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Visualizzazione dei post con l'etichetta leggi dello Stato

Prima e dopo l'italicum sulle macerie della democrazia

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Basta poco per spaccare tutto e gettare nel cesso la famigerata acqua sporca con dentro il bambino. Da noi è così ogni giorno. I telegiornali e talk politici sono la fotografia dell'inettitudine nostrana. Urla in pubblico e abbracci in privato quando si riesce a mandare in segno il colpo. Dal '45 ne è passata di acqua sotto i ponti della Repubblica. Un'acqua dapprima cristallina satura d'ossigeno e buoni propositi che man mano si è intorbidita nel trasportare macerie sociali e ingiustizie continue. Ogni governo, partito, associazione e ogni singolo uomo ci ha messo del suo per portare l'acqua al proprio mulino salvo alcune persone sane e giuste che si possono contare sulle punta delle dita per avere lavorato al servizio della collettività per amore. Questo dicono i fatti! Non serve scappare o fare leggi, giuste o sbagliate che siano si dimostrano inutili davanti alle menti egoiste malate di accaparramenti materiali.

Imu, Bank italia, legge elettorale è ora di chiudere le danze

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Mentre divampa la guerra sulla legge elettorale la banca d'Italia fa trapelare una notizia per niente positiva per i contribuenti: se il governo non fa passare il decreto sull'IMU si dovrà pagare anche la seconda rata che dovrebbe essere coperta attraverso un intervento fiscale su banche e assicurazioni. Siamo alle solite! Questi sciagurati che sono al governo sanno solo parlare e approvare i decreti che interessano a loro. Sia chiaro, non mi riferisco alla rata IMU ma alla serietà e competenza che li contraddistingue dal resto dei dirigenti degli altri Paesi. Qui da noi le lobby, le amicizie particolari sono al di sopra del bene comune. E il dibattito sulla legge elettorale ne è la prova certa. È chiaro a chiunque: si tratta di riformare una legge dello Stato, buona o cattiva ma pur sempre legge che ha lasciato governare cittadini di dubbia cultura politica. Il dibattito è inesistente in Parlamento. Anzi è un out out di due signori che dicono di rappresen...

I privileggi dei Cappellani Militari, strano modo di predicare

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Non c'è bisogno di essere in crisi per capire che 17 milioni di euro sono troppi per predicare il vangelo alle truppe militari. Tanto ci costano i cappellani militari che, secondo una legge del 1961, la numero 512 del primo giugno '61, norma l'avanzamento e il trattamento economico del personale che assiste spiritualmente le forze armate italiane. Vergogna! Come si può quantificare la parola di Gesù che predicava tutt'altro in base ai gradi militari? Eppure questo accordo c'è stato con la benedizione del vaticano che vede andare in pensione, una ricca pensione, il cappellano militare a 62 anni. E sono necessari appena 15 anni di servizio!, per avere erogato un assegno pensionistico simile ai militari di alto rango. Cioè, con parole povere, il cappellano militare addetto: un prete che entra a dire messa e confessare i militari in una caserma ha diritto al grado di tenente. Poi, sale di grado e diventa cappellano militare capo: capitano! Fino a conquist...

la bellezza come antidoto alla speculazione

Molti dei concetti fondanti di solidarietà, giustizia, emancipazione e cultura, punti fermi e inalienabili, sono caduti sotto l'agguato emergenziale del secolo. La bolla economica ha avviluppato economia e lavoro; culture e civiltà; religioni, spirito e materia. In questo clima aleggiano le nostre menti. Un clima oscurantista che non lascia presagire niente di buono. Ma qualcosa ancora può cambiare se si ha il coraggio intellettuale di rimuovere tutti gli ostacoli messi in atto dall'egoismo dominante. A suffragio del mio soliloquio chiamo a supporto una mente chiara e lucida che si è spesa e continua a farlo per migliorare le condizioni sociali delle menti sensibili. Secondo Vittorino Andreoli “ non sipuò consegnare una società alla finanza se si vuole ridurre la distanza tra le leggi e la civiltà fatta di rispetto dell'altro e senso del limite. Pertanto, il nostro problema non è quello di mettere a posto i conti ma ritornare alle radici, ai valori di un...

anche chi si astiene finanzia i partiti

Come funziona il rimborso ai partiti? Dopo il referendum del 1993 che aboliva il finanziamento pubblico ai partiti, i signori della politica hanno attuato delle modifiche alla legge in modo da aggirare l'ostacolo posto dai cittadini. Per far sì che dalle casse dello Stato possano continuare ad arrivare nelle tasche dei (tesorieri?) partiti i soldi pubblici, nel 1999 è stato istituito un meccanismo, valido ancora oggi ma, migliorato a favore dei partiti con successive modifiche. Mentre la legge del 1999 istituiva un fondo attivo per un solo anno, il cui ammontare era stabilito moltiplicando gli elettori per 4.000 lire (cioè 2,07 euro) già nel 2002 veniva modificata “riducendo” il costo di un elettore a 1 euro, ma attivando la ripetizione annua per tutta la durata della legislatura, perciò aumentando potenzialmente il costo a 5 euro ad elettore. A questo punto, un cittadino qualsiasi, nauseato da tanta spregiudicatezza, per non ritenersi “cornuto e mazzijato” potrebbe pens...

Manifesto dell'Arte Libera

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L’arte non è proprietà, ma esperienza. Ogni opera è un dono.

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2. La Creatività è un Diritto

Ogni individuo ha il diritto di creare, sognare, esprimersi.

Dove vorresti vedere più arte?

3. L’Artista è Voce del Tempo

L’artista è testimone del presente. È coscienza, non ornamento.

Quale artista ti ispira?

4. L’Arte è Rivoluzione Pacifica

L’arte deve interrogare, liberare, accendere pensieri.

Hai mai creato qualcosa che ha fatto riflettere?

5. Cultura come Bene Comune

La cultura è linfa vitale della democrazia. Deve essere condivisa.

Come rendere l’arte più accessibile?

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