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sabato 30 novembre 2019

Pippo Callipo presidente?

Ormai è chiaro: la politica ha abdicato!


La prima repubblica lottizzava il potere e assegnava incarichi di estrema delicatezza strategica ai propri militanti. Chi stava al governo adottava il manuale Cencelli anche nell’assegnazione dei posti di lavoro all’interno delle realtà lavorative. Uffici, fabbriche e persino nelle organizzazioni sindacali la spartizione era una legge non scritta da rispettare. La conta avveniva attraverso gli iscritti e le tessere nonché i voti espressi nelle urne.
La morte della prima repubblica per certi aspetti si riteneva e si ritiene un’emancipazione dal sistema che i partiti avevano messo in campo per governare il potere e le genti.
Era un sistema consolidato. Odiato!
Gli ideali infranti dal sistema logistico che le classi dirigenti attuavano indussero molti militanti o simpatizzanti ad allontanarsi dalle sedi e dai luoghi della politica accattona. Sarà, forse, per questo motivo che non vi è un rinnovamento nella classe dirigente e che le scuole di partito non riescono più a produrre leader degni di gareggiare per la carica di presidente di regione?
Se le coalizioni o i partiti non riescono ad essere guida propositiva e non sanno trovare altra espressione politica da proporre ai cittadini dentro i confini della cultura politica e della scuola di pensiero a cui rimanda per storia e impegno sociale l’ideologia d’appartenenza, allora vuol dire che la tendenza contemporanea di fare politica è il risultato di un fallimento culturale.
Non solo la classe dirigente ha fallito la sua missione ma tutti noi meritiamo gli urlatori e i detrattori che sanno parlare bene alla pancia delle persone bisognose. Banditori che annunciano e vendono bene merci e prodotti falsificati dalla rabbia e dalla paura.

Beppe Grillo & c hanno visto bene!
Chi fino ad ora ha appoggiato e sostenuto la tesi dei 5stelle non l’ha fatto per odio o rancori mal sopiti. Lo ha fatto per i motivi accennati poc’anzi.
E se in Calabria la sinistra ha aspettato l’imprenditore di successo per evitare figuracce ai figuranti dopo le promesse e le tracotanze dell’uomo di lungo corso cresciuto a pane e politica nella scuola del vecchio pc, beh, sembra di avere ingerito una sostanza caustica allo stato puro.

sabato 23 novembre 2019

Ideali e bisogni nei movimenti di base contemporanei

M5s, biodegradabile x natura o statuto?


Lavoisier nel ‘700 capii e stigmatizzò il concetto della relatività, teoria secondo cui “nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”. E ancora prima, in Grecia, Empedocle, riferendosi alla totalità dell’essere pensava, semplicisticamente, che non c’era separazione tra anima e materia.
Fede e scienza non vanno a braccetto. Cosicché, il concetto, epurato dalla spiritualità, passa alla storia della fisica nella formula esplicata da Antoine-Laurent de Lavoisier sul principio della conservazione chimica della massa. La stessa formula è corretta da Einstein che chiarisce, laddove, all’interno di un sistema chiuso, in una reazione chimica la massa dei reagenti è esattamente uguale alla massa dei prodotti, anche se appare in forme diverse. Quindi, “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!”.
E che dire del filosofo Jean Jacques Rousseau? Anche lui nato nel ‘700 e tirato in ballo dal movimento cinque stelle con l’ormai nota piattaforma che prende il suo nome? E cui si aspira? (Ritengo, visti i suoi saggi).
"teorie e ideali"

C’è tantissima umanità e voglia di ragionare, lavorare per cambiare in positivo la società nei movimenti spontanei che partono dal basso probabilmente perché la base soffre e vive sulla propria pelle le diseguaglianze sociali e le relative conseguenze imposte dalla classe dominante e dai soprusi che è costretta a subire spesso per colpa dei furbetti.

Girotondini, popolo viola, arcobaleno, movimenti studenteschi e operai, e per ultimo in ordine di tempo le “sardine” invadono le piazze per rispondere al qualunquismo populista etichettato dalle destre italiane e europee che strumentalizzano i bisogni parlando alla pancia dei più sofferenti e disgraziati.
Superato l’impeto momentaneo e l’indignazione, i movimenti spontanei, quando non incanalati nelle forme istituzionali suggerite dalla Costituzione, si dissolvono vanificando così la “rabbia propositiva” del ben pensare.

Tra le specie, quella umana risulta essere la più creativa nel fenomeno del “trasformismo”.
E, a lungo andare, trasforma concetti e azioni in base alle esigenze primarie dettate dal proprio ego, per quanto concerne etica e pensiero positivo e, dallo spirito di sopravvivenza, nell’atto pratico del vivere quotidiano cerca soluzioni prettamente legate al materialismo sopravvivenziale.

È, in sintesi, positivo affidare a una piattaforma le sorti gestionali della politica sociale del movimento che nasce come punto di rottura col vecchio meccanismo di gestione della politica e dei relativi candidati che dovrebbero rappresentarlo?
Democrazia di base? Se la base ha la “cultura necessaria” sì! Altrimenti è opportuno evitare malintesi e malintenzionati pronti a strumentalizzare ogni respiro. Prescindendo dal numero di mandati e mettendo in primo piano credibilità, cultura, e affidabilità di candidati, dirigenti e iscritti. In virtù della storia dei costumi sociali, dei movimenti, dei sovranismi, delle dittature e dei flussi e riflussi storici mancanti ma sempre in agguato pronte per nuove esperienze e relative vittime sacrificali.

venerdì 13 aprile 2018

Italia, governabilità

Il ciclo delle stagioni, così come l'abbiamo concepito e strutturato, ora legale inclusa, arriva puntuale e impone i suoi ritmi.

Meno puntuali sono le aspettative che singolarmente imputiamo alle azioni della politica, al suo governo e all'intelligenza, alla lungimiranza delle donne e degli uomini che hanno visibilità, oratoria e potere decisionale. Cioè quelle persone che si sono ritagliate uno spazio contrattuale e che, perciò, possono gestire eventi sociali.

I fatti sembrano confermare l'impossibilità del cambiamento intellettuale.

Siamo alla seconda consultazione del presidente Mattarella e nulla sembra essere cambiato nelle azioni e nelle teste dei leader chiamati a formulare una ipotesi di governo.

La legge elettorale appena varata e voluta dalle forze politiche uscenti col pd in testa è colpevole di quanto sta accadendo giacché dalle urne non è uscito un vincitore a cui conferire con pienezza l'incarico per formare un nuovo governo.

Il cittadino qualunque, non nel senso deleterio del termine ma inteso come soggetto debole e privo di effettiva proprietà decisionale, è ostaggio dei capi cordata nel bene e nel male. Inutile, quindi, parlare di disaffezione alla politica e tagliare corto contro i populismi.

Cosa uscirà dal cilindro non è facile saperlo a priori. Si possono immaginare un ventaglio di soluzioni possibili, inutili da anticipare. Ciò che invece si evince e in base alle notizie dei media prende forma il tentativo spartitorio che usa e passa dalla disinformazione alla dissimulazione, ai proclami attraverso tv e giornali partigiani di mantenere fette di potere economico e contrattuale anche nel nascente governo dei vecchi volponi.

lunedì 11 marzo 2013

soldi ai partiti ecco come li spende il PD

Quanto ci costa il PD?

Incominciamo col dire che tutti i partiti non disdegnano i finanziamenti e il PD è tra questi.

Detto ciò, chiariamo:
Non è intenzione giustificare o criminalizzare aspetti che porterebbero il discorso lontano dalle esigenze attuali. E prima di continuare è necessario ricordare le origini, la storia di un certo partito vicino alle esigenze dei lavoratori: il Partito Comunista Italiano, ora Partito Democratico (la stessa cosa vale per il vecchio Partito Socialista Italiano, data la comune radice ideologica).
Un tempo i vecchi dicevano di tesserarsi al “partito” perché tutelava i diritti degli operai e dei contadini.
In alcune sezioni si faceva a gara e i deputati lasciavano il 50%, la metà del loro compenso di Onorevoli Parlamentari e Senatori al partito.
Non si accettavano lasciti dagli industriali e dai padroni che schiavizzavano i dipendenti men che mai dagli schiavisti che guadagnavano sfruttando la salute di chi sudava sangue.
Ergo: impensabile vedere assegni da aziende come ILVA e FIAT attuali.

Ma perché Bersani e tutto il PD non vuole cedere sul finanziamento pubblico ai partiti?

Semplice: il Pd senza questi soldi rischia di fallire!
E ci sono almeno 200 tra giovani e meno giovani da tutelare. Anche Livia Turco è stata "riassunta" dal Pd che, però, dopo le polemiche per il suo compenso ha rinunciato allo stipendio. Ma gli altri no.

Tra questi due parlamentari in aspettativa dalla vecchia Margherita e sette dai Ds.

naturalmente i soldi per pagare gli stipendi sono quelli dei rimborsi elettorali.
E il pd, per queste ultime elezioni dovrebbe ricevere 45 milioni di euro. Impossibile rinunciarvi!

Il Pd senza questi soldi rischia il fallimento!
Pagare 200 dipendenti non è facile.
I democratici, secondo quanto scrivono sul sito, riescono a sopravvivere grazie ai soldi dei rimborsi.

giovedì 12 aprile 2012

soldi ai partiti

Continuano ad arrivare sotto altre forme e con altre formalità


È l'ennesima prova che questa classe politica deve essere licenziata definitivamente!

Forse pensano che tutti gli italiani siano ammaliati da qualche magico imbonitore che li tiene prigionieri di un sonno profondo come i “barbari sognanti” ?

Come spiegare altrimenti la risposta data ieri sera dai maggiori esponenti politici impegnati in una profonda revisione per evitare ai cittadini scoglionati dalle vessazioni e dalle ruberie dei partiti di essere ancora testimoni inermi delle loro porcate?

Non voglio ripetere quali e quanti sacrifici deve subire il cittadino chiamato alle urne per mantenere viva una falsa democrazia. Voglio solo ribadire che le parole stanno a zero e i fatti dimostrano l'avidità di un sistema corrotto mantenuto in piedi contro la volontà dei cittadini.

Cosa facciano le commissioni lo abbiamo visto! Basta ricordare il fallimento imposto a Giovannini con lacommissione ideata per studiare l'adeguamento degli emolumenti deiparlamentari italiani con il resto dell'Europa. Ma si sa: cane non mangia cane! Perciò è assurdo!, veramente impensabile sperare che questa classe dirigente sia in grado di fare un passo indietro e dimostrare rispetto per i cittadini.

..e intanto da dove prenderanno i soldi per pagare i componenti della nenonata commissione?

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