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sabato 2 ottobre 2021

Mimmo lucano martire?

Il drammatico viaggio di Mimmo Lucano.

Auguro con tutto il cuore che possa essere fatta chiarezza al più presto e che non sia simile alla disavventura toccata al povero Enzo Tortora.

I giudici e i tecnici della giustizia asseriscono di avere preso la decisione nei confronti di Lucano in base alle prove d'accusa recuperate che documentano illeciti e abusi da parte del sindaco di Riace al tempo della sua gestione nell'accoglienza dei migranti.

Dicono anche di sentirsi sotto accusa da un'opinione pubblica politicizzata. Di avere toccato un uomo potente suo malgrado... potente?



Ho letto con attenzione le notizie:

anche il gruppo delle toghe di Autonomia&Indipendenza è intervenuto in merito alla sentenza che ha fatto scalpore e turbato la sensibilità di quanti credono nel servizio dell'accoglienza con un documento:

Ad ogni sentenza seguono nell’immediatezza forti reazioni pubbliche. Se la sentenza è di assoluzione si attacca la magistratura inquirente e, viceversa, se di condanna si arriva a contestare l’entità del trattamento sanzionatorio” osservano i magistrati di A&I, ricordando di aver “già nei giorni scorsi avuto modo di rimarcare con forza la necessità di affermare, pur a fronte del diritto di critica legittimamente esercitabile, il rispetto dovuto all’adempimento della funzione giurisdizionale e la necessità che la stessa possa svolgersi in maniera libera e scevra da condizionamenti di qualsiasi genere”, e rilevando “con riferimento alla sentenza sul caso Lucano, come non solo la stampa ma anche autorevoli esponenti del mondo politico manifestino ormai un sostanziale disprezzo di tale basilare principio giungendo a sostenere, in maniera scomposta e prima ancora di conoscere le motivazioni della pronuncia, che la magistratura, invece di assolvere alla propria funzione, la quale consiste nel doveroso vaglio delle responsabilità penali degli imputati, intenderebbe lanciare messaggi non meglio specificati, così implicitamente adombrandosi l’esercizio di una indebita attività di tipo latamente politico”.

L’avvocato Giuliano Pisapia difensore di Lucano insieme all'avvocato Andrea Daqua aveva chiesto per il suo assistito l’assoluzione per non aver commesso il fatto ed ha parlato di accanimento nei confronti dell’ex sindaco :

Non è un processo politico – ha sottolineato Pisapia – ma un certo accanimento nei confronti di Mimmo Lucano c’è stato. E’ un uomo che ha messo la propria vita a disposizione della società, rinunciando a candidature certe sia al Parlamento italiano che a quello europeo”. Per l’avvocato Pisapia se nell’esercizio delle sue funzioni Lucano ha superato quelli che erano i suoi poteri, lo ha fatto perché si trovava in una situazione d’emergenza, per lui era un dovere agire in quel modo, non per il potere, ma perché è la nostra Costituzione a richiederlo.

I legali hanno contestato l’accusa di truffa e peculato perché Mimmo Lucano vive in condizioni di povertà in una casa umile, quindi non vi è stato alcun arricchimento economico o interesse personale.

L’avvocato Daqua ha anche contestato la relazione prefettizia da cui è partita l’inchiesta. “Tutto questo mina la credibilità dei funzionari Sprar e delle loro relazioni – ha detto durante l’udienza – gli ispettori sono stati mandati a Riace con il solo obiettivo di colpire Lucano. Non c’è alcuna prova del reato d’associazione”.



mercoledì 22 febbraio 2017

Sx, PD con le ali spezzate

UNA QUESTIONE DI LANA CAPRINA.


Dopo tanto girovagare attorno agli alti idelai della sinistra alcuni dirigenti del pd si sono accorti che Matteo Renzi governa il partito in modo personalistico non in linea coi criteri socialisti che dovrebbero ispirare ogni azione dell'enorme macchina politica rinata ciclicamente dalle ceneri marxiste che di volta in volta venivano sparse dai palchi sulle teste degli idealisti creduloni.

C'è un'enorme platea che ancora crede nei valori della sinistra! Valori solidi più della roccia che sono sinonimi di uguaglianza e solidarietà tra le persone. E forse solo a questa gente interessa conoscere l'esito dell'attuale guerriglia interna al partito.

Tra saltimbanchi e mimi, giocolieri e illusionisti, si è aperto il sipario.
Renzi è partito alla volta dell'America. È andato nella Silicon Valley per carpire qualche segreto. Capire e portare in Italia idee innovative che hanno fatto di questa regione sperduta la capitale del web.
Renzi fisicamente non è al dibattito. Bersani non si capisce che vuole fare, anzi no!, non rinnova la tessera e afferma che se la sinistra soccombe va a prendere personalmente uno per uno i colpevoli del fallimento.
D'alema si è detto fuori. Prodi è allarmato. Emiliano si candida perché vuole contare e muovere dall'interno le sue battaglie. Cuperlo e gli altri fanno l'occhiolino e sbirciano nel “campo” a sinistra di Pisapia.
Mentre Napolitano esprime un concetto chiaro: l'importante che non si tocchi il governo!
Gentiloni deve continuare l'azione programmata affinché l'Italia abbia credibilità nei mercati.

Il vaso di Pandora sta per rompersi. Cosa apparirà agli occhi dei miseri mortali?

lunedì 23 maggio 2011

Pisapia meglio della Moratti

il volantino distribuito a Milano pro Moratti
Il bello della rete è che ti fa sentire davvero cittadino del mondo! Dà la possibilità d’essere parte attiva e di esporre il proprio pensiero in merito a vicende sociali e finalmente esprimere opinioni nei confronti dei cosiddetti leader. In rete si trova di tutto, dalle cazzate alle cose serie e, vista la piega che hanno preso, anzi che ha voluto imprimere il cavaliere disarcionato dalle sue stesse stronzate, le elezioni fanno parte della scelta “confronto democratico” anche a chi non è di Milano, Napoli ecc.
Il web consente di analizzare i fatti e, se la situazione lo esige, schierarsi!

Milano e Napoli rappresentano le opportunità immediate per dire basta a forme di governo assurde e a politiche settoriali personalizzate che arricchiscono pochi e impoveriscono molti cittadini.
La politica dell’attuale destra di governo è chiara! Vuole ingrassare chi sta già bene e mandare al macero i poveri. Lo confermano le liti di Berlusconi e della Moratti. Le volgarità della Santanchè. Gl’imbrogli mentali dei leghisti con a capo Bossi.

Basta con le volgarità. Basta con le bugie. Basta curare gli interessi di pochi!
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro!

E poichè si è perso il senso della misura e del decoro, se fossi a Milano voterei senza dubbio per Pisapia, almeno lui ha i piedi per terra e guarda ai problemi sociali, ai più deboli, e non promette ministeri, evasioni fiscali (multe), condoni e oscenità sociali che minano il pensiero altruistico delle collettività evolute.
E, di conseguenza, De Magistris alla guida di Napoli contro la cattiva gestione della cosa  pubblica.

mercoledì 11 maggio 2011

i veleni del dopo Craxi, la Moratti infanga Pisapia

Dispiace dirlo, ma oggi la politica è corrosa da vecchi dissapori. Lotte intestine che hanno fatto vittime eccellenti durante la prima repubblica. Nei primi anni novanta vi fu un cataclisma che scoperchiò affari loschi: tangenti ai segretari di partiti, nessuno escluso, da parte degli imprenditori che avevano le mani in pasta negli appalti pubblici o che speravano di entrarci. Il tutto partì dalla vicenda del Pio Albergo Trivulzio, un pensionato nel cuore di Milano per anziani bisognosi, e dal suo direttore che denunciò interferenze pesanti da parte di alcuni esponenti politici nazionali.

Da una banalissima inchiesta venne fuori una storiaccia di finanziamenti illeciti tutta italiana. I partiti, anzi le vecchie sigle scomparvero da lì a poco insieme ai vecchi segretari e presidenti coinvolti nel malaffare. Chi pagò più di tutti fu Bettino Craxi che ammise, in sostanza, che il sistema era condiviso da tutti i partiti dell’arco costituzionale. E lo dichiarò alla camera dei deputati. I più scaltri riuscirono a farla franca ma lui dovette scappare a Hammamet, riparare lì fino alla sua morte.

Nell'agosto del '93, davanti ad un Parlamento ammutolito, fa lo storico discorso che suona come una sfida a tutta la classe politica italiana e determinerà il suo epilogo politico: "Si alzi in piedi chi di voi non ha preso finanziamenti illeciti in questo Paese". Poi ricorda i soldi versati dai sovietici al Pci e l'apparato paramilitare del KGB in Italia, (da ciò l'esigenza di costituire GLADIO?, servizi segreti paralleli, talmente segreti che nessuno ne era a conoscenza e che rispondeva a chissà chi, e che ancora oggi nasconde misteri inquietanti? si parla di sevizi segreti deviati che s'infiltravano dappertutto).

Tuttavia, Craxi, travolto dagli scandali giudiziari e inseguito dai mandati di cattura del pool Mani Pulite di Milano, decide di non affrontare i processi e nel 1994 fugge nella sua villa di Hammamet, in Tunisia, un tempo meta di capi di Stato e politici di tutto il mondo desiderosi di farsi ospitare. Per sei anni l'Italia sembra scordarsi di lui; pochi politici gli fanno visita, come altrettanti pochi sono gli amici rimasti al suo fianco. Bettino Craxi muore in Tunisia il 20 gennaio 2000, lasciando aperta una diaspora insanabile nel partito socialista e nella politica italiana che ancora avvelena i rapporti tra le istituzioni.


Fa senso assistere a scene come quelle di Berlusconi e altri esponenti del PdL che buttano fango sugli avversari, per ultimo, in ordine di tempo, la Moratti che, da furbetta, a fine trasmissione lancia accuse pesanti al suo avversario Pisapia, impossibilitato dai tempi televisivi assegnati a rispondere nell'immediatezza. Fa senso immaginare una mamma di famiglia, moderata, a suo dire, che va a spulciare negli archivi giudiziari la vita del suo avversario più temibile e vederla infierire con estrema calma, paga di una prima vittoria mediatica che però le procura una denuncia per diffamazione.

Per il bene dell'Italia è opportuno mettere una pietra sopra al passato e lavorare insieme per il bene comune nel rispetto delle regole e della persona, perché se si continua ad alimentare la macchina del fango non se ne uscirà più e saremo sommersi tutti.

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