Le azioni criminali del governo di Netanyahu non fanno più impressione. L’opinione pubblica fuori da Gaza sembra essere vaccinata alla brutale aggressione che una parte di Israele sta attuando da molto tempo sulle popolazioni inermi della Striscia e anche nei Paesi limitrofi.
Alla devastazione causata dal fuoco armato si aggiunge l’arroganza diniego di dare libero accesso agli aiuti umanitari. Intere colonne di camion pieni di generi alimentari sono tenuti in ostaggio ai confini. E, all’interno dei territori martoriati, la gente muore anche per fame e malnutrizione.
Bambini che pietiscono una razione di cibo qualunque purché rattoppi i buchi nello stomaco.
Mamme disperate e padri piangono i figli violentati dal fuoco crudele dell’esercito di Netanyahu.
Non sono pensieri e considerazioni contro gli ebrei, questi. Sono analisi consequenziali alla malvagità con cui si è data risposta ad un altrettanta azione sanguinaria dei demoni di hamas.
Ragazzi che volevano solo divertirsi hanno vissuto il terrore della violenza. Ragazze e ragazzi uccisi, rapiti, imprigionati, torturati e usati come merce di scambio dopo un tempo indecifrabile di abusi e divieti nelle prigioni improvvisate di hamas.
Ed ora, Israele di Netanyahu, sembra che abbia preso gusto a mantenere l’inferno in Palestina. Vuole annientare definitivamente l’organizzazione politica di hamas, costi quel che costi, bambini e innocenti compresi.