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sabato 10 aprile 2021

web è libertà 🗽

Chi sa fa e chi no impari.

La fucina della vita è sempre coi fuochi dei saperi accesi, alimentati dalla passione fine a sé stessa e anche dall'ambizione e temprano la materia, il corpo e la mente.

E grazie a internet e ai devices venduti a prezzi stracciati gli influencer abbondano sulle piazze mediatiche. Alcuni preparati, a ragion veduta, elargiscono vere pillole di generosa saggezza. Altri s'improvvisano esperti in ogni campo dello scibile umano.

Tra questi ultimi la gara a chi urla di più e meglio non conosce soste e confini. Ogni strategia è consentita!, tra i nuovi mercanti vige il motto del tanto peggio tanto meglio. E più si alimentano le paure, le incertezze e ancor meglio sono remunerati dai click.

I tuttologi, qualificatisi nel recentissimo corso di laurea in massmediologia del web, hanno una risposta a ogni tipologia di problemi. Dalla soluzione politica a quella scientifica non disdegnando suggerimenti passando per i fornelli e i consigli della cucina convincono e attraggono quanti più lobotomizzati possibile nuotano nell'etere.

L'arruolamento è volontario ma non indolore. E solo dopo avere preso visione e accettato le clausole sulla privacy qualcuno si accorge dell'errore nel medio termine se gli va bene e, se è un tantino lucido, tenta di staccarsi dalla scia e dal carisma dell'ape regina.

Le insidie veleggiano velocissimamente; la potenzialità della flottiglia dei seguaci attratti dalla probabilità di ottenere qualche se pur minimo beneficio è tenacemente forte e determinante il carisma del leader dal lasciarsi soggiogare e restare devoti all'influencer che domina le piazze.


"courtesy AssIannino"


E quanto è più numerosa e reattiva alle sollecitazioni la cordata di follower tanto più guadagna in notorietà.

I consigli variano. Non c'è un articolo specifico che l'attrae. L'importante è che qualsiasi intervento sia ben remunerato. Cripto-valute, bitcoin, pagati in merce o contanti nelle varie divise non fa differenza, importante che l'attenzione mediatica si alzi e rimpingui il portafoglio. Ma c'è anche chi raccatta follower per una sorta di goduria personale: l'edonista egocentrico, soggetto estremamente narcisista che gode nel sentirsi ammirato, adulato, seguito, considerato oltre i reali meriti cognitivi posseduti (rivolto a donne, uomini, ragazze e ragazzi).

Il web rende liberi per davvero?


giovedì 24 dicembre 2020

Quando google non riconosce le attività

 Da un po' di tempo Google fa i capricci. Non fa entrare negli account perché, in base ai suoi algoritmi, non riconosce le attività dello staff. A volte geolocalizza in un posto e a volte in un altro chi scrive. Spesso anche l'e-mail fa i capricci. per cui si è costretti a ricorrere all'aiuto di altri e appoggiare chi scrive sui altri account per pubblicare qualcosa. Non che la cosa disturbi più di tanto ma fa perdere del tempo utile magari spendibile in attività e altre cose più piacevoli. 

Quindi, caro team di Google evita di innalzare ostacoli
Capisco che la tutela della privacy è importante!, ma, visto che segui l'indirizzo ip e che in base ai dati raccolti invii anche la pubblicità mirata, se riuscissi a renderci la vita meno difficile te ne saremmo grati.
Nel ringraziare il team di Google inviamo un caloroso e sentito grazie:
Buone feste a tutti i nostri lettori e, ovviamente, al team di Google a nome di tutto lo staff di aore12.

venerdì 11 settembre 2020

Anziani analfabeti digitali alle prese con lo spid

E poi 'nci vò u spid! Ormai simu tutti dicitali. Puru ppe' l'inps nci vò u spid.


Chi cazzu è su spid?


U spid è na chiava chi ti fa trasiri dintra u situ de l'inps e si non hai chissu 'on poi vidira nenta!


È difficile essere vecchi se non sei al passo coi tempi. Nell'era del digitale siamo una password, un pin e adesso una identità digitale. E 'ste cose costano!


Per un pensionato che deve fare i conti coi centesimi anche rinnovare la carta d'identità è un costo. Una spesa superflua che rimandi di mese in mese. Ma l'identità digitale, quella, non la puoi rinviare all'infinito. Dal primo di ottobre per potere accedere al sito dell'inps serve essere schedati digitalmente in una banca dati che rilascia il fatidico SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è la soluzione che ti permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti con un'unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, tablet e smartphone.


Gli Identity Provider (come dicono i più colti) forniscono diverse modalità di registrazione gratuitamente o a pagamento e i rispettivi SPID hanno diversi livelli di sicurezza. Ovviamente i più sofisticati non sono gratuiti.


L'App PosteID con CIE e Passaporto è gratuita. Dicono. Però la modalità di richiesta on line è talmente complicata che, superati tutti i passaggi, non accetta la carta d'identità digitale appena rinnovata al costo di quasi 15€ e quindi passa automaticamente a pagamento.


Insomma essere anziani nel tempo della banda larga che non tutti si possono permettere e neanche possedere internet e diavolerie varie per accedervi è inibente.

lunedì 16 marzo 2020

Lavoro da casa, cosa serve sapere?

Telelavoro. Lavoro agile. Smart working.

Tre modi di dire “lavoro da casa” senza vincoli di orari di lavoro ma col vincolo di centrare l'obiettivo lavorativo secondo i criteri organizzativi del lavoro stesso svolto fuori dalle sedi canoniche.

Questo in sintesi è lavorare da casa. Ma per potere espletare le mansioni secondo gli accordi contenuti nella Legge n. 81/2017 che pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone) sono necessarie due cose:
  • una rete vpn per essere sicuri e al riparo da malintenzionati (hacker) e

  • possedere lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale); per tutti i soggetti già in possesso delle credenziali di accesso al portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si potrà utilizzare l'applicativo anche senza SPID.

Vediamo cos'è e a che serve una rete vpn:

il collegamento vpn reindirizza il tuo traffico internet attraverso un server remoto specificamente configurato, nascondendo il tuo indirizzo IP e criptando tutti i dati che sono inviati o ricevuti. Cosicchè chiunque intercetti i tuoi dati, essendo criptati, appariranno come simboli difficili da decifrare.

Una VPN è dunque un particolare servizio di rete che può essere utilizzato per criptare il traffico Internet e, di conseguenza, proteggere la propria identità online.
In ambito prettamente aziendale, una VPN può essere paragonata ad una estensione geografica della rete locale privata (LAN) e che, quindi, permette di collegare tra loro, in maniera sicura, i siti della stessa azienda dislocati sul territorio.
Per farlo, viene sfruttato l’instradamento dei pacchetti di dati tramite il protocollo IP per il trasporto su scala geografica: questo permette, di fatto, di realizzare una LAN “virtuale” e “privata” ma del tutto equivalente ad un’infrastruttura fisica di rete dedicata.

domenica 12 novembre 2017

Resilienza incognita

Per il momento stop!

Commodor 64, Amiga, Windows 92/98, millennium 2000, vista, win. 7, 8, 10 passando obbligatoriamente per tutte le fasi imposte da Microsoft e pagando obolo ci siamo dissanguati!
Adesso la crisi ci impone uno stop forzato. Per il momento può bastare. Almeno io mi fermo.

Mi fermo perché non è possibile inseguire all'infinito gli aggiornamenti dei sistemi operativi e relativi hardware dei pc.
Sì, lo so. Ormai il pc e la sua conoscenza fanno parte della quotidianità.
Se non hai un pc con un sistema operativo efficiente che supporta i servizi di routine come E-mail, posta certificata e quant'altro, non puoi fare ricerche, ti saltano le news. Non hai il mondo a portata di click se rimani fuori dalla rete.

Non sto a discutere se è giusto dipendere dal web, subirne la dittatura. Dico solo che forse ci siamo lasciati prendere la mano. Lo strumento è diventato un'estensione, un'appendice irrinunciabile. Anche il telefono non lo chiamiamo cellulare o mobile ma Android col quale tra poco faremo anche la pasta. Tutta questa corsa ha un prezzo.

Le industrie legate ai servizi web programmano la durata dei prodotti a vite brevi.

Software e hardware sempre più accattivanti nell'estetica e nei servizi con applicazioni competitive e con una resilienza dei prodotti hi tech progettata per durare pochi anni.

Il futuro è tuo. Diceva una pubblicità negli anni ottanta. Se conosci il linguaggio dei computer.
Intanto il basic è superato. I telefonini sono stati trasformati in mini personal computer e carte di credito.

Ma, la vita nasce ancora dal seme, almeno quella ha una resilienza ancora non programmata in fabbrica che la rende interessante.

venerdì 3 aprile 2015

Estate voglia di novità e OKNO sul blog


Inizia la bella stagione e sento la necessità di aggiornare il look delle mie pagine del blog. Colori e grafica diversa. in sintonia con lo spirito estivo. Luce, aria, sole. Che ve ne sembra? è piacevole?

Proviamo anche a mettere il bottone di OKNO in ogni singola pagina per condividere i post velocemente sulla piattaforma di Virgilio oltre che di blogger.

Non ho dovuto faticare molto. Sono andata sulla pagina di OKNO. Ho copiato il testo html. Ho aperto layout di Blogger ed ho incollato il codice in un gadget html.
OkNotizieQuesto è il risultato. Carino no? adesso, se vi piace qualunque post e se vi va potete condividerlo agevolmente sulla piattaforma di oknotizie.

venerdì 27 marzo 2015

Il Jobs act è una bufala

Questa è una divagazione superficiale se guardata con gli occhi dei politici che apostrofano con leggerezza di populismo gli uomini e le donne che badano alle cose concrete e che non accettano di buon grado le scelte fatte da Renzi con lo scopo di “aiutare” le imprese, vedi jobs act che tradotto significa piano per il lavoro.

Cos'è in sostanza il piano per il lavoro? È una sorta di bonus, uno sgravio fiscale per le imprese che assumono lavoratori. E come avvengono gli sgravi fiscali, chi paga e chi soffre per il mancato introito delle somme non versate dalle imprese nelle casse dello Stato?
Tranquilli. Ancora una volta paga il sud!
Quel geniaccio di Renzi, la sua squadra di governo ha fatto una cosa semplice. Ha dirottato i fondi europei destinati al sud alle imprese che assumono lavoratori per i primi tre anni.

martedì 17 marzo 2015

La truffa arriva via e-mail

Ciao,

ho recentemente acquistato un metodo molto costoso per guadagnare su Internet. Il metodo funziona davvero!!!

Ora, in un giorno guadagno più denaro di quanto molti ne guadagnano in un mese.

Le mie statistiche per oggi. Ho guadagnato €570 in 40 minuti. Fico, vero?

Questo metodo funzionerà per circa 2 mesi. Io ho 2 inviti gratis; vorrei condividerne uno con te, solo non dirlo a nessun altro.”

Che cuore! Hai visto mai un amico così altruista? Mi dà l'opportunità di guadagnare 570€ in poco più di mezz'ora! E solo a me personalmente!
Però adopera il condizionale. Mi scrive “vorrei condividerne ...”. che faccio? Lo assecondo? Seguo il link o lo mando a fare in culo?
Beh, io lo lascio perdere. Lo ignoro e segno la mail come spam.

Buona giornata anche ai piccoli patetici imbroglioncelli che smanettano in internet.



martedì 6 gennaio 2015

BOLLO AUTO 2015, la sorpresa


Nel sacco della befana del 2015 pochi cioccolatini e molti soldini da sborsare per tasse e balzelli. Tra queste il bollo auto.
Niente di nuovo, se ignoriamo il regalo da 20 milioni di euro che, secondo “il corriere della calabria”, il governo di Peppe Scopelliti ha fatto all'ACI calabrese a spese nostre e lasciato in eredità a quanti devono pagare il bollo di circolazione. La proprietà è un lusso anche quando non se ne può fare a meno. E, come tutte le proprietà ottenute a fronte di sacrifici e restrizioni quantificabili in anni di cambiali per acquistare la macchina e di mutui per “farsi la casa”, in Italia comportano solo e soltanto aggravi economici e grattacapi a fronte di futili benefici.

Il nuovo anno, che quasi tutti abbiamo salutato e accolto con speranze, porta nella gerla sorprese amarognole tipo questa:

C'è un "regalo" da 20 milioni per il governatore Mario Oliverio. (fonte Corriere della Calabria)

È il lascito (l'ennesimo, per il quale non c'è da stare molto allegri) della giunta regionale di centrodestra e riguarda la convenzione sottoscritta lo scorso 10 settembre (mediante trattativa privata) con l'Aci che dovrebbe servire per gestire l'emissione degli accertamenti tasse auto negli anni 2011 e 2012, curarne le memorie in autotutela degli utenti e le relative riscossioni. In pratica il dipartimento Bilancio, per la postalizzazione degli avvisi di accertamento, ha sostituito Poste Italiane con l'Aci. E fin qui nulla di particolarmente rilevante, se non fosse che la Regione aveva interrotto nel 2008 una collaborazione con Aci iniziata quasi dieci anni prima per divergenze sulla gestione del sistema di riscossione della tasse automobilistiche...” il resto lo trovate qui: http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/politics/item/28848-una-%E2%80%9Cgrana%E2%80%9D-da-20-milioni-per-oliverio che consiglio di leggerlo fino in fondo.

Tra l'altro, forse, se pagassimo direttamente alla fonte il bollo auto si potrebbero eliminare intermediari inutili, cosa semplicissima, basta cliccare sul seguente link per non pagare le commissioni che ACI e altri aggiungono al bollo auto:

E se tra le tante rivoluzioni enunciate dal nuovo presidente della Calabria, Mario Oliverio, ci fosse anche la libertà di accedere ad internet gratis? Chissà, la butto lì, non si sa mai, potrebbe essere un'idea; un'ipotesi. Al momento l'unica certezza pare sia la manifesta egoistica famelicità di certe lobby.

giovedì 21 agosto 2014

Visibilità e protagonismo in rete

Web, sinonimo di libertà o nuova Babilonia?
basta un pc.

Ormai la maggior parte degli internauti si sente in dovere di dire la propria opinione su tutto. Argomenta sui social; vede complotti, vuole chiarezza e trasparenza sulla gestione pubblica della politica. Sindaca e giudica persino l'ignoto. Parteggia per questo o quel leader e fa sue le fantasiose parole dei venditori di fumo.
Insomma, nel mare della comunicazione e della cosiddetta democrazia liquida si fa presto a sconfinare. Innamorarsi. Odiare. Schierarsi.

La tentazione di assurgere a leader di un qualche gruppetto è forte. E la citrullaggine fa il paio con la piacioneria.

Vecchi e nuovi comunicatori fanno a gara per raggiunge il maggior numero di follow.
E, contemporaneamente, nel mondo della comunicazione tradizionale si coniano definizioni ad effetto per vedere rimbalzare sui social network le notizie.
Parlano di bomba d'acqua piuttosto che di un temporale o un acquazzone. Fiume killer.
Catastrofi ambientali che sono sempre accaduti e che adesso diventano più pericolosi per la mascalzonaggine umana visto che si fa a costruire sugli argini dei corsi fluviali e si erode spazio alla natura.

Insomma, ne più ne meno che come nel calcio. Il web! Siamo tutti direttori tecnici e strateghi infallibili, ma solo a fine partita.

Oh! sia chiaro. Questa non è una reprimenda a quanti analizzano seriamente e pacatamente gli effetti prodotti dalla cattiva gestione di certa classe politica. È un richiamo a chi fa la ruota attorno al pavone di turno. A chi si riempie la bocca di inutili e dannose frasi roboanti perché consapevole che solo così riesce ad avere un nutrito seguito.

E quella che una volta si definiva “maggioranza silenziosa” che fa? Sta affacciata alla finestra per vedere crollare la Babilonia tecnologica piuttosto che schierarsi e sminuirne gli effetti devastanti della disinformazione?

sabato 21 dicembre 2013

Webcam, finestra aperta sulla nostra privacy

Sicurezza e privacy sul web, c'è chi ci spia dalla webcam del nostro pc. 

Lamentarsi per la mancanza di privacy è diventato un ossimoro, per non dire, una barzelletta raccontata a chi non vuole sapere delle possibilità e delle restrizioni di chi naviga in rete e tratta il web come una grande piazza o una passerella dove esporsi.

Visti i numeri, siamo tutti esibizionisti. Altrimenti che staremmo a fare sui social network a postare foto, scrivere cazzate con qualche spunto ludico di empatia mirata?

Ma, forse non tutti sanno che finora, a contrastare le intrusioni massicce nei nostri computer da parte degli spioni informatici hanno pensato i LED. Quelle lucine luminose che si accendono quando qualcuno s'intrufola nel nostro pc per curiosare.

I led dovrebbero lampeggiare non appena l'apparecchio si accende ma in agosto la loro efficacia è stata messa in discussione dalla testimonianza di Cassidy Wolf, la Miss Teen Usa, vittima di un ricattatore che, controllando il suo pc, è riuscito a scattarle delle foto mentre era nuda nella sua stanza.
"Non ero consapevole che qualcuno mi stesse spiando", ha dichiarato Cassidy al The Today Show. "Non ne avevo idea, la luce della webcam non si è mai accesa".

Ora una ricerca dimostra pubblicamente che tutto ciò è possibile !

Per la prima volta due ricercatori della Johns Hopkins University, Stephen Checkoway e Matthew Brocker, hanno dimostrato che si può controllare da remoto la telecamera di un MacBook e accenderla senza attivare la luce che segnala che è in corso una registrazione.

Come? riprogrammando un chip contenuto nel dispositivo, il micro-controller, e sfruttando un software chiamato Remote Administration Tool (RAT) che permette a chiunque di gestire un computer attraverso la Rete.

Come ovviare agli “sguardi indiscreti”?

Basta mettere un bel cerotto sulla webcam del proprio pc. Rimedio empirico ma, per adesso, efficace.

martedì 10 dicembre 2013

Marpioni in rete

Più che saggezza, 

Presunzione e arroganza navigano nel web.

Internet ha insegnato ad essere diretti. Bandire le parole e i concetti elaborati nei post. Essere chiari e elementari; velocissimi!, anche a scapito delle regole grammaticali imparate a scuola.

Ci tento! Ed espongo qualche considerazione che per alcuni avrà l'effetto di un pugno nello stomaco (sempre ché si riconoscano) ma per questo ci vuole un minimo di modestia e acume, “saper leggere tra le “rughe” dei pensieri esposti, spogliarsi delle convinzioni che hanno fortificato l'ego e aprire alle possibilità del non detto. E per altri la possibilità di tacciare me di presunzione.

La supponenza è spesso la dimostrazione esatta, piuttosto che la fotografia sociale, della dose di ignoranza che s'impasta con rabbia e si spamma in rete. (che domina tutti e trova il suo momento di massimo splendore nei social network).

Per piacere agli altri ed essere subissati di “like” si cavalca l'emotività. Si schiacciano bottoni di contatti che potrebbero e si spera essere favorevoli alle nostre aspettative. Magari si scrive un bel AHAHAHAH seguito dalla faccina ammiccante anche quando non c'è niente di simpatico.

Questo ha fatto scappare chi potrebbe dire cose interessanti.
Così facendo, i social network, sono diventati terra di conquista di mediocri fake, che pur esibendo la vera identità, adoperano le opportune strategie dei subdoli marpioni paraculo.

martedì 8 ottobre 2013

Giornalisti, ne inventano una più del diavolo

il sito per gli informatori dei giornalisti
L'argomentazione, così articolata, non fa una grinza! Secondo gl'ideatori di questa nuova piattaforma si deve puntare sui delatori piuttosto che su una adeguata educazione civica dei cittadini per estirpare il male sociale che attanaglia l'Italia.
Questo mi sembra di aver capito, a parte tutte le belle parole che girano attorno al lancio della piattaforma in questione.

Per cui, da oggi anche in Italia prende piede una piattaforma che raccoglie segnalazioni anonime. È una sorta di confessionale per chi ha da dire o denunciare qualcuno o qualcosa che non funziona nella pubblica amministrazione e nella politica. (come se le cose non si conoscessero!)

A gestire il tutto è il sito dell’IRPI, dove i giornalisti che amano definirsi “investigativi” sulla scia di Assange, utilizzando il sistema di navigazione Tor, che sta per “tecnologia all’avanguardia per quanto riguarda la protezione digitale dell’anonimato”, software libero GlobaLeaks, creato dal Centro Studi Hermes per la trasparenza e i diritti umani in rete, IrpiLeaks permette a chiunque di svelare informazioni in tutta sicurezza alla squadra di giornalisti investigativi dell’Investigative Reporting Project Italy (IRPI), primo centro di giornalismo d’inchiesta transnazionale in Italia.

Secondo loro “In alcuni casi solo i ‘leaks’ di persone coraggiose possono rivelare comportamenti scorretti di politici o uomini di potere o tentativi di insabbiare informazioni importanti per la cittadinanza”. (ripeto, come se non si sapessero)

Stando alle teorie create per sorreggere questo abominio, proprio nel momento in cui Papa Francesco esorta alla quiete e alla preghiera, visti i danni provocati dai pettegolezzi, qualcuno, s'inventa i “whistleblowers,” in italiano le “vedette civiche”, a supporto dei giornalisti che agiscono come “cani da guardia’ della democrazia”.

Dimenticando, forse, che in una democrazia come la nostra, è vero, alle volte corrotta e ad alto rischio di infiltrazione mafiosa e con le testimonianze di pentiti pilotati, vedi il caso Tortora, sono più indicate le risorse per favorire la cultura e la crescita civica delle coscienze.

Ma poi, a dirla tutta, perché i cittadini, "le vedette civiche" dovrebbero denunciare gli illeciti ai giornalisti invece che alla Magistratura?

domenica 26 maggio 2013

sabato 9 febbraio 2013

come cosa e perché scrivere sul blog

courtesy  "intervento dgt" M. Iannino
Per alcuni il blog è una sorta di diario on line sul quale scrivere opinioni o parlare delle esperienze vissute, dire la propria visione su quanto accade in politica e nella società. C'è chi lo fa in maniera pungente, magari ricorrendo a una stira più o meno velata e chi urla rancori, lancia slogan, cerca accoliti (che sul 2.0 si chiamano followers = seguaci). Per me il blog è un giocattolo duttile che posso modificare in ogni momento. Cambiare il titolo del post, rivedere strafalcioni dovuti all'instabilità della connessione internet, ai virus che bloccano o rallentano il mouse, o molto più semplicemente perché dopo pubblicato, il post, che deve essere sintetico ma efficacemente dialogante, non lo è!, o per lo meno lo è in parte. A volte mi rendo conto che il titolo non è molto accattivante. E siccome sul web vige la regola dei 3 secondi, anche se è scritto discretamente, quando non acchiappa la curiosità dei naviganti casuali ogni buona scrittura diventa inutile.
D'altronde, perché cristallizzare la scrittura, mummificarla come se fosse parte inalterabile di un blocco litoide sigillato e protetto da uno scrigno quando sulla terra ogni azione è in divenire? E poi chi non ha ripensamenti? Il mondo dell'arte e della creatività sono pieni!

martedì 18 dicembre 2012

clic fantasma e disattivazione account AdSense

aore12
e-mail AdSense che comunica la disattivazione di
 account a publisher per clic criminali

Non c'è peggiore infamia!, essere accusati di qualcosa che si ignora di avere fatto e non potersi difendere è davvero allucinante.


Mi spiego, non per amor di polemica ma con l'intima speranza che mi venga chiarito il vero motivo che ha indotto il team di Ad Sense a disattivare l'account.
Sia ben chiaro: per me è una questione di trasparenza e non di profitti!, vista l'esiguità della cifra in ballo che secondo AdSense “è stata carpita con l'inganno” e che dovrebbe aggirarsi attorno ai 60-70€ di pubblicità ospitata sul mio blog e cliccata in modo subdolo da chi?

Nonostante i chiarimenti chiesti, AdSense non dà risposte precise ma puntualizza la conferma della disattivazione dell'account. Insomma non c'è scampo. Per Adsense siamo dei malfattori, dei ladri di polli che cliccano selvaggiamente sulle pubblicità dei beneamati clienti ai quali, secondo la mail del team saranno rimborsati i centesimi incriminati e no. Ma dico siamo su scherzi a parte?

Si può chiamare società di servizi pubblicitari web una entità che, pur ben organizzata tecnologicamente, non sa tutelare seriamente il buon nome dei publisher affiliati?

mercoledì 14 novembre 2012

carcere per chi diffama a mezzo stampa

il carcere aggiusta i guasti causati dalla diffamazione?


Nel lessico corrente internet è descritto come il luogo della democrazia liquida. Una piazza dove chiunque può esprimere la propria opinione come se fosse, appunto, nella piazza del paese in cui è nato e dove, grosso modo, si conosce tutto di tutti.
Nelle piazze, si sa, si racconta di tutto. Si parla di argomenti seri; si scherza; si raccontano barzellette e si diffama trincerandosi o facendola passare per una battutaccia goliardica se il soggetto diffamato s'incazza, picchia o denuncia il delatore. Comunque vadano le cose, lì, nel piccolo cerchio delle conoscenze, la lite rimane circoscritta. Differente è il danno provocato dai mezzi di diffusione generalisti come giornali, televisione e internet. Se a ciò si aggiunge la volontà precisa di usare la parola scritta o urlata per delegittimare e annientare persone antipatiche o nemici, è chiaro a chiunque che, occorre qualcosa che funga da freno. Inutile gridare allo scandalo!

Hanno fatto bene i parlamentari a chiedere il voto segreto per votare la “legge sul carcere ai giornalisti diffamatori”?
Personalmente sono dell'avviso che ognuno debba essere convintamente presente, corpo e mente, quando decide di assumere una posizione importante per la comunità.

Sulla riforma della diffamazione è passato ieri al Senato, a scrutinio segreto e con parere contrario anche del governo, un emendamento della Lega, appoggiato dall'Api, che dà al giudice la possibilità di infliggere, come pena massima, la reclusione fino a un anno per chi è recidivo e ricade nella diffamazione altrui a mezzo stampa.
Per Pdl e Pd che avevano stretto un accordo e giovedì scorso, l'emendamento aveva ottenuto il via libera in commissione Giustizia per il no al carcere per i giornalisti ma una pena pecuniaria massima fino a 50mila euro.

Mi si chiederà: sei per il carcere? No! sono per la libertà di pensiero e il rispetto per le libertà altrui e contro ogni tipo di mistificazione.

mercoledì 7 novembre 2012

configurazione wi-fi tra BlackBerry e modem Alice

Ho appena acquistato un blackberry e, avendo a disposizione un modem Alice, ho tentato di connettermi col wi-fi di casa. Dopo vari tentativi e ricerche in rete, ho trovato indicazioni con relativi inseguimenti di link (a pagamento) e finalmente la guida di telecom che, gratuitamente spiega, in maniera semplice come configurare il mio nuovo telefonino bb alla rete wi-fi di casa mia.
Copio e incollo a beneficio di quanti passeranno da qui.






sabato 20 ottobre 2012

dipendenza e tirannia dei social network

il nuovo pulsante di facebook: paga per promuovere!
Quando smetti di essere uno/a sfigato/a secondo il social più conosciuto?
Quando superi i 200 amici e scompare il bottone “cerca amici” dalla tua bacheca!

Certo che se le inventano tutte pur di guadagnare sulle fobie dei navigatori (frustrati?, come ha detto un neuropsichiatra intervenuto sul tema della dipendenza da internet.)
E, a proposito di strategie di marketing sui social network, facebook che fa? Sì, ti dice che l'iscrizione rimane sempre gratuita, (sfido io, dove troverebbe tanti polli da spennare così a buon mercato?) e nel frattempo fa comparire una parolina sotto i tuoi “pensieri” che invoglia a pubblicizzare al massimo le cazzate che si scrivono: PROMUOVI IL POST! E per soli pochi euro le tue cazzate saranno visibili al mondo intero. Come se non bastasse tutta la spazzatura che stiamo buttando in quello che dovrebbe essere o avrebbe dovuto essere lo strumento d'incontro e confronto democratico per eccellenza.

giovedì 31 maggio 2012

un bollino contro le cazzate del web

Dove finisce la (mia) singola libertà?

Buon senso vorrebbe che la risposta fosse: nel punto esatto dove inizia quella degli altri!
Purtroppo la realtà testimonia il contrario. Basta camminare per strada o recarsi in un ufficio (pubblico o privato non fa differenza) aprire la posta, il giornale, il social net.

Spesso il rumore mediatico disturba e incasina quanto c'è di buono nelle notizie e nelle opinioni di ognuno, anche quel poco che alcuni si sforzano di fare in politica e nella società. Le cazzate si sommano fino a formare montagne assurde nelle quali diventa difficile distinguere le buone notizie dalle cattive.
Questa è quanto alcuni definiscono democrazia. E ci può anche stare!
Non gridiamo allo scandalo, però, se qualche authority pensa di disciplinare l'uso di social e blog, che so, magari apponendo un bollino blu come con le banane ma con su scritto “CAZZATE”!
Oppure uno con la frase tanto cara che campeggia nelle officine meccaniche e nei laboratori dei piccoli artigiani: PER COLPA DI QUALCUNO... non si fa (dà) credito a nessuno).

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