martedì 15 luglio 2025

Effetto boomerang dei dazi trump

 A PROPOSITO DI MADE IN ITALY



Ecco cosa ha detto il presidente del consorzio grana padano in merito ai dazi di trump:

Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano, ha espresso una posizione molto critica riguardo ai dazi del 30% imposti da Donald Trump sui prodotti europei, definendoli un “atto di guerra economica”. Questi i punti salienti delle sue dichiarazioni:


“Impatto economico”: Berni stima che i dazi potrebbero causare perdite tra i 75 e gli 80 milioni di euro all’anno per il settore ma nessuno resterà senza lavoro. Le aziende del consorzio hanno spalle larghe e in America il prodotto è richiesto.

Prezzi alle stelle: Con l’aumento delle tariffe, il prezzo del Grana Padano negli Stati Uniti potrebbe superare i 50 dollari al chilo, rendendolo meno competitivo rispetto ai prodotti locali come il parmesan americano, però i cultori del made in italy e nello specifico del formaggio stagionato “grana padano” continueranno a consumarlo.

Mercato USA a rischio: Gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato mondiale per il Grana Padano, con oltre 220.000 forme esportate nel 2024. Berni prevede una riduzione del 20% delle esportazioni, pari a circa 40.000 forme in meno all’anno.

Favoritismo verso i produttori locali: Secondo Berni, i dazi rappresentano un “assist” ai produttori di formaggio del Wisconsin, che beneficerebbero della perdita di competitività del Grana Padano.

Appello alle istituzioni: Ha chiesto un intervento urgente da parte delle autorità italiane ed europee per contrastare la misura, sottolineando che “Trump non è più un concorrente, ma un nemico”.

Pertanto, le  principali contromisure che il Consorzio Grana Padano sta valutando per affrontare i dazi del 30% imposti dagli Stati Uniti, sono:

Aumentare le scorte negli USA anticipando le spedizioni  così da accumulare forme di Grana Padano sul territorio americano prima dell’entrata in vigore dei nuovi dazi (1° agosto).

- Tuttavia, Berni ha ammesso che nessuno era preparato a un dazio così alto, quindi l’operazione è complicata dai tempi di trasporto  che sono di circa 40 giorni.

In programma c’è la volontà di diversificare i mercati.

 Si sta valutando l’espansione verso nuovi mercati esteri per compensare la perdita di competitività negli USA.

 Berni ha sottolineato però che trovare spazi alternativi non sarà facile, vista la quantità di prodotto coinvolta.

Il consorzio ha lanciato un appello alle istituzioni italiane ed europee affinché intervengano con forza a livello politico e negoziale.

Con l’obiettivo di ottenere una riduzione o sospensione dei dazi, o almeno una mediazione che li limiti al 15% con la schiena diritta e senza “calarsi le braghe”(cit. testuale del presidente Berni).

La tutela del marchio e il contrasto all’“Italian sounding” cioè ai prodotti non autentici, falsi che imitano i prodotti made in italy.

Per questo motivo il consorzio intende rafforzare le azioni di tutela del marchio DOP, per evitare, appunto, che i consumatori vengano ingannati da copie non autentiche.

La guerra dei dazi imposta da Trump, in fin dei conti è un boomerang che si ritorcerà sugli americani. Certamente non sulle fasci deboli, quelli hanno ben altri problemi che spolverare gli spaghetti di grana o parmigiano. Moltissimi elettori che avevano votato Trump, convinti che fosse il risolutore delle  povertà americane, vecchie e nuove, si stanno ricredendo.

Donald Trump si trova in una fase delicata del suo secondo mandato, con consensi in calo e una credibilità internazionale messa in discussione.

 Secondo un sondaggio Reuters/Ipsos, il gradimento complessivo è sceso al 39%, il livello più basso mai registrato nei primi 100 giorni di un presidente USA.

Anche tra i repubblicani si nota un calo: dal 86% al 78% in pochi mesi.

Le cause principali includono le politiche economiche aggressive come i dazi e i tagli federali. Le preoccupazioni per una possibile recessione e aumento della disoccupazione iniziano a toccarsi con mano.

  E l’espansione del potere esecutivo, ha sollevato dubbi sul rispetto delle istituzioni democratiche.

Il 58% degli italiani ritiene che gli USA abbiano perso credibilità nel mondo con Trump.

Le sue mosse, come l’aumento dei dazi e le tensioni con la NATO, hanno minato la fiducia nei rapporti transatlantici.

E, l’uso della “confusione come metodo politico” è una strategia destabilizzante.

Secondo Pier Ferdinando Casini, Trump parla a chi si sente escluso dal sistema, usando una comunicazione diretta e simbolica. Il suo stile alimenta una narrazione identitaria, più che una proposta politica concreta.

Ma fino a quando potrà ballare da solo?

Post suggerito

Un salto in Calabria

  La scogliera di Cassiodoro è situata tra i comuni di Stalettì e Montauro, nel golfo di Squillace. L’affaccio sul mare è spettacolare! ...

divulghiamo bellezza!

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto