Sanità, specialisti di prim'ordine in Calabria
Possibile che per curarsi si debba necessariamente andate oltre i confini regionali?
Il cosiddetto turismo sanitario indebolisce il sistema locale e intristisce le giovani risorse. Non voglio credere che un problema di routine debba essere trattato necessariamente da un qualche luminare oltreconfine. Abbiamo in regione poli d’eccellenza sanitarie. Ospedali e policlinico universitari. Deduco, quindi, che:
Non è vero che in Calabria non ci sono bravi professionisti nella sanità! Ci sono. Basta saperli cercare.
È ciò che ho fatto, con il classico metodo del passaparola e della oculata riflessione sui suggerimenti di amici e conoscenti che si sono prodigati per dare supporto alla mia ricerca.
Tutto è nato dall’esito di alcune analisi e da suggerimento del medico di famiglia: è opportuna una visita specialistica. Disse il medico di base dopo avere letto i risultati. Magari anche in privato.
Ok. Va bene. Ma con chi?
Inizio a recuperare notizie. Interpello conoscenti. Non so, non conosco nessuno qui a Catanzaro, io sono andato a Milano. Mi confida uno. E un altro: io sono andato da uno bravissimo che adesso è in pensione, è stato primario all’o.c., ma ancora visita in privato. Guarda, mi informo e ti faccio sapere.
Arrivano i numeri telefonici. Tutti muti in voce ma loquace su WhatsApp quel minimo indispensabile per comunicare segreterie e metodi di prenotazioni e parcelle.
Solo uno risponde al telefono personalmente: ha fatto questo tipo di analisi? Lo faccia e quando ha i risultati mi richiami altrimenti adesso sarebbe inutile una visita.
Bene, penso, questo è un professionista serio. Faccio l’esame richiesto e dopo due giorni vado a visita in ospedale passando dall’ufficio ALPI.
Sì. Il farmaco le ha alleviato un problema ma ne ha provocato un altro. Dice mentre esplora il basso Ventre con l’ecografo. Niente di preoccupante.
Faccia questa terapia…
Il professionista verga due pagine. Scrive l’anamnesi e la relativa cura. Una terapia complessa e lunga. Mi allarmo nel leggere l’elenco dei farmaci e chiedo: sono mutuabili o devo accendere un leasing?
Purtroppo non sono prescrivibili. Risponde serio il medico.
Esco dall’ospedale alleggerito di 122,00€ ma sollevato dalle tristi presupposizioni regalate copiosamente dai conoscenti e dai familiari.
Entro in farmacia. Esco con i farmaci e alleggerito di altri 87,00€.
Sono trascorsi 4 giorni. E già noto miglioramenti!
Buoni e benedetti! Questi soldi spesi per la cura del corpo e il benessere psicofisico in generale. Ma se non li avessi messi da parte rinunciando ad altro? E chi non può permetterselo?
Commenti
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.