Le tempeste si superano insieme

Il brusio iniziale è diventato rumore assordante. La deflagrazione è un fenomeno costante che si ripete ogni attimo. I giornalisti martellano incessantemente noi malcapitati che sediamo difronte a uno schermo qualsiasi. Le notizie, che rasentano la disinformazione di massa, colpiscono e minano dalle fondamenta l'equilibrio mentale dei più esposti e propensi a credere a quanto è vomitato nelle pubbliche piazze.

Numeri di contagiati, morti, discutibili quantità di vaccini gettati sul mercato sanitario in fretta e false notizie di contagiati da personale sanitario no vax. Sarà tutto vero o è un sogno dal quale non ci sveglieremo?

Sembra impossibile eppure è trascorso un anno dalla scoperta del virus. E nel balletto della politica sbandierato dalla notizia che conta si cantano le lodi delle imprese spocchiose di chi alza sempre la posta pur di remare contro per guadagnarsi il primo posto sotto l'occhio di bue dei talk show.

Sembra di assistere ad una gara di tango appassionato tra personaggi sfuocati a braccetto con affari multinazionali, imprenditori, predatori senza scrupoli e lobby che hanno trasformato la Salute Pubblica in un enorme incommensurabile affare.

Le ASP sono aziende di diritto pubblico e dovrebbero garantire l'erogazione dei servizi sanitari ai cittadini. Ma chiunque abbia avuto necessità del servizio pubblico sanitario capisce bene di cosa parliamo. Inutile sparare sulla croce rossa!

Inutile elencare le difficoltà degli ammalati spesso dovuti a burocrazie cangianti e all'assenza di dialogo tra gli uffici e enti. Pare che l'anagrafe intelligente strutturata dai codici che schedano i cittadini fin dalla nascita abbia delle falle e se a queste sommiamo l'indolenza di certi burocrati, la furbizia che aguzza l'ingegno di un certo strato sociale messo alla fame per rimanere nello stato di necessità perenne, allora diventa comprensibile il modello di vita a cui siamo costretti.

Dalle catastrofi ambientali, tra terremoti e tsunami, siccità, malattie e ricerca, la storia si ripete e si fa più cruenta di volta in volta. I dirigenti messi a governare gli eventi, forgiati dalle esperienze regresse, indossano maschere di circostanza e dopo il primo accorato dolore tornano ad accontentare le cordate che li ha messi lì.

il caos in cui regnano malaffare e necessità indotte continua a riformulare nuove dipendenze. Sono poche le persone buone che svolgono il dovere come una missione e servono con decisa devozione la società. Son quelli che sanno chiedere scusa per gli errori commessi o indotti e chiedono scusa anche per i collaboratori che non hanno saputo rimediare ai bisogni comunitari.

Le tempeste si superano insieme! Possibilmente lavorando in silenzio. Seriamente!

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