sabato 5 luglio 2025

Con occhi illuminati di Bellezza

 


Ci eravamo lasciati con un beneaugurante: ”a presto…”.


Sì a presto. Ci siamo detti. Tu volevi ignorare fortemente la realtà nonostante le sedute di chemio, l’assenza d’appetito e le difficoltà nel mettere qualcosa nello stomaco. Avevi problemi a ingerire qualsiasi tipo di alimento. Persino i liquidi ti provocavano un senso di sazietà immediata e vomito. Nonostante le avvisaglie e i campanelli d’allarme univoci, continuavi a negarti l’evidenza. Il tumore non l’hai sconfitto. Ti ha consumato. E tra una seduta e l’altra hai continuato a lavorare. Hai ultimato il tuo archivio e mi hai mostrato i raccoglitori in cui hai inserito le testimonianze dei lavori artistici e i percorso di quella che è stata la tua fonte principale di sostentamento. Sì perché non si riesce a vivere di sola arte! Hai dovuto trovare un lavoro alternativo e pratico come tutti noi che abbiamo abdicato alla Bellezza della Creatività ma non ti sei distaccato di molto da essa. Hai prodotto loghi e portato a termine campagne pubblicitarie, sei stato presente nella vita culturale della città che ci ha visti crescere. Sei stato un testimone insieme a quanti ti hanno conosciuto e camminato insieme tra battute scherzose, qualche frecciatina lanciata e ricevuta, ma ci sta!, fa parte del giochetto quotidiano a cui tutti ci prestiamo.

Sapevamo che non sarebbe durata a lungo. E l’altra mattina ti ho chiamato. Avevo intenzione di prendere un caffè insieme a te. Il telefono ha squillato, inutilmente, e dopo alcuni squilli senza risposta, ho desistito. Forse è presto. Mi son detto, e ho chiuso. Poi, scendendo, dalla strada ho lanciato uno sguardo alle finestre del tuo studio, un tempo abitazione familiare che ti ha visto crescere e dove abbiamo trascorso ore bellissime  di quella nostra infanzia spensierata nei giorni dei vari “Natali” sotto l’attenta presenza della signora Ortensia, tua madre, che tu, apostrofavi con affetto facendole il verso con l’ accento spezzanese. Una gran bella persona, tua madre, sempre accogliente come se tutti i tuoi amici e compagni di scuola fossero suoi figli.

Sei stato una persona simpatica. Un creativo Colto. Attento agli umori culturali e sociali catanzaresi. Critico quel tanto che basta, sapevi vedere tra le nebulose parole di prammatica dove c'era davvero la volontà del cambiamento

Volevi fare una fondazione per evitare che i tuoi lavori andassero dispersi e tu cadere nel dimenticatoio. Tra due anni; dicevi. Tra due anni, per adesso ho finito il lavoro di archiviazione. Vedi qua ci sono tutti lavori di grafica e qua l’arte, la pittura, gli scritti critici… . Ma non ce l’hai fatta a portare a compimento il progetto terreno.

Buon viaggio, amico mio e che la terra ti sia lieve. D'altronde il nostro è un viaggio che prima o dopo deve concludersi e porre fine alle ambagi terrene. Ciao Pingi’ rip.

tante sono le cose che vorrei dirti e che ti dirò in silenzio. Dormi il sonno dei giusti e veglia sulle nostre umane debolezze, magari sorridendo, come facevi quando si parlava di qualcuno che sosteneva qualcosa d'inconsistente ... tante cose continuerò a dirti in silenzio. Cose che sai già e dove sei adesso vedi con sguardo nuovo e illuminato

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