Sanremo. Distrazione di massa.
Troppi e enormi problemi gravano sulle nostre teste. Volenti o nolenti siamo interessati in prima persona. Dobbiamo rispondere alla deriva sociale voluta e imposta dai despoti dell'alta finanza che governano anche le democrazie.
Trump vuole cambiare i connotati alla geografia. Come se stesse al tavolo da gioco, col tracciato del Monopoli, compra e vende territori e coscienze. Non ci pensa un attimo! Il Golfo del Messico è sotto la dittatura trumpiana ribattezzato Golfo d'America. Gaza non è più il territorio dei palestinesi ma dovrà essere ripulito di tutto, macerie e popolo che lo abita, e d'accordo con il macellaio Netanyahu, costruire un'attrazione balneare. Se lo compra lui. Lo ha detto! L'acquirente è Trump ma chi è l'agenzia immobiliare che vende e gestisce l'operazione?
Sempre Trump chiede a Zelensky un miliardo in terre rare per il debito contratto fino ad oggi con gli Usa per le armi ricevute.
È sempre lui unilateralmente decide di tagliare i fondi destinati alle agenzie mondiali, Onu e affini. Innalza muri e deporta in catene i disperati in cerca di casa. Risponde piccato al messaggio di Papa Francesco che lo esorta alla comprensione e accoglienza.
Però noi abbiamo come svagarci. Guardiamo il festival . Non pensiamo alle provocazioni nostrane e alle vicende politiche della gestione Meloni. Anche noi abbiamo toccato il fondo. Delazioni. Bugie. Ragioni di STATO! Dirottamenti di ingenti finanze per costruire e mantenere, guardie incluse, il centro di detenzione in Albania, come se in Italia non vi fosse territorio disponibile. Non che sia d'accordo con l'operazione in questione. Accoglienza e welfare sono agli antipodi di sistemi coercitivi alla Meloni. Siamo un popolo civile e democratico! Che diamine. È per niente sciocco.
Però abbiamo Sanremo che riempie i vuoti istituzionali e le sedie che non accolgono gli onorevoli deretani rappresentanti del popolo sovrano.
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