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giovedì 30 gennaio 2020

Perché faccio arte?

Le testimonianze che costellano la storia dell'arte denunciano spesso scontri tra chi fa arte e chi detiene il potere mercantile della stessa.

(ph Valentina Iannino, 2020)

Gli artisti innovativi, impegnati seriamente in percorsi analitici che assommano oltre al dato tecnico e cromatico l'alfabeto strutturale delle opere, lasciano trasparire la possente azione del loro essere donne e uomini che vivono il tempo.

Le rotture accademiche o di mercato sono dinamiche involontarie, a volte, ma spesso nascono dalle personalità attente a quanto accade nella società, nelle azioni, nell'anima!

Decorazione, design, e quanto suscita reazioni epidermiche, che non a caso, lasciano il tempo che trovano, nelle coscienze per essere sostituite con altre nell'immediatezza, sono lontane dall'essere Arte.

Decorazione e design, se pur discipline apprezzabili nel contesto della comunicazione di base creativa, possono essere sì dei prodotti d'élite commerciale ma, per loro natura, lontani dal pensiero catartico riflessivo insito nella creazione artistica.

Personalmente quando gioco con la materia non pongo limiti alla libertà creativa. Assemblo. Coloro. Lacero. Ricompongo e quando la superficie suggerisce ulteriori inserzioni cromatiche e o segniche le aggiungo.

Il pathos finale determina il lavoro sorretto dal lavorìo interiore stratificato nella mente dagli accadimenti vissuti e dalle notizie accumulate dai restanti sensi. Quando la visione d'insieme gratifica la mia sensibilità il lavoro è ultimato!

Mercato. Vendite. Esposizioni altisonanti. Organizzazioni di eventi mediatici dedicati al culto della personalità non sono contemplate nella mia operazione d'artista e uomo. Vivo le contraddizioni del tempo e le trasformo poeticamente! Questo è!

venerdì 25 ottobre 2019

Terremoto al largo della Calabria

Catanzaro, ore 06.38; lieve scossa di terremoto.

Il letto oscilla leggermente per una manciata di secondi. E in quella infinitesima parentesi un mucchio di interrogativi si affollano nella mia testa:
e se arrivasse davvero la fine di tutto?

Beh, credo che i più fottuti sarebbero i costruttori di imperi.
 Imperi economici principalmente! E poi giù a seguire.
Sempre in degna compagnia dei sostenitori che assediano i centri di potere. Politici e affaristi senza scrupoli.
 In fondo non sarebbe male provare a pensare cosa sarebbe delle “proprietà private”, dei confini geografici, territoriali e mentali eretti per preservare a noi e ai discendenti le “ricchezze terrene”, i beni materiali accumulati con determinazione egoistica. E a tutto quanto gira attorno agli interessi privati che lisciano il pelo ai pecoroni che stanno in attesa delle briciole.

Sarebbe un attimo e ogni cosa, come avvenne per la torre di Babele, andrebbe perduto inesorabilmente.
Allora perché aspettare che siano gli eventi a scardinare le blindature forgiate dall’egoismo umano? Perché non guardare con occhi nuovi ciò che avviene e mettere l’uomo, i bisogni reali, il lavoro, la cultura, la crescita intellettuale della collettività al centro dei nostri pensieri? …

giovedì 28 marzo 2019

Pensieri in rete

Se sospendessimo per un attimo i pensieri, nonostante le ambagi e gli affanni quotidiani, il mondo assumerebbe connotati nuovi, positivi.

Il male non lo vediamo. Non esistono brutture e cattiverie. E siamo tutti inclini al bene. Proprio come quando siamo difronte ad un caro estinto, parente, amico o semplice conoscente, tendiamo a parlarne bene. Soffochiamo i ricordi negativi, se anche fosse stato in vita avaro, è stato altruista e sempre propenso ad aiutare il prossimo.



Amante del bello. Cultore di armonie e instancabile ricercatore d'arte. … eppure, per amore di quell'onestà tanto osannata, ma sottaciuta per l'occasione, forse qualcuno osa e sommessamente ci ricorda quanto siamo condizionati dalla materia. Quella materia che ci sostiene e condiziona l'esistenza della maggior parte di noi e che ci fa chiedere un compenso per i servigi prestati anche nel campo poetico delle arti che dovrebbero, se considerate davvero alta espressione della bellezza, vivere di vita propria.

Purtroppo no. Non è così!

La realtà è ben altra. Ed è per questo che i poeti creano mondi virtuali impenetrabili. Realtà incomprensibili per la grettitudine dei pseudo cultori del bello schiavi del profitto soggiogati dalla legge del mercato. E smaniosi di raggiungere successo fama potere.

lunedì 25 settembre 2017

Pensa a vedere luce, che anche la tua ombra al buio sparisce.

La vita offre , regala, fa sognare, fa ridere, fa piangere, e a volte i sogni li spezza.
Quando la vita se la prende con me per quel che non so fare o non faccio bene, inevitabilmente divento triste.
Poi mi ricordo di un angelo col sorriso sempre stampato in faccia, che dalla vita aveva avuto molte soddisfazioni, ma a cui la vita è stata stroncata molto presto.
Gli volevano tutti bene, e come si faceva a non volergliene.
Per me è un esempio, perché voglio essere allegra per ciò che di bello ed entusiasmante la vita mi dà, non certo per quello che non mi dà.
Non credo molto al destino, ma ai motivi.  Magari esiste un motivo se devo seminare bene prima di poter raccogliere.
E voglio in ogni caso prestare attenzione a ciò che la vita mi offre, godermi le persone che mi sono vicine e mi apprezzano, e non farci caso alle cose tristi.
La vita è una cosa seria, ma per godersela al meglio non   la si deve appesantire, tantomeno di tristezza.
C’è tempo per soffrire, c’è tempo per morire;  ma non adesso.
Non senza motivi reali, non per cattiverie random delle persone.
Voglio solo coltivare passioni, migliorarmi e guardare avanti in meglio; per il peggio, se non è possibile migliorarlo è più proficuo ignorarlo.
Voglio prendere esempio da te, godermi tutto ciò che è positivo e non pensare, o comunque pensare positivamente e cogliere tutte le sfumature lucenti della vita.



PH Manuela Iannino ©

domenica 20 agosto 2017

Pensieri distesi sul mare a prendere il sole.

Questa foto mi apparteneva, non era bella in sé. Il colore del mare non era un blu acceso e sgargiante, era grigio un po' luccicante quanto spento rispetto ai colori che, spontaneamente o a luce chiara e buona, regala.
Le barche pronte già per il mattino seguente per andare e prendere il largo; le case in cui ci si torna per riposare, fare baldoria, concedersi una doccia dopo il caldo e il mare.
Il sole al tramonto è infuocato e stanco, ha in sé consapevolezza e speranza di chi risorgerà, regalando al mondo un'altra giornata.
Ed io, mi sento un pochino come gli scogli, sempre lì immobile.
Perché il mare mi leviga, e io non mi stanco mai.

Ph e testo: Manuela Iannino.©

venerdì 16 giugno 2017

Oblò.

Testo e immagine: Manuela Iannino©


Dall’oblò variopinto tutto sembra
Più tranquillo, più calmo, ma vivo.
Prende vita e soffia piano il vento
In una carezza amorevole e morbida,
avvolge le paure e le culla.
Fa pensare che andrà tutto bene.
Il mare e le sue onde blu,il cielo libero
E i fiori intersecati e annodati stretti,
le vele spiegate e tese,
e te, che mi guardi con lo sguardo stesso di sempre,
gli stessi occhi ancora una volta entusiasti.
E ancora tu sei la mia àncora,
anche quando sono stanca e voglio staccare da tutto.
Con te sono sempre a casa.

domenica 11 giugno 2017

La borsa di una donna è pesante.

Testo e immagine: Manuela Iannino©

Ho portato con me un ombrello
Per ripararmi dalle parole
Ghiacciate o bollenti.
Ho portato con me qualche nota
Annodata con cura
Tra le corde del mio cuore.
Ho portato con me le mie radici
Come un perfetto abito da sposa
Cucito invisibilmente sulla pelle.
Ho portato con me un po’ d’abitudine
Dicendole di andare via
Quando il prato sarà interamente fiorito.
Ho portato sulle labbra un sorriso
Perché dentro è tutto vivo in me.

martedì 6 giugno 2017

2 rose, 5 inverni.



La bellezza opaca
Di chi ha visto morire qualcosa dentro sé.
La bellezza ingombrante
Delle rose appassite,
tristi e vissute.
Di chi ha visto il tempo correre veloce
E gli ha chinato il capo in segno di riflessione.
La bellezza regina dell’imperfezione
Della natura morta che ci ricorda
Che il tempo passa e lascia costanti solo le spine.
La bellezza di chi appoggia la testa alla tua
E si abbandona al tempo che scorre.
La bellezza di chi prende il tempo
E se lo tiene e lo vive come viene.
La bellezza di chi da rosa appassita
E gelata è divenuta un girasole caldo e dritto
Che lascia le riflessioni agli specchi
E sorride.

(A me e mia sorella, e ai nostri quasi 25 anni pensierosi, più che spensierati.)

domenica 4 giugno 2017

Ossigeno.

Ph: Valentina Iannino.


L’avevano cucito addosso e con cura
Il cappio al collo su misura
Con parole amare e temperate
Intangibili e forti, prodotte in fabbrica in serie.
Come catene e anelli incastrati l’uno all’altro
Ma ancora intangibili e a primo impatto infrangibili.
La mente certe volte non mente e non ascolta bugie
Sradicando erbacce che crescono nei punti mal curati
E trascurati,
portano a monte l’argilla che non permette
che il giardino cresca rigoglioso.
Ma problemi alla mano e scienza, coscienza e conoscenza
Spezzano tutto ciò che uccide e soffoca
E regala l’ossigeno vitale: pace interiore.

Manuela Iannino.

giovedì 25 maggio 2017

Siamo ciò che diciamo (?)



Non capivo più dove avessi stomaco e cervello.
Collegavo e scollegavo pensieri e parole
 E mi stringeva leggermente sotto il cuore.
C’era qualcosa che non mi parlava più di farfalle,
ma di api, o di vespe, o entrambe
Diritte a farmi male nello stomaco,
il secondo cervello.
Le farfalle si sa, son quelle dalle emozioni
Le più ballerine, fanno danzare mente e cuore.
Da qualche tempo si sentono insetti meno innocui
Che  pungono e  lasciano agonizzante
Là dove il flusso di spilli si decide a fermarsi.
Sono pensieri o parole che un po’ ti muoiono dentro
Sono quelle espressioni che prima o poi inevitabilmente
Senti dire e dici.
Non sono zucchero, sono forti come 40° d’ alcol
Ardono con un effetto prolungato.
In questo caso non ci vuole cortisone
Il farmaco che ti danno quando non sanno come curarti,
in questo caso ci vogliono cure speciali,
in questo caso ci vogliono carezze e abbracci.

martedì 16 maggio 2017

Mancanze –di coraggio.


E’ come se tu scappassi avanti a me
Mentre un ladro di futuro, belle speranze
E nuovi orizzonti mi strappasse di dosso la borsa
Che insieme li contiene e li protegge.
Perché lo permetti?
Dovresti volerli proteggere anche tu.
Ho già un figlio fatto di sogni e polvere d’oro
Che mi cresce dentro, più comunemente lo chiamano
Futuro.
E io non lascerò che nessuno ne provochi l’avaria.
Io voglio farlo decollare.
Coraggio, questo gigante che t'abbandonò.
Ci vuole coraggio!

domenica 14 maggio 2017

Mamma.


La mamma è colei che ti pensa ancor prima di generarti ,
Ti protegge e ti rende invincibile.
La mamma è un dolce suono aulico ma semplice
Che ti culla quando sei bambino,
 ti prende per mano nella crescita e cammina con te.
La mamma è carne e ossa forti abbastanza
Da reggere il peso di tante teste e bocche,
la mia lo è, lo è stata e lo sarà con qualche chilo in meno,
pur sempre tenace.
Con lei puoi discutere o non trovarti d’accordo,
ma lei sa dove mette a posto magliette, jeans
E persino i pensieri.
La mamma è forte natura  che ride per una battuta
E piange per una piccola tenerezza.
La mamma è una dolce sensibilità che ti abbraccia,
lei ti guarda crescere, e nel cammino con lei, mano nella mano,
crescerete insieme.
AUGURI MAMMA! 

sabato 13 maggio 2017

Adesso.

Di tutto il disordine, cosa resta
Se non prendiamo l’essenziale adesso
Che siamo in vita e abbandonare gli schemi
Che ci hanno insegnato a rispettare.
Non esistono schemi, né linee nette, né rette,
Esiste l’adesso che è essenza e alito di vita.
Sicchè il soffio vitale prima o poi cesserà
Abbandoniamo il fare terreno
E abbandoniamoci agli affetti, all’ imperfezione
Alle risate, ai caffè e alle chiacchiere.
Chè un giorno non ci saremo più,
Quindi l’adesso viviamolo ubriacandoci l’anima
E il corpo di emozioni .
Accordiamoci le corde del cuore.

venerdì 12 maggio 2017

Complicità sempreverde.

Quando la complicità diviene relazione
Profuma di felicità, contentezza, ubriaca l’anima.
Forse lui l’aveva sempre guardata così,
E forse anche con il cambiare delle stagioni
E con un po’ di rabbia in più continuava a guardarla
Con gli stessi occhi.
Magari lei lo rimproverava continuamente del suo disordine
E lui l’avrebbe rimproverata circa le sue ossessioni
E tra un saluto e un bacio sarebbero rimasti
Come del resto sono
Uno a fianco all’altra.


lunedì 8 maggio 2017

Eternità.

Cosa sarà mai un attimo di debolezza
In un momento d’eternità,
Che con una folata di vento porta via tutto.
L’eternità è leggera,  passa e fa passare ogni cosa,
Il bello e il brutto tempo.
Eternità di attimi profondi e intensi
Eternità di coriandoli psichedelici
Eternità di cielo e mare
Angolo di paradiso e  punta d’inferno insieme
Che ci ricorda che insieme siamo tutto:
Una cascata di polvere di stelle.

domenica 7 maggio 2017

Liberi d'essere.



Difese abbassate e gambe tremanti,
Indietro non presti attenzione perché ti fidi,
Ma d’improvviso gambe tagliate, ossa rotte
 E cadute inaspettate.
Resti a terra il tempo giusto per capire
Che le difese devono rimanere gonfie come vele
Ma è la mania di controllo che si deve abbandonare.
E fidati, non ti fidare
Che siamo tutti imperfetti e cangianti.
Liberati da tutto ciò che non è te
e sii te stesso.

(A tutte le libertà che abbiamo, a tutte quelle di cui abbiamo usufruito e ci siamo fatti carico, prima tra tutte essere liberi di essere come siamo.)

sabato 6 maggio 2017

Al futuro Sindaco di Catanzaro.


Egregio (futuro) sindaco,
sogno una città vivida e brulicante di emozioni.
Sogno una Catanzaro sorridente,
una popolazione soddisfatta,
la possibilità di poter beneficiare delle opportune cure mediche anche tra le mura della propria città.
Sogno un capoluogo di Regione ricco di eventi culturali di spessore,
un faro che guidi il cammino ormai incerto.
Sogno delle mani che si tendano alla popolazione come il più amorevole dei genitori.
Perché, credo sia questo il ruolo di Sindaco,
essere padre e madre di Catanzaro, accudirla e farla crescere con cura e dedizione.
Sogno una Catanzaro che spicchi il volo come un’Aquila,
che maestosa sfoggi la sua grande bellezza Storica e paesaggistica.
Sogno di poter dire che, malgrado le difficoltà, INSIEME, siamo riusciti nella straordinaria impresa di risollevare la città.
E, mi auguro che tutti questi sogni, diventino la più bella delle realtà.

Amicizia e risate eterne.

Se qualcuno là sopra esiste
Benedica i ricordi euforici, quelli divertenti
Quelli per cui, se ci pensi e ne parli, ridi come allora
Quando il tempo era pieno zeppo di scuola
E molti pensieri in meno.
E adesso ricordandoli abbiamo capito
Che di tempo non ne è passato
Visto che ridiamo come e più d’allora
Allo stesso modo con lo stesso casino di sempre
5 anni dopo e il tempo mi sembra tornare,
Quel tempo non è morto e non morirà mai
Perché noi, quando siamo insieme
Abbiamo ancora 15/18 anni
I nostri anni più belli.
Gli stessi occhi e gli stessi sorrisi.
E non c’è niente di più magico ed eroico.

(Agli amici del liceo, alla mia classe: quelli che non sono mai passati come il tempo che non ci scappò dalle mani da allora. Alle persone più belle e folli.)

venerdì 5 maggio 2017

Donna.

Per te stessa il mondo non deve
Essere uomo,
Dev’esser per forza te, deve
Essere donna.
Capirai a momento debito che la persona
Che più sa amarti sei tu
E puoi farlo in tutti i modi che vuoi.
La compagnia può esserci o no,
ma tu non sei sola se sei con te.
Sei forte, guardati
Presta attenzione a quante ne hai superate.
Tutte con la forza delle tue gambe
Delle tue braccia, del tuo cuore, del tuo fegato,
Del  tuo cervello, della tua spina dorsale, del tuo tutto.
Ed è bello essere come sei, con tutti i pregi
E i difetti innumerevoli.
Ma guardati e compiaciti dalla testa ai piedi
Dai pensieri alle ossessioni
Dalle carezze ai graffi
Dalla risata al pianto.
Impara ad apprezzarti come forse nessuno
Saprà fare mai, conta su te stessa
Ma guardati a fianco, vedi se la tua mano la stringe
Qualcuno un qualcuno non a caso
Che non occupi la visuale e continui a camminare
Fiero, al tuo fianco.

(A tutte le donne che pensavano che qualcuno le avrebbe amate più di loro stesse.)
 

giovedì 4 maggio 2017

A Catanzaro, una speranza di cambiamento?


Figura del tutto nuova nel panorama politico Catanzarese è Nicola Fiorita, professore universitario all’UNICAL, promotore di una nuova era, oserei dire, oltre che di un nuovo movimento denominato “Cambiavento”.
C’è bisogno che il vento cambi a Catanzaro, suppongo che questo voglia intendere il nome dato al movimento nella città conosciuta per l’appunto per il Vento incessante. Ma è necessario che esso cambi rotta e porti una ventata di ottimismo e di benessere economico.
Passeggiando per le vie della città, purtroppo, assistiamo impotenti a un profondo declino, dovuto soprattutto allo spopolamento. Le saracinesche si abbassano, le luci di taluni negozi si spengono insieme ai nostri sorrisi.
La Catanzaro fervida e piena di gente è ormai un lontano ricordo. Corso Mazzini si popola soltanto grazie alla promozione di eventi sporadici e raramente nei weekend.
I quartieri, a loro volta, versano in situazioni di disagio e paiono talora come enti a se stanti, distaccati e disconnessi dalla città.
Il quartiere sicuramente più attivo è Catanzaro lido, la cosiddetta Marina. Diversamente dal centro città, la Marina permette discrete e vaste scelte di attività commerciali, ristoranti, pub. Proprio qui, inoltre, si svolge la movida notturna.
A me ricorda un po’ la Catanzaro dei miei anni, non eccessivi ma neanche tanto recenti, in cui ero ai primi anni di liceo.
Cosa ci si aspetta da Cambiavento? Beh, senza dubbio uno slancio per TUTTA la città, da nord a sud, una vicinanza attiva ai problemi e alle proposte dei cittadini e, personalmente, anche una rivalutazione degli artisti locali. Perché, per chi non lo sapesse, Catanzaro ha anche i suoi valenti artisti locali che, ahimè, raramente sono stati inseriti in iniziative culturali e ricreative importanti.
Sta a noi cogliere l’invito per poter cambiare. Ma il cambiamento, si sa, comporta coraggio.

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