudono le serrande e si spostano altrove. Delocalizzano!

Lo Stato privatizza! Mette sul mercato a disposizione dei ricchi privati ma anche a furbi speculatori gruppi sani come Sace, Fincantieri e Poste Italiane.

A parte che l'esiguo e irrisorio guadagno alzerà solo adesso i conti dello Stato, ma l'esperienza regressa fatta con la privatizzazione del gruppo IRI, delle Ferrovie dello Stato, Telecom etc etc, non serve a nulla?

mercoledì 29 gennaio 2014

Fiat se ne va e Letta è fiducioso

E venne il giorno della verità. Marchionne e soci scoprono le carte. La fiat diventa fca vale a dire "fiat chrysler automobiles nv" e sposta la sede legale in Olanda e quella fiscale in Gran Bretagna.


BYE BYE ITALY
Sede legale, quindi ad Amsterdam e domicilio fiscale a Londra. In Italia, a Torino, se tutto va bene rimarrà il museo del Lingotto.
Però, non so come e neanche perché, il presidente del Consiglio Enrico Letta, oltre ad essere assolutamente convinto ( e di questo ci siamo convinti tutti) che la vicenda Fiat abbia cambiato completamente gli orizzonti e i confini ai quali eravamo abituati, adesso la Fiat è un attore globale e non più nazionale.

"La questione della sede legale e' assolutamente secondaria - ha aggiunto durante la conferenza stampa dopo l'incontro con il presidente della Commissione Ue Jose' Manuel Barroso a Bruxelles - quello che conta sono i posti di lavoro, il numero delle macchine vendute e la competitività e globalità" del gruppo, "al quale guardiamo con fiducia". Tutti gli italiani, ha aggiunto, devono tifare perché gli impegni siano rispettati e Fiat Chrysler sia "leader mondiale fra i grandi gruppi automobilistici".

Forse a Letta sfugge il fatto che il fare globalizzante di Marchionne e soci ha lasciato rovine nella Torino laboriosa e promesse mai mantenute negli altri stabilimenti italiani.E cosa peggiore che spostando le sedi altrove il sistema Italia non vedrà neanche un euro dalla neonata società e neanche dalla vecchia moribonda fiat italiana abbandonata dai super manager e dalla politica. 

lunedì 27 gennaio 2014

Mastrapasqua chi?

"mastrapasqua, chi è costui?"

Rispunta il caso “Mastrapasqua” l'uomo che non deve chiedere mai da 1milione di euro al mese. Il manager unico al mondo dalla bravura mostruosa che lo vede impegnato nei posti di comando maggiore in Italia: 25 per l'esattezza! E tutte con rilevanza sociale e economica per lo Stato italiano.

In odore di conflitto d'interesse, come direbbe qualcuno, nei diversi panni di controllato e controllore, Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps e con altri 23 incarichi in aziende pubbliche e private, tra le tante è anche vicepresidente di Equitalia, la famigerata azienda di riscossione tributi voluta dal governo Berlusconi, è accusato di aver «gonfiato» rimborsi al Servizio sanitario nazionale da parte dell'Ospedale Israelitico romano, di cui è direttore generale. Secondo un'indagine dei Nas dei Carabinieri, la frode ammonterebbe a 85 milioni.

Riepilogando:

Presidente Inps e dell'immobiliare Idea Fimit, vice presidente esecutivo di Equitalia, consulente di Bnl, sindaco del Cda di Autostrade, direttore dell'Ospedale israelitico, amministratore delegato di Italia previdenza, Sispi spa e Litorale. Nonché ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e membro in molti collegi sindacali.

Non molto tempo addietro anche Milena Gabanelli fece una circostanziata inchiesta sulle poltrone occupate da Mastrapasqua e sull'ipotetico dono dell'ubiquità, ed oggi, guarda caso, il giovane Enrico Letta, dopo la denuncia dell'associazione dei consumatori e la rilevanza che i mass media danno al caso, chiede chiarimenti!
Altro autogol da addebitare alla classe politica. Perché in un a situazione come l'attuale che vede la maggior parte degli italiani fare sacrifici e tirare la cinghia per sopravvivere e tentare di sollevare il futuro dei giovani dalla crisi certa, il risanamento e le anomalie del vecchio sistema non può essere sostenuto solo dai dipendenti e risanato dalle inchieste degli inquirenti. E neanche aspettare o sperare che sia la magistratura a rendere illegittimi i provvedimenti clientelari della politica.

venerdì 17 gennaio 2014

Renzi, riforma elettorale. L'assedio continua

Cosa uscirà dal cilindro della politica condominiale? E chi è l'amministratore Letta il vecchio, Berlusconi, Renzi o Napolitano? E chi il segretario? Alfano, Casini, Cesa, Monti...
L'assemblea si terrà? e con quale odg?
Sarà un'altra porcata?

I presupposti ci sono tutti!
Renzi, democraticamente, insiste. Vuole le riforme. Anche gli altri dicono, a parole, che vogliono il bene del Paese. Ma visti i retroscena politici e giudiziari, saranno in grado di sviluppare una legge elettorale che tuteli le minoranze e la democrazia? Insomma cercheranno formule per migliorare le condizioni delle rappresentanze o infileranno cavilli per mantenere in vita i privilegi della casta?

L'assedio delle istituzioni continua. I partiti dettano le regole. Impongono uomini e donne manovrabili nelle istituzioni che, guarda caso, ricadono nel titolo V della Costituzione che dicono di voler riformare per ridurre le spese della politica e snellirne le burocrazie.
Mah...

sabato 11 gennaio 2014

Crisi, la fa la politica ma la paga solo il popolo

Che abbia ragione Grillo?


I fatti lo dimostrano. Nessun uomo, partito o gruppo di persone, è in grado di scalfire i poteri consolidati dentro e fuori le mura delle istituzioni.
Chiunque vada a governare continua a portare avanti leggi che impongono ai poveri e deboli cittadini di sostenere il peso maggiore delle crisi.

Forse a noi sfuggono le grandi linee strategiche e non riusciamo a capire la scienza dei numeri specialmente quelli che parlano di statistiche e che volano alto sulle vite delle persone reali che se non mangiano e si riscaldano quando fa freddo muoiono di stenti. Ma anche gli illuminati dirigenti sfugge l'elemento fondamentale del mercato: la richiesta!
Se non c'è richiesta e l'offerta rimane invenduta c'è stagnazione nei mercati.

L'Italia è la terra del mito. L'eroe! E dopo Berlusconi ecco spuntare Renzi. Renzi chi? Un ragazzo allevato e buttato nelle piazze mediatiche dai soliti poteri forti. Gente che sa quello che fa. Ed ora eccolo qui a decidere le sorti di una nazione intera, immigrati inclusi.

Con ciò non dico che Fassina ha ragione! Anche lui è arroccato nella difesa dei privilegi conquistati dai partiti e dalle lobby che finanziano la politica.

Inutile negarlo! da qualche ventennio le linee guida dei vari governi che si sono succeduti riescono solo a peggiorare la condizione di povertà dei cittadini.
Quindi, che fare? Azzerare tutto? Mandare tutti a casa democraticamente?

Disinfestare alla maniera del Pifferaio Magico... ma questa volta dobbiamo vestire tutti i panni del Pifferaio, sintonizzare i pifferi e far levare nell'aria una dolce sublime ferma determinata melodia

domenica 22 dicembre 2013

Letta, prendi esempio da papa Francesco. Politici, siate sobri

Papa Francesco invita al dialogo ed esorta tutti noi a lasciare da parte le invidie, le gelosie che inducono al pettegolezzo. Lottare per i propri diritti senza cedere alla violenza. Dialogare.

Ma non parlare male degli altri perché è qualcosa di deleterio che imbruttisce. Le maldicenze rovinano i rapporti sociali. Avvelenano le menti e conducono ai primordi della ragione.

Insomma, questi elementi annullano la ragione critica pura e ci proiettano nel nulla assoluto.

Rispecchia, possiamo dire, la logica dei banchieri e delle agenzie di rating che giocano in borsa a senso unico.

Al mondo economico dell'alta finanza non importa se la gente muore di fame.
Le lobby manipolano e ungono le ruote della politica a loro favore. Nel sociale come nella sanità vince la logica del profitto per pochi.

Poco importa, ai sostenitori e agli untori di detto sistema, se i disperati si danno fuoco o s'impiccano. Troveranno una giustificazione che li scagiona. Diranno che le manovre economiche non centrano e che chi si toglie la vita è un debole,,pazzo e che avrebbe potuto trovare lavoro altrove.

Ma, chissà per quale motivo tocca sempre alla povera gente togliere le castagne dal fuoco: fare sacrifici. Tirare la cinghia. Mentre c'è chi, e sono tanti, continuano a vivere come se niente fosse successo.

E se papa Francesco si mettesse alla testa, non in senso figurato, ma davvero, dei tanti che chiedono il cambiamento della politica?


Letta dice di non essere babbo natale. Che lui è uno statista e che deve far quadrare i conti.
Bene! Caro Letta statista. Quando in una famiglia non c'è da mangiare sappi che i genitori non vanno a divertirsi o continuano ad ingozzarsi mentre i figli muoiono.

I genitori degni di questa categoria si tolgono il mangiare dalla propria bocca per sfamare i figli. E voi parlamentari, politici e dirigenti tutti avete fatto l'inverso.
Avete tagliato e tartassato i cittadini mentre avete continuato a godere e tutelare i vostri privilegi.

Prendete esempio da papa Francesco! Siate sobri!

giovedì 12 dicembre 2013

Letta, fiducia e bon ton

Il Governo Letta ha ottenuto la fiducia dalle Camere. Quindi può portare avanti la sua politica. Le opposizioni devono contestare e proporre correttivi in sintonia con i regolamenti democratici e i giornalisti devono dare notizie degne di essere divulgate e commentate.

Poi, ci sono le immagini eloquenti, che parlano e raccontano quanto si cela dietro la notizia stessa.

E quando si è davanti a certe notizie inevitabilmente gli interrogativi montano.

Il primo interrogativo potrebbe essere:
Può un Premier liquidare i problemi ritenuti marginali perché rivendicati da una minoranza del Paese e bacchettare chi si oppone malamente?

Non dico di essere d'accordo con la strategia violenta dei “movimenti dei forconi” e neanche con l'opposizione fuorviante che c'è in Paese.
Ritengo che in una società democratica ognuno è libero di manifestare in piazza, urlare, starsene a casa o andare ad aprire l'attività commerciale nel rispetto delle libertà altrui.

Ritengo, altresì, che il compito di un capo del Governo debba essere teso al benessere e alla tutela dei cittadini tutti. Che debba risposte argomentate ai facinorosi così da sedare gli animi. Lavorare per far attuare le riforme che da tempo sono spiattellati sui media. Semplificare le modalità di contribuzione economica dei cittadini al buon funzionamento dello Stato.

sabato 30 novembre 2013

Voltagabbana della politica, chi sono e chi li sostiene

In questi ultimi giorni sono successe molte cose:

"Allegorie" 1982, courtesy M.Iannino

la decadenza di Berlusconi da senatore per effetto della condanna che supera i due anni di detenzione;
la spaccatura del popolo della libertà;
la rinascita di forza italia;
e la corsa di Renzi, Cuperlo e Civati per la segreteria del pd.
Poi ci sono le relazioni internazionali: Putin in Italia e Letta altrove per tessere rapporti politici e economici che dovrebbero migliorare l'andamento e la vita dei cittadini degli Stati interessati.

E mentre questi fatti fermentano e ravvivano la vita, tra gli italiani e non, c'è chi fa fatica a mettere qualcosa sotto i denti e coprirsi degnamente.

Nel frattempo il governo continua a propinare purghe col sorriso sulle labbra. Letta continua a dire che le cose stanno migliorando nonostante le tasse aumentino e il lavoro continua a essere un utopia inarrivabile.

E poi ci sono le esternazioni. Condivisibili o no:
La Belfiore a modo suo dice una verità e cioè che tutti si piegano (ci pieghiamo?) davanti al dio denaro. In parole povere si vendono. Si prostituiscono! (ci?)

Quanti sono i venduti nelle istituzioni? E quanti di noi li sosteniamo, (giustificandoci e auto assolvendoci), motivando le scelte e i repentini cambiamenti di casacca dietro discorsi di mera sopravvivenza?

mercoledì 16 ottobre 2013

Letta, POLITICA E CUCINA, manca la stabilità

ROTOLONE DI MOZZARELLA ALL'ITALIANA 

Per stabilizzare e smorzare la fame di equità

Serve a qualcosa aggiungersi alla lunghissima fila dei cittadini sfiduciati?, ribadire a Letta & C. che non ce la facciamo più ad essere trattati come dementi?

Visto il punto in cui siamo la risposta è scontata.

Inutile, quindi, prestare il fianco e parlare dei recenti acronimo usciti dal cappello del governo Letta.
di fatto è un modo diverso di prenderlo là dove non sbatte il sole.
D questo modo di fare possiamo solo prendere spunto e concentrarci su una buona e gustosa ricetta che dedichiamo 

FOTO RICETTA DEL ROTOLONE DI MOZZARELLA ALL'ITALIANA:

aore12

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aore12

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 INGREDIENTI:

sfoglia di mozzarella (possibilmente non inquinata dai pascoli sopra i cumuli tossici sparsi lungo lo stivale)

wurstel  tagliati a strisce (ma attenti, ricordiamo l'introduzione sulla qualità dei prodotti)

cetrioli, idem come sopra

mais (idem, e siccome sono in scatola, controllare bene la provenienza)

lattuga (idem)

tanta maionese fatta in casa, possibilmente! E BUONA DEGUSTAZIONE!

PS: notare i cetrioli affettati sottili con lo sbucciapatate. :-) (si digeriscono meglio!)

domenica 2 giugno 2013

Enrico, chi la spara più grossa?

le strategie del comandante Enrico

Soldi ai partiti dai cittadini sul 730 e la privacy? 


2xmille ai partiti. Elezione diretta del Capo dello Stato e lavoro tra una cinquantina di anni, se tutto fila liscio e la banda bassotti sta dietro le sbarre.

Certo, a più di qualcuno queste ultime furbate non stanno bene e gli roderà sapere che lo Stato fa il duro con i deboli e il buonista con chi governa.

Letta è come il prete all'altare che predica il bene, l'amore e poi si fotte i soldi della questua.
Senza contare che la geniale idea del 2x1000 lede la segretezza dell'urna, perché apporre una croce sul 730 a favore di un partito significa manifestare apertamente l'intenzione del voto che è segreto!, anche Letta continua a mungere i cittadini senza porsi alcun problema. O forse no? forse è proprio per tutelare la segretezza che "scremano" un tot dalle ritenute di legge e se li spalmano tra i partiti in base ai voti raggiunti nelle elezioni.

Però, come sono furbi questi gestori della Patria!

Per tagliare pensioni e congelare i diritti acquisiti dai lavoratori non c'è voluto granché ma per evitare di tagliare la mazzetta ai partiti le stanno provando tutte.
Ma li capisco. Eccome se li capisco! Come fa un partito che si definisce dei lavoratori e di sinistra a licenziare 180 dipendenti? E i diritti dei lavoratori, dove li mettiamo?

Il Presidente Giorgio Napolitano ha ragione: l'Italia è determinata a superare la crisi. L'Italia, appunto! Ma certo non i suoi rappresentanti che continuano a giocare sulla pelle dei cittadini.

sabato 25 maggio 2013

Letta abroga il finanziamento pubblico ai partiti, ma in 3 anni, tra 6 mesi, forse

courtesy M. Iannino. "CULT" pittura 2012
I cittadini italiani che pagano le tasse stanno vivendo momenti drammatici a causa degli aumenti delle aliquote sulle bollette delle utenze domestiche o, per le ormai poche, aziendali e della mancanza di entrate da lavoro dipendente e,o, privato.

In tutto questo gran casino pare che la preoccupazione maggiore del nostro Presidente del Consiglio Enrico Letta sia l’apparire.

Vuole apparire determinato e quindi si gioca la carta dell’abrogazione, “abrogazione” questa la dicitura voluta da Lui in materia di norme vigenti sul finanziamento pubblico ai partiti.

Abrogazione! Espressione decisa, che lascia però uno spazio d’attuazione di tre anni, una volta che tutti saranno d’accordo e diverrà legge dello Stato.

Vale a dire che la nuova normativa entrerà in vigore gradualmente nell'arco di tre anni per dare il tempo ai partiti che hanno strutture faraoniche in rosso di mettersi in pari, fare proseliti e cercare sponsor per la macchina burocratica che li sostiene sul territorio anche attraverso la donazione volontaria dell’uno per mille delle ritenute irpef.

Si prevede un cambiamento, quindi, anche sul modello della denuncia dei redditi: tate caselline che associate a quelle delle chiese trasformeranno in gruviera il modello della “dichiarazione dei debiti” degli italiani già abbastanza incasinato e incomprensibile di suo.

 Che dire? Da cittadini già frustrati dal potere politico avremmo gradito essere testimoni di manovre dirette alla persona, agli ultimi che non riescono a campare a causa dei problemi noti e abbondantemente ribaditi.

È dal rispetto dimostrato concretamente verso i deboli che inizia la vera democrazia e il vero fare politica.

Come tutti continuano a ribadire: “è un momento difficile”; sarebbe opportuno e onesto che anche chi assorbe grandi risorse pubbliche iniziasse a farsi carico del sociale risparmiando e ove necessario rivedendo il concetto di partito politico e relative strutture.

lunedì 20 maggio 2013

Letta sulla scia di Monti, 734 euro tra imu tares e iva

Mentre Epifani si scaglia contro la sinistra che fugge davanti ai problemi della Nazione, uno studio della federconsuamtori chiarisce che dal primo luglio per le famiglie inizia la batosta da 734 euro tra IMU, Tares e IVA a famiglia.

L’associazione federconsumatori somma approssimativamente i rincari delle singole imposte: 45 euro per la TARES, 207 euro per ll’aumento dell’IVA e, ciliegina sulla torta, 480 euro per l’IMU.
In una situazione normale, dove i cittadini hanno di che campare, parlare di queste cose è un’assurdità bestiale perché è giusto pagare le tasse.

Diventa, invece, un controsenso aumentarle laddove la recessione è il prodotto di assurde equazioni manichee che producono disoccupazione e macelleria sociale per i cittadini tagliati fuori dalla società produttiva e privati di qualsiasi risorsa economica o welfare. (Vedi agenda Monti e la volontà del governo attuale di portare avanti quanto lasciato e strutturato dal governo tecnico appena sostituito da Letta e C. per volontà del Presidente Giorgio Napolitano.)

Tutte leggi fatte per salvare i conti pubblici a scapito delle esigenze primarie a tutela della persona.

Altro episodio allarmante riguarda l’inchiesta delle iene sulle bustarelle delle lobby date a deputati e senatori per caldeggiare gli interessi di chi impiega soldi e ingegno negli affari delle slot machine e del tabacco.

Dalle anticipazioni giornalistiche in merito al servizio delle Iene su deputati e senatori che, nelle scorse legislature, sarebbero stati pagati da multinazionali per operare modifiche favorevoli ai disegni di legge in discussione, viene fuori il marcio reale.

Se queste accuse dovessero essere tradotte in verità dagli inquirenti verrebbe fuori un quadro allarmante.
Il malaffare spicciolo fatto da chi problemi di denaro e di sussistenza non dovrebbe averne, ma lo crea alla Nazione e ai cittadini.
 Quindi, perché impuntarsi sull’art.18, sulle pensioni, la sanità, la cultura e il welfare?

domenica 19 maggio 2013

le discrasie del governo Letta e l'impotenza degli oppressi

Epifani, non sei il solo!

Guglielmo Epifani dice di venire dalle piazze e di esserci stato per cinquant'anni. Vero! Ma  se le cose sono peggiorate, lui da ex dirigente sindacalista adesso alla guida del PD cosa propone?

Cosa dice alle famiglie, o meglio, cosa fa per le famiglie che non hanno più un reddito?

Di sicuro Letta non si è posto il problema viste le manovrine che sta facendo per depistare i cittadini dai veri problemi.

Dal primo di luglio aumenterà l’iva. Passerà dal 21 al 22%. E secondo i calcoli questo giochino costerà 134€ in più all'anno per le famiglie.

Va be’, se non si possono pagare spese impreviste perché non ci sono lavoro e soldi basta non comprare vino e birra; non camminare con la macchina perché aumentano carburanti e riparazioni auto; non comprare abbigliamenti, calzature, mobili, elettrodomestici, giocattoli e computer! 
Semplice no? Abbattiamo i consumi. Stringiamo la cinghia però salviamo le banche e il sistema economico che ci affama economicamente e culturalmente.

Insomma, forse Epifani dimentica le “lotte sindacali del passato”, organizzate per conquistare dignità sociale e culturale.
Ma loro hanno pronto l’asso nella manica: la sospensione dell’IMU! 

L’IMU che slitta di qualche mese ma che comunque deve essere pagato
Deve essere pagato a giugno dai nuovi poveri senza entrate economiche che hanno pensato, nelle ere di vacche grasse, di investire nella seconda casa costruita in economia e magari nella casina di villeggiatura e a settembre da quanti non hanno investito i risparmi nel mattone.

E che dire dell’IMU sui negozi sfitti?
Della gente che non ce la fa più e che fa gesti estremi?
Ecco, questi sono gli interrogativi che dovrebbe risolvere Epifani, Letta, Berlusconi e tutto il cucuzzaro che da anni assedia le Istituzioni;. 
Dirigenti impegnati nel sociale, questi del cucuzzaro, che emanano provvedimenti iniqui, che affamano il Popolo, creano disagi sociali enormi mentre noi, intellettuali, politici, cristiani, evangelici, dissertiamo sul sesso degli angeli.

martedì 30 aprile 2013

Realpolitik, la prima volta di Enrico a Berlino

Incassata la fiducia anche al senato, Enrico Letta vola a Berlino per incontrare Angela Merkel.

In conferenza stampa, Enrico elenca le priorità dell'Europa.

E sono, secondo Lui, finanza, banche, politica e crescita. Insomma per un'Europa politica solidale che non guardi solo al potere economico ma soprattutto al welfare per eliminare la sensazione sbagliata che è montata negli animi e che si è manifestata in politica con il voto dei malpancisti populisti (questo è in parole povere il succo) italiani e non solo.

Insomma, l'Enrichetto dimentica gli errori della politica nostrana che ha dato molto da fare alla magistratura e tenta di dare la colpa all'Europa della moneta unica, l'€, che ha fatto schizzare il valore degli oggetti ma ha dimezzato il potere d'acquisto delle vecchie lire e messo in ginocchio Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, Cipro, mentre l'Islanda ha fatto il referendum per uscirne senza pagare i debiti.

Angela, da parte sua, fa molti complimenti e tanti in bocca al lupo. Si dice contenta dell'Italia ma deve continuare sulla strada del pareggio di bilancio perché Europa significa tenere i conti in ordine e insieme all'austerità deve camminare la crescita, lo sviluppo, la ricerca. Mentre gli imprenditori devono implementare il lavoro e le imprese senza aspettare i finanziamenti pubblici.

Entrambi molto diplomatici nelle risposte ai giornalisti, rimangono nel vago specialmente nelle risposte date al cronista italiano che chiedeva se durante la cena serale Enrico Letta avrebbe spiegato alla Merkel dove avrebbe trovato i soldi per il rimborso dell'IMU e gli altri piccoli tagli promessi nella cerimonia d'insediamento. E alla Merkel come vedeva la formazione del governo italiano data la presenza di Berlusconi. Lei, senza nominare il leader PdL, ha dribblato dicendo che il governo italiano senz'altro saprà dare le risposte che servono all'Italia e all'Europa e che la formazione del governo è una questione interna.
Tutto sommato è stato un incontro diplomatico all'insegna del far play.

Nulla di nuovo sotto il cielo, quindi. Tranne la gitarella del nuovo premier per presentarsi ai partenrs europei che contano.

Dopo la Germania, andrà in Francia, Spagna e infine a Bruxelles. E speriamo che lì dica qualcosa di più concreto e riesca a spuntarla in merito alle tematiche che stanno a cuore a chi soffre per l'eccessivo rigore finanziario.

sabato 22 ottobre 2011

Pannella e la politica delle tre carte


La politica delle tre carte dei radicali italiani.

Avevo accantonato l'intenzione di pronunciarmi sulla questione spinosa di Pannella e i suoi. Intenzionalmente volevo evitare di parlare della cena a palazzo Grazioli con Berlusconi Alfano e
Letta, per non dare importanza a questioni che ritengo politicamente scorrette, anche se, nelle trame dei rapporti strategici, le cene di lavoro sono usanze consolidate tra vertici di partito, impresari e dirigenti. In una situazione politica rabberciata e con i cittadini sull'orlo di una crisi di nervi, ben documentata, non si può pensare di portare avanti i propri piani, anche se giusti per certi versi, davanti a un piatto di pastasciutta o caviale. Per presentare proposte politiche c'è un luogo preposto: il Parlameto!

Il parlamento, la camera dei deputati è il luogo consacrato dal Popolo della Repubblica Italia, dove si dibatte e si espongono i concetti per il bene nazionale, presentare proposte e leggiferare in funzione del bene comune.
Se i cittadini hanno esaurito la pazienza e non delegano più è proprio a giochetti simili. Giochetti strategici di gente che della politica ha fatto cattivo mestiere e lascia intendere che non ci sono diritti ma concessioni fatte da chi detiene il potere temporale.



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