C’è uno spazio off-limits oltre il quale si svolgono attività segrete.
Mi piace pensare che dietro le quinte del grande teatro mondiale
in cui siamo comparse, attori e spettatori, le grandi menti stiano a lavorare
per salvaguardare il bene comune. Maestri di vita dediti al certosino, sacro,
umile lavoro di protezione nei confronti dei deboli di ogni parte del mondo.
Senza bandiere, le nostre misere e umane esistenze, senza ideologie totalitarie e oltranziste, si mescolano e formano popoli dalle esigenze comuni e dai diritti basilari rispettati.
Mi piace pensare, non ad un paradiso terrestre ma, alla realizzazione imminente di una società attenta al benessere collettivo pronta a dare una mano ai più deboli, a quanti sono rimasti indietro. Una società che abbia a modello, non necessariamente i martiri, e che guardi alla storia per non ripetere gli errori del passato.
Dietro le quinte, oltre le macerie di Gaza e dell’Ucraina,
oltre la bramosia di chi accende e alimenta focolai di guerra per impossessarsi
delle terre rare e dei tesori dei sottosuoli e dello spazio, nel cyberspazio in
cui naviga l’intelligenza emotiva, dicevo, mi piace pensare ad un brulichio
incessante di pensatori eccelsi. Uomini e donne dall’empatia smisurata! Che perdonano
ma non dimenticano. Che lavorano, umili servitori della vita per la vita, in
silenzio, oltre e sopra il frastuono delle vetrine mediatiche allestite per
depistare i poveri di spirito.
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