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“…su ‘na grasta rutta!”… A cosa o a chi può servire un vaso rotto? Al massimo, frantumato del tutto può essere usato come ciottolame per drenaggio e a nient’altro! Eppure, la “grasta”, il vaso di fiori rotto al quale Mamma Natuzza, la Mistica di Paravati, si paragonava nella sua infinita umile bontà dava conforto a ricchi, potenti e povera gente. Natuzza iniziò da bambina a manifestare le qualità medianiche di conoscenza e visione del mondo ultraterreno; con semplicità dialogava e vedeva gli angeli e gli spiriti dei defunti come se fossero ancora in vita; non si sa come, ma lei aveva accesso a quei canali misteriosi che collegano il nostro mondo a quello dell’aldilà e ciò la fece soffrire perché non tutti, ancora oggi, nonostante gli innumerevoli episodi documentati, comprendono e sanno accogliere pacatamente i misteri dell’anima. Natuzza soffrì per la diffidenza e l’egoismo umano di quanti osteggiavano il suo essere Mezzo di contatto tra le due realtà e quanti arrivavano da lei c...
È passato un anno dalla scomparsa terrena di Mamma Natuzza e sembra ieri. La sua presenza è costante. La si invoca o ne parli con quanti l’hanno conosciuta e sono divenuti figli spirituali e la si sente vicina. Il suo umile insegnamento è più che mai attuale! Ed è per questo che propongo e pubblico il documento dell’apparizione dell’Assunta dell’agosto 2008. Non c’è nulla di miracoloso, il dialogo tra Natuzza e la Mdonna mi è comparso stamane mentre riordinavo i file del mio pc e mi è sembrato un “segno”, un segnale da inviare a quanti avranno voglia di “perdere" qualche importante minuto della loro importante attività terrena protesa a tessere strategie di dominio… Sila - 14 agosto 2008 (circa le ore 2) Stavo molto male e pensavo di non farcela, quando mi appare la Madonna: Natuzza: Madonna mia, un giorno prima? Madonna: E’ sempre il momento giusto. Stai soffrendo? Natuzza: Sì, non ce la faccio più, non ho la forza. Madonna: La sofferenza è un dono di Dio. Chi ...
Il primo novembre del 2009 moriva Fortunata Evolo , conosciuta come Natuzza da Paravati, Mamma Natuzza per quanti l'hanno incontrata e amata. Natuzza non sapeva leggere e scrivere e neanche parlare in italiano correttamente ma in compenso sapeva leggere nell'animo di quanti andavano da Lei dapprima per scaricare drammi insopportabili e poi per affetto e amore. Mamma Natuzza conosceva le angosce dei suoi ospiti e sapeva come lenire le loro pene. Lei, donna umile, si trincerava dietro l'Angelo. A Lui assegnava l'arduo compito di messaggero per suggerire e consegnare missive dall'aldilà. Le sue parole, suffragate da segreti insondabili per i comuni mortali che si recavano fiduciosi a Paravati per chiedere lumi su malattie o intense pene causate da lutti, sono ancora vive in quanti la conobbero. Tre anni sono trascorsi dalla sua morte e nel frattempo Paravati è diventato un luogo frequentatissimo dai numerosi figli conosciuti di persona o attrave...
"altare centrale della casa di culto "Cuore Immacolato di Maria rifugio delle Anime". Fondazione voluta da Natuzza Evolo, in Paravati. Mileto." Oggi si è avverato un sogno, o forse dobbiamo dire, si è avverata una profezia. Mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto, officia la funzione religiosa . Doppia festa a Paravati: riconoscimento di un percorso mistico e concessione dell'indulgenza plenaria. Secondo le testimonianze e secondo quanti hanno avuto modo di frequentare e conoscere Natuzza Evolo in Paravati oggi è un gran giorno! È il giorno della dedicazione della chiesa voluta dalla Mamma Celeste. Tutto nasce dall'umiltà di una donna del sud, per giunta analfabeta ma che comprendeva e parlava tutte le lingue di quanti si presentavano a lei. Era l'Angelo a suggerire... diceva mamma Natuzza. Natuzza aveva un canale preferenziale con la Madonna, la Mamma di Gesù e dei Credenti. Le appariva spesso e intratteneva dialoghi nella povera casetta di Parav...
Quando Natuzza tentò di descrivere la Madonnina disse che era una giovinetta dai capelli neri e dallo sguardo dolcissimo con un incarnato olivastro. Insomma descrisse una ragazza dai tratti mediterranei che si presentava a lei con le braccia aperte come se volesse abbracciare non solo Natuzza ma il mondo intero. Natuzza fece l'identikit e venne fuori la statua esposta nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime in Paravati di Mileto. Nell'intenzione dell'umile donna non c'era la volontà di donare al mondo una ennesima statua da idolatrare ma regalare una visione realistica a quanti non avevano i suoi stessi carismi. E cioè, non avevano il dono di essere portavoce dei misteri che da sempre governano la vita dell'universo materialista e che alleviano le pene dell'anima messa a dura prova dalle difficoltà e che possono parlare con la Mamma Celeste. E farli sentire più vicini e amati dello stesso amore che solo le mamme sanno dare- Spesso ci...
Tra non molto si celebrerà la ricorrenza della morte di Natuzza Evolo di Paravati. La signora Fortunata, conosciuta come Natuzza che è il diminutivo nell'idioma locale, era una donna dalle umili origini. Non andò a scuola e non sapeva leggere e scrivere. La madre la mandò a servizio nella casa dei Colloca fin dalla giovane età. Era lei che si prendeva cura dei fratelli e quando mendicava il pane faceva finta di mangiarlo ma in verità lo portava intero a casa per dividerlo coi fratellini. Fin da piccola ebbe gli angeli dei defunti affianco. Parlava con loro come se fossero persone in carne e ossa. Per questa sua stramberia fu attenzionata dai medici e fu persino internata in manicomio. In seguito formò famiglia con un giovane del luogo. Ebbe figli e nipoti ma fu mamma per una folla oceanica. Non fu lei a cercare la notorietà. Furono le parole dettate dalle entità, invisibili a noi comuni mortali, a portare al suo cospetto la fiumana inarrestabile che ancora oggi si reca a...
Ho cercato l'indirizzo e-mail di Papa Francesco ma comunicare con Lui telematicamente sembra impossibile. Il suo ufficio fa sapere che non ha un indirizzo di posta elettronica. Sua Santità scrive e riceve lettere secondo i canali consolidati. Le missive arrivano alla sua segreteria che le vaglia e dopo le trasmette, non tutte naturalmente, a Sua Santità. Deduco, quindi, che Francesco non leggerà personalmente la presente lettera aperta, però, non si sa mai... confido nel le vie infinite del Signore. E … scrivo al Santo Padre: Carissimo Papa Francesco, non so se sei al corrente della diatriba, inutile e dannosa, aperta dal vescovo di Vibo-Nicotera-Mileto mons. Renzo inerente la fondazione “C uore Immacolato di Maria rifugio delle anime ”. Fondazione e complesso edificati per volere della Madre SS, in Paravati, così da alleviare i disagi dei pellegrini, come asseriva Natuzza dopo le “visioni” e i dialoghi con Gesù e sua Madre. Dialoghi che prima di essere resi pubblici...
Sono stato spesso a Paravati quando mamma Natuzza era in vita, ma non ricordo il Cristo in croce col dente spezzato. Eppure sono entrato nella sua stanza, ho dialogato con lei. Le ho stretto le mani, l’ho baciata. Ha benedetto me e la mia famiglia, ha rassicurato i miei figli con voce tremula ma ferma e la sua figura benevola, il suo sorriso, la sua figura e gli insegnamenti di mamma mi accompagnano ancora nella permanenza terrena. Che dire la sua assenza fa rumore. Tanti aneddoti, suggerimenti, consigli di vita elargiti da Natuzza, sono punti nodali negli incontri tra le persone che l’hanno conosciuta e la visione del Martirio di Gesù ricorre spesso nelle testimonianze. Sapevo benissimo dei suoi dialoghi con gli angeli, i defunti e gli incontri con Gesù che avvenivano da quando era piccola ma i particolari della crocefissione, così come raccontati da alcuni amici comuni e figli spirituali di Natuzza, mi hanno letteralmente spiazzato. Natuzza, vedeva Gesù maltrattato, picchiato, um...
Oggi, 23 agosto, Natuzza Evolo avrebbe compiuto gli anni. La sua presenza è annidata nei cuori di quanti l'abbiamo conosciuta e la sua immagine rimane indelebile. Non so quanti credono nelle doti carismatiche della nostra cara mamma spirituale Natuzza, senza nulla togliere, anzi ha aggiunto, alle rispettive mamme che ci hanno generato e allevato, e neppure ho l'intenzione di fare opera di proselitismo. La mia intenzione consiste nel ricordarla! Semplicemente ricordare il suo sorriso accogliente e la sua dolcezza. La sua voce tremula. La sua umiltà. I suoi consigli che nei momenti difficili ci hanno supportato. Qualcuno si è recato a Paravati per curiosità e qualcun altro perché spinto dagli affanni quotidiani. Ci si è recati spinti, anzi oppressi da problemi di salute personali o di qualche familiare. Figli, madri, padri, fratelli. Si andava lì per necessità! Egoisticamente per necessità! Necessità di un conforto. carichi d'angoscia e si ritornava a casa più legg...
Seduti attorno al tavolo, nella terrazza sul mare, più che mangiare si parla. E non perché il cibo sia pessimo, anzi!, l’antipasto di mare, gli assaggini dei primi piatti, le specialità della casa, tutte a base di pesce sono deliziose! E che dire della location a ridosso del costone roccioso jonico? Semplicemente spettacolare! Ciononostante, piatti e locale, sono messi ai margini delle attenzioni perché i pensieri di noi commensali si concentrano su una persona speciale. una donna che seppe confortare gli afflitti che, disperati, si presentavano davanti alla sua casa: Mamma Natuzza. Persino i giovanissimi presenti hanno qualcosa da raccontare. Ne parlano come se parlassero della nonna, mentre, noi adulti ricordiamo la sua dolcezza; la pazienza, l’umiltà! A parte le peculiarità personali che ci hanno spinto e avvicinato a Lei, l’atmosfera che aleggia attorno al nostro tavolo è singolare perché colma di affetto e amore profuso dalle sue calme e rassicuranti parole che vivono in noi. ...
Mamma Natuzza è andata nella casa del Padre Ieri sera, il tgr3 ha diffuso una sintetica notizia: Natuzza Evolo, la Mistica di Paravati è stata dimessa da una casa di cura privata perché le sue gravi condizioni di salute non consentivano ulteriori cure cliniche. Trasportata nella casa di riposo, fondata dalla Mistica, dove risiedeva abitualmente, Mamma Natuzza ha lasciato il corpo dolorante della materia per risorgere nello Spirito di Luce, quale sempre è stata. A noi,che siamo stati testimoni della sua grande umiltà, non resta che perseguire i suoi insegnamenti trasformandoci in fiammelle sempre accese per essere degni agli occhi di Colui cui nulla è impossibile. Essere consapevoli che il nostro riferimento terreno non c’è più ci addolora molto ma la fede ci conduce lontano lì dove tutto è pace, dove non esiste la notte, il dolore, dove l’amore e la preghiera sono il cibo di tutte le anime, che finito il percorso terreno, vivono in comunione con il Padre Celeste. Cara Mamma Natu...
IL DIVINO E IL TERRENO. Nella preistoria della mia infanzia la televisione e men che meno il cinema erano strumenti di evasione appannaggio di pochi. Il primo film in bianco e nero ebbi modo di vederlo e apprezzarlo in piazza. Non ricordo in quale circostanza avvenne la proiezione pubblica ma ricordo bene il coro sdegnato di “NON è VERO!!!” urlato contro l'attore che interpretava un ruolo da viscido. Parve persino che l'attore si girasse stupito verso di noi. Eravamo presi dalla storia. Emotivamente coinvolti, in piazza non si sentiva volare una mosca. Mentre la televisione faceva mostra di sé nei bar e in qualche casa di benestanti. In compenso, noi ragazzi, vivevamo in una collettività fatta di valori solidali tramandati nelle famiglie. Famiglie che lavoravano i campi per trarne sostentamento e praticare lo scambio. Un altro bel ricordo è la voce del banditore. Antesignano della pubblicità, urlava per le strade e i vicoli del paese e invitava a recarsi in piazza o nei...
L’assillo di arrivare presto a una meta prefissata da noi stessi o dalla società è l’elemento fuorviante comune al modello di vita attuale. Ormai siamo educati a ottenere risultati immediati in quasi tutti i campi d’azione: nel lavoro, nelle comunicazioni e nei desideri. Cosicché per pianificare gli ostacoli e raggiungere quanto programmato in tutta tranquillità, ovviamente, essendo noi italiani diseducati ai bisogni degli altri, escogitiamo ogni piano disponibile pur di percorrere la via più breve, che, tradotta in conoscenze personali, potere economico o politico, specie quando si è costretti a ricorrere alle cure mediche presso le strutture pubbliche, deve toglierci dall’ambage. In effetti, se si ha la disgrazia di trovarsi in uno dei pronto soccorso nostrani, la sensazione immediata è quella di trovarsi in un girone dell’inferno dantesco tant’è la gente sofferente che li affolla sdraiata nelle barelle, carrozzine, sedie, in piedi, mentre i familiari non sanno a quale santo rivol...
Natuzza, secondo me, è stata un gran mistero per quanti non credono nel sovrumano. Nel trascendente! Le persone razionali preferiscono avere a che fare con episodi tangibili e fatti concreti riscontrabili realmente e motivati scientificamente. Ma i poteri della mente non sembrano essere appannaggio totale della scienza. La creatività, ad esempio, si manifesta allorché la parte destra del cervello è libera; affrancata dalla logica e dal potere raziocinante, che risiede nella parte sinistra del cervello, trova soluzioni inaspettati a problemi difficili da districare seguendo filologie e teoremi scientifici. La scienza stessa afferma che le potenzialità della mente umana non è completamente sfruttata e che le arti, la creatività, sfugge ai canoni comuni. Si deve possedere una visione incontaminata, ingenua e pronta all'entusiasmo, essere aperti all'imprevisto e accettarlo per potere viaggiare nelle correnti mistiche che scorrono dentro e fuori di noi. Natuzza ...
Per Mamma Natuzza Ho voluto dedicare un’opera a Natuzza, la mistica di Paravati. La Donna, la Mamma che aveva il dono di parlare con le Entità Spirituali e che tanto ha fatto per alleviare le pene di quanti si rivolgevano a Lei. Lei che già aveva la sua di Croce da portare, paziente e umile serva del Signore, anzi Umile Verme di terra; come ripeteva spesso per autodefinirsi, si accollava anche le pene di: politici, manager e innumerevoli persone comuni. Il suo monito, ma più che monito era un pensiero costante quello rivolto ai giovani, ai preti che sbagliano, alla società malata che per ricchezze materiali inquina e uccide; avvelena, falsa la verità e spaccia morte specie nei giovani quando questi diventano vittime di malaffare o droga. Ecco, in sintesi, una scarna figurazione pittorica che non vuole essere semplice retorica celebrativa ma testimonianza, atto d’amore filiale per una donna che fino alla fine dei suoi giorni terreni ha elargito amore incondizionato a...
UNA STELLA PER MARIA. Natuzza, la mistica di Paravati, non è più tra noi da sei anni ma il ricordo è ancora vivissimo tra quanti si sono avvicinati a lei. Figli spirituali e non continuano a darsi da fare per vedere realizzata la grande opera cara alla Madonna che le parlava durante le apparizioni e che le aveva predetto della nascita del polo di accoglienza per i fedeli che giungono numerosi da tutte le latitudini. “deve essere un luogo di preghiera e ristoro per le anime, perché così vuole la Madonna”, diceva mamma Natuzza. Quest'anno, nel periodo natalizio, per contribuire alla costruzione dell'opera “fondazione cuore immacolato di Maria rifugio delle anime”, c'è in vendita “la stella di Maria”, una stella fatta di cioccolato i cui proventi saranno destinati alla fondazione istituita a Paravati sotto lo sguardo attento di Natuzza quando era ancora in vita coadiuvata dal clero vibonese.
Ognuno è come è! Diceva mamma Natuzza quando qualcuno lagnava di essere stata vittima di incomprensione e soprusi. Quando si era con lei ci si confessava. Si parlava sinceramente. Senza ipocrisia perché lei, o meglio l'Angelo suggeritore, leggeva nel nostro intimo. Le si raccontava di tutto: delle malattie fisiche e di quelle spirituali. Le si chiedeva se e come si poteva alleviare una situazione particolarmente difficile per sé, un familiare o un conoscente che sapendo del pellegrinaggio a casa di mamma Natuzza e non potendo arrivarci inviava messaggi e foto.
Gente del sud. Ricordo chiaramente la sensazione di disagio che saliva quieta mentre mi accingevo a trascorrere un periodo della mia vita in luoghi sconosciuti. Luoghi che, a detta dei media, sono tutt'ora sinonimo di ‘ndrangheta, di malaffare e violenza. Se fosse dipeso da me avrei fatto volentieri a meno, e mentre preparavo le valigie immaginavo scene di sangue, aggressioni, arroganze … ma no! Ripetevo mentalmente per farmi coraggio. Eviterò i luoghi malfamati, le periferie e le persone rozze. Mi faccio i fatti miei e dopo il lavoro, una doccia e via su qualche spiaggetta dei mari del sud!, tra lo Jonio e il Tirreno c’è solo l’imbarazzo della scelta! Sì, mi faccio i fatti miei e mi godo il sole e il mare pulito della Calabria selvaggia. veduta sullo jonio Quant’è vero che la fantasia condiziona la realtà anche di noi calabresi cresciuti nelle città. A furia di sentire storie di cronaca nera, tutto diventa cattivo. È come un virus che penetra dentro il corpo buono e lo infett...
Buon compleanno Grande Anima Il 23 agosto è previsto uno spettacolo musicale presso la fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” in Paravati di Mileto, nella provincia di Vibo Valentia per festeggiare gli ottantacinque anni di Mamma Natuzza. Alla festa partecipano personaggi dello spettacolo noti al grande pubblico; tra gli ospiti: Al bano, Gigi D’alessio, Manlio Dovì, Luisa Corna… Conoscendo l’umiltà di Natuzza, immagino il suo imbarazzo per festeggiamenti così pomposi. Lei, che si definisce verme di terra e soffre per le storture operate dagli egoismi umani -principali cause di sofferenze inflitte all’umanità ed agli incolpevoli, in quanto deboli e sprovveduti, giovani- una festa simile, senz’altro la intimidisce; però, analizzando tutti gli aspetti che lo show produce in termini di afflussi giovanili e non solo, il suo disagio può essere mitigato dalla probabilità che l’evento avvicini per la prima volta gente che fino ad ora neanche immaginava di recarsi in u...
Installazione per la mistica di Paravati. Umiltà e tenacia nella vita semplice di mamma Natuzza che per ribadire la sua povertà e impotenza umana nei confronti del supremo Amore ripeteva spesso: “Sono un verme di terra. Su 'na grasta rutta... (sono un vaso di terracotta rotto) io non posso fare altro che pregare la Madonna e il bambino Gesù. Io non posso niente. È lui che può fare tutto. Queste frasi le ricordo bene. Le ripeteva in pubblico e in privato e quando la gente le chiedeva “il miracolo” in preda alla disperazione le esortava a pregare e avere fede. L'esempio e le parole della mistica prendono forma nell'installazione. E mentre lavoro una voce interiore sembra guidare le mie azioni. Assemblo gli oggetti che ho a disposizione: l'anfora rotta ( a grasta); una pianta grassa (fico d'india) e la terra. E l'angioletto seduto sul globo che guarda pensieroso il prodotto terreno. La forma solida dell'anfora del vino italo-greca fa riaffior...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.