Grazie agli occhi di Lucia Goracci
Oggi ho visto una Lucia Goracci visibilmente tesa. Non era come al solito sui campi devastati dalla furia di Israele ma, probabilmente, in un balcone dello stabile dov’è ospitata la troupe. E mentre parlava, il suono di un clacson disturbava il suo racconto.
Sì, Lucia Goracci oggi ha trasmesso da Gerusalemme con un
tono visibilmente teso e preoccupato. Il suo reportage per RaiNews ha
raccontato la drammatica situazione a Gaza, dove, nonostante l’ingresso di
alcuni tir di aiuti umanitari, si continua a morire di fame e sotto i
bombardamenti.
Israele ha concesso una breve pausa tattica in alcune zone
della Striscia, ma le condizioni restano estreme: bambini malnutriti, civili
sotto assedio, e una disperazione crescente tra la popolazione. Goracci ha
evidenziato anche le tensioni politiche interne a Israele, con i falchi del
governo contrari persino agli aiuti minimi concessi.
È difficile non percepire l’urgenza e il dolore nelle sue
parole.
Durante il collegamento di Lucia Goracci da Gerusalemme, si
è sentito chiaramente un clacson suonare più volte, proprio mentre lei parlava.
Sembrava un tentativo deliberato di disturbo, forse da parte di qualcuno che
non gradiva la presenza della troupe o il contenuto del reportage.
Non è la prima volta che Goracci si trova in situazioni
delicate: in passato ha subito aggressioni e intimidazioni durante le sue
missioni in zone di conflitto, come in Libano e persino in Romania. Il suo
lavoro come inviata è spesso esposto a tensioni e ostilità, ma lei continua con
grande professionalità e coraggio a dare notizie di quanto accade nelle zone
calde e delle sofferenze inflitte ai civili.
Israele è spesso accusato da attivisti e dalle
organizzazioni internazionali e alcuni governi di voler nascondere o
minimizzare le proprie responsabilità nei confronti dei palestinesi,
soprattutto in contesti di guerra come quello attuale a Gaza. Queste accuse si
basano su diversi elementi:
Accuse di occultamento e propaganda attraverso il controllo
dell’informazione: Israele è stato accusato di limitare l’accesso dei
giornalisti internazionali a Gaza e di influenzare la narrazione mediatica attraverso
comunicati ufficiali e pressioni diplomatiche.
Attua Pink-washing e Mizrahi-washing, ovvero la strategia di
marketing della comunicazione che si avvale di simboli e tematiche legate ai
movimenti per la parità di genere: Alcuni critici sostengono che Israele
promuova i suoi successi in ambito LGBT o multiculturale per distogliere
l’attenzione dalle politiche contro i palestinesi.
E fa della diplomazia selettiva. Secondo alcuni osservatori,
Israele enfatizza gli aiuti umanitari offerti ad altri paesi per migliorare la
propria immagine, mentre ignora o giustifica le operazioni militari contro
Gaza.
Sembra che le accuse di genocidio e violazioni dei diritti
umani non tocchino minimamente il governo!
ONU e ONG: Organizzazioni come Amnesty International e Human
Rights Watch hanno denunciato “presunti”(?) crimini di guerra e atti di
genocidio da parte di Israele nella Striscia di Gaza.
La Corte Internazionale di Giustizia: Nel 2024 e 2025, la
CIG ha definito “plausibilmente genocidarie” alcune azioni israeliane e ha
ordinato misure per prevenirne la continuazione. (questo fa capire l’uso della
disinformazione e l’inibizione di occhi e orecchi indiscreti non vicini alla
strategia netanyahu).
È ormai abitudine sentire l’uso del linguaggio
disumanizzante: Alcuni leader israeliani sono stati criticati e denunciati
dalla stampa libera per aver usato espressioni come “animali umani” riferendosi
ai palestinesi, alimentando accuse di disumanizzazione.
Nel dibattito sulla narrazione è bene ricordare:
la strategia comunicativa di israele: Secondo alcuni
analisti, Israele ha sottovalutato l’importanza della comunicazione
internazionale, finendo per rafforzare la narrativa di Hamas come forza
resistente.
Le Reazioni internazionali: Cresce la pressione diplomatica
su Israele, con molti paesi che chiedono maggiore trasparenza e rispetto dei
diritti umani.
Va detto che Israele respinge fermamente queste accuse,
sostenendo di agire per autodifesa contro Hamas e di rispettare il diritto
internazionale. Il dibattito è acceso e polarizzato, e molte delle informazioni
sono oggetto di interpretazioni ideologiche. Ma le parole stanno a zero. I fatti
dichiarano ben altro!
Israele sta mettendo in atto un piano diabolico! Vuole appropriarsi
della Palestina e insediarsi.
I palestinesi saranno il Popolo errante del futuro? E per
espiare quali peccati?
DUE POPOLI DUE STATI! Vivere in Pace; condividere e crescere
insieme è la vittoria della Luce sulle tenebre mentali demoniache.
Grazie agli occhi attenti di giornalisti come Lucia Goracci, il mondo conosce le nefandezze dei potenti intenti a ballare e stringere accordi miliardiari sulle rovine di Gaza, suulla ricostruzione e sugli ipotetici sviluppi futuri.
Se, le stragi passeranno impunite, nonostante le testimonianze allora vuol dire che la giustizia umana vale quanto il conto in banca di chi delinque che riesce a cancellare crimini e criminali ...
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