Certi vocaboli Usa ti con leggerezza non sono ammessi.
È come essere costretti a mangiare con i porci, con tutto il riguardo per i maiali allevati per un fine nobile. E a proposito di pranzi e cene, qualcuno è trasceso rovinosamente per il resto del mondo civile ma non per i commensali presenti che gli hanno battuto pure le mani tra sorrisi e sghignazzi.
Se i ricconi meri cani che lo sostengono sono così che Dio ci guardi da loro.
La diplomazia non è una prerogativa!
Lui si sente forte e imbattibile, quindi gli è consentì esprimersi con i termini triviali in uso nelle bettole d’infimo ordina: “stanno facendo la fila per leccarmi il culo ma io non torno indietro i dazi rimangono e noi guadagniamo milioni di dollari…”.
Eppure le notizi d’oltreoceano disegnano una narrazione diversa. Dicono che gli americani lo stanno contestando ovunque in usa. Ma lui tira diritto e annuncia prossimi dazi sui medicinali e altre beni di prima necessità.
Intanto i possibilisti continuano a spargere petali di rose al suo passaggio perché, giustificano, è controproducente fare muro contro muro.
La nostra rappresentante di governo fissa un appuntamento in agenda e sarà in America nei prossimi giorni con la missione: zero dazi in entrata e uscita. Riuscirà? Oppure anche lei fa parte della lunga lista in attesa per leccare il fondoschiena al ras? Come afferma lui stesso? 🤮🤮