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giovedì 4 ottobre 2012

Affari tuoi è lo specchio dei tempi

i pacchi diseducativi di Max Giusti e del dottore

ALLA FACCIA DEL FAIR PLAY !


Qualcuno storcerà il naso nel leggere quanto sto per scrivere ma, dopo avere ascoltato le asserzioni di Max, il conduttore dei pacchi, a discolpa delle regole del gioco più diseducativo che la televisione pubblica potesse partorire e propinare agli abbonati, ho sentito il bisogno di dire la mia e spezzare una lancia in favore della regola sulla cavalleria e il rispetto per gli avversari sempre presente nei giochi di strada che si facevano fino a qualche decennio addietro.
Ma il gioco della rai si chiama “affari tuoi” e le regole sono tutte improntate alla tutela dei propri affari. Se poi, per vincere 5mila euro, le regole del gioco consentono di passare il testimone a un  concorrente e farlo andare a casa con le pive nel sacco senza neanche avere giocato , beh, è ovvio che lascia sgomenti quanti sono cresciuti per strada coltivando principi di solidarietà e rispetto per l’altro, sia esso amico o avversario.

Quanti sono cresciuti per strada e giocato sotto casa  intuiscono di cosa sto parlando e non credo che avrebbero lasciato il compagno a soffrire per colpa loro o pagare colpe non sue!, ma nel gioco dei pacchi tutto è permesso pur di portare a casa qualche euro; questo è quanto avvenuto. La concorrente sorteggiata, dopo avere condotto una partita disastrosa lascia nella merda una incolpevole concorrente perché costretta, appunto, da una regola recente che dà l'opportunità a chi sta giocando di abbandonare la partita e prendere il posto di un'altra non ancora in gara. Come dire: mors tua vita mea? o più terra terra pigliatelo tu 'sto pacco di m... che ho confezionato io.
Qui non si tratta di regole ma di diseducazione! Il fair play è una bestemmia e l’etica un concetto ormai in disuso, sentimenti messi fuorilegge dall'egoismo degli arrivisti.

Affari tuoi è lo specchio dei tempi bui che siamo costretti a subire checché ne dica Max Giusti, il dottore e compagni. Certo, se il marchio "GM", che determinava la garanzia morale di certi giochi o letture, avesse ancora peso per l'educazione sociale dei ragazzi, la confezione di "affari tuoi" sarebbe sguarnita. Ma questo non è un problema per la RAI e chi fa il programma. A loro preme lo share! l'ascolto! tutto il resto è aria fritta...

lunedì 16 aprile 2012

Roberto Benigni show da Fazio a che tempo che fa

Ritengo Benigni uno dei più esilaranti e pungenti comici del momento e Fazio un esperto conduttore televisivo. Le dissertazioni satiriche di Roberto Benigni, come al solito, vanno a punzecchiare fatti e misfatti dei personaggi noti ma anche ad esaltarli quando questi sono carichi di positività.

Nel breve show Benigni ha attualizzato la Divina Commedia e evidenziato assonanze con gli atteggiamenti contemporanei di alcuni personaggi.

Esilarante la battuta sulla bandiera che accomuna i leghisti (verde, riferito al colore padano del partito, bianco per diplomi e le lauree comprate, rosso per i conti lasciati dal tesoriere per i fatti noti) con il Tricolore Nazionale, che potremmo estendere a quasi tutto l'arco costituzionale rappresentato in parlamento dai partiti.

Tutto come da copione consolidato! Però, non so, ho avuto la sensazione che nello studio ci fosse aria gelida. Fazio, mi è sembrato teso. La risata mi è sembrata un po' artificiosa, quasi forzata e non libera come nelle precedenti puntate con la Littizzetto e altri ospiti.
Non è che le battute di Roberto Benigni sul programma oscurato dai vertici RAI di “vieni via con me” condotto per pochissime ma seguitissime puntate da Fabio Fazio e Roberto Saviano si trasformano in messaggio sibillino per “che tempo che fa”?

domenica 4 dicembre 2011

il capitale di Philippe Daverio in tv

Quanto prima avremo il piacere di seguire in TV un nuovo programma di Philippe Daverio. Lo ha appena dichiarato nel salotto di Fabio Fazio subito dopo avere scherzato sull'influenza positiva di “che tempo che fa” sulla sua salute. Daverio, sorridendo ha continuato a rendere partecipi i telespettatori dei suoi programmi di vita e, dopo aver ricordato la sua partecipazione a "che tempo che fa" di circa due mesi addietro, data in cui i sanitari, gli hanno diagnosticato un tumore e perciò ha perso dodici kg, annuncia il nuovo format in lavorazione che non si chiamerà più Passepartout ma  “il capitale”, titolo mutuato dal trattato del padre del pensiero comunista, Karl Marx, affettuosamente Karlone per Philippe.
Inutile aggiungere che l'arte sarà la ricchezza da trattare e analizzare col valore aggiunto e il plusvalore da produrre nella società dei consumi caduta nelle sabbie mobili speculatrici dell'alta finanza e la catarsi salvifica racchiusa nelle opere d'arte.
In bocca al lupo Philippe!

sabato 3 dicembre 2011

Rai: addio a Passepartout e Philippe Daverio

Philippe Daverio, storico dell'arte, docente di disegno industriale a Palermo e divulgatore di pillole culturali in TV quest'anno non condurrà “Passepartout” la rubrica dedicata all'arte su rai3. Lui stesso nella trasmissione di Fabio Fazio aveva confermato la volontà dei dirigenti RAI di mettere in palinsesto la sua trasmissione e quella della Dandini appena risolti dei passaggi formali.

A qualche mese di distanza la Dandini è ospite di altri lidi e il professor Daverio non condurrà la sua trasmissione che in maniera scanzonata contestualizzava opere d'arte, artigianato e architettura nelle varie epoche in cui erano realizzate. Il suo linguaggio semplice invogliava all'ascolto anche chi non era interessato alla creatività perché surrogato da fatti storici inconsueti, non nomenclati nelle tediose lezioni di storia dell'arte o nella storiografia ufficiale della vita degli artisti.

L'abbigliamento dai colori chiassosi, spesso faceva a pugni con l'austerità dei luoghi e il papillon dandy di Philippe Daverio, ma era perfettamente in sintonia con quel suo modo un po' sui generis di raccontare l’arte. Le immagini di quel Passepartout che riusciva ad andare vicino vicino con le telecamere alle opere, ai palazzi, ai quadri, tanto da farci sentire l'atmosfera dei luoghi, credo, mancheranno a molti.
Peccato!, la RAI ha eliminato l'ennesimo figlio migliore con capacità di divulgare cultura in TV in modo ‘leggero’ ma pertinente e accattivante!

sabato 17 settembre 2011

usi e abusi del sevizio televisivo pubblico

Teresa è una ragazza di 35 anni ha fatto la modella, l’hostess e l’imprenditrice di se stessa. A suo dire si è “conosciuta approfonditamente” con personaggi pubblici dietro compensi sborsati da Tarantini (500€).

Teresa, in arte Terry de Nicolò, optional della ditta Tarantini che la porta come gadget ai suoi potenziali clienti per invogliarli a comprare protesi mediche e materiale sanitario, è il prodotto bacato di una società malata, rozza, che educa alla supremazia personale e al benessere individuale le menti deboli che danno per oro colato le parole dette in televisione, che non sanno o vogliono distinguere il mondo della finzione con la realtà e si nutrono di telenovelas, sognano a occhi aperti un principe azzurro che le porti via dalla mediocrità.

Una società surreale che inculca idee distorte e induce le ragazze a essere di facili costumi, a “vendere la propria madre” pur di arrivare nei pressi dell’olimpo dei ricchi e pascersi delle debolezze dei facoltosi uomini lussuriosi piuttosto che studiare per formarsi una mente personalizzante.

Sia ben chiaro, niente di personale contro le venditrici di sesso: sono sempre esistite!, ma spiattellare in televisione la filosofia di vita delle meretrici che dicono chiaramente: questa è la realtà, se vuoi arrivare devi vendere il tuo corpo agli uomini potenti e le casalinghe racchie devono starsene nascoste dentro casa” è deprimente!

La televisione pubblica farebbe bene ad essere più accorta e modificare piuttosto che censurare le interviste scioccanti di giovani giornalisti d’assalto che pur di fare presa sui telespettatori inscenano uno spot degno della più irriverente soap: salotto buono, luci soffuse, inquadratura sulle gambe, sul bacino, bracciolo della poltrona e mani affusolate che reggono un calice di prosecco, per soffermarsi, infine, sul volto mediocre reso un po’ appariscente dal lavoro di chirurgia plastica e da una estetista volgare che le ha spolverato addosso dei brillantini.

Questo è altro ha osato mandare in onda il programma “l’ultima parola” di Paragone, facendo rimpiangere la professionalità di giornalisti defenestrati che proponevano analoghe inchieste con tagli giornalistici positivi per la crescita dei telespettatori.

Certo i rozzi giornalisti, ospiti del programma, non hanno fatto di meglio! hanno solo saputo fare casino e provocare reazioni negative nei telespettatori che avrebbero voluto assistere ad un programma equilibrato privo di schieramenti ad oltranza.

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