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martedì 5 aprile 2016

In giardino, fontane e maschere


fontana da giardino semplice


Inizia la bella stagione e bisogna iniziare a pensare anche al giardino. Pulitura del verde e nuovi invasamenti sono il primo pensiero per quanti possiedono un giardino ma pochi si pongono il problema o pensano di migliorare esteticamente il punto di erogazione dell'acqua all'aperto.
Fontane o semplici rubinetti spesso pensati come punti di irrigazione se adeguatamente abbelliti, a fronte di una modica spesa, cambiano volto e diventano più godibili.
Basta un semplice manufatto come una maschera in argilla per fare cambiare in meglio una pila di mattoni cementati e una cannula in rame.

fontana da esterno con maschera
Una maschera, reperibile ovunque, per chi non ha la manualità necessaria o la possibilità pratica e logistica, cioè, uno spazio per lavorare e successivamente un forno ad alta temperatura per infornarla.
La maschera è disponibile in molteplici forme e misure e si può trovare e acquistare nelle botteghe di ceramisti, sulle bancarelle delle fiere paesane o lungo le strade trasformate in punto di ritrovo commerciale dagli ambulanti.
La maschera ha origini antiche e la tradizione popolare vuole che diventi scudo e guardiano contro il male avverso. Insomma è un amuleto propiziatorio.

sabato 23 gennaio 2016

Noi che costruivamo le maschere con la carta

(l'apriscatole culturale)


Nel giro di qualche decennio siamo passati dal produrre poco e, tutto sommato, in sintonia con gli eco sistemi al produrre indiscriminatamente moltissimo inquinando il suolo terrestre e l'atmosfera.

Persino il barbiere riciclava le schedine del totocalcio vecchie. Le metteva sulla mensola davanti alla poltrona e quando doveva pulire il rasoio vi spalmava sopra la schiuma da barba appena tolta dal viso del cliente. E che dire del fruttivendolo o del pescivendolo che incartavano la mercanzia nei giornali dei giorni precedenti?
"maschere di carta"

Poi vennero gli anni di plastica e le industrie iniziarono a stampare persino i recipienti destinati a contenere gli alimenti e gli artisti fecero assurgere gli oggetti ad opere d'arte.

Eppure, come era bella la semplice quotidianità dei primi anni sessanta quando ancora sapevamo costruire i giochi e ci impegnavamo creativamente nell'assemblare i vestiti e le maschere per carnevale con i pochi mezzi che avevamo a disposizione.
Le maschere prendevano forma gradatamente da scatole di scarpe e da semplici fogli di giornali e dalle pagine dei quaderni.

Le maschere avevano forme diverse, spesso condizionate dalla disponibilità dei fogli di carta che si possedevano.
Il simbolo dell'infinito tracciato su due facce di foglio di quaderno si trasformava nella maschera di zorro e un ramo reciso opportunamente trattato diventava una spada.

Il carnevale e le altre festività erano una corsa felice verso la creatività affiancata e stimolata dai genitori e dai fratelli più grandi. E oggi?

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