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giovedì 7 ottobre 2021

Post muto, o quasi: è solo colpa dei cinghiali?

Quattro passi per le strade della città:

 non ci sono parole.

scene di normale quotidiana inciviltà

cari cittadini e cari amministratori le parole sono inutili! Osservate e meditate. Meditiamo... Interroghiamoci arrivando però ad una conclusione logica senza demandare agli altri la soluzione dei problemi ambientali. La convivenza include civismo e rispetto per l'ambiente. Rispetto per tutti gli esseri viventi che popolano la terra e l'aria. Rispetto per le elementari norme di convivenza.

Civiltà significa rispetto per se e per gli altri.  ovviamente chi non rispetta gli altri non rispetta se stesso.

mercoledì 7 aprile 2021

Angelo del focolaio addio

Nel bene e nel male. Si dice!

Ma non sempre le promesse recitate insieme ai voti di onestà, comprensione e complicità giurati per la vita nel giorno più adrenalìnico di quanti coronano il loro sogno d'amore, davanti al sacerdote se credenti o al rappresentante del governo se atei, sono mantenuti.

I valori della coppia, un tempo, erano custoditi e difesi caparbiamente contro ogni punto di vista contrario alla propria etica. E le donne, sempre, paladine indomite e custodi degli affetti e delle regole familiari. Una volta era così, appunto. Vuoi per pudore o per convinzione ma la donna, in special modo, era l'eroina che s'immolava per il bene della famiglia. Instancabile, accudiva i figli, il marito e governava la casa senza battere ciglio. E se ancora in vita accudiva anche genitori e suoceri. Super eroine che non necessariamente avevano bisogno degli integratori vitaminici per svolgere la mansione di regine della casa e del focolaio. Ruolo non eccessivamente ambito dalle nuove generazioni. E per nuove generazioni intendo anche una buona percentuale delle donne nate negli anni '50 e '60 fino ad arrivare ai nostri giorni.

Per questa fascia d'età pur avendola vissuta probabilmente è come parlare di una parentesi della preistoria e se dovessimo iniziare un dialogo con le ragazze dei decenni a venire, quindi anni '70 in poi, dovremmo iniziare tipo così: c'era una volta l'angelo del focolare …

Difficile trovare una donna tenace e altruista spinta dall'amore per il congiunto o per i parenti più prossimi in sofferenza come nei momenti spensierati in cui hanno vissuto e superato insieme attimi di feste, compleanni, gite, vacanze e anche qualche imprevisto! Decisa fermamente ad accoglierli e accudirli come meritano e come recitano i criteri del vivere civile rispettando i deboli con la volontà di porgere affetto e comprensione per lenirne malattie e affanni ora che sono vecchi e ammalati.

L'Italia è diventata la terra delle badanti! La Calabria non fa eccezioni.

E quando non si trovano persone a cui affidare i vecchi deboli indifesi inutili genitori e congiunti tra cui mogli o mariti a seconda delle situazioni, si ricorre a quel luogo chiamato un tempo OSPIZIO.

Il tempo è il lessico muta, oggi li chiamiamo case di cura ma cambia ben poco! vuoi mettere il benessere psicofisico del derelitto che vive gli ultimi giorni in casa propria rispetto al suo trasferimento coatto in una anonima casa di cura? 

E' la soluzione più semplice! scrollarsi dai fardelli, dagli impicci è questione di un attimo. E una volta là, un ultimo sforzo: Ci svincoliamo dalla stretta dell'ormai debole mano e andiamo via senza voltarci.

Addio!



venerdì 26 marzo 2021

Le tempeste si superano insieme

Il brusio iniziale è diventato rumore assordante. La deflagrazione è un fenomeno costante che si ripete ogni attimo. I giornalisti martellano incessantemente noi malcapitati che sediamo difronte a uno schermo qualsiasi. Le notizie, che rasentano la disinformazione di massa, colpiscono e minano dalle fondamenta l'equilibrio mentale dei più esposti e propensi a credere a quanto è vomitato nelle pubbliche piazze.

Numeri di contagiati, morti, discutibili quantità di vaccini gettati sul mercato sanitario in fretta e false notizie di contagiati da personale sanitario no vax. Sarà tutto vero o è un sogno dal quale non ci sveglieremo?

Sembra impossibile eppure è trascorso un anno dalla scoperta del virus. E nel balletto della politica sbandierato dalla notizia che conta si cantano le lodi delle imprese spocchiose di chi alza sempre la posta pur di remare contro per guadagnarsi il primo posto sotto l'occhio di bue dei talk show.

Sembra di assistere ad una gara di tango appassionato tra personaggi sfuocati a braccetto con affari multinazionali, imprenditori, predatori senza scrupoli e lobby che hanno trasformato la Salute Pubblica in un enorme incommensurabile affare.

Le ASP sono aziende di diritto pubblico e dovrebbero garantire l'erogazione dei servizi sanitari ai cittadini. Ma chiunque abbia avuto necessità del servizio pubblico sanitario capisce bene di cosa parliamo. Inutile sparare sulla croce rossa!

Inutile elencare le difficoltà degli ammalati spesso dovuti a burocrazie cangianti e all'assenza di dialogo tra gli uffici e enti. Pare che l'anagrafe intelligente strutturata dai codici che schedano i cittadini fin dalla nascita abbia delle falle e se a queste sommiamo l'indolenza di certi burocrati, la furbizia che aguzza l'ingegno di un certo strato sociale messo alla fame per rimanere nello stato di necessità perenne, allora diventa comprensibile il modello di vita a cui siamo costretti.

Dalle catastrofi ambientali, tra terremoti e tsunami, siccità, malattie e ricerca, la storia si ripete e si fa più cruenta di volta in volta. I dirigenti messi a governare gli eventi, forgiati dalle esperienze regresse, indossano maschere di circostanza e dopo il primo accorato dolore tornano ad accontentare le cordate che li ha messi lì.

il caos in cui regnano malaffare e necessità indotte continua a riformulare nuove dipendenze. Sono poche le persone buone che svolgono il dovere come una missione e servono con decisa devozione la società. Son quelli che sanno chiedere scusa per gli errori commessi o indotti e chiedono scusa anche per i collaboratori che non hanno saputo rimediare ai bisogni comunitari.

Le tempeste si superano insieme! Possibilmente lavorando in silenzio. Seriamente!

sabato 6 febbraio 2021

Abitudini sociali, educazione civica, inciviltà

Cinghiali e altri animali randagi giustificano lo scempio?

Questa sembra l'azione indolente di alcuni, si spera pochi, soggetti privi di buon senso e scarsamente sensibili al rispetto altrui totalmente digiuni di quella materia che un tempo si studiava nelle scuole: l'educazione civica.

Si potrebbe pensare, se fosse solo mirato a adottare espedienti contro la ricerca di cibo degli animali randagi a delle barriere fisiche, cioè di proteggere i bidoni della differenziata con dei gabbioni in ferro, insomma dei contenitori robusti a tal punto da arginare la furia dei morsi della fame degli animali che si muovono di notte alla ricerca di cibo.

I cinghiali sembrano essere un alibi per gli strafottenti!

Demenza a parte, perché si deve mettere in conto qualche dubbio su chi non riesce a distinguere la tipologia di differenziata e chi invece se ne fotte.

I presupposti per propendere che spesso il degrado ambientale a cui assistiamo quotidianamente sia il frutto di qualche strafottente è visibile dal conferimento selvaggio dei rifiuti lasciati nei bidoni di diverso colore. Cartoni, polistirolo, carte, umido, non differenziabile e ingombranti gettati alla rinfusa allo scopo di pulire casa e disfarsi delle scorie in uno spazio altro. Come se l'inquinamento e la sporcizia non riguardassero e non toccassero sé stessi. I vicini? I passanti? “A nu parmu do culu meu duva tocca tocca!”. Questo sembra dire l'incivile che si disfa delle scorie da lui prodotte incurante delle esigenze altrui.

domenica 5 aprile 2020

Riflessione del tempo presente

Una brutta storia.

È risaputo: le cattive notizie sono perniciose per il bersaglio che le subisce ma oltremodo espansive per la personalità che le mette in circolazione.


Chi semina tempeste, se davvero scaltro/a, raccoglie facili consensi dai ceti intellettualmente frustrati dai problemi quotidiani generati negli ambiti sociali, quindi nei rapporti di lavoro e in famiglia, e, complessivamente, nell'entourage dei soggetti portatori di fango.

Riportare e modificare in base alla situazione del momento diventa quasi una terapia catartica per i delatori. Ergersi a giudici è liberatorio! Scaricare il fango sul o sui malcapitati fa stare meglio che andare dall'analista.
Se così non è allora perché esercitare con cattiveria una ginnastica comunicativa simile?

Sì! può darsi che nell'immediato si raccolgano i frutti desiderati dalle malelingue. E cioè distruggere socialmente il bersaglio. Metterlo da parte. Avere campo libero...

La vita è una lotta. Mi disse tempo addietro una persona cara. Devi perciò sapere fronteggiare gli eventi, guardarti anche da chi ti sorride, fa moine e ti dà ragione.

Come siamo lontani dagli insegnamenti dei grandi Maestri di vita.  

venerdì 13 marzo 2020

Io resto a casa e sono sereno

#iorestoacasa

L’ultimo dpcm del governo invita tutti a restare in casa così da fronteggiare meglio il virus influenzale che sfocia in una broncopolmonite mortale nelle persone immunodepresse.

Allerta rossa! In Italia non si può uscire di casa se non per motivi validi e necessari quali recarsi dal medico, in farmacia, fare la spesa, portare il cane a fare i bisogni e … basta!

Da quanto si apprende dai social pare che la maggior parte delle persone sia entrata in crisi.

Rimanere forzatamente a casa per molti è risultato un danno emotivo da tenere sotto osservazione.

C’è tanto lavoro per psicologi e psichiatri.
Se si pensa a quella moltitudine di senzatetto. A quanti non riescono a mettere insieme il pranzo e la cena. A tutte quelle persone che devono fare scelte drammatiche quali comprare le medicine o pagare le bollette. Ecco se si pensasse alle costrizioni imposte dal sistema socio-economico che lascia indietro una fascia sociale debole tutte 'ste menate non le faremmo!

Ecco, per esempio, proviamo a pensare a chi sta peggio davvero. E non menarcela come se dovessimo andare in un campo minato, costretti dalla forza bruta e sminare il percorso perché deve passare il padrone del mondo.

Personalmente ritengo che sia un piacere poter stare a casa. 
Dedicare tempo agli affetti. Cucinare per loro. Dialogare. Leggere un libro. Ascoltare musica. Vedere un film o giocare. Insomma dedicare un po’ di tempo a sé stessi e agli altri componenti che formano la famiglia.
Il momento esige cautela nei rapporti interpersonali. Si raccomanda l’uso della mascherina per proteggere le prime vie respiratorie; la distanza tra le persone di almeno un metro. Evitare gli assembramenti e i posti affollati. Ma è consentita una passeggiata.

E allora godiamocela ‘sta imposizione! Prendiamola come una opportunità. Un regalo per conoscerci meglio. Un invito all'introspezione. Un’opportunità per riappropriarci dei valori reali, quelli che contano e che fanno dell’essere umano un soggetto pensante degno del suo stato. Essere solidali davvero. E non “sfruttare” il momento “coronavirus” come un’opportunità per mettersi in mostra. Stare sotto i riflettori mediatici per avere distribuito mascherine o mantenuto i prezzi delle medicine secondo la prassi commerciale imposta dal ssn.
Non ci sono eroi! Le persone veramente di cuore compiono azioni e gesta clamorosi per alcuni ma normalissimi per l’educazione ricevuta che le spinge a spendersi per il prossimo e fare ciò che fanno nel silenzio.
Io resto a casa!, e sono serenamente fiducioso che questa prova serva a migliorarci.

mercoledì 14 giugno 2017

Calabria, Arte e politica del territorio

Tra manufatti archeologici e contemporanei a ben guardare, la Bellezza della Catanzaro colta e propositiva è in pericolo!

Mi spiego meglio.

Il parco della biodiversità prende il posto della selva che una volta era spazio didattico per gli studenti della scuola agraria catanzarese. Fino a quando, Michele Traversa, presidente della provincia di Catanzaro, non attuò un progetto studiato da un gruppo di giovani architetti catanzaresi, così ricordano alcuni.

Adesso è un giardino botanico, grazie a lui! Con ampi spazi curati in cui vi sono giochi per bambini e opere d'arte di noti artisti contemporanei.
E fin qui niente di cattivo, anzi.
Gli spazi si prestano ad accogliere prodotti dell'intelletto e altro.

Possiamo addivenire, in sintesi, che il luogo, data l'affluenza variegata dei visitatori, è un'ottima vetrina.
Chi fa jogging o passeggia coi bambini, il cane, oppure è lì da turista apprezza il paesaggio e l'arredo. L'affluenza giornaliera è considerevole!
Quindi, quale vetrina migliore per veicolare Bellezza e pensieri positivi?

Recentemente una barriera s'impone lungo il percorso. È un muro di sacchi che ospita “il giardino delle muse silenti”. Secondo le intenzioni degli organizzatori questa trincea dovrebbe indurre i visitatori a recarsi nelle altre aree interessate dall'evento artistico: marca, musmi e scolacium il parco archeologico di Roccelletta di Borgia, nei pressi di Catanzaro lido.



Non me ne vogliano gli organizzatori dell'evento.
Il suggerimento può andare bene per il musmi che si trova nella medesima area all'interno del parco cittadino, e forse anche per il marca situato giù all'imbocco del ponte Morandi, ma risulta improbabile, data la distanza e la poca entusiastica voglia di esplorare i resti della magna graecia degli abituali avventori, di una discesa scientificamente mirata a Scolacium.

Scolacium è un'area mitologica in antitesi con i modernismi forzati e fuorvianti d'improbabili installazioni pilotate e anche con le passeggiate di mamme e nonni con prole o cani al seguito.

Il parco della Roccelletta dovrebbe vivere di luce propria come accade per Pompei o Roma, con il turismo culturale che prende d'assalto i Fori Imperiali, e il Colosseo.

In Calabria c'è la stessa atmosfera che si vive nella Valle dei Templi ad Agrigento.
Nel parco archeologico la matrice è analoga; ci sono tracce della storia greca, bizantina e romana, tutte civiltà che invasero e imposero nuove conoscenze e stili di vita! C'è Pathos. C'è mitologia.

Antico e moderno sono mondi differenti che possono interagire culturalmente, e che, con le dovute cautele citazionistiche, simili a due rette parallele, potenziali binari della macchina definita 'accoglienza culturale' di un territorio storicamente ricco di mitologica bellezza, tempi storici che possono fare la differenza e creare anche quel benessere agognato e sbandierato dalla politica.
Progetti che non si possono improvvisare e nemmeno programmare a spizzichi e bottoni secondo personalissime convinzioni.

Detto ciò, si apprezza il tentativo e il coinvolgimento di quanti hanno preso parte alla realizzazione dell'attuale progetto.

mercoledì 31 maggio 2017

Cz. Corvo. Apprezzabili interventi di manutenzione

Civiltà.



Finalmente un po' di pulizia! Sembra di essere rinati. Sarà per effetto delle elezioni?
No ha vinto la gara una ditta di Lamezia Terme. Un dipendente mi ha detto che fanno prima i bordi, le grandi aree e poi attaccano coi marciapiedi.
Si ma se non puliscono bene bene e tolgono la terra che si è depositata lungo le cunette tra un mese rispuntano le erbacce più forti di prima.

Il dialogo tra i due continua. Si aggiunge un terzo e si sente in dovere di citare i temi trattati da un conduttore televisivo circa le esuberanze nelle aziende forestali e il mancato inserimento degli stessi operai in esubero nei lavori di pubblica utilità.

Radio corvo inizia il tam tam. Dopo lunghi mesi, per non dire anni, di degrado e abbandono, finalmente, si respira aria di civiltà.

Il parco giochi dei bimbi torna ad essere fruibile. Le mamme non hanno il terrore che i loro figli possano fare incontri ravvicinati di un certo tipo e i pochi che passeggiano lungo il viale che circonda il quartiere camminano con più serenità. Anche se tutti sperano in una manutenzione programmata e duratura nel tempo a venire, per il momento apprezzano il lavoro svolto e poco importa se a svolgerlo è una ditta privata o le maestranze in esubero negli enti pubblici. Per il futuro si auspica una manutenzione intelligente che anticipi le emergenze e tolga dall'indecente stato di degrado cui è costretto dall'assalto ciclico della natura il quartiere corvo di Catanzaro.

giovedì 26 novembre 2015

Rispetto delle regole x una corretta integrazione

CATANZARO: TERRA DI NESSUNO?

Se l'immigrato è lasciato a sé stesso. 


Non è la prima volta e non sarà l'ultima che qualche testa calda spinta dalla necessità del vivere giornaliero faccia prepotenza a casa degli altri.
La vicenda di questa mattina, relativa al posteggiatore abusivo che caccia un automobilista da una zona franca qual è lo spazio libero nei quartieri cittadini, l'ho già sentita altre volte e anche il sindaco Abramo e il Prefetto ne sono a conoscenza perché altri cittadini hanno denunciato episodi analoghi.

È inverosimile che fatti del genere accadano nella tranquilla e civile Catanzaro. Ed è ancora più tragico che le “angherie” di questa gente emarginata siano perpetrate nelle vicinanze di luoghi in cui il dolore si tocca con mano: l'ospedale civile “Pugliese-Ciaccio”.
Chi si reca all'ospedale ha già un pesante fardello da sopportare e non può mettersi a litigare con gente ancora più disgraziata portatrice di dolori ancora più grandi legate a storie disumane vissute involontariamente.
Stessa cosa vale per l'area antistante la banca di Marina di Catanzaro, i super mercati, le farmacie. Laddove, appunto, si svolgono attività che richiamano grandi numeri di persone in forma di clienti e avventori.

martedì 11 febbraio 2014

Euro cultura e socialità del lavoro

Breve analisi sulla via dell'Europa unita.

Tra alti e bassi ce la siamo sempre cavata. dal blasonato feudo al latifondo borghese; dal brigantaggio alla 'ndrangheta, o mafia tanto per intenderci, dal Parlamento maschilista e elitario al democratico e pluralista. Sì, ce la siamo sempre cavata.

Abbiamo (i nostri padri) ricostruito l'Italia del dopoguerra; dato valore alla lira lavorando sui campi e edificando fabbriche; appreso mestieri e divulgato saperi, arte e cultura.

C'è stato, tutto sommato, il benessere in Italia. Gli anni '70 iniziano ad essere gli anni della svolta. E visti i fermenti culturali che agitavano le università, gli studenti in generale, che lasciavano le aule e andavano davanti i cancelli e nei collettivi delle fabbriche per confrontarsi con il mondo produttivo del proletariato, si supponeva ben altro epilogo.

I leader dei movimenti studenteschi a venire non seppero contrastare intellettualmente, come i loro predecessori, il malcostume, che, durante la crescita economica, invase e deturpò le debolezze sorrette dagli egoismi individuali.

Il declino è dietro l'angolo. Gli anni '80 fanno capolino tra politiche di austerità e passeggiate con targhe pari e dispari, inibizioni ai motori inquinanti nei centri storici delle grandi metropoli, crisi del mercato delle automobili, cassa integrazione e ferie forzate.

Tra gli anni '80 e '90 si sente parlare di lira pesante e il malumore serpeggia tra la gente. Era, quella della lira pesante, una proposta politica, se non ricordo male, dell'onorevole Andreotti e comunque di uno dei ministri di uno dei suoi tanti governi.

Giulio Andreotti, tra luci e ombre, fu un grande statista e seppe difendere il lavoro e i lavoratori in ossequio a quanto sancito dalla Costituzione della Repubblica.
Tra le tante azioni del suo mandato pubblico ce ne fu una che oggi potrebbe essere suggerita ai nuovi governanti e farla diventare un cavallo di battaglia: bloccò per qualche anno, per evitare problemi occupazionali correlati alla digitalizzazione del sistema telefonia pubblica in Italia, il montaggio delle centrali telefoniche pubbliche con tecnologia tedesca.

sabato 21 luglio 2012

Rapimenti, riScatti e affini oltre frontiera

Volontari, soldati e lavoratori a rischio laddove legge e civiltà sono componenti astratte.

Secondo quanto pubblicato dalla stampa pare che la libertà di Rossella Urru e di altri tre cooperanti sia costata 15 milioni di euro. Qualcun altro parla di due o tre milioni di €. ma alla base di tutta la vicenda, anzi le vicende delle ONG che operano nei territori a rischio c'è, oltre alla naturale questione solidale con chi soffre e i relativi aiuti da portare, da metter in preventivo quella parte di rischio ormai noto a tutti che potremmo definire “dei rapimenti a scopo di riscatto”.

La cooperazione solidale in Africa, come la presenza dei lavoratori tout court nei paesi sottosviluppati e in regimi fuori da ogni legalità, si sta tramutando in un vero affare economico per le organizzazioni malavitose e in un impegno sociale ad alto rischio per i governi dei volontari che, quando non ci lasciano le penne nelle cosiddette missioni caritatevoli ed emancipatrici a favore degli oppressi, sono costretti a soddisfare le richieste dei rapitori. Esborsi che vanno ad assommarsi alle tante tasse dei cittadini.

Volontari, lavoratori, soldati, tecnici, giornalisti rapiti per essere usati come moneta di scambio, come “cavallo di ritorno” insomma! Simile a quello, tristemente noto nel nostro paese, associato alle auto rubate, alle quali, i ladri, assegnano un valore economico che il derubato deve pagare se vuole indietro la refurtiva.

Certo! La vita umana non ha prezzo! Fa bene lo Stato a mettere in campo tutte le risorse che ha per salvaguardare la vita dei suoi cittadini, ma non dimentichiamo che ognuno di noi ha il dovere di essere oculato guardiano della propria, di vita!

Se poi, intraprende viaggi e missioni pericolose oltre alle vaccinazioni del caso e a tanta passione missionaria deve anzitutto studiare i rischi, metterne qualcuno in più in conto e se nonostante la sua avvedutezza cade nelle mani dei rapitori non dica alle telecamere, una volta libero: non vedo l'ora di ritornare laggiù!

Che diamine!, prenditi un attimo di riflessione seria.
Medita su quel vecchio saggio indiano che dice; se uno ha fame non dargli da mangiare ma fai in modo che lui sappia procacciarsi da vivere!


giovedì 21 giugno 2012

lasciato morire nel catrame perché privo di microchip

Ieri le agenzie di stampa hanno diramato una notizia che senz'altro sarà passata inosservata perchè non tocca temi caldi quali il lavoro, l'occupazione, le tasse, il governo, l'euro, le pensioni e via dicendo. Ma se ci soffermiamo per un attimo e valutiamo l'episodio nella sua oggettiva drammaticità non possiamo che concludere con l'amara convinzione di aver toccato il fondo.

A chiedere lumi agli organi preposti è il presidente della regione Calabria Giuseppe Scopelliti, il quale, dopo essere stato messo a conoscenza dell'accaduto, investe il dirigente generale del dipartimento tutela della salute Antonio Orlando.  

Ma vediamo cosa è successo:

Non si sa come sia potuto accadere ma un cane è stato trovato in un fusto di catrame a Reggio Calabria. Qualcuno dice che forse è caduto saltando da un muretto prospiciente ed è rimasto imprigionato nel bidone pieno di catrame che, rassodando, ha stretto in una morsa pastosa le zampe del povero cagnolino.
Non c'è bisogno di essere animalista o possedere un cane per immaginare le sofferenze e i guaiti d'aiuto di chi ferito e prigioniero attende la morte tra l'indolenza dei passanti e del veterinario che, ligio al dovere, lo lascia nel fusto di catrame perché non censito nell'anagrafe canina reggina.

Secondo quanto riportano le testate giornalistiche e denunciano le associazioni animaliste, il veterinario, chiamato da alcuni cittadini, non avrebbe operato alcun soccorso perché l'animale era privo di microchip.

sabato 20 febbraio 2010

Acqua, no alla privatizzazione!


“Non avrei mai pensato che la politica potesse diventare a tal punto il paladino dei potentati economico-finanziari”.
Così Padre Alex Zanotelli commenta le recenti modifiche alla legge 133/2008 che rafforzano la privatizzazione dell’acqua. E con altrettanta forza invita tutti a inviare mail a beni_comuni@libero.it e scrivere: aderisco, affinché venga abrogata l’ennesima iniquità di un governo che sta solo dalla parte delle lobby.

Ecco di seguito una lettera che vale la pena di divulgare.
“MALEDETTI VOI….!”
Non posso usare altra espressione per coloro che hanno votato per la privatizzazione dell’acqua, che quella usata da Gesù nel Vangelo di Luca, nei confronti dei ricchi :” Maledetti voi ricchi….!”
Maledetti coloro che hanno votato per la mercificazione dell’acqua .
Noi continueremo a gridare che l’acqua è vita, l’acqua è sacra, l’acqua è diritto fondamentale umano.
E’ la più clamorosa sconfitta della politica. E’ la stravittoria dei potentati economico-finanziari, delle lobby internazionali. E’ la vittoria della politica delle privatizzazioni, degli affari, del business.
A farne le spese è ‘sorella acqua’, oggi il bene più prezioso dell’umanità, che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’aumento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese( bollette del 30-40% in più, come minimo),ma soprattutto dagli impoveriti del mondo. Se oggi 50 milioni all’anno muoiono per fame e malattie connesse, domani 100 milioni moriranno di sete. Chi dei tre miliardi che vivono oggi con meno di due dollari al giorno, potrà pagarsi l’acqua? “
Noi siamo per la vita, per l’acqua che è vita, fonte di vita. E siamo sicuri che la loro è solo una vittoria di Pirro. Per questo chiediamo a tutti di trasformare questa ‘sconfitta’ in un rinnovato impegno per l’acqua, per la vita , per la democrazia. Siamo sicuri che questo voto parlamentare sarà un “boomerang” per chi l’ha votato.
Il nostro è un appello prima di tutto ai cittadini, a ogni uomo e donna di buona volontà .Dobbiamo ripartire dal basso, dalla gente comune, dai Comuni.
Per questo chiediamo:
AI CITTADINI di
-protestare contro il decreto Ronchi, inviando e -mail ai propri parlamentari;
-creare gruppi in difesa dell’acqua localmente come a livello regionale;
-costituirsi in cooperative per la gestione della propria acqua.
AI COMUNI di
-indire consigli comunali monotematici in difesa dell’acqua;
-dichiarare l’acqua bene comune,’ privo di rilevanza economica’;
-fare la scelta dell’AZIENDA PUBBLICA SPECIALE.
LA NUOVA LEGGE NON IMPEDISCE CHE I COMUNI SCELGANO LA VIA DEL TOTALMENTE PUBBLICO, DELL’AZIENDA SPECIALE, DELLE COSIDETTE MUNICIPALIZZATE .
AGLI ATO
-ai 64 ATO( Ambiti territoriali ottimali), oggi affidati a Spa a totale capitale pubblico, di trasformarsi in Aziende Speciali, gestite con la partecipazione dei cittadini.
ALLE REGIONI di
-impugnare la costituzionalità della nuova legge come ha fatto la Regione Puglia;
-varare leggi regionali sulla gestione pubblica dell’acqua.
AI SINDACATI di
-pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua;
-mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua.
AI VESCOVI ITALIANI di
-proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano sulla scia della recente enciclica di Benedetto XVI, dove si parla dell’”accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni o discriminazioni”(27);
-protestare come CEI (Conferenza Episcopale Italiana) contro il decreto Ronchi .
ALLE COMUNITA’ CRISTIANE di
-informare i propri fedeli sulla questione acqua;
- organizzarsi in difesa dell’acqua.
AI Partiti di
- esprimere a chiare lettere la propria posizione sulla gestione dell’acqua;
-farsi promotori di una discussione parlamentare sulla Legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua, firmata da oltre 400.000 cittadini.
L’acqua è l’oro blu del XXI secolo. Insieme all’aria , l’acqua è il bene più prezioso dell’umanità. Vogliamo gridare oggi più che mai quello che abbiamo urlato in tante piazze e teatri di questo paese : “L’aria e l’acqua sono in assoluto i beni fondamentali ed indispensabili per la vita di tutti gli esseri viventi e ne diventano fin dalla nascita diritti naturali intoccabili- sono parole dell’arcivescovo emerito di Messina, G. Marra. L’acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne illecito profitto,e pertanto si chiede che rimanga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubbliche , che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione al costo più basso possibile.”
Alex Zanotelli

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