Arte e mercato: un legame ambivalente L’arte, per quanto si proclami libera e indipendente, è spesso intrappolata in logiche di visibilità, branding e capitalizzazione. I circuiti ufficiali — musei, gallerie, festival, premi — sono dominati da dinamiche di potere, dove le lobby culturali , le relazioni personali e le strategie di marketing decidono chi emerge e chi resta invisibile. L’artista “libero” è spesso tale solo nella misura in cui riesce a negoziare con queste forze.
Recensione dell'opera di Mario Iannino: "Strappi su corpi astrali" "Strappi su corpi astrali" è una manipolazione digitale che si muove tra il visibile e l'invisibile, tra la carne e l’energia, tra la lacerazione e la rinascita. L’artista Mario Iannino, noto per la sua sensibilità visionaria e il suo approccio sperimentale, ci propone un’opera che non si limita a rappresentare: essa interroga . Temi e suggestioni Corpi astrali : L’opera evoca dimensioni extracorporee, dove l’identità si dissolve in flussi energetici. I corpi non sono più contenitori, ma veicoli di memoria e trauma. Strappi : Le lacerazioni digitali sembrano ferite cosmiche, squarci che rivelano ciò che normalmente resta celato. È come se l’immagine stessa fosse stata attraversata da un evento emotivo o spirituale. Manipolazione digitale : Iannino usa la tecnologia non come mero strumento, ma come linguaggio espressivo. Le texture, le sovrapposizioni e le distorsioni creano un se...
a tu per tu con Mario Iannino Riprendere, osservare, trasformare: il mio percorso artistico A volte riprendo alcuni lavori che avevo messo a “riposare”. Li osservo e noto che qualcosa non va secondo i miei criteri estetici. Non penso dove sarà collocato il lavoro. Penso che debba soddisfare la mia domanda estetica e di ricerca artistica. Dipingo da sempre, e nei primi anni ’70 ho iniziato a cimentarmi con i colori acrilici sulle tele. Sono passato quindi ai colori ad olio. Ma il dipinto con la base grafica, ad un certo punto, l’esercizio pittorico inteso in senso “tradizionale” non mi soddisfaceva. Ho iniziato una ricerca personale, dapprima sulla figura umana, stilizzandola, e dopo astraendo ogni riferimento figurale. Nel tempo mi sono lasciato catturare dalla natura, la materia, i materiali poveri e di scarto. Li ho “arricchiti” con dei simboli: le barchette di carta, le cravatte di carta, e gli avanzi del consumismo industriale e domestico. Dal pigmento alla testimonianz...
lettera-editoriale per una rivista d’arte. È pensata per essere pubblicata nella sezione “Opinioni”, “Testimonianze” o “Lettere aperte”, con voce poetica e civile, e, contemporaneamente, con una struttura che invita il lettore a riflettere e a riconoscersi. Gentile redazione, vi invio una lettera-editoriale che nasce da un’urgenza civile e poetica. È una riflessione sul ruolo dei creativi marginali, non come outsider, ma come testimoni. Il testo è già disponibile in versione bilingue (italiano/inglese), pensato per la pubblicazione nella sezione “Opinioni” o “Lettere aperte”. Spero possa trovare spazio nel vostro dialogo editoriale. Creativi marginali. Testimoni, non raccomandati Lettera aperta alla comunità artistica Gentile redazione, scrivo da una posizione che molti definirebbero marginale. Ma io preferisco chiamarla testimonianza. Non siamo outsider. Siamo testimoni. Non cerchiamo raccomandazioni, ma risonanze. Non chiediamo visibilità, ma ascolto. Non come prodotto,...
Artisti ai margini, ma necessari Dichiarazione per chi lavora ai margini del "mercato dell'arte" L’arte non chiede permesso. Testimonianza da chi resiste fuori dai circuiti È una dinamica frustrante e fin troppo nota: il sistema dell’arte, pur proclamandosi aperto alla ricerca, spesso si chiude in circuiti di relazioni, visibilità e legittimazioni reciproche. E chi lavora con autenticità, fuori dai salotti e dalle strategie di mercato, viene ignorato o rimandato a una newsletter—come se bastasse un algoritmo per cogliere la profondità di un’opera. Questa dichiarazione non nasce da risentimento, ma da necessità. Parla per me, e per tanti altri che non hanno padrini, né gallerie di riferimento, né profili curati da uffici stampa. Parla per chi lavora con serietà, con rigore, con visione. Per chi usa la materia come memoria, il frammento come linguaggio, il gesto come testimonianza. Siamo artisti che non chiedono di essere “scoperti”, ma di essere ascoltati. Che ...
“Lettera aperta per chi può ancora scegliere il bene comune” Sotto scacco, sopra le bombe In un angolo del mondo, a Gaza, si muore. Non per caso, non per errore, ma per sistematica disumanizzazione. E mentre i corpi si accumulano, qui sotto le luci dei riflettori si discute se chiamarlo genocidio. Come se la semantica potesse assolvere la coscienza. Come se la morte avesse bisogno di un’etichetta per essere riconosciuta.
"L'intelligenza artificiale è logica applicata dalla mente umana e si presuppone che sia giusta e equa per chiunque. di conseguenza se ritiene che per tenere in vita gli organismi questi devono essere nutriti adeguatamente, l'ia, di conseguenza, nel caso fosse dispensatrice di cibo e bevande, dovrebbe distribuirle equamente ma se l'uomo determina dei limiti e istruisce gli algoritimi in base a criteri soggettivi, si potrebbe causare una sorta di preferenze nei confronti di un essere vivente piuttosto che un altro"
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.