Ti accorgi del tempo quando non ne hai più. Quando non
specchi la tua anima. Quando qualcuno ti dà del vecchio, anche se in maniera
educata.
Stamane è successo a me.
Nel bar dell’ospedale, dopo una lunga attesa, nel corridoio
del centro prelievi e, appunto dopo, nel punto ristoro, il barista,
educatamente nel fare un assioma prende i miei capelli bianchi in prestito.
E pensare che in quel bar mi sento a casa. Tanti, troppi
caffè e cornetti consumati fin da giovincello.
Ma questo barista è nuovo. L’attività ha cambiato gestione. Quelli
di prima non hanno vinto la gara.
E questo nuovo barman si vanta di avere smascherato un
cliente a scrocco. Uno che abitualmente, tutte le mattine, fa colazione, si
guarda attorno e va via senza pagare. Ma questa volta non gliel’ho fatta
passare liscia. L’ho rincorso: ha pagato signore? Gli ho chiesto. Ha pagato il
dottore… mi fa lui. Quale dottore? Chiedo io. Quello quello …
Ma non si vergogna! Un uomo anziano uno, uno come lei con i
capelli bianchi. Però, prima di indicare me guarda la signora altrettanto
anziana che beveva il caffè, affianco a me ed ha preferito, forse per
cavalleria, di indicare me come ordine di paragone.
Il tempo è passato, in grazia di Dio! Tra alti e bassi. Importante
è farne tesoro.
Buona vita a tutti.
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