sabato 27 giugno 2009
Calabria, terra di Mistici: Fratel Cosimo Fragomeni
Stiamo attraversando un periodo difficile!
La realtà opprime i buoni propositi. La quotidianità sembra costellata da ostacoli assurdi: l'ovvio si trasforma nel suo esatto contrario. Il male invade i cuori assoggettandoli a beceri inganni collettivi.
Il retto è beffeggiato... Solo in Dio vi è certezza! -Sussurra con un filo di voce Fratel Cosimo, terziario francescano dotato di grande carisma, a conclusione del nostro colloquio- Per te è semplice! - lo incalzo- Vorrei avere anch'io la tua forza d'animo... ma non ti voglio caricare anche delle mie angosce sei già pieno di problemi molto più grandi, inimmaginabili per noi miseri mortali. Il Signore si manifesta nelle piccole cose. -Aggiunge con voce colma di umiltà e amore per il prossimo-.
È passato qualche anno dall'ultima volta che son andato a fargli visita.
Il magazzino è colmo di ex voto. La porta a vetri lascia intravedere le colline brulle della piccola frazione di Caulonia: Santa Domenica a pochi chilometri da Placanica in provincia di Reggio Calabria.
Là, in campagna, Cosimo Fragomeni, ebbe la prima apparizione della Madonna il 13 maggio 1968; e, nei pressi della roccia su cui la vide, edificò una cappella di pochi metri quadrati.
Il locale ben presto si riempì di ogni sorta di ex voto lasciati dai fedeli a testimonianza di miracolose guarigioni.
Da quando si è sparsa la notizia la Madonna dello Scoglio è venerata da folle immense provenienti da ogni parte del mondo e Fratel Cosimo, umile asceta, afferma di essere un semplice strumento per la conversione delle anime.
domenica 8 agosto 2010
l'acqua dei miracoli a S. Domenica di Placanica, RC
Pare che qualche anno addietro la Madonna abbia detto a fratel Cosimo di scavare in un certo punto del terreno nella contrada Santa Domenica di Placanica dove gli apparve quando, ancora giovinetto, curava le greggi. E così fece! Fratel Cosimo Fragomeni scavò nel punto indicatogli, ma non vide subito l’acqua. Da quanto si dice, sentì il rumore e vide l’acqua scorrere lungo le gradinate del santuario in costruzione in un secondo momento. Anzi, sembra che glielo abbia riferito un operaio che stava lavorando antistante al sagrato. La costruzione, un’opera iniziata molti anni addietro con l’aiuto dei pellegrini devoti, ora sta prendendo corpo. Le brulle colline hanno cambiato il loro aspetto originario, e là, dove un tempo sorgeva una piccolissima cappella piena di ex voto lasciati dai miracolati della Madonna dello Scoglio, sta sorgendo un’opera importante per la fede cristiana.
Le cannule delle fontane erogano un’acqua molle, dal sapore indefinito ma che, secondo le testimonianze raccolte, pare abbia sollevato molte persone dalla psoriasi e altri mali. I fedeli si avvicinano speranzosi alle fontane allineate nello spiazzo. Qualcuno beve, sciacqua le parti interessate, riempie bottiglie da portare a casa per dare l'acqua miracolosa a familiari e conoscenti bisognosi, dimenticando, forse, che la maggiore forza taumaturgica risiede nella mente umana: nella volontà reattiva che si contrappone al male fisico e mentale. Senza quest’ultima condizione a nulla vale bere, bagnarsi e pregare. È un atto di fede che si concretizza attraverso la materia!
martedì 9 agosto 2022
Natuzza e Fratel Cosimo. Carismatici di Calabria
Quando Natuzza tentò di descrivere la Madonnina disse che era una giovinetta dai capelli neri e dallo sguardo dolcissimo con un incarnato olivastro. Insomma descrisse una ragazza dai tratti mediterranei che si presentava a lei con le braccia aperte come se volesse abbracciare non solo Natuzza ma il mondo intero.
Natuzza fece l'identikit e venne fuori la statua esposta nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime in Paravati di Mileto.
Nell'intenzione dell'umile donna non c'era la volontà di donare al mondo una ennesima statua da idolatrare ma regalare una visione realistica a quanti non avevano i suoi stessi carismi. E cioè, non avevano il dono di essere portavoce dei misteri che da sempre governano la vita dell'universo materialista e che alleviano le pene dell'anima messa a dura prova dalle difficoltà e che possono parlare con la Mamma Celeste. E farli sentire più vicini e amati dello stesso amore che solo le mamme sanno dare-
Spesso ci si reca nei luoghi dove vivono i mistici ché sono carichi della loro energia perché affranti o ossessionati da tematiche connesse alla vita. Si va lì, quindi, perché ossessionati da malattie, angosce, esasperazioni quotidiane ai quali è difficile dare risposte o soluzioni. E allora ecco che si pensa al viaggio. Andare a trovare la persona con poteri carismatici nella speranza che “l'oracolo” parli e dia risposte esaurienti per tacitare il dolore e quanto ci affligge e rende insopportabile la vita.
Natuzza, come Fratel Cosimo, due figure mistiche della terra di Calabria, entrambe di umili origini con in comune le “visite mariane” :
Si presenta a Loro una giovinetta dai tratti mediterranei comuni. Una ragazza sobria dai modi lontani da quelli adottati dalle bambole di plastica ritoccate chirurgicamente apposta per raccogliere like sui social media.
È una realtà lontana dai riflettori.
Questi luoghi Sono realtà in cui la sofferenza si trasforma in forza attraverso la preghiera rivolta alla Madonna non per sé ma per il mondo intero. Per la pace e l'amore universale.
Concludendo:
Si va in questi luoghi carichi di frustrazioni, sospinti dalle angosce personali scaturite da stati di salute precarie, malattie terminali e spesso da altri problemi futili che riguardano la sfera del terreno quali: un amore finito, un percorso professionale... Per rientrare nelle proprie abitazioni con una speranza e una visione diversa. e, nella peggiore delle ipotesi, con una miriade di perché che affollano la mente dopo avere ascoltato i "suggerimenti dell'Angelo". (Perché nel caso di Natuzza, era l'Angelo che le suggeriva i consigli). Si ritorna con la mente a quei brevi minuti di colloquio e magari si tenta di dare una propria interpretazione
venerdì 20 agosto 2010
vivere e rappresentare Cristo
Attorno alle figure carismatiche, inevitabilmente, si stringono adepti, sorgono movimenti, fondazioni e filosofie di vita. In Calabria le figure carismatiche conosciute dalle grandi masse sono Natuzza Evolo di Paravati e Cosimo Fragomeni di Placanica.
Paravati e Placanica, paesi sperduti nell’entroterra calabrese, oggi, sono divenuti luoghi frequentatissimi da fedeli cristiani e semplici curiosi.
Tra il popolo di fedeli che vede in Natuzza e Cosimo Fragomeni l’estensione dell’amore di Gesù Salvatore, Crocefisso dalla cattiveria dell’uomo, e Maria, sua Madre, c’è chi è angosciato da drammi fisici o mentali di qualche congiunto e prega per la sua guarigione. A tal proposito c’è da dire che molti ex voto testimoniano miracolose guarigioni. Ciò non mette al riparo da cattiverie gratuite e da maldicenze i luoghi e la missione delle persone che vi operano. Malvagità che fa riaffiorare alla mente la stessa crudeltà incontrata sul calvario da Gesù Nazareno.
Una meschinità, quella perpetrata sui deboli, che riduce l’inerme a carne da macello, rinnega le leggi della ragione, del diritto alla vita, dell’amore! Un amore immenso che rinasce quotidianamente e rigenera quanti partecipano ai raduni di preghiera programmati a Placanica e Paravati. Ma, inesorabilmente, i mistici, sono oggetto di curiosità e discussioni tra quanti attratti dal Mistero Divino s’incontrano, pregano, dibattono e condividono esperienze dirette con Natuzza o fratel Cosimo. Alcune testimonianze sono attendibili, altre no. E tra le attendibili, quelle legate alla violenza bestiale scaricata su Gesù indifeso dai soldati romani e dal popolo inferocito, una massa eccitata dalle parole dei nemici, ha preso forma una figura martoriata che assurge a sintesi delle contemporanee ingiustizie sociali e delle estremizzazioni pilotate dai gruppi di potere: il Crocefisso!
mercoledì 20 maggio 2015
La via dell'Amore non passa in tv
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"installazione votiva" |
lunedì 24 gennaio 2011
conoscere la Calabria
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il terzo guerriero (bozzetto) |
Come quando si è piccoli, con parole semplici ma cariche di affetto, raccontiamo episodi di cultura contadina, misticismo, folklore, cultura contemporanea, paesi.
Parliamo di persone che sono rimaste in Calabria, per scelta o necessità, comunque, convinte che serva l'improcrastinabile impegno di ciascuno di noi per risolvere problemi atavici legati alla durezza dei luoghi.
Parliamo di noi calabresi e no, del rapporto col resto del mondo se vogliamo davvero contribuire alla crescita e contrastare quanti vogliono affossare la nostra bella terra sfruttando il giogo dell'ignoranza amplificato dai "sentito dire" arricchendo i loro discorsi con la delazione e i luoghi comuni, bandendo, però, piagnucolii e autocommiserazioni, per porgere e evidenziare con determinazione le positività presenti sul territorio regionale.
Parliamo, insomma, di quanto accade d'avanti a noi. Osserviamo i fatti a ore 12 e li esponiamo con estrema onestà intellettuale per testimoniare quanto di buono è stato fatto e pungolare per quanto ancora si può fare.
Parliamo di:
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"tempi" mario iannino |
Calabria mistica ,attraverso l'esempio di Natuzza Evolo e fratel Cosimo Fragomeni.
conosciamo Percorsi culturali, luoghi, paesi e artisti.
nonché Costumi e società. dalla Magna Graecia ai bretti, fino ai giorni nostri.
giovedì 19 ottobre 2017
Misticismo ordinato
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Madonna dello scoglio, santuario |
"Avete bevuto l'acqua?" mi dice a fine incontro il mistico. Sì! rispondo. "Bevetela adesso mentre dite una preghiera", aggiunge sorridendo fratel Cosimo.
mercoledì 16 giugno 2021
Testimone del tempo
Il dolore, le pene degli altri non saranno mai compresi appieno da chi guarda, fino a che chiunque osservi non soffra le stesse difficoltà fisiche o psichiche del sofferente che ha difronte.
Il dolore ce l'ho io mica te!, per dirla con le parole di Vasco che sa farsi comprendere da una miriade di gente. L'uomo Vasco mente in musica e fa spettacolo spiluccando nell'intimo del suo quotidiano e diventa plurale visto che in tantissimi si rivedono nelle ballate rock del cantautore.
Nel tempo di una canzone si rivivono addii e ritorni. Speranze. Amori e stati d'animo.
Pezzi di vita comuni messi insieme a formare e ridefinire un puzzle corale.
D'altronde le emozioni non hanno nomi o nazionalità e neppure una epidermide dal colore ben definito.
Tutti, senza eccezione alcuna, abbiamo conosciuto il dolore. Che sia dettato dall'emotività o sia causato dalle malattie, superata la fase, rimane dentro di noi e, pronto a svegliarsi, riapre ferite nell'istante in cui interagisci con gli affanni altrui e li fai tuoi.
In queste settimane ho visto di tutto.
C'è chi prega e si rammarica per non avere avuto l'opportunità di conoscere Mamma Natuzza e che vorrebbe recuperare il tempo perso attraverso Fratel Cosimo a cui vorrebbe chiedere una preghiera speciale. Superare l'angoscia della morte supportata dagli Angeli che il Signore ha destinato sulla terra per alleviare il dolore dei deboli.
La voglia di misticismo è presente tra i sofferenti. E non penso sia dovuto solo all'esperienza incombente perché c'è anche chi impreca laicamente e non sa farsene una ragione ripetendo: perché proprio a me?
Come sembrano lontani da questi luoghi gli zoo mediatici di politici, giornalai, parolieri, ciarlatani e appariscenti veline, arrampicatori sociali e “uomini e donne che si son fatte da sé” tesi solo a far carriera e accumulare ricchezze materiali.
E poi ci sono altri grandi uomini che lavorano dietro le quinte affinché la scienza e la ricerca ottemperi al suo mandato etico.
Questa è un'altra realtà! Fatta di sofferenze. Animata da persone che guardano alla scienza medica e nell'intimo aspettano il miracolo della chirurgia. Non la chirurgia estetica, la funzionale! Quella che se saputa fare ridà nuovi progetti a chi si sottopone per la possibile qualità della vita offerta.
E forse, una nuova ottica ai familiari sottoposti al calvario della persona affetta da malanni e sofferenze.
Il leprotto saltella sicuro. Guarda la gente calpestare i prati e con due salti raggiunge la macchia mediterranea dell'aiuola centrale. Anche i merli dalla livrea nera e dal becco giallo saltellano spiccano un breve volo nell'oasi verde dell'ospedale d'eccellenza milanese e s'abbassano presso le piantine di fragole selvatiche.
In questi giorni ho avuto modo di esplorare mondi a me sconosciuti e devo affermare, per esperienza diretta, che l'Humanitas è un'eccellenza italiana della sanità
domenica 21 agosto 2016
Esoteriche suggestioni e reali presenze
Oh sant'Iddio chi ha portato fiori? Quante volte devo dire che soffro di allergia?
Dove sono i fiori? Chiede incredula.
Analizzavamo, razionalmente, i carismi comuni a padre Pio, Natuzza Evolo, fratel Cosimo Fragomeni e il legame d'amore indissolubile tra questi e i rispettivi "figli spirituali" come Egidio Salzano che conoscevo bene da qualche anno, amabile persona e degno figlio spirituale di padre Pio del quale diffondeva la parola, l'insegnamento e, in certi momenti emanava un delicato profumo di rose.
In quel momento parlavamo di lui e del quaderno dell'amore.
venerdì 28 maggio 2010
Calabria, terra di sofferenza. racconti di vita, 9
Alcune filosofie, o correnti di pensiero esoterico, asseriscono che anche gli Stati sono soggetti al Karma, vale a dire la legge di causa ed effetto che determina il cosiddetto destino. Sempre secondo la disciplina indù pare che il destino di uomini e terre siano concatenati alle azioni degli avi.
Ma, considerando i tributi pagati e rivedendo la storia dell’Italia e degli italiani, qualcosa non torna perché:
1) L’Italia ha già dato in quanto a despoti e dittatura;
2) Poveri e derelitti hanno sempre pagato le colpe degli altri;
Unica novità, che sembra prescindere la legge karmica, falchi e colombe hanno imparato a convivere.
La società non è più divisa tra buoni e cattivi, retti, giusti e malvagi. Queste categorie sono ovunque, oltre a scoprire lapide, stele e monumenti pubblici nelle contrade amiche, ben mimetizzati, piangono e si commuovono anche nei luoghi sacri. S’incontrano a Mileto, paese di Mamma Natuzza, a Santa Domenica di Placanica, tra migliaia di devoti affluiti da ogni dove per trovare conforto nella preghiera e dalle parole di fratel Cosimo, ultimo mistico di Calabria.
(segue)
lunedì 8 novembre 2010
l'amore salva la vita
L’amore salva il mondo
Da quando nasciamo e per il resto della nostra esistenza pensiamo a come fare per vivere al meglio i giorni che il destino o il buon Dio ci ha concesso di vivere. Ci attacchiamo al lavoro, ricerchiamo il successo, intessiamo rapporti per rinsaldare e consolidare gli sforzi che ci hanno fatto raggiungere i vari traguardi. Quindi la bella casa, la macchina, il conto in banca e per i romantici l’amore la famiglia e i figli.
In poche parole facciamo tutto tranne che soffermarci a riflettere sul vero motivo della nostra nascita. Chissà, forse la riteniamo un caso, oppure la conseguenza di un atto d’amore o sessuale… ma mai, e questo è il concetto della maggioranza, pensiamo che possa essere una ricerca, più o meno eroica, dell’essenza vitale che è l’amore. Non l’amore egoistico che ci unisce a una persona sola o al massimo a un gruppo di persone. Ma l’amore che si fa comunione. Comunione d’intenti per migliorare il cammino degli uomini a prescindere dal colore della pelle e dei vari credo religiosi o politici. E ciò comporta davvero dell’eroismo! Un eroismo carico d’amore per il prossimo che allontana e debella definitivamente le guerre e le carestie, gli accumuli inutili di ricchezze. Pare, stando a quanto dicono le persone con carismi come fratel Cosimo Fragomeni e Natuzza Evolo, entrambi nati in miseria e povertà, secondo i parametri umani, ma ricchissimi nello spirito del sacrificio e del donarsi agli altri, che la parte più intensa della preghiera consista nel vivere amando e considerando l’altro, chi soffre e chi vive nel recinto del proprio mondo materialistico.
L’unico dato certo, grazie a Dio incontrovertibile, è la morte! E nessuno di noi sa come e quando avviene. Allora? Perché indirizzare tutti gli sforzi per coltivare la vanità? Costruire agglomerati che inesorabilmente inducono discordia e sviluppano famelici appetiti? Anche nel buono può nascondersi il cattivo, e viceversa! Quante fondazioni umanitarie nascono per sollevare sofferenze fisiche e poi per ottenere i fondi smarriscono la fede e la missione prefissate? Gli imperi non fanno parte dei progetti divini, la carità sì! E oggi, così com’è impostato il sistema, fare carità nelle grandi strutture sanitarie è impossibile. S’incorre di solito nell’avidità di qualcuno che opera o somministra assistenze mediche inutili perché il sistema lo impone e per condurre una vita più agiata. Persino l’assistenza agli anziani o ai diseredati non può esserci se mancano i soldi per il loro sostentamento, il personale sanitario e le strutture d’accoglienza. Allora? Allora, sembrerà senz’altro riduttivo e utopistico, si deve rivedere tutto il sistema sociale e basare le azioni individuali e quelle che interferiscono nelle grandi opere su una morale comune a tutela della totalità degli uomini e non del capitale come concepito nelle economie avanzate. Ridare dignità alla persona, al lavoratore, ai bambini e agli anziani, ai disabili! Non servono grandi strutture per ricoverare ammalati terminali o vecchi. Serve una politica seria che rispetti e metta al centro dei progetti i deboli. Dare, cioè, ad anziani, disabili e svantaggiati la possibilità di vivere una vita degna di essere definita tale negli stessi ambienti dove sono vissuti insieme ai loro affetti più cari: familiari e amici; aiutando, dove necessario la famiglia d'origine a curare e seguire nei bisogni quotidiani la persona svantaggiata o ammalata.
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La scogliera di Cassiodoro è situata tra i comuni di Stalettì e Montauro, nel golfo di Squillace. L’affaccio sul mare è spettacolare! ...
