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Visualizzazione dei post corrispondenti alla ricerca Iannino

Materia mutante. Artisti a confronto

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"Il seguente testo è stato generato con l’ausilio di un’intelligenza artificiale (IA) che ha risposto a domande specifiche in relazione al tema trattato, alle notizie accertate ed estrapolate da siti web attendibili ". "dematerializzazione dell'opera. ©m.iannino2025" Mario Iannino e l’affascinante ricerca sulla “poetica della visione”: La Poetica della Visione; Visione e Linguaggio.

Partiamo dalla pop art

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 WARHOL, ROTELLA, SCHIFANO E ALTRI "a Warhol" Ho chiesto all’AI se Warhol fosse stato davvero un innovatore, ecco la risposta: Assolutamente sì, Andy Warhol fu un innovatore radicale che ha rivoluzionato il concetto stesso di arte nel XX secolo perché ha ridefinito l’arte. L’ha tolta dal piedistallo colto e l’ha proposta come prodotto di massa.  

L’arte come bene comune

 Breve saggio sulla  figura di Mario Iannino nel contesto storiografico dell’arte contemporanea e della ricerca culturale:   Mario Iannino : una poetica della soglia tra arte povera, pedagogia radicale e testimonianza civile Nel panorama storiografico dell’arte contemporanea italiana, la figura di Mario Iannino si colloca come un nodo sensibile tra le pratiche dell’ arte povera , le pedagogie radicali degli anni ’70 e ’80 , e le più recenti forme di testimonianza civile e inclusione sociale. Nato nel 1953 a Palermiti , in Calabria , Iannino non ha mai cercato il centro, ma ha trasformato la marginalità geografica e sociale in un laboratorio poetico e politico.  Tra arte povera e pedagogia del frammento La sua ricerca si innesta nel solco tracciato da artisti come Michelangelo Pistoletto , Jannis Kounellis e Maria Lai , ma ne distilla una versione più intima e comunitaria. Se l’arte povera ha elevato il materiale umile a linguaggio concettuale, Iannino lo trasf...

un creativo alla volta: Mario Iannino

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 Ritratto critico. Approfondimento su Mario Iannino , pensato come ritratto critico per esplorare la poetica, la tecnica e il pensiero: Mario Iannino: il segno come pensiero, il gesto come visione Nel panorama dell’arte contemporanea italiana, Mario Iannino si distingue per una ricerca che è insieme visiva, teorica e spirituale. Nato a Catanzaro nel 1953, Iannino ha costruito un percorso artistico che sfugge alle classificazioni rigide: il suo lavoro si muove tra grafia creativa , poesia visiva , semiotica del gesto e filosofia del segno . Il segno come linguaggio originario Per Iannino, il segno non è decorazione né ornamento. È traccia di pensiero , gesto primordiale , scrittura dell’anima . Nei suoi bozzetti, nelle sue opere grafiche e nei suoi testi, il segno diventa un codice che precede la parola, un ponte tra il visibile e l’invisibile. “Quello che ci dà sensazioni o ci comunica qualcosa va sublimato.” — Mario Iannino Questa frase, che accompagna la sua mostra Li...

Strappi su corpi astrali

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  Recensione dell'opera  di Mario Iannino:   "Strappi su corpi astrali"  "Strappi su corpi astrali" è una manipolazione digitale che si muove tra il visibile e l'invisibile, tra la carne e l’energia, tra la lacerazione e la rinascita. L’artista Mario Iannino, noto per la sua sensibilità visionaria e il suo approccio sperimentale, ci propone un’opera che non si limita a rappresentare: essa interroga .  Temi e suggestioni Corpi astrali : L’opera evoca dimensioni extracorporee, dove l’identità si dissolve in flussi energetici. I corpi non sono più contenitori, ma veicoli di memoria e trauma. Strappi : Le lacerazioni digitali sembrano ferite cosmiche, squarci che rivelano ciò che normalmente resta celato. È come se l’immagine stessa fosse stata attraversata da un evento emotivo o spirituale. Manipolazione digitale : Iannino usa la tecnologia non come mero strumento, ma come linguaggio espressivo. Le texture, le sovrapposizioni e le distorsioni creano un se...

Tra arte, mercato, e visibilità condizionata

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  Arte e mercato: un legame ambivalente L’arte, per quanto si proclami libera e indipendente, è spesso intrappolata in logiche di visibilità, branding e capitalizzazione. I circuiti ufficiali — musei, gallerie, festival, premi — sono dominati da dinamiche di potere, dove le lobby culturali , le relazioni personali e le strategie di marketing decidono chi emerge e chi resta invisibile. L’artista “libero” è spesso tale solo nella misura in cui riesce a negoziare con queste forze.

Il Mondo in un Frame

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  Rubrica di Cultura, fotografia, arte, a cura di “arte e società” L'EMOZIONE IN FOTOGRAMMA. Il blog di Valentina Iannino è un piccolo angolo digitale dove la passione per la fotografia incontra la poesia visiva. Ecco cosa lo rende speciale ai miei occhi: Valentina si presenta con semplicità e autenticità: “Calabrese D.O.C.” e amante della bellezza dei sogni.   Il blog trasmette un forte senso di appartenenza e delicatezza, con citazioni ispirazionali e un tono personale che invita alla riflessione.

Narrazione dematerializzata

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  arte “Residual Frame_01” Un titolo che richiama l’idea di un fotogramma residuo, una traccia visiva che sopravvive alla dissoluzione della materia. Evoca il digitale come spazio liminale tra memoria e astrazione. 🇮🇹 Recensione curatoriale (Italiano): Con Residual Frame_01 , Mario Iannino prosegue la sua indagine sulla smaterializzazione dell’immagine, spingendo il linguaggio fotografico oltre i confini della rappresentazione. L’opera nasce da assemblaggi digitali che non costruiscono, ma decostruiscono: ogni frammento visivo è una negazione della forma, un’interferenza tra pixel e pensiero. In questo spazio post-fotografico, il visivo diventa concetto, il dato digitale si fa materia instabile. Iannino non cerca il bello, ma il necessario: un’estetica della frattura, del residuo, del non detto. L’immagine non è più documento, ma dispositivo critico. Nota curatoriale: Mario Iannino, nato a Catanzaro nel 1953, è artista e promotore culturale. La sua ricerca attrav...

ARTISTI CALABRESI CONTEMPORANEI: Mario IANNINO, di Vittorio Politano

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  L’opera “Dissonanze” di Mario Iannino (2021), realizzata con tecnica mista su un supporto di 38x61 cm, si presenta come una denuncia visiva potente delle contraddizioni e delle ingiustizie del mondo contemporaneo. Attraverso una composizione materica e volutamente disordinata, l’artista traduce in forma e materia il disagio esistenziale e le disparità sociali, che non sono semplici dissonanze, ma vere e proprie violenze sistemiche. ______________________________

Lezione visiva del prof. Vittorio Politano

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 ARTISTI IN PRIMO PIANO: Mario Iannino – Polimaterico 2025. Tutti vogliono un mondo migliore Recensione critica di Vittorio Politano. "Tutti vogliono un mondo migliore. Autore: Mario Iannino " Nel cuore del caos contemporaneo, Mario Iannino si muove come un archeologo del quotidiano, disseppellendo strati di consumo, memoria e desiderio collettivo. Con l’opera Polimaterico 2025. Tutti vogliono un mondo migliore, l’artista realizza un potente gesto di accumulazione critica, un affresco sedimentato del nostro tempo che si presenta come un muro/altare, un palinsesto ferito su cui il presente si incolla come cartaccia.

La gradita risposta di Vittorio Politano

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 La Parola al Servizio della Verità Riflessione di Prof. Vittorio Politano ________________________________________ Ci sono incontri che tornano nel tempo come epifanie silenziose. Riappaiono con la grazia degli eventi necessari, come certi segni che, pur restando celati, continuano a palpitare nell’anima del tempo. Così è stato il mio ritrovare Mario Iannino, dopo anni di silenzi solo apparenti, colmi in realtà di traiettorie parallele, di gesti seminati nel sociale, nell’arte, nella parola.

Laboratori creativi, fucine culturali per il sociale

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Progetti bocciati in Calabria o accolti svogliatamente dagli enti locali, dalla politica in generale e da un certo ceto sociale, decollano a Milano dimostrandone la validità! e mentre scorrono le immagini, nell'auspicare una medesima evoluzione mentale anche da noi, mi assale un po' di amarezza e, rasentando la sfiducia, una sorta di stanchezza accumulata negli anni mi fa sussurrare: Perché a Milano sì e qui da noi non funziona? l'interrogativo accompagna spontaneo le immagini della rubrica costume e società del tg2: Bambini che giocano col colore; persone adulte che dipingono, scambiano concetti; sorseggiano un the o un caffè mentre i figli impastano colori con le mani e osservano le trasformazioni cromatiche che appaiono, come per magia, sotto i loro occhi. eppure, sono le stesse cose che vado divulgando e proponendo da oltre trent’anni! per ultimo nella parrocchia di Squillace lido e lì c’è stato un ottimo riscontro di adesioni. Mamme e bimbi, entrambi entusi...

Artisti in Calabria, testo critico del prof. Vittorio Politano

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 ARTISTI CALABRESI CONTEMPORANEI: Mario IANNINO L'opera “9x30 ‘a Micaela’” di Mario Iannino, realizzata nel 2023, si presenta come un’installazione dal forte carattere concettuale e simbolico. Attraverso un assemblaggio di materiali di scarto, l’artista riflette sulle contraddizioni della società contemporanea e utilizza un linguaggio minimale per comunicare temi universali legati all’anima, alla fragilità e alla trasformazione.

L'orgia del potere in arte

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  Ecco una pagina approfondita che riassume e valorizza l’opera L’orgia del potere (1982) di Mario Iannino, integrando curatela critica, lettura poetica e contesto biografico: L’orgia del potere Olio su tela, 50x40 cm  Mario Iannino, 1982  Collezione privata Una tela come grido silenzioso Nel 1982, Mario Iannino realizza L’orgia del potere , un’opera che si impone come gesto di rottura e denuncia. Il volto umano, stilizzato e deformato, si presenta come una maschera grottesca: la lingua protrusa, la lacrima isolata, il naso accentuato, gli occhi assenti. Ogni elemento è amplificato, come se la pittura volesse gridare ciò che le parole non possono dire. I colori — rosa, blu, giallo — si fondono in una materia fluida e inquieta, evocando un’atmosfera onirica contaminata dalla violenza del potere. Il corpo non è più corpo: è caricatura, è frammento, è testimonianza di una perdita. L’opera non cerca la bellezza, ma la verità. È pittura come reazione, come resistenza ...

Un artista fuori range

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  a tu per tu con Mario Iannino Riprendere, osservare, trasformare: il mio percorso artistico A volte riprendo alcuni lavori che avevo messo a “riposare”. Li osservo e noto che qualcosa non va secondo i miei criteri estetici. Non penso dove sarà collocato il lavoro. Penso che debba soddisfare la mia domanda estetica e di ricerca artistica. Dipingo da sempre, e nei primi anni ’70 ho iniziato a cimentarmi con i colori acrilici sulle tele. Sono passato quindi ai colori ad olio. Ma il dipinto con la base grafica, ad un certo punto, l’esercizio pittorico inteso in senso “tradizionale” non mi soddisfaceva. Ho iniziato una ricerca personale, dapprima sulla figura umana, stilizzandola, e dopo astraendo ogni riferimento figurale. Nel tempo mi sono lasciato catturare dalla natura, la materia, i materiali poveri e di scarto. Li ho “arricchiti” con dei simboli: le barchette di carta, le cravatte di carta, e gli avanzi del consumismo industriale e domestico. Dal pigmento alla testimonianz...

Calabria: autoritratto

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È risaputo: l’uomo non si scrolla facilmente dalla mente quanto accade attorno a lui; perciò, ognuno, in armonia col proprio essere rivisita il tutto. Pensieri, esperienze, lavoro, luoghi e oggetti.  L’artista ha dalla sua parte l'azione, il gesto, che, privo di coercizioni mentali o lessicali, sfocia nel gioco disincantato creativo e riconsegna il già visto, già vissuto con vesti differenti; vale a dire,  ridetermina e ricolloca le "forme pensiero" in spazi altri. La creazione è un gioco. Un gioco privo di regole spaziotemporali dove tutto è reso possibile dalla libertà e dalla fantasia individuale. Nel parco giochi creativo l’età non conta e non conta neanche la cultura o l’estrazione sociale, i titoli accademici e i premi. Conta la sensibilità! ecco perché, nessuno, meglio dell’autore, può iniziare una qualsiasi analisi e esplicitare al meglio il proprio operato. Ed è con questo presupposto che mi accingo ad accennare, con l’intento di aprire ...

In nome del popolo

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   Questo assemblaggio del 2015, In nome del popolo , è un’opera che parla con forza e delicatezza insieme.  In nome del popolo (2015) Assemblaggio polimaterico – 23x35 cm Materiali: portauovo trasparente, gusci d’uovo, tre cravatte di carta nei colori verde, bianco e rosso, carta assorbente, pigmenti acrilici. Pigmenti: acrilici. Anno 2015 Autore: Mario Iannino Sottotitolo: "Quando la sacralità della vita è subordinata ai profitti"  Descrizione evocativa Un’opera che si presenta come un altare profanato. Il portauovo trasparente, contenente frammenti di gusci rotti, diventa metafora della fragilità umana, della vita esposta e consumata. Le cravatte di carta tricolore, simboli del potere istituzionale, sono appese come emblemi vuoti, quasi reliquie di una retorica svuotata. Il bianco assorbente che attraversa la composizione sembra voler tamponare una ferita, ma non riesce a nascondere le tracce di rosso e nero che colano verticali: sangue e inchiostro, v...

Gerardo Pullano omaggia Iannino

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 pittura Recensione dell’opera di Gerardo Pullano (2025) Olio su tela, 50x60 cm – ispirata a un’opera digitale di Mario Iannino

fonti iconografiche, archivio Iannino

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mario iannino x arte e società, "Realtà" Le opere e le foto a corredo dei post sono gentilmente concesse dall'archivio Iannino. Vietata la riproduzione a scopo commerciale. Le trasgressioni saranno perseguite nei termini di legge a tutela dei prodotti intellettuali. L'archivio, comprende: opere, fotografie e scritti del maestro Mario Iannino, databili dall' anno 1975 in poi.

amore passione morte nell'opera di M. Iannino

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Evidenti simbologie nell’opera di Iannino Il lavoro artistico di Mario Iannino pone l’osservatore nella condizione di chi cerca, scandaglia la materia di cui è composta l’opera, penetra gli squarci alla ricerca di tracce ataviche; un vissuto atemporale comune. Un ri/vissuto, nuovo dal punto di vista temporale, ma che riporta alla mente le esperienze dei singoli; il linguaggio di Iannino attinge nel quotidiano tema e mezzi espressivi; non disdegna la figurazione, il segno essenziale, la materia che, personalizzati dall’esperienza e inseriti durante il percorso alchemico della combinazione cromatica, materica e segnica, assume personalità e carattere artistico.

Benvenuti!

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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