Lavoratori abbandonati a sé stessi non
eroi! Questa è la dizione giusta.
Non sono eroi i lavoratori del
comparto sanità. Eroi si è per altre azioni. Azioni in cui si
rischia la vita per empatia e non per esigenze contigue createsi per
inadempienza o dabbenaggine. E qui siamo davanti alla punta
nascosta dell'iceberg formatasi egli anni dalle decisioni sbagliate
della politica manovrata dalle lobby di potere.
Che poi i lavoratori attuano,
deontologicamente, con rigore e serietà le giuste prassi per portare
a termine nel modo più congruo le ore di lavoro in sintonia alle
mansioni di ognuno, questo è gioco forza. Lo dimostrano le immagini
della oss della casa di cura colpita dal virus e dalle sue parole
rotte dal pianto.
Assurdo. Inumano chiedere di più al
personale medico sanitario di tutta Italia. Mancano gli ausili? Che
questo episodio rimanga tale! Appunto, un episodi sporadico.
I dirigenti politici e amministrativi
devono farne ammenda e programmare misure idonee affinché non accada
mai più. Perché è vomitevole vedere mascherine fai da te assemblate
coi salva-slip delle donne. O ipotetici e improbabili caschi dal
riciclo di bidoni di plastica . Va bene che siamo un popolo di
creativi ma quando necessita un ausilio serio specialmente in ambito
sanitario che salva la vita non si può e non si deve delegare alla
creatività dei singoli operatori sanitari.
Non eroi ma lavoratori costretti a
espletare le proprie mansioni con ausili improvvisati. E per questo è da premiare l'appassionata propensione al lavoro svolto cui sono chiamati a espletare nonostante tutto.