L’attesa.
La vita stessa è una condizione arcaica d’attesa.
Nove mesi per nascere e qualche momento di passione per gli amanti riproduttori che, nella maggior parte dei casi, senz’altro non hanno fatto l’amore con l’intenzione di procreare , Attratti dalla passione l’adrenalina martella fino ad infuocare le macchine umane scalpitanti. La pelle si mescola sensibile alle carezze. Gocce di sudore coprono i corpi dal profumo inebriante. Parole sussurrate, rantoli soffocati, vestiti scostati d'impeto, rimossi da mani imploranti che si insinuano ovunque...
Attimi che si vorrebbero dilungare … impossibile farlo. L’attrazione di un attimo rende felici e trasporta le menti nell’eden incontaminato dei sensi amorosi.
L’attesa dell’incontro è dolce.
Quel tipo d’attesa è già oblio dei sensi, prima ancora del contatto fisico, l’odore, giunge inebriante ad accendere il fuoco del desiderio, l’olfatto, prima sentinella dei sensi, allertata, lancia segnali all’ipotalamo, in quel momento disarmato e distratto dalle altre funzioni.
Ma questa, di attesa, nel corridoi di un ospedale, gli odori delle malattie annichiliscono.
Lontani sono i momenti primaverili. Prescindendo dall’età, ma attenti ai segnali del fisico dolorante, curvi e stremati si attende, con gli occhi fissi sul display, che appaia il proprio numero accompagnato dalla voce metallica.
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.