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venerdì 12 maggio 2023

Migranti per necessità

 Viaggi e viandanti costretti a migrare nel bel Paese.

A PICCOLI PASSI.

Poco alla volta, a piccoli passi hanno distrutto il welfare. Il sistema sociale è inesistente. La salute individuale è negata a molti. Nell'era della globalizzazione economica tra gli strati deboli dei paesi cosiddetti evoluti Si muore persino per un raffreddore curato male  .



giovedì 14 ottobre 2021

The end

 Scriviamo la parola fine al film del terrore e all'isolamento sociale.

E' giunto il momento di scrivere la parola fine alla paura da covid?

Il comune buon senso suggerirebbe di sì! Visti gli esiti delle vaccinazioni e delle altre misure di prevenzione adottate la pandemia sembra debellata. Non ci sono più molti decessi e ricoveri d'urgenza nelle strutture sanitarie. Anche le rsa non soffrono. Insomma sembra che i presupposti ci siano per dire basta al terrore psicologico e iniziare un percorso a misura d'uomo. Ristabilire la normalità. E vivere! D'altronde, sempre stando ai numeri diramati dalle fonti ufficiali, la tanto declamata e sospirata immunità di gregge è stata raggiunta.


Perché, quindi, insistere con lo stato emergenziale?

Gli scontri violenti a cui abbiamo assistito in queste ultime ore sono il termometro della barbarie in cui stiamo precipitando. Buonsenso comune vuole e impone di abbandonare le leggi restrittive che, pur necessarie nei momenti critici, ora si presentano come mere disfatte del pensiero pragmatico.

Inutile e dannoso risulta il passaporto verde.

Il green pass inizia ad essere un espediente strumentale per certi aspetti e strumentalizzabile da altre posizioni in cui si pongono personaggi facinorosi per creare disordini e depistare l'opinione pubblica dai buoni propositi di quanti la pensano diversamente, pensiero giusto o sbagliato che sia non sta a me dirlo.

Il momento non è stato dei migliori.

Il virus ha mietuto tantissime vittime! E qui, è d'obbligo ricordarlo, se proprio dobbiamo imputare qualche colpa, l'errore principale è della politica gestionale della sanità nazionale e locale pubblica e privata che impone i numeri dei bilanci, quindi i profitti, alla salute dei cittadini. E in merito ai numeri le indagini riferiscono cifre altissime attorno all'affaire vaccini e presidi medici contigui.



Ma bando alle negatività possiamo convenire che ognuno ha fatto la propria parte e si è dato da fare per uscire dal pantano meno sporco possibile. Ecco, adesso è giunto il momento del bagno sociale. Un bagno rigenerante nelle cui acque lasciare diffidenze e personalismi inutili. Dobbiamo uscire ritemprati. Fiduciosi. E guardare con volto disteso e sorridente chi ci sta vicino.

Basta col pugno chiuso in senso di saluto. Abbracciamoci!, semmai con la mascherina ancora per un altro po' ma poniamo fine allo stato di terrore in cui ci ha prostrati il virus.

L'immunità di gregge è raggiunta! E il green pass, se pure potrebbe essere visto come un ulteriore tassello alla prudenza, è, per certi aspetti, uno strumento inutile e destabilizzante.

Buon senso vorrebbe, invece, che si dessero più strumenti alle strutture sanitarie affinché non si ripeta più un evento simile.

sabato 14 agosto 2021

Sergio Rubino, Pediatra per passione

Ieri Gino Strada, oggi Sergio Rubino.

Persone splendide che hanno fatto del loro mestiere una fede e un modello di vita.

Gino Strada lo conosciamo per la sua storia di medico impegnato in prima linea nei territori martoriati dalle guerre e per le cure che elargiva gratuitamente con Emergency.

Prima gli ammalati! Questo il motto di entrambi i medici.

Mai stanchi e sempre disponibili!

Sergio Rubino è stato il pediatra dei miei figli e dei miei nipoti. Un caro amico Sempre a disposizione e col sorriso sulle labbra anche in piena notte. E all'occorrenza anche sulla spiaggia pur di fugare le ansie dei genitori alle prese con l'eritema solare o qualche fungo.

Empatia contagiosa e immediata!

Sergio sapeva accattivarsi la fiducia di genitori e figli; sussurrava parole scherzose ai piccoli pazienti. Giocava con loro e dopo averli messo a loro agio iniziava la visita accurata. Girava e auscultava i piccoli corpicini con sapienza e maestria da giocoliere: me lo fai vedere il lillichino? E il cuoricino? Me lo fai sentire? ...

Ultimata l'esplorazione, mentre l'assistente di studio rivestiva i piccoli, lui, sommessamente, quasi sussurrando minimizzava i timori di noi genitori.

Il dialogo, con noi genitori alle prime armi, era confidenziale e oltre alle cure mediche mirate per lenire il malessere del momento suggeriva anche antichi rimedi casalinghi in cui la madre, signora Dora, copriva il ruolo della saggezza, era la nursery ispiratrice nonché valente pittrice.

I dipinti della Signora Dora tappezzavano lo studio di via Acri prima e viale Pio X dopo, ambienti accoglienti da subito divenuti familiari nel corso dei decenni. 

Tra poesie, ritratti e dipinti che attestavano affetto e stima nei confronti del pediatra, l'acquario e la parete verde, la musica soffusa e la qualità dell'aria aspettavamo fiduciosi in un ambiente sereno, certi della soluzione del caso dopo il tuo intervento.

Ciao Sergio. Grazie per la tua immensa e squisita disponibilità. e per avermi onorato della tua amicizia.






venerdì 14 maggio 2021

Analisi fai da te

Chi dice la verità?


Due strumenti costruiti e tarati dalla stessa casa ma che danno responsi differenti. Ora, fin quando si tratta di disquisizioni aleatorie come quelle che escono dalla bocca della politica che rappresenta i partiti ci potrebbe anche stare ma quando si tratta di valori che esulano le banalità è opportuno assumere atteggiamenti consoni.




Misurare la glicemia, ovvero il cosiddetto “zucchero nel sangue”, per chi soffre della malattia del secolo è un'azione estremamente importante. Seriamente importante!

Stamane, prima di prendere il consueto caffè amaro, dopo alcuni giorni, ritorno a misurare la glicemia.

Ho a disposizione due apparecchietti.

Opto per l'ultimo arrivo con guida e incoraggiamenti personalizzati. L'accendo.

Carico la striscetta e: ben alzato, buongiorno inserire goccia. Pungo il dito. Appoggio la goccia e... 197mg! Alto! Fa tutto lui.

Cazzo! Siamo messi male!

Il sangue è ancora liquido. Preparo il vecchio misuratore e applico la goccia: 167. 167? boh?

Chi prendere sul serio?

Misteri della tecnica e della scienza  😏 altro che mascherina sì o mascherina no!

giovedì 25 febbraio 2021

Errori alimentari e conseguenze

La scienza e la tecnica hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni.

Misurare lo zucchero nel sangue, la glicemia, è un'azione semplice da potere eseguire rimanendo a casa. 


Gli aggeggini di ultima generazione non tralasciano neppure le buone maniere, sono impostati persino al saluto di benvenuto oltre che essere programmati per lo scopo scientifico, cioè a misurare la glicemica. Ma non si fermano lì!

Suggeriscono anche possibili stili di vita.

Ma quando questi stili e abitudini alimentari sono osservati come farglielo sapere? Nel programma non c'è la possibilità di interagire. Di conseguenza, non resta che intraprendere la vecchia inossidabile e snervante trafila.

Prenotare il consulto col diabetologo.

Accantonata la possibilità di prenotare in remoto attraverso il call center delle a.s.p. perché non è, nei fatti, attiva questa opzione.

Bene che vada, poiché quasi sempre le liste di prenotazione nelle strutture pubbliche sono chilometriche, armati di santa pazienza, confidare in una breve, accettabile attesa dopo la prescrizione del medico di base.

Dopo l'impegnativa del medico curante, dicevo, ci si deve recare tassativamente negli uffici delle asp e attendere il proprio turno.

Purtroppo è come fare un terno al lotto. Il diabete si è dimostrato essere la malattia del secolo: la maggior parte della popolazione mondiale (occidentale ed opulenta) soffre di questa disfunzione. È il male del secolo! La fiumana di im-pazienti affolla i capienti spazi messi a disposizione per i tiket e le relative visite ambulatoriali specialistiche. Tutti col naso all'insù a scrutare i display e attenti ai suoni dei diffusori acustici fino al momento in cui appare ed è chiamato il proprio numero d'accesso agli sportelli e al servizio.

Nell'era delle merendine e delle lisciotterie (anche se non è il mio caso, personalmente preferisco il salato al dolce, altra nota dolente che altera i valori del colesterolo nel sangue) la pubblicità invita in ogni momento ad appagare la libido luculliana.

Siamo invasi dalla pubblicità. In tv, telefonini, pc, tablet sempre connessi e persino per strada c'è qualche merendina che strizza l'occhio. E tra ammiccamenti fatti di presunta qualità e prezzo, anche inconsciamente, invadono materialmente gli spazi fisici e mentali.

Ma il business è business! Sa come insinuarsi nelle menti e nelle abitudini. Sa come modificare gli stili, le abitudini e le esigenze. Dimenticando volutamente o minimizzando gli effetti devastanti che certi prodotti hanno sulla salute collettiva.

È importante tenere abitudini sani di vita quotidiana. Nutrirsi saggiamente. Fare moto, anche lente passeggiate, senza eccedere in sport che avrebbero effetti collaterali dannosi. Stare all'aria aperta e, sorridere alla vita!

Il buonumore è la più potente, efficace e impagabile delle medicine.

sabato 25 aprile 2020

Tracciamenti e contapassi app necessarie?

Covid19: Tracciamento sì tracciamento no!

Per noi gente comune quanto sta accadendo è un evento inaspettato. Supposizioni fantasiose, complottiste, o reali, a parte, ci siamo trovati nel bel mezzo di un'enorme, mastodontica incognita.
L'emergenza ha imposto di rivoluzionare le abitudini personali e sociali. E per arginare la diffusione del virus, tra le altre abitudini, abbiamo accettato l'isolamento.
La quarantena che è toccata a noi è differente, per tempi e modi, da quella imposta sulle navi come descritta dagli scrittori classici, narratori di memorabili avventure nel mar dei sargassi.



Per lo più viviamo, escludendo l'enorme numero di diseredati in/visibili agli occhi opulenti del progresso che a seconda del bisogno sono ridotti a cavie umane, viviamo senza troppi affanni.



E allora, annoiati dalla routine, ci procuriamo inutili problemi. Facciamo le pulci alla storia e ai fatti contemporanei dei governi e della politica in generale.
25 aprile si festeggia la liberazione così come concepita da noi ottenuta grazie al preziosissimo intervento delle forze di liberazione anglo-americana oppure no?
Europa Sì o no? Eurobond o mes. Tra liti interne, ostentazioni e dinieghi i lavori a Bruxelles continuano.
Il Consiglio europeo ha approvato le misure decise dall'Eurogruppo che prevedono l'uso del Mes senza condizionalità; il finanziamento della cassa integrazione nei Paesi membri (Sure) e il rafforzamento della Bei per aiutare le imprese. Ma soprattutto i ventisette capi di governo hanno dato mandato alla Commissione di mettere a punto un fondo per la ripresa, incentrato sul bilancio comunitario 2021-2027, che consenta il ricorso, consistente, all'emissione di titoli comuni europei, senza che però si possano configurare come eurobond. Che non è male!

Come anticipato, i pruriti ce li creiamo. Non contenti dei problemi reali ci imbarcameniamo tra sentieri ambigui e con qualche incognita da non sottovalutare.
Mi riferisco all'applicazione che dovrebbe tenerci distanti quanto basta per evitare contagiati e propagazione del virus. Cioè, tra qualche giorno chi vuole può scaricare un'app sul telefonino che servirà per tracciare i contaggiati e mappare la propagazione del virus.
Bussiness a parte per i grandi marchi del fenomeno web e high tech, google e apple; rispetto della privacy a parte, c'è un mondo sommerso fatto di persone bisognose che non hanno un euro per comprare un panino figuriamoci se possono permettersi un telefono di ultima generazione.
Tanto per capire:
“Exposure Notification” è una piattaforma creata e pensata solo per assistere le autorità sanitarie. Le librerie verranno rese disponibili solo alle aziende che stanno lavorando con un’incarico delle autorità sanitarie o di un Governo.
Il rilascio per gli utenti è previsto a metà maggio, quindi le app non saranno pronte prima. Google supporterà tutti gli smartphone a partire da Android 6, e l’aggiornamento avverrà tramite Play Services, mentre Apple supporterà tutti gli iPhone degli ultimi 4 anni, quindi a partire dall’iPhone 7. Servirà un update di iOS.
E l'app italiana si appoggerà a questa soluzione?
Europa e autorità nazionali dovranno guardare bene la tecnologia e decidere se e come usarla. Sono ancora molte le tappe prima del rilascio dell’app. Prima fra tutte capire come e da chi saranno gestite le informazioni sui positivi al Covid e per quanto tempo. Come convincere le persone a scaricare e usare l’applicazione? Perché sia efficace serve che almeno il 60% degli italiani sia d’accordo e, quindi, avere scaricato l’app.

Liberazione dalle paure e dalle idiosincrasie o dipendere da un'app contapassi che misura la temperatura e gli ipotetici untori? 

martedì 3 marzo 2020

Covid 19 Basta allarmismi

Insomma, ci dobbiamo preoccupare seriamente oppure no?

Le aperture dei giornali sono concentrate tutte sui numeri dei contagi del corona virus nel mondo.

Nessun continente e nazioni escluse dall'infezione che secondo i dati scientifici sembra provenire dai pipistrelli.
Nessuna origine pare sia chiara. Cina o altra località non fa differenza e non dà per certo l'origine del focolaio. Almeno così dicono gli studiosi che stanno lavorando sull'origine del virus.

Alcuni imputano ai governi l'errore per l'eccessiva tutela nel fare tamponi e la divulgazione dei dati dell'analisi. Il cittadino comune assorbe le notizie e rimane terrorizzato.

Non tutti sono razionalmente vigili e aggiornati sui fenomeni del contagio da covid-19.
L'occasione sembra propizia agli sciacalli. C'è chi vende placebo inutili e chi urla contro il governo.

Il caos regna le menti e i comportamenti della gente comune?

Non sempre! Basta prendere le dovute misure. Lasciarsi andare con o senza mascherina tanto il più delle volte è inutile e bearsi della bella giornata. Approfittare del sole che illumina e fare lunghe passeggiate in riva al mare o tra i boschi. Insomma stare all'aria aperta! E adottare le regole elementari dell'igiene personale.

mercoledì 6 novembre 2019

Taranto: famelici bisogni

Taranto: morire di lavoro o per lavoro.


Novemila lavoratori più gli occupati nell’indotto che ruota attorno all’unica acciaieria italiana rimasta a simboleggiare gli anni della ripresa economica e industriale del mezzogiorno d’ Italia.
L’ex Ilva è stata fonte di guadagno per gli imprenditori che si sono susseguiti nella gestione degli affari che, stando alla storia dei tumori causati dagli scarichi industriali degli altiforni siderurgici, hanno avuto a cuore più la produzione che la salute pubblica e la tutela ambientale.

Gli studi condotti e divulgati dicono che i tumori si sono moltiplicati nell’area tarantina. Veleni nell’aria e nei terreni sono stati la causa di morti e malformazioni fetali di persone e animali in gestazione. Ma queste sono notizie risapute! Nonostante ciò continua il balletto. Da una parte l’esigenza del lavoro e dall’altra la tutela della salute pubblica.

Morire per il lavoro o lavorare per vivere una vita dignitosa?

Secondo alcuni che hanno il chiodo fisso e l’occhio attenti ai guadagni economici le vite di uomini e natura sono niente, semplici e insignificanti numeri percentuali intercambiabili e rinnovabili vista la disoccupazione e le prese di posizione degli opportunisti che si lanciano come avvoltoi sulle prede in difficoltà.
Teste vuote che prima di aprire bocca non collegano il cervello.

Ma è così difficile salvaguardare lavoro e ambiente in funzione di corrette prassi sociali e considerarli beni inalienabili per chiunque?
Invece assistiamo a tristi balletti politici e a ricatti. Cordate di industriali che cercano il massimo profitto col minimo dispendio. Politici farseschi che sanno parlare alla pancia delle persone in difficoltà sfruttando il momento e le paure dell’ignoto.

È giunto il momenti di mostrare serietà e volontà d’intenti. Recuperare gli sfiduciati. E fare politiche serie per garantire il presente degli operai e impiegati dell’area ex ilva di Taranto e lasciare che i giovani possano sperare nei sogni di un futuro migliore.

giovedì 15 giugno 2017

Mangiare sano

 Prodotti a Km 0.

 è il sogno di chiunque

 

 


Chi non si è mai lasciata tentare dalla produzione dei cosiddetti prodotti a km 0?
Nell'immaginario collettivo gli ortaggi coltivati e comprati direttamente dai contadini appena colti dai campi hanno sapori e odori ineguagliabili. toccasana per i salutisti.

E che dire del pane impastato con farine di grano autoctono macinato a pietra e lasciato lievitare col lievito madre? Non hanno rivali!

È successo anche a me. Per puro caso, ho visitato uno di quei rinomati orti cittadini. Ben tenuto. Curato al pari se non meglio di un giardino botanico. Vi lavoravano due giovani, credo fosse una coppia. Lei, mora coi capelli ricci, corporatura decisamente mediterranea, spiega l'origine e la lavorazione del pane. Un pane nero ancora caldo. Me ne offre un assaggio.
È ancora caldo. Ci tiene a sottolineare.

Lui, quasi dai colori nordici, biondo e occhi chiari, spinge una carriola con alcune cesti colme di cetrioli, pomodori e faggioline verdi.

Perché no? Mi son detta. Proviamo ad aiutare questi giovani pensando anche alla salute dettata dalla genuinità dei cibi.

Morale: un pane da un chilo 5€; un chilo di faggioline verdi 3€; cetrioli 1€ e 50centesimi; pomodori idem. Totale 10€ di spesa.

Peccato che mentre rimonto in macchina gli occhi vanno a vagabondare e trovano un sacco di nitrato, il concime granulare chimico che fa crescere bene e gonfia qualsiasi prodotto piantato in terra.

Che faccio? Chiedo se loro lo usano? Mah. Per questa volta è andata così. “na vota sual si fhutta a vecchia”, diciamo al sud. “una volta sola si frega la vecchia”. Infatti, lungo il rientro, sulla via di casa il solito venditore ambulante esponeva sulla sua carretta gli stessi prodotti, escluso il pane. Le faggioline costavano 2,50€. tanto per dirne una. Ora mi chiedo: come fa a venderli a questo prezzo. Non dovrebbe essere al contrario? Visto che lui stacca lo scontrino? Mah. Mi sa tanto che
calza bene quel vecchio detto popolare: “contadino, scarpe grosse e cervello fino”

martedì 11 aprile 2017

Se il cane è costipato, che fare?


Fecaloma:

fe·ca·lò·ma/ sostantivo maschile
  1. Ammasso di feci, duro e voluminoso, che si forma per stitichezza negli ultimi tratti dell'intestino crasso, provocandone talvolta l'occlusione.
Origine: Der. di fecale, col suff. -oma.
Di bisogno virtù! Adesso conosco anche questo termine, purtroppo! L'occlusione interessa sia gli umani che gli animali. Quando siamo colpiti noi, esseri “pensanti e parlanti” ci rechiamo dal medico. Esponiamo i sintomi e con una bella purga poniamo rimedio all'occlusione intestinale.
È quando capita ai nostri amici domestici che il problema si fa drammatico! Cane o gatto ne soffrono. E se si interviene nell'immediatezza somministrando le giuste dosi di “ammorbidenti” fecali, la soluzione non tarda a farsi notare.
Quali sono gli effetti dell'occlusione?
La stitichezza assoluta può essere causata dalla cattiva alimentazione o dall'ingestione di cibo e/o oggetti non conformi.
Ma veniamo a noi:
Non è la prima volta che il mio cane sgranocchia un bell'osso. Però questa volta se l'è vista brutta. All'atto della defecazione mi guardava con occhi supplichevoli ed emetteva dei suoni inconsueti.
 Che fare?
Anzitutto interfacciarsi con il veterinario. Ed è quello che ho fatto!
La prescrizione di abbondanti clisteri e purghe a base di olio di vasellina pura e una buona idratazione hanno sortito, in sintesi, l'effetto desiderato dopo quattro giorni. e dopo avere consultato più di un veterinario. La nostra apprensione è stata enorme. Abbiamo temuto di doverlo sottoporre ad intervento chirurgico. Invece, ringraziando il cielo, si è sbloccato.
Quanti non hanno esperienze affettive con gli amici a quattro zampe, non immaginano il dolore emotivo dei componenti della famiglia “adottiva”. In pochi istanti rivivono gli attimi più belli: l'arrivo a casa del pccolo batuffolo; la biancheria smangiucchiata, le pantofole divorate, i palloni ingeriti; le coperte sbrindellate...
Si, va be', anch'io prima di avere un cane pensavo: quanta esagerazione per un animale!
Adesso, invece, fa parte integrante della famiglia e non mi stupisco più quando qualcuno dice ai cuccioli “ vieni da papà, oppure, bello di mamma come stai?”.
È vero! Sono gli unici esseri viventi che Non deludono mai! Magari fanno un po' incazzare quando sono insistenti. Quando pretendono di uscire. Quando sono in calore. Ma meglio vederli smaniosi e esuberanti piuttosto che depressi e ammalati.






venerdì 15 aprile 2016

Il 17 aprile voto

PER UNA AUSPICABILE NUOVA VISIONE DELLA POLITICA AL SERVIZIO DEI CITTADINI E DEGLI IMPRENDITORI SANI


Calabria, Le Castella, Isola Capo Rizzuto, KR, 
ph gentile concessione Valentina© Ianninio

Domenica 17 aprile andrò a votare! Andrò per dire a chi suggerisce di andare al mare o molto più esplicitamente di astenersi per non raggiungere il quorum e rendere inutile il referendum contro le trivelle in mare motivando l'astensione con un valore più alto quale la perdita del lavoro per migliaia di lavoratori qualora i sì vincessero il braccio di ferro tra petrolio e gas contro le rinnovabili.
Già, perché questo è il vero motivo! Alla fine vincerà comunque una lobby. Ed a noi cittadini elettori lasciano il cerino in mano acceso: chi fare vincere? Le trivelle, rinnovando loro le concessioni governative con tutto quello che ne consegue, oppure le cosiddette invadenti brutte e inutili, controproducenti per la collettività, fonti rinnovabili?

giovedì 20 ottobre 2011

Scopelliti: -feste e +sociale!


Quando si parla di disagio!
Su via Lucrezia della Valle davanti all’assessorato al lavoro della regione Calabria una cinquantina di persone silenziose sono ferme ai margini della strada.. Su entrambe le corsie gli striscioni appesi ai guard rail parlano per loro, le scritte in rosso urlano il disagio e la rabbia per il mancato diritto al lavoro: 250 famiglie sul lastrico! Scopelliti – feste + sociale! 50 operatori in cassa integrazione! Insomma un’altra manifestazione per la perdita del lavoro.
Sono gli operatori sanitari di strutture private che operano con persone con disabilità; persone ammalate che se private dell’assistenza adeguata rischiano grosso perché non autosufficienti.
Dal canto loro, gli operatori, denunciano da diverso tempo l’abbandono del welfare nelle politiche sociali e nell’agenda politica regionale.
Lo stato sociale, per l’attuale governo regionale, è un problema di bilancio come lo è la sanità! Salvo poi spendere allegramente milioni per le feste reggine o per la gara di miss Italia nel mondo sempre, vedi caso a Reggio Calabria…
Nel frattempo 50 operatori sono messi in cassa integrazione per mancanza di soldi e insolvenze regionali.

“I dipendenti di Fondazione Betania, si legge in una nota, insieme ai lavoratori di altre strutture sociosanitarie della provincia di Catanzaro manifestano per rivendicare un'adeguata attenzione degli organismi preposti e l'erogazione degli stipendi maturati, perchè senza reddito da mesi con le famiglie da mantenere, nel contesto generale, denunciano veri drammi familiari. Per questo chiedono risposte precise alle Aziende, all'assessorato regionale alla salute e alle politiche sociali con assunzioni di responsabilità serie. Basta coi rimpalli!”
Questa la situazione a Catanzaro, sul fronte lavoro e, cosa di non poco conto, l'assistenza ai più deboli.

giovedì 28 luglio 2011

eritema solare, le cure della nonna

Eritema solare: una cura semplice fatta in casa tramandata dalla sapienza delle nonne calabresi.

Confermando le previsioni dei meteorologhi l'estate di quest'anno mantiene temperature fresche, quasi autunnali. E questo clima gabba più di qualcuno. Difatti le scottature sono frequenti, specie tra le appassionate e i patiti dell'abbronzatura ma anche tra gli incauti bagnanti, che si stendono al sole sottovalutandone gli effetti postumi, privi di protezione.

Un rimedio antico praticato dalle nonne per curare gli eritemi solari può essere di sollievo per quanti non hanno sottomano pomate o creme contro le scottature.
Come si prepara? Presto detto! Si versa in una tazzina un cucchiaio d'olio con qualche goccia d'acqua e si monta con la forchetta fino a trasformare i componenti in una cremina. Raggiunta la consistenza desiderata non rimane che spalmare la crema ottenuta sulle parti del corpo interessate al trauma. È un toccasana miracoloso!  

domenica 10 luglio 2011

periferie verdekaki a Catanzaro

Michele Traversa: detto tanto e fatto poco!
Forse perché le periferie non interessano a nessuno politicamente o perché non ci sono attività commerciali da difendere, sta di fatto che, a parte Giovino e la sua pineta, la ex scuola agraria, il centro storico, il resto della città è come prima!
Dopo l’abituale e agognata rasata sommaria delle erbacce, lasciate a ingiallire laddove tagliate, nient’altro è stato fatto per la manutenzione e il decoro della città e dalle zolle di terra, anch’esse lasciate sui marciapiedi e lungo i bordi stradali, rispuntano i teneri germogli di canne e erbacce.
Adesso il colore cachi dell’erba secca trascinata dal vento ammanta le aiuole e le strade. La fontana dei giardini è divelta mentre quelle del parco giochi sono sigillate. Va bene che l’acqua, a sud di Catanzaro ha una durezza tale da cementificare elettrodomestici e stomaci, ma se un bambino si sbuccia un ginocchio non ha neanche la possibilità di lavarsi la ferita. Bèh non sono questi i problemi seri, lo so, ma incominciamo a risolvere questi, visto che gli altri sono talmente seri e irrisolvibili che ce li tiriamo dietro da anni e li lasceremo in eredità ai posteri, semprechè non s’incazzino, i posteri, e risolvano tutto loro, compreso il nostro letargo e il verdekaki delle periferie. 

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