futurismo e fascismo
archivio, olio su tela 70x50, 1978 Contro ogni logica, oggi come nei primi del ‘900, al tempo dei futuristi. Il 20 febbraio del 1909 Filippo Tommaso Marinetti pubblica su “Le Figaro” il suo manifesto del Futurismo. In sostanza è l’esaltazione della volontà del potere, la sottoscrizione di una mente energica e decisa che vuole dominare gli eventi, esaltare la forza fisica piuttosto che intellettuale della classe dominante. Marinetti , evince la volontà di annullare, attraverso il possesso, la donna al pari di un oggetto, possederla come una macchina roboante, e nell'esaltare le macchine, la modernità esorta a cancellare culture e modi ritenuti, da lui, vecchi. In sostanza, al di là delle innovazioni lessicali e visive, a volte visionari, il movimento futurista non esprime il tanto agognato e pubblicizzato movimento di liberazione intellettuale del vecchio ma l’esaltazione del potere totalitario e fascista del tempo. Un tempo antico ritrovato nelle estemporaneità contempor...