L’opera “Dissonanze” di Mario Iannino (2021), realizzata con
tecnica mista su un supporto di 38x61 cm, si presenta come una denuncia visiva
potente delle contraddizioni e delle ingiustizie del mondo contemporaneo.
Attraverso una composizione materica e volutamente disordinata, l’artista traduce
in forma e materia il disagio esistenziale e le disparità sociali, che non sono
semplici dissonanze, ma vere e proprie violenze sistemiche.
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__________Descrizione dell’opera
La superficie della composizione è ricoperta da una
stratificazione di materiali diversi, come carta stampata, cartone, plastica e
vernice, che si fondono in un insieme volutamente caotico. Il colore
predominante è il bianco, applicato in maniera pastosa e irregolare, che sembra
voler uniformare o nascondere il caos sottostante, pur lasciando intravedere
frammenti di altre tonalità e texture.
Un elemento particolarmente evidente è un pezzo di carta
pubblicitaria rosso e bianco, che si sviluppa verticalmente al centro
dell’opera, con numeri e caratteri ben visibili. In basso, un piccolo involucro
plastico di un prodotto consumistico emerge dalla superficie, mentre un simbolo
di freccia nera sembra indicare un movimento verso l’alto, forse un invito a
guardare oltre o a uscire dal sistema opprimente rappresentato.
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Analisi concettuale
L’opera nasce da una riflessione profonda sulle dissonanze
esistenziali, che l’artista definisce non semplici discrepanze, ma bugie da
chiarire e correggere. In questo senso, “Dissonanze” diventa un manifesto
contro le ingiustizie strutturali della società moderna: le disparità
economiche, il consumismo esasperato, e la manipolazione sociale esercitata dal
potere.
• Il
bianco: Il colore predominante potrebbe essere letto come una metafora della
copertura, un tentativo di nascondere il caos e la violenza sottostanti.
Tuttavia, la matericità della pittura e la visibilità dei frammenti sottostanti
suggeriscono che queste contraddizioni non possano essere realmente cancellate
o ignorate.
• I materiali
di recupero: L’uso di elementi quotidiani, come la carta pubblicitaria e
l’involucro plastico, rappresenta il dominio del consumismo e la banalizzazione
della vita umana in un sistema che si nutre di oggetti e simboli vuoti.
• La
freccia nera: Inserita in basso, quasi impercettibile, la freccia potrebbe
simboleggiare una direzione alternativa, un movimento verso l’alto che invita a
superare la superficialità e a guardare oltre le menzogne della società.
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Critica sociale e poetica
Il linguaggio visivo di Iannino si colloca nel solco
dell’arte contemporanea di denuncia, in cui i materiali di scarto diventano non
solo simboli di decadenza e spreco, ma anche strumenti per sottolineare la
necessità di un cambiamento. L’opera accusa il potere economico di perpetuare
le disuguaglianze, definendole non come accidenti o anomalie, ma come crimini
intenzionali.
La stratificazione dei materiali e delle texture riflette la
complessità di queste problematiche: ciò che appare come caos estetico diventa
specchio di una realtà frammentata, in cui i significati si sovrappongono e si
scontrano. “Dissonanze” invita lo spettatore a decifrare i segni e i simboli
nascosti, a interrogarsi sul ruolo del consumismo e sulle disparità che esso
genera.
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Collocazione nel contesto artistico
L’opera richiama l’estetica dell’arte povera e
dell’assemblaggio, in cui il materiale di scarto viene elevato a oggetto
d’arte, ma anche il linguaggio del décollage di artisti come Mimmo Rotella, che
usavano strappi e frammenti di manifesti pubblicitari per denunciare la società
dei consumi.
La poetica di Iannino si distingue per il suo carattere
profondamente etico e politico: l’artista non si limita a rappresentare il caos,
ma lo interpreta come il prodotto di un sistema che sfrutta e manipola,
offrendo una visione che invita alla riflessione e all’azione.
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Conclusione
“Dissonanze” è un’opera che trascende la dimensione estetica
per diventare un atto di accusa contro le ingiustizie e le disuguaglianze della
modernità. Attraverso una composizione volutamente disordinata e materica,
Mario Iannino cattura le contraddizioni di una società consumistica e invita lo
spettatore a non accettare passivamente queste dissonanze, ma a vederle come
bugie da smascherare e crimini da combattere. Un’opera intensa, capace di
stimolare il pensiero e il cambiamento.
Catanzaro lì, 09/12/2024
Prof. Vittorio Politano Direttore Emerito Accademia di Belle
Arti di Catanzaro
Mario iannino;” Dissonanze”, cm. 38x61 2021
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