È una storia già vista.
Quando il regime non ammette critiche mette in atto la
repressione.
Repressione fisica e annichilimento cerebrale. Per attuare il programma è necessario intervenire sulla libertà di pensiero, quindi sul confronto dialettico tra i vari criteri che compongono lo stato di democrazia. Il coinvolgimento sociale e l’impegno politico nella vita pubblica, la dittatura lo vede e lo traduce in nemico e come tale deve essere messo nella possibilità di non nuocere.
Le azioni immediate sono:
Oscuramento delle
notizie. Pressioni sui mass-media. Inibizione alla cultura e allo studio. Tagli
importanti alla ricerca scientifica. No agli studi umanistici. E amplificazione
dei bisogni.
Affamare e rendere instabile il presente ai “sudditi” è l’azione
che maggiormente destabilizza le posizioni.
Fare show. Mettersi al centro del palco e lasciare intendere
di essere l’ago della bilancia. Promettere montagne di “pilu” e benessere che
non sta aspettando altri che noi. Intanto la guerra e gli immancabili morti
sono realtà inconfutabili. Le morti per fame. Le droghe. La sfiducia fanno il
paio con la paura anche per noi che viviamo di riflesso le oscenità delle
guerre. Quelle puzzolenti di polveri da sparo e quelle irrorate con polvere di
borotalco nelle dogane.
E le masse? Quelle che sono chiamate a eleggere l’uomo
salvatore. L’uomo e la donna che promette di rovesciare il potere precostituito
perché guidato dalla voglia di donare benessere ai poveri e agli emarginati,
agli sfruttati dal mercato e dai poteri economici?
In America si stanno cancellando brutalmente e senza ritegno
i diritti alla vita spicciola.
I poveri sono colpevoli di esserlo! Appestano i salotti cittadini e disturbano la politica ciarliera.
I poveri sono feccia nociva da tenere sotto scacco, peggio se
costretti a fuggire dal paese nativo per sopravvivere e vengono a sporcare le
nostre misere quotidianità. Abbiamo di nostro di che preoccuparci. Da noi lo stato
sociale è stato smantellato. Se hai soldi ti curi altrimenti aspetti, senza
disturbare, la fine dei tuoi affanni.
I poveri sono morti che camminano!
La cultura, l’istruzione, il libero pensiero fa paura! Per questo si bruciano i libri e si chiudono le scuole. E le notizie devono seguire protocolli nazionalpopolori imposti dai rappresentanti dei governi farlocchi gli stessi che hanno promesso il taglio delle bollette e che hanno aumentato le accise, i dazi, le assicurazioni, il prezzo degli alimenti …
Ecco queste, per sommi capi, le necessità quotidiane che la
politca delle democrazie dovrebbero risolvere e non accentuare fino a farle
diventare a cronaca attuale