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Calabria fuori, percorso politico di F. Politano

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Di tanto in tanto risistemo la libreria: è piacevole aprire i testi che ho letto. Alcuni hanno la forza di attrarmi ancora: apro a caso e leggo; e dopo le prime righe ricomincio dall'inizio come se li leggessi per la prima volta; altri, mi stimolano a continuare nella lettura già dall’introduzione: in entrambi i casi, mi riportano con la memoria nei momenti in cui entrarono a far parte della mia vita. È proprio per questa manìa che oggi mi ritrovo tra le mani “ Calabria Fuori, al governo di una regione difficile ”; M.P. edizioni; Roma, 1991. Calabria Fuori ripercorre gli anni del primo governo regionale di sinistra nella regione calabrese . Il libro, curato da Nuccio Marullo , raccoglie temi e dibattiti di Franco Politano databili tra la fine del 1986 e l'inizio degli anni '90, anni in cui fu possibile costruire una giunta regionale alternativa ai gruppi politici che l’avevano guidata per 18 anni, grazie al lavoro politico di Franco Politano e Guido Rhodio , ris...

ricordando Franco Politano, uomo politico calabrese

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Davanti l'ufficio del cantiere, un gruppo di signore dialoga; più in là, una bambina gioca con la sabbia. I lavori sono a buon punto. L'impresa ha mantenuto gli accordi e tra qualche mese consegna gli alloggi. Luglio 1980; finalmente prendiamo possesso: abbiamo la nostra casetta! La bambina che giocava con la sabbia è la figlia dei miei dirimpettai: persone riservate ed a modo. La signora gestisce la casa, si occupa dei due figli, Antonio e Maria Giovanna, ed insegna nella scuola elementare del quartiere. Lui è un parlamentare del pci ; gioviale, simpatico e quando è in famiglia stacca la spina: non parla di politica ma la fa, comportandosi secondo i criteri che regolamentano e determinano l' essere comunista . Franco Politano ha fatto teatro da giovane e di questa sua passione ne parla spesso; è stato compagno e amico di Mario Foglietti, Gianni Amelio, De Seta, Nuccio Marullo ,... la lista è lunga e volerli elencare tutti diventa arduo. Franco, era nato a ...

Natuzza Evolo, la Mamma Mistica di Calabria

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Paravati è una frazione di Mileto , un tempo importante centro della Magna Graecia , oggi, cittadina dalla cultura tipicamente contadina, è parte del territorio della provincia di Vibo Valentia, tra le Serre aspromontane ed il mare tirreno. Quì nasce il 23 agosto del 1924 e vive in umiltà Mamma Natuzza : donna dal grande carisma che nonostante i suoi malanni fisici dà conforto a migliaia di persone afflitte da malattie fisiche e psichiche. A lei si rivolge quell'infinita marea di oppressi che cerca conforto nella fede per poter continuare a sopportare sofferenze e drammi umani. È una donna speciale, al di là delle doti mistiche: bilocazione, visione della verità ecc. I mass media ne fanno un caso ma chi non la conosce in detta veste, apprezza la tenacia, il controllo e l'annullamento delle vanità terrene. Sempre attenta ai bisogni dei pellegrini, pronta a dare conforto e sollievo con parole sagge ed esempi concreti di vita. Spesso, chi si reca a Paravati ed ha la gr...

Calabria, terra di Mistici: Fratel Cosimo Fragomeni

Stiamo attraversando un periodo difficile! La realtà opprime i buoni propositi. La quotidianità sembra costellata da ostacoli assurdi: l'ovvio si trasforma nel suo esatto contrario. Il male invade i cuori assoggettandoli a beceri inganni collettivi. Il retto è beffeggiato... Solo in Dio vi è certezza! -Sussurra con un filo di voce Fratel Cosimo, terziario francescano dotato di grande carisma, a conclusione del nostro colloquio- Per te è semplice! - lo incalzo- Vorrei avere anch'io la tua forza d'animo... ma non ti voglio caricare anche delle mie angosce sei già pieno di problemi molto più grandi, inimmaginabili per noi miseri mortali. Il Signore si manifesta nelle piccole cose. -Aggiunge con voce colma di umiltà e amore per il prossimo-. È passato qualche anno dall'ultima volta che son andato a fargli visita. Il magazzino è colmo di ex voto. La porta a vetri lascia intravedere le colline brulle della piccola frazione di Caulonia : Santa Domenica a pochi chilomet...

cloni impersonali, idoli, fans, mass media

È morto M. J. La stringa del sottopancia scorre sotto le immagini di un efebo nascosto dietro quintali di cerone: capelli riccioluti; nasino microscopico; labbra ben disegnate... colore ceruleo; la rock star americana... parla romano!? È uno scherzo!... no, non lo è!, la giornalista sta intervistando un fan che, pur di somigliare alla perfezione a Michael Jackson , si è sottoposto a diversi interventi di chirurgia plastica. Chissà come si sentirà tra 20, 30 anni, con qualche kg in più e qualche capello in meno, trasformazioni, queste, imposte dalla genetica; quando il ricordo dell'idolo sarà cancellato definitivamente dalla memoria collettiva ed il clone non vivrà di luce riflessa , salvo eventuali revival, operazioni di mercato, interessi discografici e tutto ciò che il business industriale creato attorno alla sua persona escogita ed offre attraverso i mezzi di comunicazione di massa al grande pubblico.

non c'è doppio fondo nella valigia dell'arte

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Non c’è doppio fondo nella valigia dell’arte.* Eppure, i “conoscitori” dell’arte, come li appellano gl’inglesi, tentano di dare diverse interpretazioni. Chiunque si occupi di storia degli stili sa quanto sia utile pensare secondo classi morfologiche. Non c’è nulla di male!, è importante, però, non confondere il modello con la cosa; poiché spesso accade, che, nella volontà di stabilire un’esperienza artistica chiara e ordinata, si ripulisce l’opera d’arte fino a trasformarla in oggetto estetico . Tanto per chiarire: Le Corbusier intendeva la casa come una “ machine a vivre ”; allo stesso modo, i critici d’arte vedono il “quadro”, la “cosa” artistica come una “ machine à sentir ”, catalogata e catalogabile in correnti per avvalorare tesi e fattori economici. Le “ grandi pulizie dell’arte ”, operate dagli artisti, consumato il primo momento di enfasi riformista, tornano a galleggiare nel putridume della banalità concettuale dei media. E' confortante sentirsi dire che no...

sospesi tra spirito e materia, l'arte di governare

L'arte di governare Gestire la sopravvivenza della specie, migliorarne i comportamenti; erudire, innalzare gli standard cognitivi delle popolazioni diventano concetti eversivi nella repubblica dei pagliacci. Sia ben chiaro: non del pagliaccio circense che fa arte e gioca con le debolezze umane; ma di tutti quegli individui amorfi che compongono la massa acefala; quella quantità roboante che inneggia il leader a prescindere, come diceva la buon'anima del grandissimo Antonio De Curtis in arte Totò . Governare è analizzare i bisogni del paese e risolverli; abbattere ostacoli fisici e mentali; dare buoni esempi di rettitudine comportamentale; non prestare il fianco ai delatori, che, in quanto tali, non aspettano altro! Nei ricordi degli Anziani si riscontra un dato caratterizzante dei costumi di un tempo: la miseria, la fame, la povertà rendeva la famiglia, cresciuta con sani principi, solidale. Il cibo, se pur poco, veniva diviso in parti eque tra tutti i componenti. Il cul...

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Sulle tracce di Cassiodoro

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