Chi pesta le lumachine?
È spuntato il sole, timidamente, dietro i cirri residui
della notte piovosa. Cirri oscuri ancora gravidi di pioggia sembrano allargare
la rete di filamenti biancastri al nuovo giorno.
Francesco è stato tumulato nella chiesa di Santa Maria
Maggiore in Roma a due passi dalla stazione termini punto di arrivi e partenze
ed anche ritrovo dei senzatetto. La sua vita, il suo modo di fare che ad alcuni
è sembrato fuori dai compiti cristallizzati di una chiesa manichea e dogmatica,
penso alle esternazioni di certo clero conservatore, è stato abbondantemente
documentato da chiunque abbia partecipato con un telefono in mano alle esequie.
I mezzi di comunicazione di massa hanno tracciato un excursus esauriente.
Personalmente sono d’accordo con tutto ciò che ha predicato.
E d’accordissimo con una chiesa aperta, attenta agli ultimi e contro le guerre!
Un giorno si è spento ed un altro è spuntato dopo il buio
della notte.
“Nu papa mora e natru s'inda fà!”. per significare, nella cultura popolare, che nulla è per sempre!
Un papa muore e un altro sale
sul soglio di Pietro. Ma Pietro e ancora prima di lui Gesù avrebbe voluto
questo apparato burocratico ecclesiale? Oppure ha lavorato per la nascita di una forma di
aggregazionismo solidale privo di barricate mentali e fisiche? E il Cristo
avrebbe, ma forse lo ha previsto con le doti carismatiche della preveggenza di
cui era dotato ma ha lasciato che si compisse la Volontà del Padre, e pianto per la
schiera di porporati riccamente vestiti e addobbati con ori alle mani e al
collo? Pronti a darsi battaglia su questioni di lana caprina mentre la gente
indifesa muore per colpa dei fratelli caini?
La notte è passata. Le lumache lasciano l’erba bagnata e s’avventurano
sull’asfalto asciutto. Una, due, tre, quattro … sembra un esodo per il
mantenimento e la conservazione della specie, ignari dei pericoli nascosti
sulla striscia di terra illuminata e riscaldata dal sole, resa rovente e invivibile dalla malvagità degli uomini.