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mercoledì 2 novembre 2022

Ostaggi in mare, con quale coscienza si blocca lo sbarco?

 “Abbiamo chiesto al governo italiano di dare velocemente soccorso!”

Così risponde il governo tedesco agli sproloqui che si sentono in giro in merito alle navi delle ong cariche di migranti ancorate al largo delle coste italiane.

Sui giochi di parole della politica spicciola si consumano i sogni di tanta povera gente costretta a intraprendere i viaggi della speranza.

Non si vogliono trovare colpevoli, si chiede solo di porre fine al viaggio di donne, uomini e bambini partiti dall'Africa in cerca di una vita migliore.

E se più di mille persone sono bloccate nelle 3 navi delle Ong molti di più si chiedono se “questo è un uomo... che vive o muore per un sì...”.

La cieca crudeltà di uno sparuto gruppo che dovrebbe guidare le sorti del proprio popolo e prendersene cura condiziona e determina azioni nefaste di intere nazioni.

Purtroppo i fatti recenti gridano forte e chiaro che non sono bastate le atrocità tramandate dalla storia per migliorare le menti e far sì che non si verificassero più delitti contro l'umanità.

lunedì 10 febbraio 2020

Delinquere non conviene!




È determinato, Nicola Gratteri.  

Tra le varie domande e risposte che riceve e dà alla giornalista Lucia Annunziata viene fuori un quadro semplice, quasi naif. Semplice ma non riduttivo dei costumi mentali della società contemporanea.
Il suo modo schietto disarma chi lo ascolta e senza mezzi termini dice ciò che pensa:

“Il problema corruzione nella magistratura c’è, possiamo parlare del 6-7 per cento. È grave, inimmaginabile, terribile. Noi guadagniamo bene. Io prendo 7.200 euro e si vive bene e non c’è lo stato di necessità. Io penso che sia un fatto di ingordigia. Il potere è avere incarichi o chiedere incarichi per amici degli amici”.

Da Magistrato ragiona sui misfatti e applica le leggi scientificamente.

Nicola Gratteri è convinto che si debba fare intendere in modo assoluto che delinquere non conviene! E l'inconvenienza si dimostra con la determinazione assoluta dell'applicazione delle leggi. Strumento a disposizione dei magistrati. Quindi indagini, intercettazioni, processi equi, sequestro dei beni e tolleranza zero.

L'emotività non esiste. Non ha margini d'esistere. Ci sono le leggi e si applicano!

L'equazione è semplice!

Vorrei soffermarmi sull'aspetto dell'ingordigia da lui citata.

L'ingordigia ha due aspetti.
La prima, la più drammatica è dettata dal bisogno, e chi percepisce una rendita dignitosa non conosce. Come giustamente afferma il dottor Gratteri.

La seconda è più subdola, potrebbe essere associata alla patologia nevrotica di chi ha fame e non riesce a colmarla.
Quindi,
Sete di potere. Ricchezza. Egocentrismo. Miti amplificati dall'eccessiva esposizione mediatica. Vanagloria...

Entrambi gli aspetti sono delle “necessità”. E le necessità quando diventano patologie necessitano di cure. Restrittive, scientifiche, ma anche culturali, educative. Perché la sensibilità individuale e collettiva è una piantina che per crescere e rimanere verde necessita di stimoli ambientali sani; buoni esempi. Sane letture. E, perché no! Buoni programmi ludici creativi.

lunedì 20 gennaio 2020

L'ira del padre

Assistere allo sfogo di un padre. Vederlo commuovere. La voce rotta dal pianto ma subito ricomposta. Suscita empatia. Solidarietà umana. E comprensione per tutto quello che ne consegue.

Mi riferisco allo sfogo del conduttore televisivo “art.21 della costituzione italiana”.

Lino Polimeni lancia accuse pesanti al sindaco della città e al consiglio tutto che ha mandato l'unico non indagato, Polimeni junior, in pasto nell'arena di Giletti.

Giletti e i suoi ospiti hanno fatto il loro mestiere di giornalisti. E Marco ha risposto col piglio garantista di chi crede. Ha snocciolato numeri ma non ha potuto rispondere esaurientemente. In concreto non ha dato notizia della serietà con cui si effettuavano le commissioni e su quali problemi, nonché risoluzioni, dei cittadini, che sono diversi.

Marco Polimeni ha cercato di difendere l'indifendibile nella trasmissione della 7. quasi sotto accusa, anche lui insieme ai 29 consiglieri indagati per “falso”, nella trasmissione, ha suscitato tenerezza a quanti smaliziati dalle continue trappole innescate sui territori minati della politica ma che non ha convinto la cultura mediatica del genitore e, di conseguenza, la furia del padre in quanto esperto conduttore televisivo.
Un genitore cosciente delle insidie cui il figlio è stato esposto ovviamente si prodiga in una difesa estrema a favore di un ragazzo pulito e pieno di buoni propositi che si è affacciato alla politica e reso vittima sacrificale dai marpioni della politica locale.

Sempre secondo le esternazioni di Lino Polimeni, il capitano ha abbandonato la nave prima dei passeggeri e dei marinai. Si è messo su una scialuppa di salvataggio e fatto rotta su un isola deserta in attesa che arrivi il 26 e spartiscano il potere locale.

Assessorati regionali, vicepresidenze...

In virtù del garantismo, dobbiamo prendere in considerazione anche la “buona fede del sindaco Abramo”:
Abramo, anche lui non indagato per questi fatti, potrebbe avere sottovalutato la gravità dell'episodio e lasciate ad un giovane l'esposizione mediatica e la difesa dei 29 furbetti.

Ma una cosa è certa:

in città si sente dalla notte dei tempi il laconico mormorio degli scontenti che lanciano invettive e congetture alla classe dirigente politica e amministrativa.
E, giustamente, il Polimeni annota:

ma se siete insoddisfatti perché li votate?

Se sono lì qualcuno ce li ha messi! Vi hanno promesso lavoro? Assunzioni, incarichi...

eppure ci vogliono migliaia di voti mentre per la manifestazione pro Gratteri eravamo appena mille e cinquecento duemila persone in piazza Matteotti a Catanzaro. 
Vergognatevi!

mercoledì 5 luglio 2017

Tutele negate

 Appropriazioni o espropriazioni dei diritti?

C'è chi innalza muri e tende reti per salvaguardare i confini nazionali e chi pianta pali nel terreno pubblico per tutelare intetessi privati.

In generale,
La proprietà privata toglie a molti, mortifica il principio sociale delle pari opportunità dell'ordine costituito in base ai principi dettati dalla democrazia e della libera circolazione dei popoli costretti a migrare in ambienti meno ostili e mossi dal principio fondamentale basato sull'autoconservazione individuale e dei congiunti in ossequio al diritto di potere  vivere una esistenza degna di chiamarsi VITA! Senza confini, gabbie materiali e schiavitù degeneranti. Questo per quanto concerne i grandi flussi migratori del momento. a prescindere dai mercanti di vite umane e da quanti nascondendosi dietro facciate pulite come le ONG lucrano sul male del secolo fomentando guerre e carestie.

 E nel piccolo dei campanili? L'avidità è in agguato se approfittando della totale indolenza, o, peggio omertà dei singoli, qualcuno si appropria di piccole aree pubbliche a ridosso delle strade cittadine.
Possibile che siamo diventati miopi fino a questo punto? Che non capiamo più cosa è la socialità e il vivere in comunione?

E' così vitale accaparrarsi pochi metri di terra che potrebbero servire per migliorare la viabilità e la vivibilità nei quartieri degradati spogliati delle più elementari architetture sociali utili ai bisogni urbani?

La vita e le azioni sono solo questioni d'interesei privato? No! non voglio credere che sia così!

Catanzaro, Corvo, via Magenta



martedì 25 ottobre 2016

Sfiducia dal basso a demagoghi e ciarlatani


Il cittadino è come un pesce fuor d'acqua. Disarmato difronte all'arroganza dei cattivi politici che usano il politichese per farsene e fare una ragione di Stato.


Il politichese basa la sua forza seduttiva e mistificatrice sull'ambiguità delle parole. Ogni cosa detta ha un suo immediato opposto.
Qualcuno dice di tagliare i privilegi alla casta? Bene! Subito pronta la risposta che squilibra i cittadini e rimette in discussione le parti ! “È demagogia!”

venerdì 15 luglio 2016

Dirigenti pa infedeli, e lo spoil system?

Parlare dei problemi locali senza soffermarsi su quanto accade nel mondo in generale e nel particolare sulla strage di Nizza potrebbe sembrare un piangersi addosso di qualcuno che guarda solo ed esclusivamente al proprio ombelico. Potrebbe ma non è così!

Ritengo che le rivoluzioni debbano partire principalmente dal proprio ombelico, dalle necessità. Anzi, prima ancora dalla propria testa. Dai bisogni primari quale la cultura che amplia la conoscenza e i saperi.
Qualcuno ha detto che per cambiare in meglio la società e renderla attenta ai bisogni comuni non c'è bisogno di andare in guerra, uccidere chi la pensa diversamente dai “buoni”. Per cambiare il modello di vita sociale attuale che si è dimostrato inadatto si deve fare un'azione purificatrice ed eliminare le scorie tossiche ancorate all'ego, all'accumulo forsennato di beni che ci portiamo dentro forse perché posseduti da fame atavica.

lunedì 11 luglio 2016

Politica e depistaggi mentali

“dicci ca sì e futtatinda, tantu non cangia nenta...”. Dì di sì e non ti preoccupare, tanto non cambia niente. (dice un adagio catanzarese).

ma come fai a non dire qualcosina in merito a quello che i media definiscono "l'asse"

“Gratteri-Oliverio-Magorno”.


Questi tre uomini delle istituzioni a vario titolo e sentimento parlano delle “nefandezze” che alcuni dirigenti regionali attuano da tempi immemorabili a danno dei calabresi onesti e, sempre secondo Gratteri, Oliverio e Magorno, pare che tutti i mali della Calabria li abbiano provocati loro. Può darsi che sia così. D'altronde Gratteri è credibile! È un uomo dello Stato che conosce benissimo l'animo e la cultura di una certa frangia umana che risiede in Calabria e anche fuori regione che ha le mani in pasta nei diversi settori economici e finanziari. Gente che fa favori e pretende favori dentro e fuori le istituzioni. La cosiddetta mafia dei colletti bianchi.
Questo fa paura! Ma andiamo per ordine.

lunedì 29 febbraio 2016

L'altra Europa

L'uomo è un animale programmato più che dalla sua cultura dai suoi bisogni e pur di mantenere il benessere raggiunto è capace, in sintesi, di vendere l'anima al diavolo.
I fatti recenti lo dimostrano, purtroppo, ancora una volta.
Cosa pensare quando intere nazioni costruiscono barriere per limitare la libertà degli altri che, secondo il misero pensiero dominante, potrebbero minacciarne la presunta tranquillità economica? E che dire dei mercanti di morte? Non fa differenza se fanno affari vendendo sogni di rinascite su altri territori o vendono armi, droga, documenti, commerciano derrate alimentari infette, distraggono fondi destinati ai bisognosi, violentano donne inermi e bambini.
Sono sempre e comunque assassini in cravatta e doppiopetto che nascondono i loschi affari dietro una parvenza di perbenismo.
courtesy M. Iannino
"l'altra Europa"

L'Europa, gli stati uniti d'Europa si chiudono a riccio davanti alla diaspora del secolo e l'Italia, che diventa passaggio obbligato dei popoli in fuga attraverso il Mediterraneo dalle guerre e dai tiranni africani, litiga sulla legge per le coppie di fatto e per dare dignità giuridica a lesbiche e gay.
Intanto chi è ricco e potente non ne ha bisogno! Prende la scorciatoia dell'utero in affitto all'estero, dove non è fuorilegge, che poi, perché in Italia lo hanno reso fuorilegge questo modo di procreare?

Il discorso si farebbe troppo lungo e ci porterebbe lontano. Specialmente se scantoniamo nella volontà di “possedere” un figlio proprio, in affido, o con modi differenti come se fosse un cagnolino da compagnia. Ma se proprio si è così altruisti e amorevoli perché non andare negli orfanotrofi e nei centri di raccolta dei profughi e si adottano famiglie intere?

lunedì 14 dicembre 2015

Parcheggiatori abusivi, fenomeno ancora da risolvere

Non so quali problematiche ci siano dietro il fenomeno dei posteggiatori abusivi che hanno invaso Catanzaro e la zona dell'ospedale civile “Pugliese-Ciaccio”. Sta di fatto che sono diventati padroni anche delle strade collaterali del quartiere catanzarese.
Catanzaro, via G. Mattei, parcheggiatore abusivo 

giovedì 12 marzo 2015

Caso Berlusconi Ruby, in giustizia è fatta?

Berlusconi è stato assolto.

La cassazione ha deciso che Ruby era, all'epoca dei fatti, maggiorenne e parente stretta di Mubarak e che, sempre Berlusconi, non ha approfittato del suo status telefonando alla questura per il rilascio di Ruby e farla affidare alla Minetti ?

Dimenticando la satira mondiale che all'epoca dei fatti ebbe a disposizione tanto di quel materiale di fare ridere anche gli struzzi, potrei anche dire che mi sta bene! sì. Mi sta bene questa soluzione adottata dai giudici della cassazione milanese.

martedì 24 settembre 2013

Accendere un'auto e attaccare targhe è facile

Difficile è far evolvere la collettività dall'arretratezza culturale imposta dalle caste.

Non passerelle ma lavoro come volano di cultura e legalità!

Mi son sempre chiesto a che valgono i simboli, le manifestazioni di piazza e persino i salotti culturali, dove, per intenderci, si parla tanto di letteratura, poesia, pittura, un po' meno di scultura e sempre con la puzza sotto il naso si addita l'ignoranza collettiva ché non legge, non si documenta, non amplia gli orizzonti con un buon libro.


http://aore12.blogIn Calabria, per combattere la 'ndrangheta e il malaffare che si associa ai colletti bianchi e alla politica, c'è stato un pullulare di targhe affisse sui muri dei municipi regionali con tanto di scritta: “QUI LA 'NDRANGHETA NON ENTRA!” Come se bastasse una sana intenzione, uno slogan, per annullare gli effetti di un malcostume cresciuto negli anni. Non si è voluto capire che laddove la miseria taglia con l'accetta gli animi e fa morire d'indigenza la fame fisica annulla anche la libertà, la volontà d'immergersi in una buona lettura.

Una sorta di asservimento dei reietti al potere che dà loro di ché vivere, salvo, poi, vedere comuni commissariati per infiltrazioni o contiguità mafiose, fa stare nell'inferno dell'ignoranza la maggior parte della popolazione. Ma questo non accade solo in Calabria!

In “Presa Diretta” un “dipendente” dei poteri nascosti così giustifica il suo atto di gratitudine al microfono del giornalista: “Come posso, quando mi chiama, rifiutare un favore a chi mi ha dato lavoro?”
http://aore12.blog
Giancarlo Siani

Cosa significa, si spieghi meglio. “Anche col voto”.

Insomma, i simboli sono importanti ma non importantissimi laddove regna la fame la disoccupazione e nessuna voglia di far crescere la cultura da parte di chi detiene il potere.
Che rilievo può avere l'accensione della macchina di Giancarlo Siani, giovane reporter ucciso dalla camorra per i suoi scritti su il Mattino di Napoli nello sfacelo totale di una Repubblica guidata da gente che per mantenere i conti dello Stato in ordine toglie il lavoro ai dipendenti pubblici e privati ma mantiene intatti i privilegi dei ricchi e affama il 90% dei cittadini?

Simili presupposti non lasciano spazio alla speranza checché ne dicano scrittori, intellettuali, politici che assediano gli schermi e i media.


mercoledì 1 agosto 2012

cittadini attenti o ciarlieri amanti del gossip?

L'impoverimento economico, la miseri, la precarietà ci imbruttiscono.
Nello stato di povertà, la sfiducia avvelena il clima sociale ed è facile incriminare chi, secondo un proprio modello di vita condizionato da precarietà e fame o da semplice innata vena polemica, vede nel benessere altrui il male, anche dove non c'è.

Oggi nel web, un post ha raccolto le curiosità e l'indignazione dei navigatori che lo hanno letto. Anch'io, l'ho letto.

Il post in questione evidenzia la proposta 02-606/2012 e il relativo decreto della regione Calabria n°6649 del 14 maggio 2012 inerente le spese di rappresentanza e la liquidazione delle fatture per un ammontare totale di € 5.555,50.
Le fatture, intestate a organi di governo regionale, assessori, ufficio di gabinetto, presidente e vice, tutte provenienti da ristoranti, alberghi e bar, hanno suscitato facile sarcasmo e indignazione specie in chi deve saper inventare pranzo e cena con i pochi spiccioli disponibili.

Com'era prevedibile, d'altronde!

Ora, dando per scontato che un pochino di morigeratezza e di parsimonia non guastano mai, specie per rispetto a chi sta messo male, viene spontaneo chiedere: a chi servono questi rumori mediatici?
Non si vedono illeciti nelle spese approvate e liquidate nel decreto.
D'altronde, le istituzioni in questione, (non dimentichiamo che stiamo parlando degli organi di governo regionale) utilizzano un istituto contrattuale previsto dalla legge che si chiama “rimborso spese di rappresentanza effettuate dai componenti della giunta regionale, dal presidente e dagli uffici preposti alla cura degli incontri istituzionali”; istituto pubblicato, appunto, nel gazzettino degli atti e delle leggi regionali espletate dagli organismi politici in carica.

Il resto, ove si riscontrassero anomalie, è compito della magistratura. A noi il compito di suggerire saggezza e rispetto delle regole nell'espletare il servizio pubblico per antonomasia: la politica.
Certo, se vedessimo i dipendenti regionali o qualsiasi altro impiegato abbuffarsi al bar con i soldi nostri diventa nostro compito denunciarli ma per il resto le parole gratuite non servono. Anzi sono dannose per l'immagine dell'intera collettività.


mercoledì 30 maggio 2012

mercato delle scommesse sport e gioco calcio

CALCIO MARCIO: LE SAGGE PAROLE DI MONTI


solo chi è in malafede oppure ha interessi a che le cose non cambino può indignarsi o esprimere giudizi negativi nei confronti del prof. Mario Monti in merito allo scandalo del calcio scommesse.

Cosa c'è di disdicevole in chi esprime ''profonda tristezza'' per la vicenda del calcio scommesse e nel contempo invita a ''guardare dentro noi stessi''?

Il presidente del Consiglio coglie l'occasione e al termine del vertice intergovernativo italo-polacco, nella conferenza stampa, parla dello scandalo che ancora una volta scoppia nel mondo del calcio malato.
''E' così facile per i cittadini italiani non impegnati in attività politica come lo sono stato io e come tornerò ad esserlo, che sono la grande maggioranza, localizzare tutti i mali dell'Italia nella politica. E' un errore; ci sono gravi difetti nella politica ma in un Paese non esiste quella separatezza che a volte esponenti della società civile trovano comodo pensare che esista. È triste e fa rabbrividire quando un mondo -che e' espressione dei valori più alti dello sport, dei giovani, della competizione, della lealtà dimostra aspetti cosi' riprovevoli della vita umana''. In questi anni ''abbiamo visto fenomeni indegni'', sottolinea Monti, come la lotta tra le tifoserie e la lotta sugli spalti, con ultimo “quell'invisibile ricatto” verso i giocatori del Genoa che ''si sono tolti la maglia di fronte a centinaia di sfegatati''.
Parlo da persona appassionata di calcio, non è una proposta, e mi domando se non gioverebbe una sospensione di due o tre anni". Anche se, come ricorda Abete: 64 milioni di contributi corrisposti dal Coni alla Federcalcio, come certificano i bilanci Coni,, sono impiegati esclusivamente per l'attività del calcio dilettantistico, del settore giovanile e scolastico, per le nazionali giovanili, per il funzionamento della giustizia sportiva, per il mondo arbitrale che ogni anno in tutti i campionati garantisce la disputa di 700 mila partite".
Insomma è un mondo che genera affari ma anche educa e come si suol dire bisogna fare attenzione a non buttare l'acqua sporca con tutto il bambino.

sabato 9 luglio 2011

la fenice della politica rigenera mostri

Stesso tatticismo stesse facce in politica. Questo il nuovo che avanza. Gregari di ben noti personaggi politici che gestiscono i destini degli uomini e della terra occupano le platee di oratori che mettono la faccia per dare credito e consolidare castelli strapieni di demagogia inconcludente. Anche in Calabria è così! il giovane Salvatore Scalzo è tallonato da vicino da uno stuolo di facce note per avere ricoperto incarichi istituzionali e non fin dalla prima repubblica quando a far la voce del padrone era la DC. Gente incartapecorita che continua a governare la società nei modi consacrati dalla politica, che parla di legalità, lavoro, diritti, cultura, emancipazione e inserimento delle classi meno ambienti, solo per incantare i creduloni e mantenere il potere.
Come spiegare altrimenti la soppressione della Consulta per la legalità dallo statuto regionale calabrese ad opera della giunta Loiero?
La notizia, appresa stamane dall'editoriale di Paolo Pollichieni direttore del Corriere della Calabria, lascia sconcerto e amarezza proprio perché la sinistra, paladina di tutte le battaglie legali e sociali, depenna, forse inconsapevolmente, un ottimo strumento di legalità dai meccanismi regionali.
Ma niente paura! Di contro la commissione sulla legalità attuale ha dato fondo ai fondi per comprare chiodi, martelli e targhe da consumare sui portoni dei comuni calabresi per sentenziare un monito da brivido: qui la mafia non entra! E per gli 'ndranghetisti che non sanno leggere? Niente paura. Per loro un bel disegnino col divieto di accesso alle coppole con la lupara.

lunedì 7 marzo 2011

la legge è uguale per tutti

aore12
v.u. Cz, sanziona v.u. altro comune per sosta vietata (prossimità di curva)

Quando è guerra, è guerra per tutti!, rispose la nonnetta della barzelletta al ragazzo che l'apostrofò sbalordito quando la vide in fila con le giovani donne.

Ma nella realtà, e in tutt'altre situazioni, le persone ligie al dovere non fanno distinzioni e applicano la legge senza guardare in faccia nessuno. Perché la legge è uguale per tutti!

E tutti siamo tenuti a rispettarla!

lunedì 11 ottobre 2010

con Gratteri per una società migliore

Il procuratore antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri, su Radio 24, definisce “politica del giorno dopo” la decisione di mandare i militari a Reggio per rispondere alla criminalità organizzata.

"I militari sono una soluzione? No, assolutamente no, e' sempre la politica del giorno dopo a cui purtroppo i governi degli ultimi venti anni ci hanno abituato". "Bisognava prima coprire gli organici vuoti di migliaia di poliziotti, carabinieri e finanzieri - continua Gratteri -. Prima va fatto l'ordinario, poi se necessaria l'eccezionalità. E' anche una questione di costi. Se arrivano dei militari bisognerà provvedere alla logistica, all'aspetto amministrativo. Se invece trasferiamo stabilmente delle persone non dobbiamo pagare missioni o trasferte. Questi militari avranno bisogno di due mesi per imparare nomi e cognomi, il mese successivo inizieranno a lavorare e il mese dopo ancora saranno riassorbiti pian piano". Gratteri si è detto anche contrario alla proposta di schierare l'esercito nei cantieri dell’A3 Salerno-Reggio Calabria dove si susseguono attentati ai mezzi delle aziende: "Così si può limitare che salti un escavatore ma la tangente è discussa a monte, prima che si inizino i lavori. Se salta una betoniera significa che sono saltati gli accordi, ma la verità èche non esiste un solo chilometro di autostrada in ristrutturazione in cui ogni locale di 'ndrangheta non voglia la sua fetta.
Dalle indagini in corso non c'è un solo chilometro esente da questo problema". E ancora: "Da gennaio a oggi abbiamo arrestato mille 'ndranghetisti e in questo momento ce ne sono liberi 10mila nella sola provincia di Reggio Calabria. Come si fa a dire che la 'ndrangheta è in crisi?".

L’attimo più intenso, Gratteri lo ha toccato quando ha parlato della sua esperienza da calabrese, costretto, nella vita da magistrato, a fare arrestare vecchi compagni di scuola: "Purtroppo erano ragazzi sfortunati, nati nella famiglia sbagliata. Io ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia onesta, umile ma di grandi valori morali e mi sono salvato. Se fossi nato in una famiglia di 'ndranghetisti oggi sarei sicuramente un capomafia. Essere della 'ndrangheta non e' una scelta, e' una cultura, una religione, un credo. Ci si nutre di cultura mafiosa fin dalla nascita: quando un bambino di 4-5 anni vede i Carabinieri che gli sfondano la porta di casa per portare via il padre o lo zio trafficante di cocaina, il bambino identificherà lo Stato nello sbirro che gli porta via il padre".
C’è poco da aggiungere! Questa è la verità! Se lo Stato vuole davvero mettere in crisi la criminalità organizzata deve fare una cosa semplicissima: creare posti di lavoro e sviluppare la cultura della legalità intervenendo sulla scuola, l’arte e i processi formativi tout court con i fatti e non coi proclami elettoralistici.

giovedì 9 settembre 2010

inquietante gaffe di Andreotti nel ricordo di G. Ambrosoli

L’inquietante gaffe di Andreotti.

È raccapricciante sentire commenti che giustificano l’uccisione di un professionista serio. un omicidio commissionato dai poteri grigi per chiudere indagini dannose per la malafinanza organizzata. Un professionista che svolge il lavoro assegnatogli, per giunta da organismi statali, in maniera deontologicamente irreprensibile, senza guardare in faccia nessuno, valutando i fatti secondo i criteri legislativi in atto nello Stato italiano. Eppure, qualcuno, nel commentare dopo quasi 30 anni i fatti oscuri legati alla figura di Sindona, liquida con un motto romanesco l’uccisione di un uomo:
“In termini romaneschi, se l'andava cercando”. Ma la cosa grave consiste nel fatto che a pronunciare queste parole, è un senatore a vita, un politico che ha governato l’Italia per moltissime legislature e che è stato all’ombra del potere da quando è nata la Repubblica: Giulio Andreotti!

Il quale, dichiara, subito dopo, di essere stato frainteso. Come si può fraintendere un’affermazione così chiara?, detta nei confronti di Giorgio Ambrosoli, il liquidatore dell'impero di Michele Sindona ucciso l'11 luglio del 1979.

Che sia la demenza senile a lasciar venir fuori lapsus freudiani?
D’altronde, un vecchio detto recita che: la verità si apprende dagli ubriachi e dai bambini.
E se a una certa età si ritorna bambini…

Battute a parte, il lato veramente orribile di tutta la vicenda, a prescindere se si tratta di gaffe o malintesi, consiste nell’anteporre la ragione di stato, quindi bancarotte ecc., alla sacralità della persona umana. ma, essendo segreti di stato, noi non sapremo mai la verità! Unici dati certi: l’annullamento fisico di una persona che indagava sui conti di un banchiere e il depistaggio d’ingenti somme di denaro pubblico. E, comunque, le esternazioni del senatore Andreotti invitano a "non andare a cercarsela, essere poco precisi" se si vuole campare qualche giorno in più.

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