Catanzaro si prepara alla grande festa pop
Tra tralicci che si innalzano e curiosi che osservano, cresce l’attesa per uno spettacolo che promette emozioni. E intanto, tra un passo e l’altro, si insinua una domanda: cosa ci riserva il futuro prossimo?
Racconto breve: "Aspettando il pescato"
I preparativi fervono, il ritmo è serrato. Le maestranze si muovono con precisione, ognuno al proprio posto, ognuno con il proprio compito. Ma non tutti partecipano a questo affaccendarsi: c’è chi, voltando le spalle al trambusto, si gode il sole in silenzio. I gabbiani, spettatori indifferenti, sembrano ignorare il mondo degli umani.
Non attendono palchi né riflettori. Aspettano solo il ritorno di chi ha sfidato la notte, issando reti sotto il lume tremolante delle lampare. Sanno che, se la fatica ha avuto fortuna, ci sarà anche per loro una parte del bottino.
Issare le reti non è un gioco. Non è una festa. La festa, per entrambi, arriva solo quando il mare è generoso e il pescato abbondante.
Il quartiere marinaro di Catanzaro si prepara a vivere giorni di luce e musica. I tralicci si innalzano come moderne colonne di un tempio effimero, e qualche passante si ferma, incuriosito, a osservare il lento dispiegarsi di ciò che sarà. È il preludio alla grande festa pop, quella che ogni anno accende cuori e piazze, e che stavolta ha scelto il mare come sfondo.
I gabbiani continuano a volare sopra le teste, indifferenti al fermento umano, mentre le maestranze lavorano con dedizione. Il sole accompagna ogni gesto, ogni vite serrata, ogni cavo steso. E intanto, tra un passo e l’altro, si insinua una domanda: cosa ci riserva il futuro prossimo?
Forse nuove emozioni, forse incontri inattesi. Forse solo il piacere di ritrovarsi, sotto un cielo che promette festa.

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