Il presente è nelle nostre mani

 


Perché? Perché accadono certi fatti che potrebbero essere evitati con un minimo di buon senso?

Perché si lasciano morire in mare persone innocenti che hanno la colpa di essere nati in paesi poveri?


I più cinici giustificano le azioni dei governanti determinati con un semplice: “è giusto cosi! Non possiamo lasciare che i trafficanti di esseri umani ricattino noi!...! E’ un’equazione semplice; non c’è dubbio. 

Toccando i tasti emotivamente fragili della paura in cui tutti siamo caduti, vuoi per l’instabilità economica e lavorativa cui siamo soggetti singolarmente, è facile che, preoccupati nel salvaguardare i rispettivi piccoli orticelli familiari laddove c’è una famiglia da proteggere, ognuno pensi a sé, e faccia sua la semplicistica frase che condensa la fatidica situazione del momento: "io speriamo che me la cavi".

Non è populismo o, peggio, qualunquismo. 

La sintesi del pensiero riduttivo, è frutto che pende dall’albero dei bisogni individuali.

Bisogni e necessità non più inseriti nelle agende dei partiti politici che stanno a rappresentare le anime dei popoli in parlamento. È un concetto assodato in quasi tutti i Paesi che, storicamente, hanno lavorato per fare crescere le coscienze. Manca, in sostanza, l’ideologia del welfare; del mutuo soccorso e dell’assistenza ai deboli. Lo stato sociale è stato frantumato. Demolito!



Ovvio che, la gente pensa di essere stata abbandonata e che urge una soluzione. Anche notevole, se necessario; Quindi, meglio che fallisca il progetto dell’altro piuttosto che muoia io.

E, finalmente, dopo Francesco, ecco Robert Prevost, con il nome di Leone XIV salire sul seggio di Pietro e rassicurare gli ultimi con parole di Pace!

Leone è un nome che incute rispetto. Chi lo porta è senz’altro una persona determinata nelle azioni che servono a ridare fiducia e speranza all’immensa platea allo sbando chè priva di pastori e guide di anime e corpi si lascia manipolare facilmente.

La guerra mondiale a pezzi, come papa Francesco ha definito questo nostro momento storico, sembra non voler essere tenuta in conto dai grandi della terra che l’hanno provocata e sostenuta.

La politica, quella urlata, non è più sostenuta da basi edeali né tantomeno è tollerata dai comuni abitanti della terra.

Le distruzioni e gli abusi violenti dei guerrafondai sulle popolazioni inermi nei territori colpiti dalla furia dell’uomo per puro interesse economico o, peggio, dottrinale del dio denaro che governa le politiche terrene, non sono più tollerati!

La gente di buon senso lo sa ed è per questo motivo che tifa per l’unico rappresentante della pace: papa Francesco, prima, e Robert Prévost adesso. Dai piccoli e periferici territori fino alle immense zone metropolitane costruite secondo i criteri del profitto, l'insofferenza esistenziale è la stessa. E contro ogni abuso si leva univoco il grido di sdegno:

È un’ignominia per il governo Netanyahu l’assedio della striscia di Gaza. Anacronistico e decontestualizzato il metodo adottato contro l’intera popolazione palestinese. Prendere per fame gli innocenti per stanare i rappresentanti di Hamas è criminale!

La situazione, parole di prammatica a parte dei vari governi, è esplosiva! Quanti, bambini e fragili, riusciranno a superare questo momento d’assedio se supereranno la fame imposta da Netanyahu avranno futuri apocalittici. Ecco il motivo primario per cui i profughi si lasciano imbarcare, e anche se certi di andare incontro alla morte, almeno tentano di poter approdare in Paesi civili.

 IL presente è nelle nostre mani! il futuro dei giovani dipende dalle nostre determinazioni. La disobbedienza civile è l'arma da adottare contro quanti si trincerano dietro assurde equazioni surrogate da nazionalismi beceri.


"il presente è nelle nostre mani!"

Pace. Accoglienza e rispetto per la vita nella società globalizzata e sempre connessa grazie alla quale si abbattono i muri dell'ignoranza. Tutti possiamo farci una idea di come stanno veramente le cose dell mondo. basta entrare in internet e magari con l'aiuto dell'intelligenza artificiale provare a farci un'opinione. 

Abbattere i muri e costruire ponti. Governare il cambiamento è compito nostro. Ma da soli è difficile. Ci vuole l'aiuto di una voce carismatica, autorevole! Come quella di Papa Prévost, Leone XIV per attraversare il buio della ragione.

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