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giovedì 17 marzo 2011

sicurezza del nucleare impossibile con le attuali tecniche



Numeri. Numeri uno dietro l'altro quantificano i morti e i dispersi nell'area giapponese del disastro atomico. Il popolo nipponico vive per la seconda volta il dramma delle radiazioni nucleari. La prima volta ad opera dell'America con la bomba su Hiroshima per piegare l'eroica resistenza dei giapponesi in guerra e adesso a causa degli eventi naturali e dalla poco appropriata manutenzione agli impianti vecchi di quarant'anni. Comunque la si ponga, il nucleare è una tecnica che non garantisce certezze per quanto concerne la salute pubblica e ambientale. Quando l'atomo trattato sfugge alla superbia dell'uomo causa danni inimmaginabili e alcuni si protraggono nel tempo, alterando geneticamente gli organismi viventi.
Il problema non è: “nucleare sì o no!” e neanche è pensabile schierarsi in campi contrari dove solitamente vince il più forte. Logica vorrebbe che si sviluppasse una strategia tecnologicamente sicura e che i ricercatori la garantiscano. Se ciò, ancora non è possibile, meglio soprassedere e impegnare le forze su sistemi di approvvigionamento energetico alternativo e sicuro che non contamini neanche in caso di calamità naturali o incidenti l'uomo e l'ambiente.

L'appello ai rappresentanti della politica è che si facciano garanti delle perplessità di quanti reagiscono emotivamente ma principalmente diano risposte serie alle certezze degli studiosi e di quanti seguono le vicende sull'energia nucleare con serietà. Anche perché le radiazioni non si fermano ai confini geografici ma invadono anche coloro che non hanno mai voluto gli impianti perché poco sicuri.

martedì 15 marzo 2011

italia in controtendenza su tutti i fronti


domande che rimarranno prive di risdpste:
quali sono i motivi, perchè il governo non intende rivedere le posizioni sull'energia nucleare?


non bastano le prove sull'ingestibilità delle catastrofi prodotte dal malfunzionamento delle centrali causato da eventi tellurici o dal fato  in barba ai proclami delle lobby che impongono l'affare nucleare? 

da una tragedia umanitaria all'altra, per non smentirsi, il governo italiano esprime prudenza... e sta alla finestra ad osservare mentre la gente muore

sabato 12 marzo 2011

attesa strategica in libia, condizionata in Giappone


Pending 保留中 ريثما

A volte è la diplomazia a suggerire prudenza, invita ad attendere momenti opportuni per compiere interventi decisivi, altre volte sono fattori contingenti a determinare tempi e modalità.

Durante l'attesa gli stati d'animo si susseguono e ognuno, in ossequio al proprio modello mentale, medita sulle possibilità d'intervento.
L'attesa, per gli umani presenta molteplici sfaccettature.
C'è chi aspetta l'amore e chi tempi migliori. C'è chi, durante l'attesa, tesse nuove amicizie; cerca nuovi soci, nuove opportunità per risolvere problemi che stanno a cuore, chi compra o vende sesso e chi acquista nuovi alleati. C'è chi si butta veemente per modificare il corso degli eventi e chi ASPETTA!
Aspetta che passi la notte della follia dei dittatori e c'è chi lotta perché cessi prima che l'attesa si trasformi in indifferenza o che l'oppressore trovi accoliti che per trenta denari vendono l'anima.
E c'è chi aspetta perché la situazione contingente lo impone! Fermo, però, nelle intenzioni di ripartire, rimettere in piedi quanto ha perduto e lavorare per sé e gli altri affinché la democrazia consolidi il sentimento di fratellanza tra i popoli e la consegni alla storia dell'umanità globalizzata su principi fondativi dell'amore universale e non sui profitti delle lobby finanziarie, delle banche e di quanti spingono a installare centrali nucleari perché convenienti.
In Giappone lo tsunami ha provocato danni tutto sommato prevedibili, compresi quelli alla centrale elettrica nucleare che, dopo Cernobyl, si credeva non dovessero più accadere e invece gli effetti devastanti si sono ripresentati grazie ai politici favorevoli che le impongono sul territorio abbagliati dal costo inferiore del Kw, secondo le loro tesi, rispetto alle tecnologie alternative sicure.

relatività: inizio e fine degli eventi terreni


Tsunami nell'oceano pacifico. Guerre sulle coste del mediterraneo. Allarme nelle diplomazie.

Poche intense immagini trasmettono emotività e analisi, denunciano follie umane dispensatrici di morte, ma anche saggezza, laddove esiste.

Inizio e fine di cicli vitali causati da eventi catastrofici prevedibili ma contro i quali non c'è nessuna via di scampo se non quella di scappare altrove. e i giapponesi lo sanno perciò non inveiscono contro terremoti o tsunami.
Nel paese del sol levante la terra è rubata al mare per dare opportunità di vita al popolo nipponico e costruire case antisismiche che nulla possono contro le onde marine alte decine di metri.

Immagini che servono per ricordare lo scippo, l'oltraggio fatto alla natura.
una volta impossessatosi della terra, l'uomo, cerca di proteggerla con dighe e per migliorare la qualità della vita negli spazi razziati si è avvale di tecnologie avanzate per costruire centrali nucleari, creare nuove forme di sostentamento, coltivare piante transgeniche, sviluppare la robotica.

mentre qualcun altro esporta morte, armi, droghe; assale popoli; distrugge pozzi di petrolio; avvelena sorgenti d'acqua.

Entrambi gli stili di pensiero fagocitano energie, avviano cicli vitali dagli epiloghi differenti.

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